“L’incontro odierno al Ministero dello Sviluppo economico conferma l’attenzione del governo per lo sviluppo sociale, occupazionale ed economico di Torino e del Piemonte. E’ ora necessario che agli annunci seguano atti concreti, concertati anche con gli enti locali territoriali, il tessuto imprenditoriale e con le parti sociali interessate. Il Piemonte è la quinta regione italiana per Pil ed attraverso il suo rilancio passa inevitabilmente la crescita dell’intero sistema – paese”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd sulla riunione che si è volta oggi, martedì 3 agosto, al Mise alla presenza, tra gli altri, del Ministro Giorgetti; del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio; della sindaca di Torino, Chiara Appendino; e del vicepresidente del Senato Anna Rossomando.
“Sulla riforma della giustizia il cosiddetto ‘centrodestra di governo’ su alcuni ordini del giorno delicati non vota come il governo (rappresentato dal sottosegretario Sisto di Forza Italia) richiede. Una volta di più, si capisce chi sta con Draghi nei fatti, e chi a parole”.
Così il deputato democratico Enrico Borghi, responsabile sicurezza della segreteria nazionale, su Twitter.
“Esprimo grande soddisfazione per la decisione del ministro Guerini, che ha disposto la sospensione fino al 31 dicembre dei recuperi forzosi degli alloggi di servizio della Difesa. Il ministro, dando seguito a un ordine del giorno proposto in Aula alla Camera dal Pd e accolto dal governo, ha diramato la disposizione alle autorità militari delle Forze Armate su tutto il territorio nazionale. La richiesta di un intervento da parte del ministro era stata avanzata da migliaia di utenti, da città come Roma, Napoli, Bari e Cagliari e raccolta dai parlamentari del Pd. Si tratta di una decisione di buon senso che rassicura le famiglie di molti dipendenti della Difesa, civili e militari, che in ragione di difficoltà sociali ed economiche meritano questa attenzione”.
Così il deputato del Pd, Andrea Frailis, componente la commissione Difesa di Montecitorio.
"Ho depositato questa mattina un’interrogazione al Governo per segnalare quanto accaduto a Bologna, dove la società che gestiva un appalto della multinazionale Logista ha comunicato via Whatsapp il licenziamento a 90 lavoratori di un magazzino che sarà trasferito in altro territorio. Si pone evidentemente, come ha sottolineato l’assessore regionale Colla, un tema di definizione di procedure corrette e certe, non garantite evidentemente da un messaggio sul cellulare, in particolare nel settore della logistica. La Città Metropolitana di Bologna ha poi convocato il tavolo di salvaguardia ed è importante che tutti i livelli istituzionali si attivino ora per garantirne il buon esito".
Così Andrea De Maria, deputato Pd e segretario di Presidenza della Camera.
“La decisione di cessare le attività da parte di Logista è inaccettabile nei confronti dei lavoratori interessati e del territorio metropolitano bolognese. Si tratta di una decisione doppiamente immotivata: da un lato, infatti, il settore della logistica non è in crisi e non vi sono, dunque, ragioni di tipo economico; dall’altro, si conferma un'inspiegabile volontà di non investire in un territorio la cui centralità, invece, è assolutamente conclamata e che meriterebbe serie politiche di rilancio. Esprimo a tutti i lavoratori interessati la mia vicinanza e la mia solidarietà, il mio pieno sostegno alle organizzazioni sindacali interessate e preannuncio, a seguito del tavolo di salvaguardia convocato per mercoledì in città metropolitana, un’interrogazione al ministero competente. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro e costruire, a tutti i livelli, le necessarie condizioni per ottenere gli investimenti necessari”.
Così il deputato dem, Francesco Critelli.
“Su MPS il Pd sta dalla parte della risoluzione dei problemi. Non servono inutili polveroni politici, quanto la capacità di salvare la banca, i posti di lavoro, il ruolo di un’istituto così importante su un territorio così significativo. Il Pd è stato il primo partito ad aver chiesto che il ministro Franco riferisca in Parlamento, cosa che si farà domani. E per il Pd i 4 punti cardinali in questa vicenda sono: lavoro, tutela del marchio, centralitá del territorio, no allo spezzatino. E il fatto che sia addirittura il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, ad impegnarsi in tal senso con una candidatura alle politiche suppletive significa trasparenza, responsabilità e determinazione di impegnarsi sul tema al massimo livello”. Lo ha detto nel corso della trasmissione Omnibus su La7 il deputato democratico Enrico Borghi, responsabile sicurezza della segreteria nazionale.
Andrea Frailis primo firmatario, insieme ai colleghi PD Romina Mura e Gavino Manca, di un’interrogazione al Ministro della salute Roberto Speranza riguardo la situazione sanitaria nel nuorese.
“I presidi sanitari dei territori della Barbagia - Mandrolisai versano ormai da anni in una gravissima situazione di depauperamento e lenta smobilitazione, aggravata ancora di più dalla crisi pandemica. Alla tristemente nota inadeguatezza delle strutture si è aggiunta l’assenza di centinaia di medici e operatori sanitari” - proseguono i deputati sardi - “Occorre quindi un intervento rapido ed efficace, da parte del Ministero, ma anche da parte della Regione, viste le competenze che le sono assegnate in materia sanitaria, in modo da potenziare le strutture attraverso assunzioni e incentivi al personale. È necessario -concludono Frailis, Manca e Mura - dare risposte urgenti al grido di dolore dei cittadini e salvaguardare il loro diritto alla salute”.
“L'Europa continua a essere al fronte nella guerra contro il Covid, con la ripresa dei contagi spinti dalla variante Delta, avanza l'ipotesi di dover ricorrere a una terza dose, in particolare per le categorie più fragili, e arriva la notizia dell’aumento del prezzo dei vaccini in Ue. Da notizie di stampa emerge infatti che le case farmaceutiche produttrici dei vaccini avrebbero richiesto un aumento del costo per la fornitura delle nuove dosi entro il 2023. Nonostante i forti aumenti di fatturato registrati già finora, Pfizer dovrebbe aver incrementato il prezzo di oltre il 25% e Moderna di oltre il 10%. Se fossero confermate le informazioni, saremmo in presenza di un ennesimo comportamento inaccettabile di queste multinazionali. Chiediamo che si faccia chiarezza rispetto alle nuove condizioni contrattuali richieste e auspichiamo che tutte le produzioni di questi vaccini siano realizzate in Europa”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“Affrontare nel modo giusto il tema dell’immigrazione è esattamente ciò che stanno facendo il governo Draghi e la ministra Lamorgese in particolare. Prima di tutto portando il tema all’attenzione dell’Europa con determinazione e autorevolezza e con un incessante confronto con i Paesi del Mediterraneo. Proprio quello che Salvini non è stato capace di fare da ministro. Ma la cosa più grave è che Salvini conferma di non attribuire nessuna importanza agli interessi italiani e continua a indebolire l’azione del governo proprio in coincidenza con gli appuntamenti più delicati in Europa sul tema dell’immigrazione. Gli stessi giochetti che ci propina ogni giorno sul green pass per compiacere qualche esagitato no vax. Il governo Draghi non si sostiene con qualche battuta o qualche intervista, o inseguendo qualche pugno di voti, ma evitando di minare le basi della sua iniziativa. E’ ora di mettere fine ad ambiguità e opportunismi che mettono solo a rischio il rilancio del Paese”.
Lo dichiara il deputato democratico Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo.
“Sentire il leader della Lega attaccare la ministra Lamorgese e minacciare una crisi di governo sull'immigrazione è davvero paradossale. I risultati fallimentari dimostrano che Salvini è stato probabilmente il peggior ministro degli Interni della storia del nostro Paese, sia sui temi della sicurezza urbana, delegati solo alla liberalizzazione del possesso di armi da fuoco, che nella gestione dei fenomeni migratori. Al riguardo, ricordiamo l'assenza di maggiori rimpatri o nuovi accordi di riammissione con i Paesi di origine e l'assenza di passi in avanti in Ue rispetto al sistema di Dublino. Solo tanta propaganda, confusione e migliaia di invisibili creati nel nostro Paese. È giunto il momento di prendere forse qualche giorno di ferie”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“L’attacco hacker senza precedenti ai sistemi informatici della Regione Lazio è gravissimo anche perché, come ci fanno sapere gli esperti, di una simile portata e di questa tipologia non si era mai verificato sui siti di istituzioni regionali e nazionali italiani. Quella della sicurezza dei dati è un tema urgente che avevo già affrontato da tempo e segnalato anche nella relazione a mia firma sulle aggressioni mafiose in epoca COVID, votata all’unanimità dalla Commissione Antimafia lo scorso giugno. La relazione sottolineava infatti come, nell’anno di pandemia si fossero moltiplicati i casi di phishing alla ricerca di dati sensibili degli utenti, nonché la distribuzione di virus informatici in grado di consentire l’acquisizione del controllo dei sistemi da parte di pericolosi ed abili hackers, con conseguenti richieste economiche, a titolo di controprestazione di natura estorsiva necessaria per ottenere la restituzione del controllo del sistema medesimo. Analoghe richieste estorsive hanno anche diffusamente riguardato rilevanti e delicate strutture sanitarie, impegnate nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19.
Non solo: nell’audizione dello scorso maggio al Comandante Generale dei Carabinieri ho chiesto proprio di questo fenomeno, in base a quanto segnalato dall’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso guidato dal Prefetto Rizzi. A ciò si aggiunge una specifica domanda sul tema che ho posto al Direttore della Dia, Maurizio Vallone, il 17 giugno scorso in Commissione Antimafia.
Quanto successo stanotte ci dice che l’allarme che lanciavo, pressoché in solitudine era concreto e reale.
Ora è il momento di affrontare questa questione con determinazione e concretezza. Si tratta non solo di difendere i dati degli utenti ma di proteggere le infrastrutture strategiche dello Stato, fra le quali rientrano, soprattutto in una fase di contrasto alla pandemia, le strutture sanitarie dai ricatti informatici della criminalità. Per tutti questi motivi presenterò a breve un'interrogazione sul tema”.
Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Antimafia e presidente del Comitato per le infiltrazioni mafiose in epoca Covid.
"Nessuno dimenticherà mai la sala d'aspetto della seconda classe della stazione ferroviaria di Bologna quando scoppiò la bomba. Un boato che sentimmo fino a Casalecchio e in tutta la periferia della città. Il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo Dopoguerra, con un bilancio di 85 morti e 200 feriti, si commemora oggi, e come 41 anni fa, come tutti gli anni, noi bolognesi riviviamo la memoria di tanti affidata a chi in quel maledetto giorno ha visto stravolgere la propria vita e quella di familiari e amici. Gente comune, lavoratori, vacanzieri, turisti, che hanno subìto nel corpo e nell'animo le ferite di quell'esplosione, e con queste hanno fatto i conti per tutta la vita. La differenza rispetto al passato é che oggi sono in corso nuove indagini sul processo ai mandanti della strage, perciò come rappresentante del Parlamento auspico che si possa finalmente arrivare a mandanti e depistatori nascosti, per rafforzare la nostra democrazia e restituire dignità al Paese, un riferimento all'attualità più che al passato. Per questo la ministra Cartabia indichi in che tempi verrà adeguato l'organico della parte inquirente, poiché senza un rafforzamento della forza lavoro si rischia di bloccare l'attività della Procura generale".
Così il deputato del Pd, Serse Soverini.
“L’8 marzo 2020 è scoppiata una grave rivolta nella casa circondariale Sant'Anna di Modena nella quale sono morti nove detenuti, direttamente nell’istituto penitenziario o mentre, in condizioni d’emergenza senza che però nessuno li ritenesse in pericolo di vita, venivano trasportati verso altri istituti. Su ciò che accadde in quelle circa 60 ore sono state svolte indagini contro ignoti, con le ipotesi di reato di omicidio colposo e morte come conseguenza di altro delitto. Perché, come riportato da il Dubbio, nel pool del Ministero che dovrà far luce sui pestaggi ed eventuali carenze nei soccorsi di quelle ore sono presenti anche dirigenti che hanno gestito quelle stesse ore a Modena? Quali criteri di selezione sono stati individuati per la selezione dei componenti della commissione ispettiva istituita dal ministero della Giustizia? Non è inopportuno che ci sia fra chi ha il compito di verificare gli abusi anche chi in quei giorni ha avuto compiti dirigenziali? E per quale motivo sono stati esclusi dalla composizione della commissione figure come i garanti dei detenuti?”.
Sono le domande rivolte alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, dalla deputata dem, Giuditta Pini, prima firmataria di una interpellanza urgente.
“Occorre fare piena luce su quanto è successo - spiega Giuditta Pini - anche vista la forte e decisa presa di posizione tenuta da Cartabia durante l'informativa alla Camera sulle gravi violenze avvenute nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere. Ecco perché ritengo che occorra integrare la composizione della commissione anche con le figure dei garanti dei detenuti e con altre figure, senza subordinare il loro ruolo a sottocommissioni, per evitare strumentalizzazioni e polemiche sull'importante operato di indagine della commissione stessa”.
"Mi unisco alle parole molto forti e chiare di Paolo Bolognesi, Presidente della Associazione dei Familiari delle vittime della strage del due agosto: il Governo lavori con il Parlamento per approvare la legge gli indennizzi per le vittime del terrorismo. Una legge, di cui sono primo firmatario e relatore, che è stata sottoscritta da colleghi di tutte le forze politiche e che ha il sostegno di tutti i gruppi parlamentari. Un segnale di unità della politica che può consentire, se ci sarà l'impegno del Governo, la sua rapida approvazione".
Così Andrea De Maria, deputato PD e Segretario di Presidenza della Camera
“Il Monte dei Paschi non rappresenta solo un marchio storico, che nei secoli ha dato identità a un intero territorio, ma soprattutto, ancora oggi, è un’azienda con migliaia di lavoratori, molti dei quali in Toscana, che offre servizi alle pubbliche amministrazioni e dialoga costantemente con le attività produttive, fornendo loro credito e servizi indispensabili. Per questo chiediamo al Governo garanzie su occupazione e mission aziendale, e la massima attenzione nel gestire un passaggio cruciale che determinerà il futuro non solo di un istituto di credito, ma di migliaia di persone e aziende. La Toscana ha bisogno di garanzie, su questo siamo al fianco del presidente Giani che si dice giustamente preoccupato e seguiremo con attenzione e costanza la vicenda a partire dalla relazione che domani svolgerà in Parlamento il ministro Franco”.
La deputata dem eletta in Toscana, Rosa Maria Di Giorgi.