Lavoro domestico. Serracchiani, decreto Di Maio penalizza famiglie
Dichiarazione deputata Pd Debora Serracchiani, capogruppo in Commissione Lavoro
Dichiarazione deputata Pd Debora Serracchiani, capogruppo in Commissione Lavoro
“L’audizione di Boeri di oggi ha certificato che Di Maio ha mentito davanti al Parlamento e insieme a esso davanti al Paese”. Lo dichiarano Silvia Fregolent e Claudio Mancini, rispettivamente capogruppo Pd e segretario della Commissione Finanze della Camera, a proposito dell’audizione del presidente dell’Inps Boeri alla Camera sul Decreto Dignità.
“Il presidente dell’Inps Boeri ha smentito le dichiarazione resa ieri da Di Maio non in un video Facebook ma davanti alle Commissioni Finanze e Lavoro riunite della Camera. In altre parole, Di Maio non ha detto la verità davanti al Parlamento e al Paese”. Lo dichiara Debora Serracchiani, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, a proposito dell’audizione del presidente dell’Inps Boeri sul Decreto Dignità.
"I lavoratori non possono aspettare che Lei impari a fare il ministro, ma attendono risposte concrete. Lei ha ereditato al suo insediamento 74 tavoli di crisi in corso, che non sono solo tabelle, ma sono 85 mila lavoratori che con le loro famiglie attendono di conoscere il futuro che gli spetta. Sono 74 casi diversi che non rappresentano una statistica ma volti, vite, esperienze, progetti e speranze.
“Gli strumenti previsti dal Decreto Di Maio per creare e difendere posti di lavoro sono completamente sbagliati. Il testo all’esame delle commissioni contiene, tra l’altro, una norma incomprensibile con la quale non si tutela minimamente l’occupazione, ma si penalizzano solo le imprese presenti in Italia che intendono internazionalizzare. La previsione dell’art.
“Vanno penalizzate anche le imprese, che dopo aver ottenuto aiuti di stato, hanno trasferito all’estero le commesse destinate alle aziende dell’indotto”: è quanto chiede la deputata del Pd, Lucia Ciampi in un emendamento presentato al Decreto Legge “Dignità”.
“Anche sul tema dei giochi, Il decreto Di Maio rischia di essere totalmente inefficace e di non affrontare concretamente il problema della ludopatia. Infatti non interviene in nessun modo né sulla diminuzione delle slot né su come premiare le regioni e i comuni che hanno fatto norme contro le slot. Aumenta il costo delle giocate (si fa fa cassa sui giocatori) e, come è scritto nero su bianco nella relazione tecnica al decreto, si rischia di far aumentare il gioco illegale.
“Notiamo che questa mattina giornali autorevoli e qualificati come il Corriere e Il Sole24Ore rilanciano i finti incentivi del ministro Di Maio sui contratti a tempo indeterminato. Consigliamo a loro e al ministro, che con i dossier sembra avere poca dimestichezza, di leggere quello del Servizio Studi Camera che a pagina 19 evidenzia come lo 0,5% di contributi addizionali torni già al datore a legislazione invariata, senza bisogno di modifiche o emendamenti al decreto, e si tratta solo dell’ennesima partita di giro fra Stato e imprese.
“In Commissione Lavoro abbiamo ascoltato tra ieri sera e questa mattina sindacati e imprese sul decreto assunto da Di Maio a stregua di una bandiera da campagna elettorale permanente. In realtà abbiamo ascoltato una sequela di critiche su norme pensate male sul piano politico generale, e su quello delle politiche del lavoro in particolare, e costruite peggio sul piano tecnico. Non contrastano il precariato ed anzi rischiano di incentivare il sommerso o il ricorso strumentale a tipologie contrattuali meno tutelate del contratto a termine.
“Per superare la precarietà c’è un solo modo: sostenere e promuovere l’occupazione a tempo indeterminato con una riduzione stabile e progressiva del relativo costo. È questa la proposta del Partito Democratico che porteremo in Commissione Lavoro. Il decreto pensato da Di Maio è la risposta sbagliata ad un problema reale. La risposta giusta è una sola: ridurre stabilmente il costo di un contratto a tempo indeterminato”.
Lo dichiara il deputato dem Antonio Viscomi, della presidenza del Gruppo Pd.