Dichiarazione di Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura della Camera
Dobbiamo fare in modo che le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Matteotti escano dalle aule parlamentari e si diffondano in tutto il Paese per fare memoria viva della storia di quest’uomo, dei suoi valori e della sua esperienza parlamentare e politica, esperienza di un parlamentare tenace, appassionato, impegnato nella lotta per i diritti dei lavoratori e per l'emancipazione di contadini e braccianti. Quell'esperienza dei valori della democrazia, dell'antifascismo, della lotta alla corruzione, della questione morale che lui pose rispetto al fascismo proprio in quest'Aula.” Così la deputata del Pd Irene Manzi, relatrice della proposta di legge sulle Celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti , già approvata all’unanimità dal Senato. “La proposta di legge - ha proseguito Manzi- non vuole essere una semplice occasione di ricordo, ma una vera, autentica, vitale occasione di formazione della coscienza civile, proprio a cominciare dai più giovani, perché la storia, l'esperienza politica, umana e parlamentare di Giacomo Matteotti si intreccia profondamente con la storia delle nostre istituzioni e con la storia del nostro Paese.” “Nel suo impegno per l'eguaglianza e la giustizia sociale –ha concluso Manzi- e nella sua difesa della sovranità popolare, del libero esercizio del voto, delle istituzioni rappresentative, in quel riformismo praticato nelle azioni parlamentari e nell'impegno appassionato e coerente contro la violenza fascista, prima ancora che questa si facesse regime, Giacomo Matteotti è una figura della storia del nostro passato che parla con forza al nostro presente, al presente delle istituzioni democratiche e al presente della nostra opinione pubblica, per valorizzare e ricordare il valore e l'importanza insostituibile delle istituzioni rappresentative e parlamentari, liberamente elette dai cittadini e dalle cittadine, che sono luogo e spazio di discussione e confronto democratico”.
In Rai è sempre più monocolore e il pluralismo informativo, dovuto in una televisione pubblica, è piegato alle esigenze dei nuovi padroni del vapore. Ora ad andarsene c'è pure Bianca Berlinguer. Una uscita che attesta, al pari di quelle che le hanno precedute, che in Rai vi è l'occupazione sistematica della destra che decide programmi e firma contratti sulla base della fedeltà e non certo del merito. Una deriva vergognosa che va contrastata e che richiama alla responsabilità di azione tutte quelle forze che si richiamano ai valori della libera informazione.
Così Stefano Vaccari, deputato del Pd.
"Le opposizioni unite: in Italia nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora. Mentre il Governo Meloni è contrario e difende chi sfrutta e precarizza il lavoro.
La destra parla dei problemi ma in realtà li aggrava. Costruiamo l’alternativa". Lo scrive su Twitter Nicola Zingaretti, deputato del Pd.
“Illuminante intervista della Premier Meloni al Corriere. Sul Pnrr nessun allarmismo, che sarà mai il ritardo di mesi rispetto al pagamento di 19 e 16 miliardi della terza e quarta rata. Sulle migrazioni se ne riparlerà, c'è solo un piccolo veto dei suoi amici sovranisti, che peraltro avrebbero anche in parte ragione. Sul Mes se ne riparla tra 4 mesi, dopo l'estate, non si continua a capire il perché. Di sciogliere i nodi sulle alleanze europee con l'estrema destra non è tempo. Insomma caos e stallo su tutti i fronti. E il Governo purtroppo naviga a vista”. Lo dichiara il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.
"Il nazionalismo alla rovescia spiegato semplice: denunciare i ritardi PNRR antipatriottico, il Mes un disonore, su migrazioni precedenza a Polonia e Ungheria (anche contro i nostri interessi). Slogan in Italia e deboli in Europa.
In sintesi l’intervista di Meloni al Corriere". Lo scrive su Twitter il deputato dem Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri.
La mozione contro le carriere alias che Fratelli d’Italia vuole far approvare in Consiglio Regionale della Lombardia è un attacco inedito all’autonomia scolastica, non solo ai diritti degli studenti. La furia ideologica della destra prevarica la legge e il buonsenso: si fermino.
Così su Twitter il deputato democratico Alessandro Zan
Le affermazioni di Sgarbi al Maxxi sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante. Non bastano le parole del Ministro Sangiuliano: non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne. Chiediamo provvedimenti convinti che anche la Premier Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“E’ grave ciò che sta accadendo alla Asl di Chieti, dove il direttore generale si rifiuta di interloquire con 7 primari dell’ospedale teatino, negando l’evidenza di una sanità in forte regresso sul piano delle liste di attesa, delle prestazioni offerte e della mobilità attiva e passiva”: l’on. Luciano D’Alfonso interviene così sui problemi che affliggono la Asl 2, ribaditi il 29 giugno scorso dal Comitato ristretto dei sindaci.
“Non saranno le stolide difese d’ufficio di Mauro Febbo a nascondere le criticità evidenziate dai primari - prosegue il deputato dem - che osservano la situazione da un punto di vista tecnico e scevro da appartenenze politiche: quando parlano di «quasi inesistente condivisione di scelte strategiche, (…) carenza cronica di personale, approvvigionamenti effettuati saltuariamente e in modo costantemente incompleto, sedute operatorie insufficienti, sale operatorie inadeguate» lo fanno a ragion veduta perché vivono quotidianamente i disagi elencati. E se lamentano «la promessa, mai mantenuta, di realizzare sale operatorie ibride futuristiche», l’aggiornamento tecnologico «irrilevante», «l’aumento delle liste di attesa», «il ritardo diagnostico e terapeutico di malattie gravi e conseguente esodo sanitario verso Aziende più efficienti», è puerile travestirsi da semplici uditori - come ha fatto il dg Schael due giorni fa durante il Comitato ristretto dei sindaci - mentre sarebbe molto più utile confrontarsi seriamente”.
Nel merito, lunedì 3 luglio presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, poiché non è possibile prolungare ulteriormente questo stato di cose. Con la giunta regionale da me presieduta abbiamo fatto uscire l’Abruzzo dal commissariamento della sanità, oggi l’amministrazione Marsilio ci sta riportando indietro di decenni”.
Invece di baloccarsi con il plastico del ponte sullo stretto e sulle alleanze europee della destra, Salvini dovrebbe occuparsi di non perdere i soldi del #PNRR su treni e metro, pericolo assai concreto. Ma ci sarebbe da lavorare, capisco
Così su Twitter il deputato democratico Andrea Casu, componente della commissione Trasporti
Malgrado la domanda per la festa de l’Unita’ fosse stata inoltrata 50 giorni prima dell’evento il Comune di Genazzano a pochi giorni dall’inizio ha negato l’area. Visto che nella stessa area la stessa amministrazione ha spesso autorizzato eventi simili, la prossima settimana presenterò un interrogazione al ministro degli interni per chidedere si faccia piena luce su una scelta che sembra dettata da inaccettabili motivi di discriminazione politica
Lo dichiara il deputato democratico Nicola Zingaretti
"Diversi milioni di lavoratori, soprattutto giovani e donne, ricevono retribuzioni da fame. Diciamo basta. Per questo con le altre opposizioni faremo una battaglia parlamentare per il salario minimo e per costringere il governo ad assumersi le proprie responsabilità. Incalzeremo questo esecutivo che fa la guerra ai più fragili ed esposti come è chiaro anche nel decreto appena approvato che allarga le maglie del precariato e dello sfruttamento. Il salario minimo è una misura di equità oggi ancora più necessaria".
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Con il #salariominimo diamo una risposta a oltre tre milioni di lavoratori privi di copertura contrattuale. I 9 euro orari sono un antidoto concreto al carovita. Per questo è incomprensibile il no della destra. Che preferisce agitare i soliti fantasmi anziché risolvere problemi.
Così su Twitter il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro
“Ciao, che lavoro fai?”
“Lavoro nello sport!”
Da oggi questa frase impossibile da pronunciare in 77 anni di storia della Repubblica per centinaia di migliaia, nel tempo milioni, di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita allo sport diventa possibile. Grazie a chi questa riforma, nata, perfezionata, corretta nel corso della precedente legislatura, l’ha difesa da continui attacchi, agguati, rinvii e grazie a chi vorrà continuare a migliorarla, perché sia giusta e sostenibile. È un obiettivo possibile che spetta a tutte le forze politiche e a tutti gli stakeholders del mondo sportivo. Oggi è un giorno storico, un grande passo in avanti per tutto il mondo dello sport”.
Lo scrive il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile sport Pd
I leader sovranisti di #Polonia e #Ungheria dicono no a #Meloni e fanno saltare il Patto europeo sull’#immigrazione.
Lei però si dichiara soddisfatta. Ma di cosa?
Troppe parti in commedia, Presidente Meloni. Così non si fanno gli interessi né dell’Italia né dell’Europa.
Così su Twitter la deputata democratica Laura Boldrini