Autonomia differenziata: Lai, Calderoli ci riprova senza risorse
"Calderoli ci riprova con le riforme senza risorse e a danno del sud.
"Calderoli ci riprova con le riforme senza risorse e a danno del sud.
“Calderoli continua ad usare un linguaggio inaccettabile con toni incendiari e un gravissimo tentativo di delegittimazione della Corte Costituzionale che ha smontato il progetto di autonomia differenziata che non rispetta i principi di solidarietà, sussidiarietà, efficienza e unità della Nazione. Le parole pronunciate sulla Corte e l’allusione non velata alla mancanza di terzietà, rappresentano un attacco al più importante organo di garanzia costituzionale.
“Il ministro Calderoli, su La Stampa Cuneo, dice che conosce la montagna perché ci ha fatto per 10 anni rally.
Se questo è il livello ora si spiega come sia possibile che abbia scritto leggi come il "Porcellum" e l'autonomia differenziata e perché questo Governo abbia dimenticato le aree interne e montane.
Fortunatamente la montagna, per chi la conosce davvero, è molto di più. Anche se leggere queste cose il giorno successivo alla Giornata internazionale della montagna fa abbastanza pena” lo scrive sui social la Vicepresidente nazionale del PD Chiara Gribaudo.
“La lettura delle motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale chiariscono ulteriormente i profili di grave incostituzionalità della riforma sull'Autonomia differenziata. Rappresentano una pietra tombale sul progetto secessionista della destra che viene smontato nei punti essenziali. Il governo non può più far finta di nulla. Blocchi immediatamente l'iter delle intese avviate e torni indietro su questa riforma. Si fermi e riconosca il proprio fallimento”.
"Le dichiarazioni di Salvini sull’autonomia, presentata come un passo verso un’Italia ‘più moderna ed efficiente’, sono l’ennesima prova della sua miopia politica. La realtà è ben diversa. La riforma che Salvini e Calderoli stanno cercando di imporre è una riforma secessionista, destinata a fratturare ulteriormente il nostro Paese, aumentare la burocrazia e mettere in pericolo la coesione nazionale.
“Ministro Calderoli, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la sua autonomia differenziata non esiste più. È finita, game over! L'impianto su cui si reggeva è stato totalmente demolito. Dica definitivamente addio al suo progetto, alla sua idea sbagliata, ingiusta, di spaccare l'Italia perché il suo disegno è stato cancellato. Se ne faccia una ragione”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd, nel corso delle dichiarazioni di voto finali sulle mozioni delle opposizioni relative all’Autonomia differenziata.
“Il ministro Calderoli non si arrende. Non è bastata nemmeno la censura della Corte Costituzionale per dissuaderlo dal portare avanti il suo folle progetto secessionista. Con la nostra mozione chiediamo semplicemente che tutti i negoziati avviati si fermino sia per attendere la sentenza della Consulta, sia per recepire le conseguenti modifiche con l’intervento del Parlamento.
“Da Calderoli parole inaccettabili, basta strappi. Sembra il Papete, Meloni prenda immediatamente le distanze” così la capogruppo democratica nella commissione affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè, che aggiunge: “Calderoli dovrebbe solo vergognarsi per aver presentato alle Camere un provvedimento incostituzionale. Il governo la smetta con le forzature e rispetti la Corte Costituzionale che ha detto con chiarezza che ad intervenire deve essere il parlamento”.
Il Ministro Calderoli è ancora confuso dopo la drastica bocciatura da parte della Consulta della sua riforma sull'autonomia differenziata. Invece di permettersi di intimare alle opposizioni cosa fare, chieda scusa all'italia per aver provato a distruggere l'unità nazionale con una legge palesemente incostituzionale. Si metta l'anima in pace.
"Una riforma che non solo spacca l'Italia, ma di cui non si conoscono neanche i costi. Il ministro Calderoli è venuto oggi in Parlamento a biasimare chi parla di 80 miliardi, ma senza sapere dire quanto costerà al Paese la sua autonomia differenziata. "Vedremo", "strada facendo", "li aggiusteremo". Ma ci rendiamo conto?
Se fosse il funzionario di un'azienda o di un pubblico ufficio o di una qualsiasi organizzazione, sarebbe stato licenziato in tronco per avere portato un progetto mastodontico senza prevedere obbiettivi, un budget, le coperture, senza sapere quanto costerà.