06/03/2024 - 16:58

“Siamo insoddisfatti per la risposta del ministro dell’Ambiente e per la gestione complessiva di un dossier così delicato come l'idroelettrico che è essenziale per garantire nella diversificazione la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. E certo non basta la pioggia o la neve di questi giorni, perché è un settore che ha una necessità assoluta di investimenti per le manutenzioni, per l'ammodernamento, anche alla luce dei cambiamenti climatici. Il ministro Pichetto Fratin aveva costruito un percorso con le Regioni finalizzato ad una proposta per il decreto Energia, provvedimento che è scomparso dai radar con assoluta mancanza di trasparenza nel rapporto con il Parlamento per le evidenti divisioni nella maggioranza, che sono rappresentate plasticamente oggi dai due ministri che siedono al banco del governo Pichetto Fratin e Fitto. Quello che noi pensiamo è chiaro. L'abbiamo espresso nell’emendamento che abbiamo presentato al decreto Energia mettendo al centro gli investimenti, il coinvolgimento del territorio, un meccanismo aggiuntivo rispetto alla normativa vigente. Quello che invece vuole fare il governo non si è capito neanche oggi. Intanto la Regione Abruzzo ha sospeso la gara e intanto vanno avanti i ricorsi creando una situazione di gravissima incertezza rispetto al settore”. Così Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività produttive della Camera, nella replica al question time al ministro Pichetto Fratin.
Nell’illustrare l’interrogazione del Pd, il capogruppo dem in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani aveva chiesto al governo “quali iniziative intendesse adottare per una disciplina uniforme sul territorio nazionale e per stimolare nuovi investimenti nel settore idroelettrico, anche in ragione del fatto che le grandi concessioni di derivazione idroelettrica sono asset strategici per la sicurezza e l'autonomia energetica nazionale”.

05/03/2024 - 16:44

“L’audizione del presidente di Arera, Stefano Besseghini, che abbiamo chiesto con grande decisione, è stata molto utile. Si è chiarito che tutti i cittadini che erano entrati nel mercato libero e che faranno richiesta, entro il 30 giugno, di tornare nella maggior tutela potranno beneficiare dal primo luglio delle tariffe convenienti previste per il Servizio a tutele graduali.  Abbiamo insistito perché si semplifichi ulteriormente la bolletta, per facilitare al consumatore il calcolo dei suoi consumi effettivi, e perché diventi più efficace il portale dell’offerte nella comparazione dei contratti offerti nel mercato libero. Abbiamo poi chiesto con forza un’attenzione particolare per i clienti cosiddetti ‘vulnerabili’, le famiglie più in difficoltà, che rischiano di pagare bollette più pesanti. Infine, è urgente che il governo sblocchi e faccia finalmente partire la campagna di informazione, attesa da sei mesi, per rendere pienamente consapevoli le scelte in materia di bollette da parte dei cittadini”.

Così Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività produttive della Camera, dopo l’audizione del presidente di Arera, Stefano Besseghini.

05/03/2024 - 15:54

“L’oro verde dell’Italia in campo energetico sono le Rinnovabili e per il futuro occorre investire in questo settore; detto ciò è inevitabile una riflessione complessiva sullo sviluppo di fonti alternative a quelle fossili che non può escludere a priori la ricerca anche nel nucleare di nuova generazione. Il nucleare tradizionale non è una soluzione praticabile, è stato respinto da due referendum e il governo Meloni non riesce ancora ad individuare un sito idoneo per le scorie radioattive ma la ricerca in questi anni ha fatto notevoli passi avanti ed il nostro Paese non può rimanere indietro”.

Lo dichiarano Marco Simiani e Vinicio Peluffo, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Ambiente ed Attività produttive della Camera sull’Indagine conoscitiva sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione, deliberata oggi.

28/02/2024 - 19:18

“L’accelerazione voluta da pezzi della maggioranza in tema di nucleare è solo un’operazione di marketing in vista delle elezioni europee. Da un lato, registriamo che la decisione sulla calendarizzazione della proposta di legge giunge proprio dopo la decisione delle commissioni Attività produttive e Ambiente di avviare un’indagine conoscitiva sulla delicata materia per mettere il Parlamento nella migliore condizione per legiferare. Dall’altro, si rischia l’effetto esattamente opposto di chi ha presentato la Pdl, poiché la proposta sostanzialmente cancella il faticoso lavoro di ricerca già compiuto sui criteri per l’individuazione delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie. La legge, infatti, propone il riassetto normativo della disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. Come dire: si ricomincia da capo. Si alza una bandierina per i manifesti elettorali, dunque, ma si abbassa quella della ricerca italiana”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive alla Camera, Vinicio Peluffo.

23/02/2024 - 13:40

Bocciato appello Mimit a stop cartelloni prezzi medi carburante

“Urso un dilettante, bocciato anche dal Consiglio di Stato:” è secca la reazione del deputato democratico, Vinicio Peluffo, alla notizia della bocciatura da parte del Consiglio di Stato dell’appello presentato dall’Avvocatura dello Stato, per conto del Ministero delle imprese e del made in Italy, alla sentenza del Tar che ha annullato l’obbligo per i benzinai di esporre i prezzi medi dei carburanti. “Dopo la bocciatura del Tar, adesso anche il Consiglio di Stato affossa definitivamente la proposta del ministro Urso che, auspichiamo, prenda definitivamente atto e ponga fine a questo inutile braccio di ferro che sta facendo perdere tempo e soldi. La proposta di Urso era una presa in giro. Il Governo la smetta con queste proposte che non hanno avuto alcun effetto e si concentri, invece, su soluzioni concrete e strutturali per ridurre il costo della benzina alla pompa”.

14/02/2024 - 18:16

“Non abbiamo avuta alcuna risposta concreta da parte del ministro Urso su quali impegni ha assunto il governo riguardo la produzione di autovetture in Italia e sul progressivo disimpegno di Stellantis. Sulla politica industriale il governo naviga a vista”. Così il deputato democratico, Vinicio Peluffo, al termine del question time alla camera di oggi. “In Italia - ha sottolineato Peluffo - esiste un gap spaventoso tra auto immatricolate, che sono oltre un milione e 400 mila, e auto prodotte, che sono circa 450 mila. Davanti a questi dati reali, il Governo si presenta con impegni fumosi che non trovano poi soluzioni concrete e che ricadono sulle spalle dei lavoratori come drammaticamente testimoniato dalle linee dello stabilimento di Mirafiori ferme fino al 3 marzo, dai 2.260 dipendenti che andranno in cassa integrazione e dall'interruzione delle attività a Melfi”, ha concluso Peluffo.

26/01/2024 - 16:43

"L’ultima uscita del Ministro Urso su Acciaierie d’Italia aggiunge ulteriore inquietudine e timori in una situazione che ormai è già oltre il livello di allarme. Se c’è qualcosa di cui il Ministro è a conoscenza e che mette in pericolo la sicurezza dei lavoratori e degli impianti sarebbe utile che lo dica con chiarezza. Come sappiamo, una sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che l'ex Ilva è un asset che rientra nell’ambito della sicurezza nazionale la cui tutela è in capo ai soggetti istituzionali, dunque al Ministro. Sarebbe utile capire che cosa si sta muovendo in questi giorni e che cosa stia facendo il ministro per mettere in atto tutte le tutele necessarie per garantire l’incolumità dei lavoratori, la sicurezza e l’integrità degli impianti e la continuità produttiva, che non può essere delegata a terzi". Così il deputato Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive alla Camera.

26/01/2024 - 16:15

“Hanno bisogno di 20 miliardi per mimetizzare le mancate risposte ai cittadini, dopo una campagna elettorale sguaiata e piena di annunci roboanti. E cosa fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Fa ciò che aveva sempre detto di voler contrastare: la privatizzazione degli asset strategici del Paese. Da ‘Fratelli’ a ‘commessi’ d’Italia. Non hanno alcuna idea di quale debba essere il futuro di questo Paese. Navigano a vista senza mettere in campo un serio piano per la crescita e lo sviluppo dell’Italia. Sono pericolosi, come dimostrato dalle riforme istituzionali e la gestione del Pnrr, straordinaria occasione che non possiamo mancare”.

 

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

25/01/2024 - 21:08

Decreto imbarazzante e senza ambizione*_

 “Siamo alla 53esima fiducia del governo Meloni. Sono stati battuti tutti i record” così il democratico Vinicio Peluffo che illustrando le ragioni d voto negativo del Gruppo del Pd al dl energia ha stigmatizzato il continuo ricorso alla fiducia da parte del governo. “State imponendo a suon di decreti, fiducie e restringimenti delle competenze parlamentari una sorta di monocameralismo di fatto che non ha alcun riscontro della nostra carta costituzionale” ha detto Peluffo. “Il provvedimento - sottolinea il democratico - doveva servire per potenziare e semplificare le procedure amministrative per nuove installazioni di energie rinnovabili. Niente di tutto questo. Con un blitz notturno e colpi di mano sul piano regolamentare avere approvato addirittura un emendamento che prevede poteri commissariali sulla gestione del ciclo dei rifiuti al presidente della regione Sicilia.
 Una misura che non c'entra nulla con il decreto, già fin troppo decreto omnibus.
 Manca ambizione sugli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici, il decreto non è coerente con le conclusioni raggiunte dalla COP28. Manca attenzione alle micro. Piccole e medie imprese che devono anch’esse poter vivere la transizione energetica come un’opportunità di sviluppo e di crescita. Manca attenzione nei confronti delle famiglie, abbandonate nel passaggio dal servizio di maggior tutela al mercato libero senza un’informazione corretta e diffusa, la campagna che doveva partire a Luglio, non c’è ancora e non ha gli stanziamenti sufficienti. Peggio di così non potevate fare. Anche sugli aiuti per i territori colpiti dalle alluvioni il testo del decreto è imbarazzante, sono ancora sospese per aria le promesse della maggioranza e del Governo ed è mancato il confronto del merito, avete bocciato tutti i nostri emendamenti”.

24/01/2024 - 10:40

Impedito alle opposizioni di discutere emendamenti

"Grave scorrettezza ieri nelle commissioni riunite da parte dei presidenti delle commissioni Ambiente e Attività produttive, nella fase di discussione del dl energia. Discussione condotta in maniera ordinata grazie all'atteggiamento responsabile delle opposizioni, facendo interventi di merito senza alcun atteggiamento ostruzionistico. Nonostante questo c'è stata una forzatura da parte della maggioranza approvando l'emendamento dei relatori all'articolo 14 che riguarda il mercato di maggior tutela che conferisce poteri commissariali sulla gestione del ciclo dei rifiuti al presidente della Regione Sicilia. Ecco questo emendamento non c'entra nulla con quell'articolo e nulla con il dl energia che già fin troppo è un decreto omnibus. Noi abbiamo chiesto fin da ieri mattina che fosse consentita una discussione ordinata su un tema cosi delicato, consentendo all'opposizione di poter presentare sub emendamenti e poterli discutere. Questo non è avvenuto poiché non ci è stato concesso nemmeno il tempo di discutere gli emendamenti. Di fatto è stato impedito alle opposizioni di poter discutere gli emendamenti e non è stato nemmeno convocato l'ufficio di presidenza. Una forzatura grave e rimane il fatto che i presidenti di maggioranza si sono prestati ad approvare in fretta e furia qualcosa che è evidente non c'entrasse nulla con il dl energia. Un blitz sulla gestione dei rifiuti in Sicilia fatto di notte poiché hanno avuto vergogna di farlo di giorno". Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.

22/01/2024 - 17:49

Simiani e Peluffo: da Pichetto Fratin tassa ambientale che colpiva imprese virtuose

“Il governo ha fatto dietrofront sul dl energia e ha cancellato la tassa di 10 euro a kw per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza superiore a 20kw. Grazie alla nostra azione in commissione, è stata cancellata l’ingiusta tassa ambientale proposta dal Ministro Pichetto Fratin che avrebbe colpito soprattutto le imprese attive nella transizione energetica”. Lo dichiarano i capigruppo dem nelle commissioni parlamentari Ambiente e Attività produttive, Marco Simiani e Vinicio Peluffo, che stanno seguendo il provvedimento a Montecitorio. “Adesso vogliamo sapere dal governo come intende garantire le risorse necessario del fondo per incentivare le Regioni a ospitare gli impianti a fonti rinnovabili”.

20/12/2023 - 17:12

“Il governo Meloni è inadempiente e incapace. Si nasconde dietro l’Autorità dell’energia perché non è stato in grado di risolvere i problemi. Oggi il Presidente di Arera, Stefano Besseghini, annuncia che per quanto riguarda la fine del mercato tutelato dell'energia elettrica ‘la data del primo di aprile è stata spostata al primo di luglio’. Ma ancora ieri, nella discussione sulla legge annuale sulla concorrenza, il governo aveva bocciato l’emendamento del Pd che proponeva una proroga di un anno. Un grave errore da parte della destra, perché c’è il rischio concreto di un aumento indiscriminato dei prezzi per i clienti domestici. Non lo diciamo noi, ma gli stessi dati sul primo semestre di quest'anno forniti in audizione alla Camera dall’Istat e dall'Arera. ll superamento della maggior tutela va operato in maniera ordinata e con l'obiettivo primario della tutela dei consumatori. Queste condizioni non si sono create per la grave negligenza del governo Meloni, con i ritardi che hanno portato allo slittamento delle aste e la mancata campagna di comunicazione che non consente ai clienti domestici ancora nella maggior tutela di poter operare una scelta consapevole. Ribadiamo che per il Pd è necessaria una proroga di un anno: si tratta del tempo necessario per poter corrispondere a questi impegni necessari”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive alla Camera, Vinicio Peluffo.

19/12/2023 - 16:43

Riteniamo che il governo abbia commesso un grave errore nel bocciare la proposta del Pd di proroga di un anno del regime di maggior tutela del mercato energetico. C'è il rischio concreto di un aumento indiscriminato dei prezzi per i clienti domestici, lo dicono i dati del primo semestre di quest'anno, forniti in audizione alla Camera dall'Istat e dall'ARERA. E parla anche di questo rischio la sanzione dell'Antitrust per 15 milioni di euro comminata a dieci società dell'energia per pratiche commerciali aggressive, per aver indotto all'accettazione di un aumento del prezzo indebito. Ecco, questi sono i rischi che corrono milioni di italiani, in particolare le famiglie più deboli. ll superamento della maggior tutela va operato in maniera ordinata e con l'obiettivo primario della tutela dei consumatori. Queste condizioni non si sono create per la grave negligenza del governo Meloni, con i ritardi che hanno portato allo slittamento delle aste e la mancata campagna di comunicazione che non ha consentito ai clienti domestici di passare agevolmente al mercato libero. Per questo, come richiesto dal Partito democratico, è fondamentale la proroga di un anno del regime di maggior tutela per poter corrispondere a questi impegni necessari.

Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

07/12/2023 - 12:34

“Non è nient’altro che carta straccia il memorandum firmato da Fitto con Arcelor Mittal. L’ennesimo inganno, questa volta messo nero su bianco, di un’azienda che tutto vuole salvo la sopravvivenza degli stabilimenti siderurgici del gruppo. Ma qui purtroppo non si tratta solo di un Ministro della Repubblica tanto miope e ingenuo da diventare il gioco preferito di una multinazionale. Qui parliamo di uno dei più grandi poli europei della siderurgia che sta per piombare nella paralisi; parliamo di migliaia di dipendenti mandati allo sbando; di centinaia di milioni di euro di debiti non saldati con le imprese dell’indotto. Insomma, per quanto Fitto ami prendersi la scena, oggi il tema non è affatto la sua ottusità, ma il futuro di un intero sistema industriale. Se il Governo è ormai ostaggio della multinazionale indiana, la Presidente del Consiglio è a sua volta ostaggio del Ministro Fitto che, da strenuo oppositore del passaggio in maggioranza del socio pubblico, sta spingendo  l’intera situazione verso un punto di non-ritorno. Il 10 di gennaio decadrà la sospensiva del Tar e l’ex Ilva potrebbe vedersi togliere la fornitura di gas, sancendo un inevitabile blocco di tutte le sue attività. Mentre il rischio che tutto ciò accada è sempre più alto, il Governo Meloni è ancora in balia del socio privato, le cui intenzioni sono ormai chiarissime: chiudere gli stabilimenti italiani per garantire agli altri impianti del gruppo nel resto d’Europa un enorme vantaggio competitivo. Se Raffaele Fitto è l’unico a non aver compreso questo messaggio, pretendiamo un sussulto di dignità almeno dalla Presidente del Consiglio e dal Ministro Urso. Lo Stato deve riprendersi l’ex Ilva; deve utilizzare i 680 milioni di euro già versati per assumerne il controllo; deve assicurare alle imprese dell’indotto a partire da quelle commissariate del gruppo ex Ilva come Sanac che costituiscono una parte rilevante dell’economia dei territori interessati, il saldo di tutti i debiti dell’acciaieria; deve garantire alle migliaia di dipendenti un futuro occupazionale; deve mantenere la promessa fatta a Taranto di avviare la decarbonizzazione degli impianti produttivi. E deve farlo subito, immediatamente, isolando le fantasie distruttive di Fitto e riprendendo in mano una situazione sull’orlo del collasso”.

Lo dichiarano i deputati democratici, Andrea Orlando, Marco Sarracino, Cecilia Guerra, Ubaldo Pagano, Vinicio Peluffo, Claudio Stefanazzi, Marco Lacarra.

07/12/2023 - 11:13

“Questo è un provvedimento che, nonostante le integrazioni e lo sforzo di miglioramento, rimane prigioniero di tutta la sua debolezza originaria. Eppure non dimentichiamo che il made in italy ha successo in tutto il mondo.
Peccato pero’ che la dotazione prevista sia davvero troppo esigua.
Rimangono aperti tutti i nodi critici che abbiamo sollevato nella discussione in commissione, a partire dal cosiddetto fondo sovrano all’articolo quattro.
Presentato in pompa magna è stato poi rubricato più modestamente come “fondo nazionale a sostegno del made in Italy”, del resto con una dotazione di 700 milioni di euro per l’anno che si sta concludendo e 300 milioni per il prossimo anno non è neanche lontanamente paragonabile agli altri fondi sovrani, senza scomodare quello norvegese che obiettivamente gioca un altro campionato, non c’è paragone neppure con la dotazione di quello irlandese a 15 miliardi, maltese a 17, spagnolo a 15.
E non si tratta neppure di nuovi stanziamenti, ma sono presi da altri fondi, in una sorta di partita di giro, si prendono dal Fondo Patrimonio Destinato e dal Fondo di Venture Capital.
Il ddl sul made in italy, nato con tanta ambizione e tante aspettative, è rimasto incastrato nel novero dei provvedimenti senza respiro e senza visione”. Lo ha detto in Aula Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio, dichiarando il voto contrario del gruppo del Partito democratica sul ddl Made in Italy.

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