"Giorgia Meloni esulta e annuncia, con lo sgombero del centro sociale di Leoncavallo a Milano, che non possono esistere zone franche in uno Stato di diritto? Adesso ci aspettiamo quindi una rapida soluzione per gli stabili occupati da Casapound che da decenni tengono in ostaggio il patrimonio pubblico. Il caso di Roma, dove il movimento neofascista rivendica l'illegalità, è vergognoso. Vediamo se la premier sara per una volta coerente o continuerà a salvaguardare l'estrema destra". Lo dichiara il deputato Emiliano Fossi segretario Pd della Toscana.
“Lo sgombero del Leoncavallo avvenuto stamane a Milano è pura propaganda. Il governo ha voluto usare il pugno di ferro solo per dare un segnale politico in vista dell'inizio di una lunga campagna elettorale. Un'azione assolutamente inutile, visto che era già previsto lo sfratto a Settembre e che c'era una trattativa in fase avanzata con il Comune per trovare una nuova sistemazione nel pieno rispetto della legalità." Lo afferma il deputato Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“Concordo pienamente con il Sindaco - prosegue l’esponente dem - quando dice che serve mantenere aperta un'interlocuzione con il Leoncavallo per dare continuità a un'esperienza storica di Milano che produce cultura e promuove l'inclusione”.
“Colpisce - conclude Mauri - la doppia morale del governo. Giorgia Meloni e il ministro Piantedosi parlano di ripristino della legalità nel caso di un centro culturalmente vivo e aperto alla città come il Leoncavallo. Ma tacciono sulla palese illegalità dell'immobile occupato abusivamente e trasformato in un fortino inaccessibile da CasaPound in centro a Roma, dove da anni un intero stabile è occupato abusivamente. È inaccettabile che si usino due pesi e due misure, sgomberando realtà che hanno un valore sociale riconosciuto e chiudendo gli occhi di fronte a chi si richiama apertamente a ideologie neofasciste. La legalità non può essere applicata a convenienza. O vale per tutti, o diventa uno strumento di propaganda. Il Partito Democratico continuerà a battersi per soluzioni che tengano insieme legalità, coesione sociale e rispetto delle istituzioni”.
Chiediamo al governo di andare oltre le parole e unirsi all’Europa per bloccare l’operazione criminale di Netanyahu. Va fermato un massacro che ha già causato migliaia di morti. Serve una pace giusta e duratura che riconosca lo stato di Palestina insieme al diritto di esistere in sicurezza di Israele.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"La Cisgiordania spaccata in due da una gigantesca colonia e Gaza City sotto attacco con migliaia di persone deportate.
Così il governo Netanyahu vuole mettere una pietra tombale sullo Stato di Palestina e sul diritto dei palestinesi all'autodeterminazione.
Un intero popolo stretto in una morsa letale come non si era mai visto dalla Seconda guerra mondiale in poi.
E mentre milioni di persone in tutto il mondo continuano a mobilitarsi in difesa della Palestina e del suo popolo, l’Ue rimane a guardare il governo israeliano che, con il sostegno del presidente americano Donald Trump, compie orrendi crimini e mette in atto il suo scellerato disegno messianico di "grande Israele" a discapito di milioni di persone che abitano da sempre quelle terre. Allo stesso modo il governo Meloni si limita a pronunciare qualche parola di disappunto e null’altro. L'Ue non sta mettendo in atto nessuna iniziativa politica, nessuna sanzione, nessuna sospensione dell'accordo UE-Israele, nessun embargo sulle armi usate per massacrare il popolo palestinese. Non basta dire che la nuova colonia in Cisgiordania è illegale: bisogna impedire che nasca, bisogna fermare il massacro.
Bruxelles si sta macchiando di un immobilismo inaccettabile che la rende complice dei crimini commessi dal governo Netanyahu". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Il Governo Meloni ha avuto il coraggio, quasi di nascosto e con una circolare ministeriale, di fare cassa sulla pelle dei bambini e dei ragazzi stranieri senza famiglia. Dopo mesi di ritardi sulle erogazioni ha infatti tagliato i rimborsi ai Comuni per l’accoglienza dei minori non accompagnati, riducendoli al 35 per cento con effetto retroattivo. Una decisione gravissima, che rischia di far saltare i bilanci comunali e di lasciare senza assistenza centinaia di ragazzi soli, esposti a marginalità e sfruttamento": è quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino, depositando una interrogazione parlamentare sottoscritta da oltre 40 esponenti Dem.
“È una scelta miope e pericolosa che scarica tutto il peso su sindaci e amministrazioni locali già allo stremo, specie nei Comuni medio-piccoli. In questo modo si smantellano percorsi di accoglienza costruiti negli anni con fatica e serietà: alfabetizzazione, sostegno scolastico, assistenza sanitaria, inserimenti lavorativi. Non stiamo parlando di spese superflue, ma di investimenti nel futuro e nella sicurezza delle nostre comunità. Non solo il governo non amplia la capienza del sistema, come richiesto da tempo, ma addirittura toglie ai Comuni le risorse necessarie per sostenere ciò che già esiste. Un paradosso che rischia di trasformarsi in una vera bomba sociale. Il Ministro Giorgetti pochi giorni fa, dopo le critiche di Anci, associazioni del Terzo Settore e sindacati, ha annunciato una tiepida marcia indietro ma ancora non vi è niente di concreto. Una dimostrazione, l'ennesima, di un governo diviso, che naviga a vista e che non si fa scrupoli ad abbandonare minori invece di promuovere l'integrazione".
“Chiediamo subito al Ministero dell’Interno e al Ministero dell’Economia di ritirare questa misura e di aprire un tavolo urgente con Anci, Regioni, Comuni ed enti del terzo settore. Servono più risorse e più responsabilità, non tagli e scaricabarile. Lasciare i minori soli in strada non è un’opzione accettabile": conclude.
“La tragedia sfiorata stamattina a causa dell’urto che ha coinvolto 2 treni tra Mezzocorona e Trento non riguarda solo i passeggeri e i lavoratori direttamente coinvolti in questa ennesima giornata da incubo ma la sicurezza dell’intera rete ferroviaria e deve essere affrontata con la massima serietà. Il ministro Salvini stavolta impari dai propri errori e invece di pensare solo a come scaricare le responsabilità dell’accaduto su altri si adoperi da ministro per fare direttamente piena luce e chiarezza su quello che è necessario fare per evitare che scontri di questo tipo possano nuovamente ripetersi”. Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti, commentando le parole del ministro Salvini che in merito all’incidente ha chiesto che siano avviate con urgenza verifiche approfondite per chiarire dinamiche e responsabilità dell’accaduto.
"Anche oggi ritardi e cancellazioni per i treni italiani e anche oggi commentiamo l'ennesimo incidente sulla rete ferroviaria. Tuttavia, a fronte di questi disastri, il ministro Salvini continua a commentare ogni tema dell’attualità politica e sportiva, ma dimentica il compito fondamentale che dovrebbe svolgere: occuparsi dei trasporti. E possibilmente dalla sua scrivania di Piazzale Porta Pia e non dalle spiagge di tutta Italia. È un paradosso che mentre la rete ferroviaria e stradale del Paese presentano evidenti disfunzioni, certificate quotidianamente dai disagi dei cittadini e dei pendolari, il titolare del dicastero preferisca polemizzare con gli allenatori di calcio o con la commissione vaccini”. Lo afferma il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti.
“Da tempo – aggiunge l’esponente dem – denunciamo queste criticità e lo abbiamo ribadito più volte anche all’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Stefano Antonio Donnarumma, in commissione. Siamo molto preoccupati, perché nonostante gli annunci e le promesse, i problemi rimangono irrisolti e ricadono sui cittadini, che hanno diritto a un sistema di trasporti moderno, efficiente e sicuro”.
“Il ministro si concentri finalmente sul suo lavoro e affronti con serietà i nodi strutturali del settore – conclude Barbagallo – invece di trasformare ogni occasione pubblica in una passerella di dichiarazioni estemporanee che nulla hanno a che fare con il mandato affidatogli”.
"Il ministro Salvini raccomanda agli allenatori di fare gli allenatori e agli ambasciatori di fare gli ambasciatori. Lo sostiene sia a proposito della proposta di escludere la partecipazione di Israele dalle competizioni sportive internazionali, come fu fatto con il Sudafrica dell’apartheid e sia sul sostegno di decine di diplomatici al riconoscimento dello Stato di Palestina. Non si capisce, tuttavia, perché Salvini non chieda mai a se stesso di fare il ministro di un Paese fondatore della Corte penale internazionale, visto che pochi mesi fa è andato a fare il baciamano a Benjamin Netanyahu destinatario di un mandato di cattura internazionale da parte de l’Aja. Anche i ministri dovrebbero i ministri soprattutto davanti a 60 mila persone morte a Gaza". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro,
“Puntualissimo e inevitabile, arriva il ministro Salvini a commentare la richiesta dell’AIAC di esclusione per Israele dalle competizioni sportive internazionali: ‘Gli allenatori facciano gli allenatori!’. Me lo sono sentito ripetere centinaia di volte. Verrebbe da rispondere ‘il ministro dei Trasporti faccia il ministro dei Trasporti’ e invece no. Perché in queste parole del vicepremier passa il solito messaggio strisciante: gli sportivi, in fondo, dovrebbero essere buffoni di corte, zitti e buoni per far divertire il pubblico pagante. No, ministro Salvini: lo sport è una lente privilegiata per avere uno sguardo sul mondo e fin dalla antica Grecia un modo per rappresentare la propria ‘polis’, radice stessa della parola ‘politica’. Ringrazio il direttivo dell’AIAC e la sua presa di posizione che dimostra che esistono sportivi che hanno coraggio, capacità di saper stare al mondo e di saperlo leggere con intelligenza. In un Paese dove, al contrario, il lavoro degli allenatori pensano di saperlo fare tutti e che in certi momenti annovera 60 milioni di Commissari Tecnici, l’AIAC sia d’esempio!”. Così il deputato Mauro Berruto, responsabile nazionale Sport del Partito Democratico commentando le parole del vicepremier Salvini dopo che gli allenatori italiani di calcio hanno chiesto alla Figc di sospendere Israele dalle competizioni internazionali”.
Basta tolleranza del sessismo e della violenza contro le donne sui social, altrimenti è complicità. Il gruppo del Partito democratico nella Commissione Femminicidio e violenza del Parlamento si associa alla denuncia che è stata fatta alla polizia postale rispetto all’esistenza del gruppo Facebook 'Mia moglie', che con 32.000 iscritti pubblica foto di donne a loro insaputa, con commenti violenti e sessisti. “Troviamo sconcertante e inaccettabile l’esistenza di queste chat misogine, specchio di una cultura di possesso e sopraffazione che ignora il consenso delle donne. Chiediamo alla piattaforma Meta di chiuderla immediatamente, vigilando sulla sua possibile e purtroppo probabile riapertura sotto altro nome, così come di monitorare qualsiasi altra forma di maschilismo tossico e nocivo, veicolato attraverso i social di sua competenza” dice la capogruppo onorevole Sara Ferrari insieme alle colleghe Antonella Forattini e Valentina Ghio, alle senatrici Cecilia D’Elia e Valeria Valente e al senatore Filippo Sensi. “Questi gruppi social sono abominevoli. Grazie a chi ha segnalato e commentato tanta violenza e mortificazione. Le piattaforme devono intervenire su questi gruppi che nella logica del branco perpetuano e normalizzano una violenza di genere così becera e aggressiva. Il caso Pelicot non è bastato?”
“Il consiglio direttivo dell'AIAC (associazione italiana allenatori calcio) ha oggi votato all'unanimità un appello al presidente della FIGC Gabriele Gravina affinché si faccia portavoce della richiesta di sospensione di Israele dalle competizioni sportive internazionali a causa delle responsabilità politiche del governo Netanyahu nella catastrofe umanitaria di Gaza. Sono orgoglioso dei rappresentanti dei miei ex-colleghi del calcio che dimostrano, con coraggio, che il ruolo dell'allenatore va oltre le competenze tecniche e tattiche e non può ignorare cosa succede nel mondo”. Così il deputato Mauro Berruto, responsabile nazionale Sport per il Partito Democratico.
“Ora - conclude Berruto - visto che anche i 45 firmatari dell'appello del Pd e i quasi 20 mila sottoscrittori del documento, identico nei contenuti, stanno ancora aspettando un cenno di risposta dal Presidente del CONI e da quello della FIGC, ci auguriamo si avvii finalmente un dibattito con le istituzioni sportive nazionali. E attendiamo con fiducia anche la voce di atlete e atleti di qualunque disciplina, perché lo sport, per sua natura, non può tacere di fronte a drammi di portata epocale come quello in scena a Gaza”.
Caro Salvini, caro Lollobrigida, il primato della scienza questa volta cerca di spiegarvelo uno del vostro governo, medico e ministro. È la ricerca che aiuta l’umanità a difendersi e a proteggere i più fragili. Non sono solo poltrone per gli amici, fatevene una ragione.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, C apogruppo PD palla Camera dei Deputati
"Oggi su Il Foglio il ministro Lollobrigida spiega che 'il pensiero scientifico dominante non è sempre quello giusto'. Ennesima perla di saggezza. Per Lollobrigida i poveri mangiano meglio dei ricchi, l’acqua può far male e l’etnia italiana va tutelata. Il sospetto è legittimo: aspira al Nobel". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro, sui suoi canali social.
"Ogni tentativo di arrivare alla pace tra Mosca e Kiev va sostenuto tenendo ben presente che deve essere una pace giusta per l'Ucraina e non un regalo a Putin.
Sì arriva a parlare di pace solo oggi consegnando il ruolo di mediatore a Trump che, come abbiamo visto nel bilaterale in Alaska, è pronto a cedere alle condizioni di Putin perché è più interessato ai suoi affari e a dire che la pace è merito suo che non ad offrire garanzie all'Ucraina che è il paese aggredito.
Per questo la mediazione sarebbe dovuta essere, fin dall'inizio, appannaggio dell'Ue nata come progetto di pace. Invece Bruxelles si è limitata a mandare armi senza una linea politica che aprisse un concreto tavolo di trattative per la pace. Adesso l'Ue abbia un ruolo più attivo e decisivo". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Il tribunale di Milano ha condannato Glovo a triplicare le risorse dovute ai rider che lavorano negli orari più esposti a temperature estreme. Qualche mese fa avevamo depositato una interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di intervenire sui risibili quanto scandalosi aumenti di pochi centesimi accordati ai lavoratori costretti a fare turni tra i 30 e i 40 gradi per portare il cibo nelle case e negli uffici. Il Governo non ha mosso un dito, non convocando nemmeno un tavolo. E’ intervenuta invece la magistratura su denuncia del sindacato per arginare ancora una volta queste forme di sfruttamento. Non è un paese normale quello che delega ai giudici interventi per risolvere ingiustizie palesi. Tocca al Parlamento intervenire attraverso la legge. Chiediamo al governo di aprire a settembre un grande dibattito sul lavoro povero che è la causa principale dell’arretratezza del nostro sistema produttivo". Lo dichiara in una nota il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera.