“Sangiuliano, che da Ministro della Cultura si vantava di portare in tribunale artisti e giornalisti, oggi – da giornalista Rai – annuncia azione legali nei confronti dei partiti di opposizione.
Un modo singolare di intendere la professione giornalistica all’interno del servizio pubblico. Crediamo che sia lui, per primo, a dover decidere quale strada intraprendere: se ritentare con l’ambizione politica, già miseramente fallita, oppure proseguire con la carriera giornalistica, che oggi appare sempre più ridotta a semplice grancassa del governo” così il capogruppo democratico nella commissione di vigilanza Rai, Stefano Graziano commenta l’editoriale a Il Giornale del corrispondente Rai di Parigi, Gennaro Sangiuliano il cui ‘metodo sta creando imbarazzo in Rai”.
Sono sconcertato di fronte alle parole del ministro Abodi che, nel respingere l'ipotesi di sospensione dalle competizioni sportive internazionali per Israele, sostiene che "quello della Russia è stato un fatto molto più cruento, molto più aggressivo che ha inciso sulla sovranità di una nazione che doveva essere sostenuta e difesa". Incredulo, sottolineo ancora una volta la doppia morale del governo, quasi come se alcune vite contassero in modo diverso rispetto alle altre. Siamo vicini alla nazione Ucraina, alla tragedia del suo popolo e del suo sport, ribadiamo la necessità e la giustizia del ban sportivo alla Russia, ma sinceramente non ci capacitiamo di come sia possibile voltare lo sguardo in questo modo di fronte a una delle tragedie più epocali di questo primo quarto di secolo, quella di Gaza, della Palestina (che ricordo essere una nazione riconosciuta da 138 stati delle Nazioni Unite), del popolo e dello sport palestinese.
Così Mauro Berruto, deputato del Pd e responsabile nazionale Sport del Partito democratico.
"Che una guardia costiera straniera spari contro una nave di soccorritori in acque internazionali è un fatto gravissimo. Ma è ancora più grave che sia la guardia costiera libica addestrata dall'Italia, su mezzi forniti dall'Italia, a sparare per circa 20 minuti contro una nave, la Ocean Viking, che aveva appena soccorso decine di persone che rischiavano di morire in mare.
Un'azione deliberata e criminale che ha messo a repentaglio la vita di chi si trovava a bordo, equipaggio incluso.
Il governo condanni con determinazione quanto accaduto che non è certo derubricabile a incidente. E pretenda un'indagine indipendente e autorevole per risalire ai responsabili.
Il protocollo con la Libia si rivela, ogni giorno di più, un accordo criminogeno che non ha alcuna efficacia nella gestione del fenomeno migratorio". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Il sottosegretario Durigon propone di usare i soldi del TFR per consentire l’anticipo della pensione a 64 anni. Omette di specificare che quelli sono soldi dei lavoratori e dunque da parte del governo sarebbe una manovra a costo zero. Nessuna restituzione, nessun effettivo superamento della Fornero. Una misura spot che potrebbe essere persino ritenuta poco conveniente dai lavoratori vicini alla pensione. Chiediamo che prima delle interviste sui giornali, il governo venga in Parlamento a spiegare che vuole fare sulle pensioni e dia continuità al tavolo con i sindacati. I messaggi arrivati finora sono troppo contraddittori e non si può fare campagna elettorale sulle aspettative di milioni di persone". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
Governo incapace di dare prospettiva a un settore cruciale.
“L’Italia possiede il più grande patrimonio museale al mondo, decine di siti Unesco e 8.000 km di coste nel cuore del Mediterraneo. Un Paese così non può affrontare il turismo con slogan o con improvvisati ‘oroscopi’, come purtroppo sta facendo la ministra Santanchè, imbarazzando lo stesso governo di cui fa parte. Servono meno rancore e più studio, meno propaganda e più strategia”. Lo dichiara Andrea Gnassi, deputato Pd ed ex sindaco di Rimini, intervenendo alla trasmissione L’Aria che Tira.
“Il turismo balneare – prosegue l’esponente dem – è oggi nel caos a causa del mancato recepimento della direttiva Bolkestein: né gli imprenditori né i Comuni hanno certezze sul futuro delle concessioni. Ciò significa che non possono programmare né investire, mentre il governo continua a rinviare una legge adeguata. Dire che non ci sono problemi perché ‘le seggiovie sono piene’ è un non-senso: sarebbe come giustificare la crisi della Nazionale di calcio con la vittoria di Sinner a Wimbledon. Il turismo è un’industria complessa, che va dal balneare al congressuale, dal culturale al digitale, e non può essere liquidata con battute superficiali”.
L’ex Sindaco di Rimini richiama poi la necessità di politiche di lungo respiro: “Non possiamo oscillare dall’overtourism al crisis tourism. Serve un vero piano strategico nazionale, che non sia solo evocato, ma che intervenga concretamente: riqualificazione delle coste, contrasto all’inquinamento marino, strumenti per l’aggregazione di prodotto e l’innovazione dei processi. Occorre collegare i grandi attrattori culturali - Venezia, Firenze, Roma - con trasporti efficienti e integrati, così da aumentare la permanenza media dei turisti internazionali e distribuire i flussi anche nei borghi e nelle città d’arte minori. Nel 2024 In Spagna queste politiche hanno portato a entrate per 126 miliardi, in Francia 77: l’Italia è ferma a 59. Per il 2025 il trend è che Spagna e Francia crescono di più e meglio che l'Italia. Non basta invocare i ‘turisti alto spendenti’, quando in realtà si sta promuovendo un 'turismo escludente' che penalizza i ceti medi italiani, già colpiti dal crollo del potere d’acquisto”.
“Il punto – conclude Gnassi – è che in Italia il turismo non è mai stato considerato alla stregua di un’industria strategica, come la meccanica, l’automotive o la chimica. È tempo di cambiare approccio, trattandolo per quello che è: una delle prime industrie del Paese. Ma per farlo servono serietà, visione e politiche industriali, non slogan e battute estemporanee. Questo governo, purtroppo, non si è dimostrato all’altezza delle potenzialità straordinarie del nostro sistema turistico”.
“Lo diciamo chiaro al sottosegretario Durigon: nessuna fregatura su aumento di tre mesi dell’età pensionabile. Non serve un congelamento di un anno per poi scavallare le elezioni politiche. Avevano detto che avrebbero abolito la riforma Fornero, ora si limitano a qualche pannicello caldo per giustificare la permanenza della Lega al governo. Serve una legge che dia una risposta strutturale. Abbiamo avanzato una proposta, che dice che va eliminata l’aspettativa di vita come criterio principale per l’età pensionabile. Costa poco ed elimina qualsiasi incertezza. Siamo pronti a sedersi, ma non accettiamo operazioni propagandistiche”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro in merito a un’intervista del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon sul congelamento del requisito dell’età pensionabile che aumenterebbe dal 2027.
“Nella notte una nuova e violenta ondata di maltempo ha messo a dura prova la Romagna. Località come Milano Marittima e Cervia hanno registrato danni ingenti: stabilimenti balneari, hotel, auto e strutture nel cuore della riviera colpiti duramente, proprio nel pieno della stagione turistica. Per fortuna non si registrano danni alle persone, ma il cuore piange nel vedere ancora una volta questa terra meravigliosa ferita. Ho lasciato da poche ore la Romagna, come ogni anno dopo una breve vacanza, e fa male assistere a queste immagini. Un pensiero sincero di vicinanza va alle amministrazioni, agli albergatori, agli stabilimenti balneari e a tutti coloro che, con la loro forza e capacità di rimboccarsi le maniche, sapranno rialzarsi anche questa volta. La stagione turistica è vitale per la Romagna e per tutto il nostro Paese: sono certo che, con la resilienza che la contraddistingue, questa terra riuscirà a ripartire subito. Chiediamo al governo in raccordo con Regione e Comune di attivare subito i necessari aiuti e contributi”. Lo scrive sui social il deputato dem Andrea Rossi.
Presentata interrogazione su destinazioni navi ong.
“Condivido pienamente le parole del sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni: non si può accettare che la gestione degli sbarchi e la destinazione delle navi ong venga piegata a logiche elettorali o propagandistiche, come ha ben spiegato il ministro Tajani nelle dichiarazioni che rassicurano il sindaco di Ancona che non arriveranno più navi nel porto marchigiano. Quindi il criterio è il colore politico dell’amministrazione locale? A tal proposito, ho presentato un’interrogazione in merito a questa vicenda”. Così la deputata ravennate del Partito Democratico Ouidad Bakkali, componente della commissione Trasporti.
“Le città, come Ravenna – sottolinea l’esponente dem - hanno sempre fatto la loro parte con responsabilità e umanità, collaborando con le istituzioni competenti per garantire accoglienza e sicurezza. È grave constatare che alcune scelte del governo sembrino rispondere più a calcoli politici che non alla tutela delle persone. Se ad Ancona si evita l’arrivo delle navi in vista delle elezioni regionali, questo significa scaricare tutto il peso su altri territori, senza alcuna equità e senza una visione nazionale. Non ci sono mai stati criteri nelle assegnazioni e dopo le parole di Tajani si comprende che esiste solo una logica, quella del tornaconto elettorale”.
“Per questo – conclude Bakkali - sostengo con forza la richiesta del sindaco Barattoni di convocare al più presto un tavolo nazionale dei porti sicuri: serve una strategia condivisa, che metta al centro i diritti delle persone e la responsabilità delle istituzioni, la capacità di gestione e organizzazione del fenomeno, non il tornaconto di parte. La propaganda del governo Meloni non ferma gli sbarchi, mentre si continuano a sprecare risorse pubbliche in operazioni assurde, disumane e totalmente irrazionali come quella in Albania. È il momento di una politica seria, che affronti il fenomeno migratorio con umanità, responsabilità, efficacia organizzativa e rispetto delle comunità locali“.
“Le parole del ministro Piantedosi parlando a margine del Meeting di Rimini destano più di una perplessità. Oggi lascia intravedere un percorso di legalizzazione per la sede di Casa Pound. Ma solo qualche giorno fa ha ordinato dal Viminale lo sgombero del Leoncavallo ben sapendo che era in fase avanzata un accordo con il Comune per il trasferimento in una sede legale. Un evidente doppio pesismo che mina la credibilità dell’azione delle istituzioni”.
Così il deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza Matteo Mauri.
“Vorrei inoltre ricordare – prosegue l’esponente dem – che il fatto che Casa Pound occupi un immobile pubblico e non privato non significa che non ci sia un danno per lo Stato. Anzi, è esattamente il contrario: parliamo di un edificio in una posizione di grande pregio, molto più centrale di quello del Leoncavallo, e dunque con un impatto economico e simbolico ancora maggiore”.
“Il punto – conclude Mauri - è semplice: il criterio della legalità deve valere per tutti e non solo per qualcuno. Non è a corrente alternata. Per usare un'espressione da prima Repubblica, "le regole non si possono applicare ai nemici e interpretare per gli amici" secondo le convenienze politiche. E questo principio deve valere anche per alcuni esponenti del governo, colleghi di Piantedosi, che sono convinti di essere al di sopra della legge".
"Non credo proprio che alimentare un litigio con la Francia sia nell'interesse dell'Italia". Lo dichiara.Piero Fassino, Presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Francia. "Italia e Francia - sottolinea Fassino - sono legati da intensi vincoli storici, culturali, politici ed economici, un patrimonio prezioso che non può essere compromesso da meschine polemiche strumentali" "E peraltro - ribadisce Fassino - proprio di fronte ad uno scenario europeo e internazionale segnato da forti criticità, Italia e Francia hanno la responsabilità di agire insieme per dare all'Europa forza e credibilita" "Ricordo - sottolinea ancora Fassino - che tra poche settimane celebreremo il quarto anniversario del Trattato del Quirinale con cui Roma e Parigi si sono impegnate ad una cooperazione permanente su tutti i temi di interesse bilaterale, nonché sui dossier strategici dell'agenda europea e internazionale. E anziché alimentare dannose diatribe, sarebbe utile che i due governi lavorassero insieme e senza remore a dare piena attuazione al Trattato"
“Anche in questa occasione Mario Draghi indica un percorso pienamente condivisibile per il futuro dell'UE. Non possiamo restare fermi e accontentarci di quanto raggiunto finora. Le sfide geopolitiche, economiche e sociali del nostro tempo richiedono più coraggio e un ulteriore passo in avanti nel processo di integrazione se vogliamo davvero difendere in futuro i valori fondanti europei di pace, democrazia, libertà, equità, benessere. Più debito comune per investimenti strategici congiunti in ricerca, sviluppo, tecnologie e difesa, più unità nel pilastro sanitario, sociale, e nelle sfide delle transizioni ambientali e digitali, ma anche riforme istituzionali per rafforzare l'efficacia delle scelte e l'autorevolezza internazionale dell'Europa. Il ritorno al passato verso nuovi sovranismi nazionali sarebbe un errore storico. Ma bisogna andare avanti con determinazione per poter giocare davvero un ruolo da protagonisti e non da semplici spettatori nel mondo attuale”.
Così il capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
"La lotta contro Hamas non giustifica che si impedisca alla popolazione gazawi di avere il cibo essenziale alla sua sopravvivenza. Chiediamo alla autorità israeliane di rimuovere ogni ostacolo all'inoltro dei beni alimentari e di coinvolgere le organizzazioni umanitarie nella più ampia distribuzione di cibo." Lo ha dichiarato Piero Fassino Presidente della Commissione Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. "22 mesi di guerra - sottolinea Fassino - hanno sottoposto la popolazione di Gaza a quotidiani bombardamenti, continui sfollamenti, distruzione di migliaia di abitazioni, penuria di cibo e di assistenza sanitaria. È tempo di mettere fine a questo calvario." "Hamas - e' l'appello di Fassino - liberi tutti gli ostaggi, Israele fermi le operazioni militari, si rimuova ogni ostacolo all'inoltro degli aiuti necessari alla vita della popolazione. E si riprenda la costruzione di una soluzione politica capace di tutelare i diritti di entrambi i popoli".
“Trenitalia continua a cancellare convogli in maniera unilaterale e senza confrontarsi con gli enti locali competenti. Su sollecitazione del Comune di Cecina ho depositato oggi un’interrogazione al Ministro del Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere di sospendere la soppressione delle fermate Frecciabianca nella stazione locale. Si tratta di una scelta grave e incomprensibile, che penalizza pendolari, studenti, lavoratori e turisti di tutta la costa toscana": è quanto o dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.
“La stazione di Cecina è un nodo ferroviario fondamentale, recentemente riqualificato anche con investimenti pubblici e comunali. È del tutto illogico ridurre i servizi proprio mentre il territorio lavora per potenziare la mobilità sostenibile e favorire l’uso del treno. Il Ministro Salvini ed il governo devono intervenire con urgenza presso Trenitalia per garantire la continuità del servizio e aprire subito un tavolo di confronto con Regione Toscana e Comuni interessati. Non possiamo permettere che si comprometta un diritto essenziale come quello della mobilità": conclude.
Non c’è limite al peggio. Dopo gli attacchi a Schillaci, oggi la proposta di abolire l’obbligo vaccinale per i bambini. La Lega di Salvini non si fa scrupolo di negare i dati della scienza e il buon senso pur di pescare qualche consenso tra i no vax e regolare i conti con i suoi alleati di Governo. A farne le spese è ancora una volta la salute delle persone, a partire dai più fragili. Basta con questa propaganda irresponsabile.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Almeno un quarto della popolazione di Gaza, circa mezzo milione di persone, rischia di morire di fame. L’allarme è stato lanciato dall’Ipc delle Nazioni Unite, che ha dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Una carestia che è il risultato apocalittico della decisione del governo israeliano di usare la fame come arma di guerra. Un dramma studiato a tavolino, come i bombardamenti degli ospedali, delle scuole, delle case, dei luoghi di culto. Come le uccisioni mirate delle persone affamate in coda per ricevere aiuti alimentari. Come gli ordini di evacuazione di massa da Gaza City quando non esistono, da molto tempo, luoghi sicuri dove rifugiarsi.
È un piano preciso di genocidio del popolo palestinese che deve essere fermato e non può restare impunito.
Non ci stancheremo mai di chiedere sanzioni per Israele, l'embargo sul commercio di armi e tecnologie militari, la sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele e l'invio dei caschi blu dell'Onu nella Striscia di Gaza. Di fronte a questo abisso il mondo non può restare a guardare. Non è più sopportabile l’inerzia del governo Meloni che si limita a criticare a parole l’operato dell’alleato Netanyahu senza prendere iniziative di alcun genere, trascinando l'Italia nella vergogna. l’Unione europea si svegli dal suo colpevole torpore e metta in atto azioni concrete per fermare Benjamin Netanyahu. L’Ue, che nasce come progetto di pace, non può farsi complice di un genocidio". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.