“Oggi la Rai compie 70 anni. Da quando è nato il servizio pubblico radiotelevisivo la tv è entrata nelle case degli italiani portando l’informazione, le notizie sull’Italia e sul mondo, la democrazia. La Rai deve tornare ad essere patrimonio del Paese.
A condizione che si ripristini il pluralismo che oggi purtroppo non si vede”. Lo dichiarano i componenti Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai.
"È singolare che Renato Brunetta si accorga soltanto adesso che la 'parità di genere nel lavoro convenga a tutti e che la violenza economica sia un fenomeno odioso'. Proprio lui che come Presidente del Cnel ha dato l'alibi al Governo Meloni per affossare il salario minimo perché non serviva al paese. E nonostante l'Istat certifichi che le donne povere in Italia siano oltre 2 milioni: francamente Brunetta ha perso un'altra occasione preziosa per rimanere in silenzio": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana sull'intervista rilasciata oggi, mercoledì 3 gennaio, dal Presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.
“L’arma è la sua ma dice di non aver sparato, per ore invoca l’immunità, mentre maggioranza e governo tacciano di fronte a una vicenda inquietante che coinvolge un deputato di Fdi, Emanuele Pozzolo e il sottosegretario Andrea Delmastro, suo ospite.
La Presidente del Consiglio non può continuare a tacere, non può voltarsi dall’altra parte mentre Delmastro e persone vicine al suo partito vengono coinvolte in situazioni imbarazzanti e questa volta pericolose anche per l’incolumità altrui.
Deve dire chiaramente cosa pensa e cosa intende fare per comportamenti tanto sconsiderati che coinvolgono parlamentari e rappresentanti di Governo’.
E’ il momento che Meloni dimostri di avere a cuore l’interesse generale e non solo quello del suo partito e di coloro che le sono più vicini. Per questo nei prossimi giorni presenteremo sia alla Camera che al Senato una interrogazione alla Presidente del Consiglio”.
Così i Presidenti dei Gruppi Pd Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia.
“La destra ha inaugurato questa legislatura dichiarando la pericolosità assoluta dei rave party. Tant’è che li hanno vietati per legge. E’ singolare che il partito di Giorgia Meloni oggi invece invochi cautela e garantismo per le feste in cui i propri deputati portano con sé armi da fuoco e invocano l’immunita’ parlamentare. Quando tocca ai loro sodali tutto viene derubricato a mero fatto di cronaca. Per i comuni mortali invece ci vuole la decretazione d’urgenza, multe e manette comprese”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Lo scrive su X Nicola Zingaretti, deputato Pd
"Un'Italia in cui si va alle feste con la pistola non ci piace e non la vogliamo"
“Le proteste di questi giorni ci dicono che c’è un grande fermento nel mondo agricolo e che, al di là degli eccessi e di qualche manipolazione propagandistica di chi tenta di appropriarsi di quella protesta, bisognerebbe avere la forza di ascoltare le ragioni di fondo che spingono quei custodi del territorio a mobilitarsi in maniera così massiccia ed eclatante. Quelle persone non stanno chiedendo mance e mancette e tanto meno i soliti sussidi per fronteggiare una singola specificità per un breve periodo di tempo. Chiedono di veder riconosciuto il loro lavoro che non è solo settoriale ma assume aspetti di multifunzionalità poiché risponde a interessi diffusi e generali. Purtroppo, da questo punto di vista, ci troviamo dinnanzi a un governo sordo e a un ministro latitante. Certo, il gruppo Pd voterà a favore di questa legge, anche se quanto previsto nella norma è solo un tassello di un mosaico che sulle politiche agricole si fa fatica a costruire, perché il governo ha deciso di procedere a spot non sapendo affrontare le criticità di sistema e strutturali. Un tassello che peraltro ricalca la legge già approvata nel 2015 dalla Regione Marche, allora guidata dal centrosinistra con il presidente Spacca. All’agricoltura si chiede di accompagnare la fase della transizione ecologica per costruire un futuro senza combustibili fossili dentro un modello di sviluppo sostenibile e di qualità. Difesa e presidio del territorio, tutela della biodiversità, riduzioni emissioni inquinanti e cibo di qualità, dipendono dall'agricoltura oggi colpita profondamente dalle crisi climatiche ed energetiche. Ma sostenere l'agricoltura nel processo di transizione come per altri settori produttivi del Paese è una necessità non in una logica corporativa, come vorrebbe la destra attraverso sostegni una tantum o come sta avvenendo sul Pnrr con i contratti di filiera, ma legata ad un interesse generale che la stessa destra ostacola in ogni dove. Per fare questo c’è bisogno di prevedere misure speciali e straordinarie con particolare riferimento agli investimenti per ridurre l’impatto sull’ambiente e le emissioni, ai giovani e alle donne al fine di consentire anche il ricambio generazionale. Vedremo se con la stessa solerzia, oltre gli spot, ci ritroveremo in commissione ed in Aula per discutere ed approvare due proposte di legge che riteniamo importanti. Mi riferisco alla nostra proposta sull’istituzione di un piano nazionale per la promozione e il sostegno dell’agricoltura e dell’attività forestale nelle aree rurali interne e a quella concernente disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, intervento in Aula alla Camera nel corso della discussione generale sulla Pdl per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura.
“Gli agricoltori stanno bloccando tutta l’Italia anche per i tagli del governo Meloni nella Legge di Bilancio ma i rappresentanti della maggioranza, dal vicepremier Salvini al capogruppo di Fdi Foti, si dicono favorevoli alle proteste. Siamo francamente sconcertati da questa destra che dopo aver penalizzato l’intero settore, ripristinando l’Irpef per i terreni agricoli e tolto incentivi ai giovani imprenditori, continua a fare finta di niente. Probabilmente non hanno ben chiaro per cosa stiano protestando gli agricoltori, oppure, come al solito, fanno scarica barile e continuano a non cercare soluzioni”.
Così il deputato Pd e segretario della Toscana dei Dem, Emiliano Fossi.
Dichiarazione di Federico Gianassi, capogruppo Pd commissione Giustizia della Camera
"La vicenda dello sparo alla festa di fine anno a cui hanno partecipato il sottosegretario Delmastro, la sindaca di Fdi e sorella di Delmastro e il deputato di FdI Pozzolo , che si è presentato armato e che poteva sfociare in tragedia, offre la dimensione del livello della squadra che governa il nostro paese. Mentre tutte le istituzioni nei giorni prima di capodanno si impegnano con incessanti campagne comunicative a prevenire tragedie per botti e armi, nella festa con i dirigenti di fratelli d’Italia partecipa un parlamentare della Repubblica armato e vengono sparati colpi da arma da fuoco. In attesa di capire quali provvedimenti urgenti a tutela della sicurezza collettività saranno presi dalle autorità competenti su questa incresciosa vicenda, la Premier Meloni non può trincerarsi ancora una volta nel silenzio per difendere i suoi uomini. Con questo silenzio Meloni antepone gli interessi del suo partito a quelli del Paese che richiedono uomini all’altezza dei compiti assegnati. Ma questo fatto, che si somma ai precedenti, dimostra con tutta evidenza che non è così”. È quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Giustizia di Montecitorio Federico Gianassi.
Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti del Pd
Non so se sia più imbarazzante Pozzolo che si nasconde dietro l’immunità parlamentare e rifiuta di fare i test, Delmastro che fa lo gnorri o l’ennesimo silenzio di Meloni sulla sparatoria di Capodanno dei suoi Fratelli d’Italia.
In ogni caso, questi patrioti cuor di leone scappano.
Che vicenda penosa.
È già gravissimo che un parlamentare vada a una festa con un’arma, per di più carica, dalla quale parte un colpo che ferisce una persona. Ma che quel parlamentare usi l’immunità per sottrarsi al test sulla presenza di polvere da sparo è un pessimo esempio che si dà al Paese. Come fa Giorgia Meloni, dopo avere applaudito il Presidente Mattarella che ha parlato chiaramente “contro il rischio di diffusione delle armi", a tenersi nel partito deputati come Pozzolo?". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Ennesimo pasticcio del governo nella legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. In sede di promulgazione, il Presidente Mattarella ha formulato rilievi molto netti sull’articolo 11 della legge, in materia di concessioni per il commercio su aree pubbliche. L'ennesima proroga automatica delle stesse è chiaramente incompatibile con i princìpi europei e costituzionali di concorrenza. Le criticità sono simili a quelle delle concessioni demaniali marittime, su cui pure la destra, dopo anni di demagogia e false promesse, non ha fatto nulla finora, prendendo in giro tutti e penalizzando proprio gli operatori del settore. Il nostro Paese ha bisogno di un governo serio, che si assuma le proprie responsabilità per dare certezze a tutti i soggetti interessati, senza aprire ogni giorno nuovi fronti di tensione e conflitto con l'Europa. Questo atteggiamento infantile non fa altro che danneggiare gravemente anche i concessionari uscenti e scaricare in modo pericoloso le criticità sugli amministratori locali. La misura è colma.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
Il servizio pubblico secondo TeleMeloni: sempre pronto a trasmettere monologhi e comizi della Presidente del Consiglio o infiniti servizi sulle feste di partito, quando invece un deputato di Fratelli d’Italia - armato - spara e ferisce una persona ad una festa privata alla presenza del sottosegretario alla Giustizia, la copertura di questa incredibile quanto surreale notizia è pressoché nulla. Chiediamo ai vertici Rai e ai direttori dei TG di informare adeguatamente sulla vicenda di Biella. Le Italiane e gli Italiani hanno il diritto di essere informate senza censura preventiva.
Così la deputata del Pd, Ouidad Bakkali, della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
Chiedo ai vertici Rai e in particolare modo ai direttori dei Tg nazionali di non oscurare la vicenda di Biella. C’è bisogno di chiarezza su una storia che è grave e che coinvolge un deputato armato, un deputato che vuole sottrarsi al test della polvere da sparo coprendosi dietro l’immunità.
Lo scrive su X Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di vigilanza Rai.
Il Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus condannato in Bangladesh a 6 mesi di carcere. Nessuno rimanga in silenzio nella denuncia contro questa scelta, figlia di un'escalation autoritaria che perseguita le voci libere. Le democrazie, le diplomazie diano un segnale chiaro a difesa della libertà di espressione e di un uomo straordinario."
Lo scrive sui social il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
“Un deputato di Fdi possiede una pistola che porta alla festa di capodanno a cui partecipano il sottosegretario alla Giustizia Delmastro di Fdi e la sua scorta. La pistola è carica e con il colpo in canna e ferisce un uomo. Non è una fiction di seconda serata. Il sottosegretario che fa dossieraggio contro l’opposizione affidando le notizie riservate al collega donzelli, il senatore che presenta una proposta di legge che mette i fucili in mano ai sedicenni e il deputato che va in giro armato, non sono solo ‘sfortunati’ come dichiara Delmastro oggi in una pregevole intervista, ma racconta molto delle abitudini di chi oggi guida il paese. E, per inciso, non sono fatti di cronaca, sono fatti tutti politici. Fino a quando la presidente Meloni coprirà questi comportamenti del tutto incompatibili con i ruoli istituzionali rivestiti da questi ‘sfortunati’ colleghi di partito?”.
Così la deputata democratica Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.