26/01/2024 - 16:15

“Hanno bisogno di 20 miliardi per mimetizzare le mancate risposte ai cittadini, dopo una campagna elettorale sguaiata e piena di annunci roboanti. E cosa fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Fa ciò che aveva sempre detto di voler contrastare: la privatizzazione degli asset strategici del Paese. Da ‘Fratelli’ a ‘commessi’ d’Italia. Non hanno alcuna idea di quale debba essere il futuro di questo Paese. Navigano a vista senza mettere in campo un serio piano per la crescita e lo sviluppo dell’Italia. Sono pericolosi, come dimostrato dalle riforme istituzionali e la gestione del Pnrr, straordinaria occasione che non possiamo mancare”.

 

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

25/01/2024 - 21:08

Decreto imbarazzante e senza ambizione*_

 “Siamo alla 53esima fiducia del governo Meloni. Sono stati battuti tutti i record” così il democratico Vinicio Peluffo che illustrando le ragioni d voto negativo del Gruppo del Pd al dl energia ha stigmatizzato il continuo ricorso alla fiducia da parte del governo. “State imponendo a suon di decreti, fiducie e restringimenti delle competenze parlamentari una sorta di monocameralismo di fatto che non ha alcun riscontro della nostra carta costituzionale” ha detto Peluffo. “Il provvedimento - sottolinea il democratico - doveva servire per potenziare e semplificare le procedure amministrative per nuove installazioni di energie rinnovabili. Niente di tutto questo. Con un blitz notturno e colpi di mano sul piano regolamentare avere approvato addirittura un emendamento che prevede poteri commissariali sulla gestione del ciclo dei rifiuti al presidente della regione Sicilia.
 Una misura che non c'entra nulla con il decreto, già fin troppo decreto omnibus.
 Manca ambizione sugli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici, il decreto non è coerente con le conclusioni raggiunte dalla COP28. Manca attenzione alle micro. Piccole e medie imprese che devono anch’esse poter vivere la transizione energetica come un’opportunità di sviluppo e di crescita. Manca attenzione nei confronti delle famiglie, abbandonate nel passaggio dal servizio di maggior tutela al mercato libero senza un’informazione corretta e diffusa, la campagna che doveva partire a Luglio, non c’è ancora e non ha gli stanziamenti sufficienti. Peggio di così non potevate fare. Anche sugli aiuti per i territori colpiti dalle alluvioni il testo del decreto è imbarazzante, sono ancora sospese per aria le promesse della maggioranza e del Governo ed è mancato il confronto del merito, avete bocciato tutti i nostri emendamenti”.

24/01/2024 - 10:40

Impedito alle opposizioni di discutere emendamenti

"Grave scorrettezza ieri nelle commissioni riunite da parte dei presidenti delle commissioni Ambiente e Attività produttive, nella fase di discussione del dl energia. Discussione condotta in maniera ordinata grazie all'atteggiamento responsabile delle opposizioni, facendo interventi di merito senza alcun atteggiamento ostruzionistico. Nonostante questo c'è stata una forzatura da parte della maggioranza approvando l'emendamento dei relatori all'articolo 14 che riguarda il mercato di maggior tutela che conferisce poteri commissariali sulla gestione del ciclo dei rifiuti al presidente della Regione Sicilia. Ecco questo emendamento non c'entra nulla con quell'articolo e nulla con il dl energia che già fin troppo è un decreto omnibus. Noi abbiamo chiesto fin da ieri mattina che fosse consentita una discussione ordinata su un tema cosi delicato, consentendo all'opposizione di poter presentare sub emendamenti e poterli discutere. Questo non è avvenuto poiché non ci è stato concesso nemmeno il tempo di discutere gli emendamenti. Di fatto è stato impedito alle opposizioni di poter discutere gli emendamenti e non è stato nemmeno convocato l'ufficio di presidenza. Una forzatura grave e rimane il fatto che i presidenti di maggioranza si sono prestati ad approvare in fretta e furia qualcosa che è evidente non c'entrasse nulla con il dl energia. Un blitz sulla gestione dei rifiuti in Sicilia fatto di notte poiché hanno avuto vergogna di farlo di giorno". Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.

22/01/2024 - 17:49

Simiani e Peluffo: da Pichetto Fratin tassa ambientale che colpiva imprese virtuose

“Il governo ha fatto dietrofront sul dl energia e ha cancellato la tassa di 10 euro a kw per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza superiore a 20kw. Grazie alla nostra azione in commissione, è stata cancellata l’ingiusta tassa ambientale proposta dal Ministro Pichetto Fratin che avrebbe colpito soprattutto le imprese attive nella transizione energetica”. Lo dichiarano i capigruppo dem nelle commissioni parlamentari Ambiente e Attività produttive, Marco Simiani e Vinicio Peluffo, che stanno seguendo il provvedimento a Montecitorio. “Adesso vogliamo sapere dal governo come intende garantire le risorse necessario del fondo per incentivare le Regioni a ospitare gli impianti a fonti rinnovabili”.

20/12/2023 - 17:12

“Il governo Meloni è inadempiente e incapace. Si nasconde dietro l’Autorità dell’energia perché non è stato in grado di risolvere i problemi. Oggi il Presidente di Arera, Stefano Besseghini, annuncia che per quanto riguarda la fine del mercato tutelato dell'energia elettrica ‘la data del primo di aprile è stata spostata al primo di luglio’. Ma ancora ieri, nella discussione sulla legge annuale sulla concorrenza, il governo aveva bocciato l’emendamento del Pd che proponeva una proroga di un anno. Un grave errore da parte della destra, perché c’è il rischio concreto di un aumento indiscriminato dei prezzi per i clienti domestici. Non lo diciamo noi, ma gli stessi dati sul primo semestre di quest'anno forniti in audizione alla Camera dall’Istat e dall'Arera. ll superamento della maggior tutela va operato in maniera ordinata e con l'obiettivo primario della tutela dei consumatori. Queste condizioni non si sono create per la grave negligenza del governo Meloni, con i ritardi che hanno portato allo slittamento delle aste e la mancata campagna di comunicazione che non consente ai clienti domestici ancora nella maggior tutela di poter operare una scelta consapevole. Ribadiamo che per il Pd è necessaria una proroga di un anno: si tratta del tempo necessario per poter corrispondere a questi impegni necessari”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive alla Camera, Vinicio Peluffo.

19/12/2023 - 16:43

Riteniamo che il governo abbia commesso un grave errore nel bocciare la proposta del Pd di proroga di un anno del regime di maggior tutela del mercato energetico. C'è il rischio concreto di un aumento indiscriminato dei prezzi per i clienti domestici, lo dicono i dati del primo semestre di quest'anno, forniti in audizione alla Camera dall'Istat e dall'ARERA. E parla anche di questo rischio la sanzione dell'Antitrust per 15 milioni di euro comminata a dieci società dell'energia per pratiche commerciali aggressive, per aver indotto all'accettazione di un aumento del prezzo indebito. Ecco, questi sono i rischi che corrono milioni di italiani, in particolare le famiglie più deboli. ll superamento della maggior tutela va operato in maniera ordinata e con l'obiettivo primario della tutela dei consumatori. Queste condizioni non si sono create per la grave negligenza del governo Meloni, con i ritardi che hanno portato allo slittamento delle aste e la mancata campagna di comunicazione che non ha consentito ai clienti domestici di passare agevolmente al mercato libero. Per questo, come richiesto dal Partito democratico, è fondamentale la proroga di un anno del regime di maggior tutela per poter corrispondere a questi impegni necessari.

Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

07/12/2023 - 12:34

“Non è nient’altro che carta straccia il memorandum firmato da Fitto con Arcelor Mittal. L’ennesimo inganno, questa volta messo nero su bianco, di un’azienda che tutto vuole salvo la sopravvivenza degli stabilimenti siderurgici del gruppo. Ma qui purtroppo non si tratta solo di un Ministro della Repubblica tanto miope e ingenuo da diventare il gioco preferito di una multinazionale. Qui parliamo di uno dei più grandi poli europei della siderurgia che sta per piombare nella paralisi; parliamo di migliaia di dipendenti mandati allo sbando; di centinaia di milioni di euro di debiti non saldati con le imprese dell’indotto. Insomma, per quanto Fitto ami prendersi la scena, oggi il tema non è affatto la sua ottusità, ma il futuro di un intero sistema industriale. Se il Governo è ormai ostaggio della multinazionale indiana, la Presidente del Consiglio è a sua volta ostaggio del Ministro Fitto che, da strenuo oppositore del passaggio in maggioranza del socio pubblico, sta spingendo  l’intera situazione verso un punto di non-ritorno. Il 10 di gennaio decadrà la sospensiva del Tar e l’ex Ilva potrebbe vedersi togliere la fornitura di gas, sancendo un inevitabile blocco di tutte le sue attività. Mentre il rischio che tutto ciò accada è sempre più alto, il Governo Meloni è ancora in balia del socio privato, le cui intenzioni sono ormai chiarissime: chiudere gli stabilimenti italiani per garantire agli altri impianti del gruppo nel resto d’Europa un enorme vantaggio competitivo. Se Raffaele Fitto è l’unico a non aver compreso questo messaggio, pretendiamo un sussulto di dignità almeno dalla Presidente del Consiglio e dal Ministro Urso. Lo Stato deve riprendersi l’ex Ilva; deve utilizzare i 680 milioni di euro già versati per assumerne il controllo; deve assicurare alle imprese dell’indotto a partire da quelle commissariate del gruppo ex Ilva come Sanac che costituiscono una parte rilevante dell’economia dei territori interessati, il saldo di tutti i debiti dell’acciaieria; deve garantire alle migliaia di dipendenti un futuro occupazionale; deve mantenere la promessa fatta a Taranto di avviare la decarbonizzazione degli impianti produttivi. E deve farlo subito, immediatamente, isolando le fantasie distruttive di Fitto e riprendendo in mano una situazione sull’orlo del collasso”.

Lo dichiarano i deputati democratici, Andrea Orlando, Marco Sarracino, Cecilia Guerra, Ubaldo Pagano, Vinicio Peluffo, Claudio Stefanazzi, Marco Lacarra.

07/12/2023 - 11:13

“Questo è un provvedimento che, nonostante le integrazioni e lo sforzo di miglioramento, rimane prigioniero di tutta la sua debolezza originaria. Eppure non dimentichiamo che il made in italy ha successo in tutto il mondo.
Peccato pero’ che la dotazione prevista sia davvero troppo esigua.
Rimangono aperti tutti i nodi critici che abbiamo sollevato nella discussione in commissione, a partire dal cosiddetto fondo sovrano all’articolo quattro.
Presentato in pompa magna è stato poi rubricato più modestamente come “fondo nazionale a sostegno del made in Italy”, del resto con una dotazione di 700 milioni di euro per l’anno che si sta concludendo e 300 milioni per il prossimo anno non è neanche lontanamente paragonabile agli altri fondi sovrani, senza scomodare quello norvegese che obiettivamente gioca un altro campionato, non c’è paragone neppure con la dotazione di quello irlandese a 15 miliardi, maltese a 17, spagnolo a 15.
E non si tratta neppure di nuovi stanziamenti, ma sono presi da altri fondi, in una sorta di partita di giro, si prendono dal Fondo Patrimonio Destinato e dal Fondo di Venture Capital.
Il ddl sul made in italy, nato con tanta ambizione e tante aspettative, è rimasto incastrato nel novero dei provvedimenti senza respiro e senza visione”. Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio, dichiarando il voto contrario del gruppo del Partito democratica sul ddl Made in Italy.

30/11/2023 - 11:47

“Il governo non può stare alla finestra mentre giorno dopo giorno prendiamo atto della volontà di Mittal di sfilarsi da ogni impegno assunto sull’ex Ilva. Fatto ancor più grave poiché abbiamo anche perso i fondi del Pnrr destinati alla riconversione dello stabilimento di Taranto. Occorre un immediato e serio intervento per salvare il più importante polo siderurgico, tutta la filiera dell’acciaio e i posti di lavoro, e accelerare sulla conversione ecologica. Senza questa operazione il governo Meloni sarà ricordato come il complice di un disastro economico, occupazionale e ambientale”.
Così il capogruppo del Partito Democratico in commissione Attività produttive alla Camera, Vinicio Peluffo.

22/11/2023 - 19:35

Il voto di oggi al Parlamento europeo sul regolamento imballaggi è un segnale importante sia per la difesa dell’ambiente che per la tutela del tessuto produttivo italiano. Il lavoro del Pd e in particolare della nostra europarlamentare Patrizia Toia si è rivelato prezioso nell’individuare soluzioni sostenibili che tenessero insieme l’obiettivo della riduzione dei rifiuti con un approccio pragmatico volto alla valorizzazione delle filiere del riciclo che rappresentano un’eccellenza del nostro Paese.

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

16/11/2023 - 13:43

"Sul decreto Bollette il governo si è dimostrato incompetente e arrogante. Dovevano ridurre il costo delle bollette. La verità è un'altra: il governo Meloni ha tolto le agevolazioni sulle accise, quindi è rincarato il costo della benzina e hanno fatto aumentare anche la bolletta elettrica. Peraltro, il decreto che avevano fatto a gennaio sui carburanti, con lo sbandierato cartello sul prezzo medio regionale, non ha diminuito il prezzo della benzina ed è stato bocciato dal TAR, per questo incompetenti e arroganti”. Lo ha detto il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, intervistato sul sito web dei deputati Pd.

“C’è anche – ha aggiunto l’esponente Pd - un rischio rincari per l’elettricità. Dal primo aprile, la bolletta dell’energia elettrica costa il 25 per cento in più perché questo governo ha deciso di togliere la sterilizzazione degli oneri generali di sistema che aveva fatto il governo Draghi. In più c'è una scadenza importante il 10 gennaio, con il superamento della maggior tutela con il rischio di aumento delle bollette. Ieri l'antitrust ha sanzionato, per 15 milioni di euro, 10 società dell'energia, proprio perché avevano fatto aumentare i prezzi. La proposta avanzata dal Pd è quella di prorogare per un anno il mercato a maggior tutela proprio per evitare che aumentino ulteriormente le bollette elettriche”.

“Occorre un governo – ha concluso Peluffo - che la smetta di raccontare una cosa per un'altra e che si decida ad ascoltare o quantomeno confrontarsi con le opposizioni, le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori. Il governo non solo non ha accettato i nostri emendamenti ma ha posto l'ennesima fiducia proprio per evitare la discussione nel merito. Tuttavia, nella discussione sugli ordini del giorno, l'intervento di Rampelli, ha dimostrato quanto la maggioranza sia spaccata su questi provvedimenti. E la verità è che questa volta la fiducia l'hanno messa, sì, contro l'opposizione, ma l'hanno messa anche contro la loro maggioranza".

15/11/2023 - 20:33

“I contenuti di questo decreto e il metodo usato sono un esempio fulgido dell’incompetenza e dell’arroganza di questo Esecutivo”. Lo ha detto in aula alla Camera il capogruppo dem in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo, annunciando il voto contrario del Gruppo Pd al Dl energia.

“Eravamo pronti ad una discussione nel merito – ha aggiunto Peluffo fra le altre cose – ma ancora una volta vi siete sottratti, svilendo ancora una volta il Parlamento, rompendo la corretta dialettica con le opposizioni.

“Con la legge di bilancio dello scorso anno avete reintrodotto le accise, poi avete varato un decreto che pomposamente doveva contenere i prezzi ma che non ha avuto nessun risultato. Una scelta sbagliata, ma siete andati avanti senza essere capaci di scrivere bene la norma attuativa visto che il Tar del Lazio ha annullato il decreto del ministro Urso.

Sui costi della bolletta elettrica abbiamo proposto di sterilizzare gli oneri di sistema, di riorganizzarli spostando alcune voci sulla fiscalità generale in linea con i richiami dell’Autorità di settore per sgravare famiglie e imprese; abbiamo proposto il credito d’imposta per Pmi e artigiani e un fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.

Abbiamo proposto con un altro emendamento una cosa semplice e di buon senso come la proroga di un anno per il superamento della maggior tutela perché mancano solo 56 giorni alla scadenza del prossimo 10 gennaio e il governo non ha fatto la campagna di comunicazione per informare i cittadini e perché è forte il rischio di aumenti incontrollati dei prezzi delle bollette.

Purtroppo però siete scappati dal confronto nel merito perché volete fuggire dalla realtà quotidiana che affrontano le famiglie e le imprese”.

15/11/2023 - 19:37

“Hanno ritirato tutti gli emendamenti in Commissione, si sono nascosti dietro il voto di fiducia per non spaccarsi in aula, si sono accontentati di un ordine del giorno riformulato dal Governo che è solo acqua fresca. L’intervento in aula dell’onorevole Rampelli ha reso chiare a tutti le divisioni che ci sono nella maggioranza e nel Governo sulla proroga del mercato a maggior tutela. Ma soprattutto ha confermato che non c’è nessuna risposta a 10 milioni di famiglie che dal 10 gennaio rischiano di trovarsi aumentate alle stelle le bollette di luce e gas”. Lo dichiara il capogruppo in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo.

10/11/2023 - 13:59

“La decisione del Tar del Lazio di annullare il decreto sull’esposizione del prezzo medio della benzina, preteso dal ministro Urso, rappresenta un colpo definitivo al tentativo del governo di affrontare il tema del caro prezzi del carburante in modo demagogico e inefficace. Come avevamo denunciato con forza ma inascoltati, quelle misure non consentivano in nessun modo di contrastare gli aumenti, anzi, al contrario, potevano spingerlo verso l’alto. Oltre a nascondere il maldestro tentativo di scaricare sui distributori la responsabilità degli aumenti che sono invece imputabili totalmente al dilettantismo del governo. In questo caso, come in molti altri, si inventano soluzioni fantasiose solo per evitare in veri problemi che non si sanno affrontare”. Così il capogruppo in commissione Attività produttive del Pd, Vinicio Peluffo.

09/11/2023 - 14:58

“Ora c’è serio rischio impennata prezzi”
“La bocciatura del nostro emendamento al dl bollette per prorogare la fine del regime di maggior tutela dell’energia elettrica e del gas da parte del governo rischia seriamente di farci entrare nel caos e danneggiare pesantemente i consumatori. Il Governo è gravemente inadempiente sui passaggi necessari, a partire dalla mancata campagna di comunicazione.  Il rischio che si profila è un consistente aumento dei prezzi per 10 milioni di utenti. Un rinvio della scadenza è necessario per mettere a punto una vera e propria riforma del mercato dell’energia con una reale difesa dei consumatori. Giudichiamo grave che il governo voglia procedere lasciando inascoltate le richieste avanzate sia da noi che da gruppi di maggioranza”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo.

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