“Siamo all'ottavo decreto che questo governo emana sulla migrazione, un record senza precedenti da concludere in fretta e furia per nascondere il clamoroso flop dei centri in Albania. Tante, troppe norme inserite con emendamenti e sub-emendamenti per by-passare il controllo del Presidente della Repubblica e il lavoro della Commissioni. Le misure messe in atto sono dei palliativi che non spengono le irregolarità degli ingressi”. Così la deputata dem Rachele Scarpa intervenendo in Aula sul decreto flussi.
“Sarebbe utile – continua la parlamentare - introdurre la possibilità di ingresso in Italia per la ricerca di lavoro perché, cambiando paradigma, questo creerebbe regolarità e, di conseguenza, sicurezza. E invece ci si accanisce in senso restrittivo sul ricongiungimento familiare aggiungendo ostacoli burocratici con l'intento di sfasciare le famiglie, ovviamente quelle non italiane per confermare la vostra ideologia”. “Per il governo l'accoglienza è per pochi, una prova manifesta della colossale ignoranza del fenomeno migratorio che favorirà solo l'irregolarità e lascerà il Mediterraneo un mare di morti”, conclude Scarpa.
Salvini insiste con una menzogna: non esiste alcun riscontro tra aumento delle aggressioni alle donne e immigrazione. Non è che se ripeti più volte una bugia diventa una verità. E non diventa vera nemmeno se a sostenerla è la Presidente del consiglio. È solo una menzogna più grave, falsa e razzista.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Nel febbraio del 2023 in una galleria del cantiere per il Terzo Valico a Voltaggio è morto l’operaio Salvatore Cucé a seguito di una esplosione dovuta a una fuga di gas metano. A novembre dello stesso anno, nel medesimo cantiere, si è verificato un altro incidente per fortuna senza conseguenze. Infine poche settimane fa il sottosegretario Rixi ha dichiarato che nella zona dei lavori per il Terzo Valico sarebbe stata rilevata la presenza di un giacimento di gas. Ora basta. Ora è necessario fare chiarezza” dichiara la vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo.
“La galleria in questione - continua la deputata Piemontese - era già classificata in classe 2 di pericolosità, la più elevata, per il rischio di esalazioni di gas metano e a questo si aggiunge la complessa catena di appalti e subappalti che caratterizza il cantiere che rappresenta, come purtroppo spesso accade nei grandi cantieri, un potenziale amplificatore dei rischi legati a carenze di comunicazione e possibili rischi di economie sui costi della sicurezza.”
Continua Gribaudo: “per tutti questi elementi sommati ho presentato una interrogazione al Ministro dei trasporti e delle infrastrutture per sapere se ENI ha effettuato una valutazione sulla presenza e l'entità del giacimento di gas segnalato dal viceministro Rixi e, in caso affermativo, quali siano stati gli esiti di tale valutazione; se, alla luce della possibile presenza di un giacimento di gas nella zona, siano stati aggiornati i documenti di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento al Piano di Sicurezza e Coordinamento e ai Piani Operativi di Sicurezza delle imprese coinvolte; quali misure specifiche siano state adottate per prevenire il ripetersi di tragedie come quella che ha causato la morte del Sig. Salvatore Cucé e infine per sapere se il Ministro Salvini non ritenga necessario disporre una verifica straordinaria delle procedure di sicurezza nel cantiere, con particolare attenzione ai sistemi di monitoraggio delle esalazioni di gas.”
“La realizzazione di una grande opera pubblica come il Terzo Valico è fondamentale per il territorio interessato ma anche per il Paese e per l’Europa ma questo non può esimerci da attuare le massime misure di prevenzione e sicurezza e dunque intendo sapere, e tutti i cittadini e i lavoratori hanno diritto di sapere, quali iniziative intenda adottare il Ministro per garantire un più efficace coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nella catena degli appalti, al fine di assicurare che le esigenze di sicurezza non vengano subordinate a logiche di contenimento dei costi” conclude l’onorevole Gribaudo.
“Una vera cultura contro il patriarcato e contro la violenza sulle donne si costruisce con l’educazione all’affettività. Lo confermano i dati preoccupanti diffusi oggi da Save the Children. Un adolescente su tre è d’accordo con la tesi che la violenza possa essere provocata dal comportamento o dall’abbigliamento di una ragazza. Uno su cinque ha confermato che in una relazione può anche scapparci uno schiaffo. Davanti a queste interviste il Governo dovrebbe fare una sola cosa, smettere di costruire stereotipi contro gli stranieri e avviare un grande piano educativo nelle scuole mettendo al centro le emozioni, la sessualità ed il supporto psicologico ai minori. Nei giorni scorsi la risposta a un governo che nega l'esistenza del patriarcato è arrivata forte e chiara dalle migliaia di donne che hanno riempito le piazze del nostro Paese. Ora serve fare di più, lo Stato deve essere protagonista in questa sfida culturale”. Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Le dichiarazioni di Salvini sull’autonomia, presentata come un passo verso un’Italia ‘più moderna ed efficiente’, sono l’ennesima prova della sua miopia politica. La realtà è ben diversa. La riforma che Salvini e Calderoli stanno cercando di imporre è una riforma secessionista, destinata a fratturare ulteriormente il nostro Paese, aumentare la burocrazia e mettere in pericolo la coesione nazionale. Non si può parlare di un’Italia più moderna mentre si indebolisce il Sud, si riducono le risorse per i servizi essenziali, si accentuano le disuguaglianze e si rende meno competitivo l'intero Paese. Salvini è fuori sincrono: può anche vantarsi di procedere ‘spedito’, ma la realtà è che la riforma è stata bocciata dalla Consulta, e ha incontrato una mobilitazione popolare senza precedenti. I cittadini, con raccolte firme e manifestazioni, hanno dimostrato di essere contrari a questa riforma che danneggia l’unità del Paese. La destra farebbe bene a fermarsi e riflettere prima di continuare a perseguire obiettivi che non solo vanno contro i principi di solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione, ma che minano anche la competitività e la forza dell’Italia nel suo complesso”. Così il capogruppo democratico nella Commissione bicamerale sulle Questioni Regionali, Piero De Luca.
“Ci troviamo difronte a un ddl debole riguardo alla rimozione degli ostacoli regolatori dell'apertura dei mercati, la promozione della concorrenza, la tutela dei consumatori e insufficiente per le aspettative di famiglie. Il governo resta sordo davanti a miglioramenti richiesti dal Pd sulla messa a gara delle concessioni autostradali ed è totalmente insufficiente sui Dehors, dove assistiamo alla proroga per un altro anno dei provvedimenti emergenziali e si elimina il principio dell’assunzione di responsabilità da parte di Sindaci e amministrazioni locali”. Così il deputato dem, Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti alla Camera intervenendo sulla legge per il mercato e la concorrenza.
“Sul tema del trasporto pubblico non di linea ancora una volta si spreca l’occasione per sanare le ingiustizie nelle sanzioni e garantire un servizio pubblico più efficiente al servizio di tutti i cittadini. Il Governo getta la maschera e dimostra ancora una volta come l’obiettivo non sia affatto contrastare l’abusivismo ma rendere letteralmente impossibile il lavoro da parte di migliaia di operatori del settore NCC che chiedono solo di poter lavorare onestamente e invece si scontrano quotidianamente con interventi punitivi e persecutori da parte dell’attuale governo come abbiamo visto con l’assurdo obbligo dell’attesa dei 20 minuti tra un servizio e l’altro”, conclude Casu.
“Ci troviamo difronte a un ddl debole riguardo alla rimozione degli ostacoli regolatori dell'apertura dei mercati, la promozione della concorrenza, la tutela dei consumatori e insufficiente per le aspettative di famiglie. Il governo resta sordo davanti a miglioramenti richiesti dal Pd sulla messa a gara delle concessioni autostradali ed è totalmente insufficiente sui Dehors, dove assistiamo alla proroga per un altro anno dei provvedimenti emergenziali e si elimina il principio dell’assunzione di responsabilità da parte di Sindaci e amministrazioni locali”. Così il deputato dem, Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti alla Camera intervenendo sulla legge per il mercato e la concorrenza.
“Sul tema del trasporto pubblico non di linea ancora una volta si spreca l’occasione per sanare le ingiustizie nelle sanzioni e garantire un servizio pubblico più efficiente al servizio di tutti i cittadini. Il Governo getta la maschera e dimostra ancora una volta come l’obiettivo non sia affatto contrastare l’abusivismo ma rendere letteralmente impossibile il lavoro da parte di migliaia di operatori del settore NCC che chiedono solo di poter lavorare onestamente e invece si scontrano quotidianamente con interventi punitivi e persecutori da parte dell’attuale governo come abbiamo visto con l’assurdo obbligo dell’attesa dei 20 minuti tra un servizio e l’altro”, conclude Casu.
“La montagna ha partorito un topolino. Doveva essere il vertice risolutivo di maggioranza per rendere più digeribile la Manovra, ma quello di casa Meloni è stata la fotografia del governo di destra-destra e non se ne abbia a male Tajani se torna a casa a mani vuote. Perché questo è il governo dalle tante parole ma dei pochi fatti, delle tante promesse e dalle molte bugie. E così, anche questa volta l'equitá fiscale per ceto medio e pensionati, come il taglio delle accise promesso dalla premier in un famoso video, si farà un'altra volta”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“Il governo che strizza l'occhio agli evasori - conclude Merola - stando alle analisi dell'Ufficio parlamentare di bilancio, è riuscito nell'incredibile impresa di portare l'aliquota effettiva, per i lavoratori dipendenti con redditi tra 32 mila e 40 mila euro, a quota 56 per cento, rispetto a un 35 per cento dichiarato. Aliquota che, per effetto del ritocco alle detrazioni, farà salire la pressione fiscale per 18 milioni di lavoratori dipendenti. Questa riforma fiscale è un flop totale, l'ennesima occasione sprecata per dare respiro alla classe media e rilanciare i consumi interni. Come al solito i numeri sono più duri della realtà e il castello di propaganda della Meloni sta piano piano crollando“.
“Nessuna scusa, la violenza degli uomini contro le donne è da combattere, con leggi ben applicate, con maggiori fondi per le case delle donne e per la prevenzione. La violenza sessuale ed economica, le discriminazioni di salario e di carriera, la cultura maschilista sono inaccettabili” così il deputato democratico Virginio Merola.
Vertice farsa chiude a correzioni, cultura usata per finanziare interventi a pioggia
“Ancora una volta, il governo sceglie di utilizzare la cultura come strumento per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia. I tagli feroci alla tutela del patrimonio culturale, alla filiera dell’editoria, all’industria audiovisiva e allo spettacolo dal vivo, presenti nella manovra di bilancio, confermano l’assenza di una politica culturale e una visione miope, incapace di riconoscere come ogni euro investito in cultura sia un moltiplicatore di valore, non solo economico ma anche sociale. Le rassicurazioni del ministro Giuli su presunti nuovi interventi correttivi in manovra si rivelano purtroppo inconsistenti e sono smentite nei fatti da Meloni e Giorgetti. Il vertice farsa di ieri ha sancito chiaramente che non ci saranno modifiche significative alla manovra. I fondi promessi alle categorie, in questi giorni, serviranno a malapena per sbloccare risorse già stanziate ma ancora ferme nelle casse del Ministero della Cultura a causa di una gestione inefficiente e caotica, che ha danneggiato l’immagine internazionale del nostro Paese nel settore culturale. Si confermano, inoltre, i tagli drastici a tutti i comparti culturali introdotti nelle passate manovre di bilancio dal ministro Sangiuliano. La cultura continua a essere sfruttata per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia previsti dalla legge di bilancio. Manca una visione, manca una strategia di lungo periodo. La cultura, ancora una volta, viene trascurata e lasciata senza progettualità, relegata al ruolo di sacrificabile, in totale disprezzo del suo valore cruciale per la crescita e il rilancio dell’Italia, come confermano i recenti dati Eurostat che vedono il nostro paese quartultimo in Europa per le spese culturali in rapporto al Pil, davanti solo a Irlanda, Cipro e Grecia”. Così in una nota i deputati democratici della commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, Mauro Berruto, Giovanna Iacono, Matteo Orfini.
“Per la prima volta un video che vede partecipi anche gli uomini. Una realtà terribile, questa. Tutti hanno il dovere di vigilare, denunciare e punire! Se io non voglio, tu non puoi. 365 giorni l’anno.
#25novembre
#giornatainternazionalecontrolaviolenzasulledonne”. Lo scrive sui suoi profili social Patrizia Prestipino, deputata Pd, condividendo il video della Fondazione Una Nessuna Centomila.
“Il 25 novembre ci consegna purtroppo una vera e propria emergenza sociale: un fenomeno che colpisce tutto il paese e contro il quale siamo chiamati ogni giorno a non abbassare la guardia perché la sola repressione non basta ed è l’educazione a fare la differenza. La prevenzione ed il rispetto devono partire innanzitutto dalle scuole, ma non può prescindere un ruolo attivo delle famiglie”. Lo dichiara il deputato del Pd, Marco Simiani.
“I dati anche nei nostri territori sono allarmanti e mostrano un preoccupante aumento delle violenze sessuali denunciate in numerose province del sud-est della Toscana, tra cui Grosseto, Siena e Arezzo. In particolare, nella provincia di Livorno si segnala un incremento significativo. Tuttavia, il dato più allarmante riguarda il grossetano, dove le denunce per violenze sessuali su minori di 14 anni sono più che raddoppiate in un solo anno, passando da 4 a 11”, aggiunge il dem.
“Purtroppo, la visione del ministro Valditara, che ha affermato che il patriarcato sarebbe stato ‘sconfitto per decreto’ e che le violenze sessuali sarebbero in aumento a causa dell’immigrazione, risulta non solo errata ma pericolosa. La cultura patriarcale è ancora profondamente radicata in Italia dove la violenza di genere, che si manifesta tra le mura domestiche, sul luogo di lavoro o in altri contesti, continua a essere un fenomeno sommerso. Come Partito Democratico, continueremo a impegnarci per garantire un sostegno concreto a chi subisce violenza, per finanziare maggiormente i centri antiviolenza, decostruendo al contempo gli stereotipi di genere che sono alla base di una cultura patriarcale e sessista, per promuovere nei fatti l'educazione alla parità di genere. Non è più sufficiente dire alle donne di denunciare: occorre comprendere davvero il loro punto di vista e cambiare la narrazione sulla violenza commessa dagli uomini. Possiamo farlo solo tutte e tutti insieme, non in una sterile lotta tra generi, ma nella comprensione chiara di chi agisce e chi subisce, intervenendo quindi sui modelli culturali”, conclude Marco Simiani.
Pagano: addio alla progressività, aumenta pressione fiscale sui redditi da lavoro
“Il vertice di ieri si è rivelato l’ennesima sceneggiata: tante parole, zero fatti. I proclami che promettevano una correzione della manovra per attenuarne gli effetti fiscali sono stati definitivamente smentiti. Giorgetti e Meloni hanno chiuso ogni spiraglio, confermando l’aumento della pressione fiscale che colpirà soprattutto il ceto medio e i redditi da lavoro, abbandonando il sacrosanto principio della progressività fiscale, secondo cui chi ha di più deve pagare di più.
Ancora una volta, alle parole non seguono i fatti: le scelte del governo sono inique, ignorano le difficoltà delle persone e accrescono le disparità invece di ridurle. Questa è la realtà: una manovra che non sa guardare alle vere esigenze dei cittadini, che non aiuta chi è in difficoltà, che non investe nel futuro. Si continua a far cassa sulla pelle di chi lavora e di chi già fatica ad arrivare a fine mese. Basta propaganda. È tempo di risposte vere e interventi seri, non di vertici fuffa”. Così in una nota il capogruppo democratico nella Commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano.
Educazione, cura e applicazione leggi
“Ogni anno in questa giornata (per la verità non solo oggi) mi sento in colpa, terribilmente in colpa. Perché la violenza sulle donne è sempre ad opera di un uomo. Un uomo, come me e come il ministro Valditara, come tutti noi. Alle sue folli affermazioni durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin sul patriarcato che non esiste e la colpa della violenza agli immigrati clandestini lascio rispondere i dati: l’Istat che ci dice che la maggioranza delle violenze sulle donne avviene in casa per opera del partner e il ministero degli interni che dice che il 93,9 per cento dei femminicidi è compiuto da italiani”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Allora - aggiunge -non cerchiamo capri espiatori, non facciamo finta di dimostrare un’attenzione pelosa al tema solo in prossimità di questa giornata, agiamo, come abbiamo chiesto di fare come Partito democratico con una serie di proposte concrete che parlano di educazione e di cura, di relazioni, di leggi che vanno applicate e rispettate e fatte applicare anche attraverso la formazione obbligatoria degli operatori e delle operatrici, perché questa violenza bisogna conoscerla per combatterla e perché essendo incastonata nella nostra cultura patriarcale la dobbiamo combattere a partire da noi e dalla nostra sottovalutazione.
Allora - conclude - attenzione ai segnali, attenzione a quello che vediamo e sentiamo, perché questo è il patriarcato. E il patriarcato uccide”.