“Se le notizie di stampa sul completo finanziamento della Tirrenica e sull’inizio dei lavori tra 13 mesi fossero confermate saremmo i primi a complimentarci per la realizzazione di una infrastruttura fondamentale per la viabilità del Centro Italia. Purtroppo però, dopo che il governo Meloni nonostante le ripetute promesse elettorali ha soltanto tagliato i fondi già finanziati per moltissime opere della Toscana - dall’Interporto di Livorno alla tramvia di Firenze, solo per fare alcuni esempi. – non ci accontentiamo delle parole ma vogliamo i fatti. Anche perché il Ministero delle Infrastrutture si era impegno ufficialmente entro dicembre 2023 a presentare al Cipess il nuovo schema di contratto tra Anas e Mit, di cui ad oggi non abbiamo notizie. Non facciamo polemiche pretestuose ma vogliamo solo rassicurazioni: per questo abbiamo presentato una interrogazione urgente al Ministro Salvini affinché venga a spiegare in Parlamento, e non solo sui media, il cronoprogramma dettagliato del completamento della Tirrenica e le risorse necessarie per finanziarlo”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
"Questo decreto è l’ennesimo 'omnibus' che rende confuse e inapplicabili le leggi approvate, rimanda ad altri provvedimenti del Governo l’attuazione delle sue norme e, nel frattempo, garantisce la dose quotidiana e settimanale di propaganda, regalie e donazioni a gruppi precisi e individuati, mai quelli più bisognosi, mai quelli che non conoscete.
Siamo un Parlamento ridotto ormai alla servitù di un Governo che impedisce il dibattito non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della maggioranza, come mostra l’umiliante teatrino sulla manovra di bilancio a cui assistiamo al Senato.
Siete un governo che di fronte ai problemi veri dei cittadini e delle piccole imprese vi girate dall’altra parte.
Vi abbiamo chiesto di non cancellare la tassa sugli extraprofitti e vi abbiamo proposto di usarla per aiutare le famiglie che non riescono a pagare le rate dei mutui, le bollette e che hanno bisogno di essere sostenute con i bonus trasporti. Cosi come vi abbiamo chiesto di utilizzare quei 450 milioni per pagare gli affitti delle famiglie che non ce la fanno, i trasporti pubblici e le stanze degli studenti fuorisede. Cosi come vi girate dall’altra parte quando vedete la sanità che non risponde a chi è più povero o di fronte alle alluvioni in Toscana e in Emilia Romagna per i quali in questo decreto vi limitate solo al rinvio delle scadenze tributarie come se non ci fossero danni alle case, alle imprese e alle infrastrutture. A tutto questo avete detto di NO e vi girate dall’altra parte anche di fronte alle responsabilità che avete sull’Ilva, sulla sua decarbonizzazione, sul disimpegno del privato, sulle risorse europee che non si spenderanno". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Silvio Lai, dichiarando il voto di fiducia contrario del Pd al dl anticipi.
"L'accordo finale siglato alla Cop28 è un importante primo passo avanti nell'unica direzione possibile per salvare il Pianeta: l'uscita dalle fonti fossili e l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Bene avere deciso di triplicare le fonti rinnovabili e di raddoppiare l'efficienza energetica. Ma non è sufficiente. E' necessario che i Paesi che l'hanno sottoscritto compiano azioni concrete e che vadano, senza ombra di dubbio, in questa direzione. La crisi climatica è una realtà e continua il suo cammino: noi non possiamo né rallentare né, tanto meno, essere indecisi e poco incisivi. Non c'è più spazio per i negazionismi: il governo Meloni agisca subito perché l'Italia raggiunga gli obiettivi e faccia la sua parte, senza ammiccamenti a gruppi industriali ancorati al passato e a sacche di irriducibili scettici che negano l'evidenza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo
Montecitorio, 14 dicembre, ore 11.30, Sala Stampa
Interviene: Mauro Berruto
Si svolgerà domani la conferenza stampa dal titolo “Strade d’innovazione, percorrendo la trasformazione dell'educazione in Italia”. Saranno presentati i risultati dell’indagine “La mappatura dell'innovazione educativa”, condotta da Ashoka Italia insieme a 17 partner e sostenitori.
Il report si propone di valorizzare e diffondere buone pratiche di cambiamento nell'istruzione in Italia e offrire un profilo dell'innovatore educativo che contribuisce a un cambiamento di sistema e paradigma.
Interverranno: Mauro Berruto, deputato Pd della commissione Infanzia e Adolescenza; Elisabetta Mughini, dirigente di ricerca di Indire; Federico Mento, direttore di Ashoka Italia; Ludovica Tramontin, responsabile programma Scuole di Ashoka Italia; Alfonso Molina, fondatore della Fondazione Mondo Digitale; Amanda Ferrario, dirigente di Ite ETosi, Busto Arsizio; Aurora Caporossi, giovane changemaker e fondatrice di Animenta.
É possibile seguire la diretta della conferenza stampa da remoto accedendo al sito: https://webtv.camera.it/
Depositata interrogazione dei deputati di opposizione
Il ministero dei Trasporti rimane inerte di fronte ad un territorio in Sardegna al quale per due anni, a causa della chiusura del ponte che unisce le due sponde del Flumendosa, sarà impedito di andare a scuola in tempo e alle sue imprese turistiche e agricole sarà impedito di lavorare?”.
Questa la domanda rivolta a Matteo Salvini contenuta nell’interrogazione depositata alla Camera a firma dei deputati Silvio Lai, Francesca Ghirra, Emiliano Fenu e Gianni Cuperlo. Pd, Avs e M5s uniti nel chiedere al ministro dei Trasporti e delle infrastrutture di intervenire come Governo anche attraverso Anas per affrontare il problema che colpisce l’economia e la sopravvivenza dei cittadini dell’intero Sarrabus, nella Sardegna Sud-Orientale.
“Si tratta - si legge nel testo - di una decisione della provincia per una infrastruttura di pertinenza provinciale, ma come si fa in tutta Italia di fronte a problemi di tale dimensione lo Stato interviene e non lascia soli i cittadini. Il blocco del ponte costringe ad una percorrenza aggiuntiva di 45 minuti per il trasporto pubblico locale e scolastico ed è impedito alle macchine agricole. In più dovrebbe durare per 540 giorni ovvero due stagioni turistiche intere per una economia stagionale essenziale per il territorio. Chiederemo a Salvini di rispondere rapidamente e porre in essere soluzioni concrete, non promesse o chiacchiere, concludono i 4 parlamentari”.
Sarà presente L’autore, Matteo Cavezzali in dialogo con i parlamentari dell’Emilia Romagna. i fondi raccolti per le biblioteche colpite
Domani, Giovedì 14 dicembre alle 14.30, verrà presentato, presso la Sala Stampa della Camera, il libro “Riemersi. Romagna 2023, storie per un’alluvione", curato da Matteo Cavezzali ed edito da Solferino. Interverrà l’autore Matteo Cavezzali, in dialogo con senatori e senatrici, deputati e deputate della Regione Emilia-Romagna e della Commissione Cultura della Camera.
L’evento, trasmesso anche in diretta streaming, sarà moderato dall’On. Ouidad Bakkali, deputata del Partito Democratico per il territorio ravennate, fortemente colpito dagli eventi alluvionali di maggio.
Per l’On. Bakkali: “Riemersi è un’antologia in cui si trovano non solo racconti che ci riportano all’angoscia e alla paura di quelle settimane di maggio, ma anche racconti in cui i territori colpiti diventano ambientazione per le storie più varie. È, nel suo insieme, una forte testimonianza dello spirito del nostro territorio e della sua gente. Ma Riemersi è soprattutto un libro che nasce con il più nobile fra gli obiettivi: raccogliere fondi per le biblioteche danneggiate dall’alluvione, luoghi di memoria e socialità, presidi del diritto universale alla cultura che in molti comuni l’alluvione ha messo in ginocchio.”
All’antologia hanno contribuito alcune tra le più importanti penne del territorio romagnolo: Silvia Avallone, Cristiano Cavina, Lorenza Ghinelli, Gianni Gozzoli, Mariangela Gualtieri, Carlo Lucarelli, Marco Missiroli, Simona Vinci, Francesco Zani. I proventi della vendita del libro pubblicato saranno devoluti in beneficenza alle biblioteche alluvionate.
"La scorsa notte l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato la risoluzione che chiede il cessate il fuoco umanitario a Gaza parlando di "grave preoccupazione per la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza”. Nonostante sia arrivato a 153 su 193 il numero di paesi che hanno votato a favore del cessate il fuoco, l'Italia continua ad astenersi: una scelta, ancora una volta, vergognosa, mentre nella Striscia il numero di morti ha superato le 18 mila persone e gli sfollati sono quasi 2 milioni su una popolazione di 2 milioni e 200mila persone. E dire che la risoluzione parla esplicitamente di protezione dei civili palestinesi e israeliani e chiede l'immediato e incondizionato rilascio degli ostaggi.
Cos'altro deve succedere per dire basta alla carneficina? Cosa aspetta l'Italia a prendere posizione contro le atrocità dell'esercito israeliano? E' inutile che la premier venga in aula a parlare del diritto di Israele di difendersi nel rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale quando questi sono stati ampiamente e sistematicamente violati dal governo israeliano e quando poi non chiede al suo amico Netanyahu, ormai isolato da gran parte del mondo, di fermarsi. L'odio genera odio: tutta questa violenza e tutti questi morti non fanno che rafforzare gli estremisti da entrambe le parti e creare i presupposti per ulteriori sciagure". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
“Lo scontro tra il Frecciarossa e il treno regionale di domenica sera è stato un evento estremamente grave, che si aggiunge ad una lunga lista di incidenti ferroviari che ogni anno causano feriti, vittime e pesanti disagi su tutta la rete.
Siamo estremamente sollevati dal fatto che non ci siano state vittime o feriti gravi, ma la consapevolezza che il bilancio sarebbe potuto essere ben peggiore ci richiama non solo ad essere intransigenti nel fare chiarezza sull'incidente, ma a lavorare da subito per creare le condizioni affinché un evento del genere non possa ripetersi.
Per questo, insieme ai componenti PD della commissione Trasporti, ho chiesto che il Ministro Salvini, oltre a sollecitare un’indagine approfondita per appurare cause ed eventuali responsabilità, si impegni a reperire le risorse necessarie per completare il progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna-Rimini al fine di includere anche la tratta che arriva sino a Rimini, un intervento che avrebbe ricadute dirette sulla sicurezza della linea e dei passeggeri”. Così la deputata del Pd, Ouidad Bakkali, insieme ai componenti Pd della commissione Trasporti di Montecitorio.
Approvato dalla COP28 il Global Stocktake. Un passo fondamentale verso la fine dell’era dei combustibili fossili, un patto con la terra e con le future generazioni. Un momento storico, ma l’Italia non era rappresentata ai massimi livelli dal Ministro dell’Ambiente. Tutto torna.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Attivatevi affinché la revisione della governance economica, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vecchio Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. Fate di più rispetto ai negoziati in corso. Sono mesi che non riuscite a porre sul tavolo una vostra proposta perché vi manca l’autorevolezza e la credibilità necessaria. Anzitutto a causa dei vostri storici alleati politici, che sono da sempre tra i più ostili a maggiore flessibilità. Abbiamo negli occhi del resto le immagini, poche settimane fa, di Salvini entusiasta del risultato di Wilders in Olanda, quello che girava col cartello: ‘Neppure un centesimo all’Italia’. Come pensate di essere presi sul serio nelle trattative che conduce il ministro dell’Economia, peraltro dello stesso partito di Salvini? Povero Giorgetti! State disperdendo tutto il patrimonio di credibilità dell’Italia ed i risultati politici ottenuti”.
Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Affari europei, intervenendo nell’Aula della Camera per le comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo.
“Accanto al tema delle alleanze - aggiunge - le criticità ulteriori arrivano dalle vostre stesse azioni. Penso a due vicende. La prima è la modifica del Pnrr. Noi abbiamo giocato per l’Italia quando abbiamo ottenuto 200 miliardi di euro nonostante il vostro voto contrario. Voi invece andate contro gli italiani quando cancellate oltre 100mila nuovi posti in asili nido, 500 progetti di nuove case ed ospedali di comunità, 10 miliardi di progetti di riqualificazione delle periferie e interventi nei territori dei nostri comuni, o tagliate i fondi per i beni confiscati alla mafia. L’altra vicenda su cui vi state coprendo di ridicolo, danneggiando gravemente il nostro Paese è quella legata alla ratifica della riforma del Mes. Bisogna essere chiari. Le vostre contraddizioni, la vostra melina imbarazzante e imbarazzata, i vostri ricatti politici scomposti - conclude - non ci danno più forza nella trattativa sul patto di Stabilità, ci rendono solo più deboli e inaffidabili sui tavoli europei”.
“Ponte forse, ma intanto scippano risorse a Sicilia e Calabria! Ecco svelato il ‘bluff” di Meloni, Salvini & Co. che dopo mesi di propaganda, riesumando progetti anacronistici e società decotte senza mai dire da dove intendevano pescare le ingenti risorse necessarie, oggi con un emendamento getta definitivamente la maschera. Questi signori pensano di potere realizzare un’opera di interesse nazionale rimodulando i fondi di coesione per Sicilia e Calabria e riducendo gli oneri a carico dello Stato. Un autentico furto per Calabria e Sicilia che già erano state penalizzate dalle revisione del Pnrr, con l’esclusione di numerosi progetti che – bugiardamente aveva assicurato il governo– sarebbero stati garantiti dallo stesso Fsc. Il più classico dei giochi delle tre carte o, per usare espressioni più care alla cultura di questo governo, una riedizione della storiella dei carri armati di Mussolini”.
Lo dichiara il segretario del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Due anni fa allo scoppio dell’invasione russa contro l’Ucraina lei si è guadagnata la considerazione degli avversari e dell’opinione pubblica quando scelse di sostenere il governo Draghi a fianco dell’Ucraina. Allora apparve chiaro che lei era pronta a accantonare la pregiudiziale da capo dell’opposizione per contribuire a un interesse più grande, la sicurezza del nostro continente minacciato da Putin. Due anni dopo, come sa molto bene, e come si è ben guardata dal dire oggi, il presidente Orban ha già annunciato che metterà il veto al via dei negoziati dell’Ucraina e della Moldova. Orban, il primo leader europeo a stringere la mano a Putin dopo l’invasione dell’Ucraina. Sì, parlo del presidente Orban con il quale, insieme al polacco Morawiecki, lei ha provato a costruire un’altra Europa. Orban, lo stesso che lei ha definito un modello, un vero patriota europeo e che metterà il veto al negoziato dell’Ucraina con l’UE”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri, durante il dibattito seguito alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.
“È per questo – ha concluso Quartapelle - che giovedì non basterà un suo sì presidente. Lei ha peso politico in Europa, per il suo ruolo come presidente dei Conservatori. Non ci rassicura averla sentita parlare di fatica sull’Ucraina. Ci inquieta profondamente la compagnia anti-europea, pro-russa con cui Salvini si sta preparando a affrontare la campagna per le elezioni europee.
Non si può essere insieme amici di Zalensky e calorosi con Orban.
Lei deve scegliere. L’Europa o Orban. Oggi, quando nuvole ancora più scure si addensano sull’Ucraina e sul futuro dell’Europa. Lei oggi deve scegliere, e lo deve fare per tutti noi”.
“Siamo ormai a cinque mesi dall’approvazione della norma per la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici della ricerca sanitaria pubblica degli Irccs pubblici e Izs, ma la macchina va ancora a rilento, specie negli Izs. Dopo un lavoro faticoso di cucitura la politica era stata in grado, per una volta, di mettere fine ad una indegna condizione di precarietà che affliggeva il 100% del personale della ricerca sanitaria pubblica, da trent’anni. Una norma sottoscritta da esponenti appartenenti a tutti i gruppi politici per far ritrovare coesione e stabilità ad un comparto di fondamentale importanza per il Ssn. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali hanno un ruolo centrale nel campo della ricerca in sanità animale, sicurezza alimentare, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, benessere animale, farmacovigilanza, sorveglianza epidemiologica e analisi del rischio. Per questo non si capiscono le motivazioni per cui una norma dello Stato che riguarda sia gli Irccs pubblici che gli Izs, fatichi a trovare applicazione in questi ultimi Enti. La norma è chiara: il personale interessato, reclutato a tempo determinato, deve aver maturato al 30 giugno 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi e deve essere assunto a tempo indeterminato. Si tratta pertanto di attuare una stabilizzazione su risorse già stanziate con un fondo stabilito, non ci sono elementi che ne giustifichino il ritardo nell’applicazione. Per questi motivi ho deciso di presentare un’interrogazione al ministro della salute Schillaci, perché ritengo inaccettabile e incomprensibile questo ritardo, 30 anni di precariato, il 90% dei quali senza le tutele minime, sia stato per i lavoratori e le lavoratrici un tempo di attesa sufficiente. Ora serve solo, immediatamente e senza tergiversare, stabilizzare queste figure”.
Così il capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro.
Oggi presso l’Università LUMSA sono tornato a confrontarmi sull’importanza delle spinte gentili. Proprio per quanto riguarda il contrasto della ludopatia e per la promozione di un gioco sempre responsabile insieme a Leonardo Cecchi abbiamo promosso un’agora democratica e una proposta di legge, sottoscritta anche da Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli, per istituire una nudge unit per riformare il funzionamento del Registro Unico delle Auto-esclusioni, con l’obiettivo di mettere tutte le persone più a rischio nelle migliori condizioni di poter scegliere uno strumento già previsto dal nostro ordinamento, ma che oggi praticamente nessuno conosce e utilizza.
Un piccolo contributo per far crescere anche in Italia un dibattito che fatica a svilupparsi ma che cresce nel resto del mondo: la prospettiva comportamentale, infatti, può aiutarci a ottenere maggiori risultati a costi minori in tantissimi campi come, ad esempio, la sicurezza stradale o la transizione digitale della PA perché grazie alla teoria dei nudge si possono realizzare politiche pubbliche sempre più semplici ed efficaci, coinvolgendo nel modo migliore i veri protagonisti di ogni cambiamento, le persone chiamate a metterlo in pratica.
Così il deputato del Pd Andrea Casu.