Vajont: Pd, felici che archivi processo restino a Belluno
Da governo giravolta imbarazzante. Ora rispettino promesse
Da governo giravolta imbarazzante. Ora rispettino promesse
“Stamattina ho preso parte alla cerimonia di commemorazione per il sessantesimo anno dal disastro del Vajont, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le parole del presidente sono state chiare e sentite. Ho in particolar modo apprezzato come abbia voluto sottolineare l'importanza di lasciare presso l’Archivio di Stato di Belluno i documenti processuali del Vajont: è giusto che i documenti siano vicini ai luoghi e alle comunità colpite da questa tragedia.
Prendersi cura dell’ambiente affinché mai più si ripetano tragedie come quella del Vajont, con le 1910 vite spezzate e intere comunità cancellate dalla geografia locale. Facciamo nostre le parole del presidente Mattarella in occasione del 60° anniversario che ci spronano a mettere in sicurezza il nostro territorio, a non far prevalere le ragioni del profitto dell’uomo su quelle della tutela delle persone e del rispetto dell’ambiente. Proteggere e rispettare la natura con una legislazione mirata ed attenta alle diversità del paese, è un dovere della politica e delle istituzioni.
“La diga, quella notte, fu scavalcata da un onda di oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua, che spazzò di via gli insediamenti della valle. La frana del monte Toc era prevista e si sapeva che si sarebbe verificata. Alcuni operai assistettero alla frana dal parapetto della diga, perché sapevano che era in arrivo e furono essi stessi travolti. Gli errori di valutazione geologica furono fatali. Eppure il progetto della diga aveva più di trent’anni”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che ricorda la tragedia del 9 ottobre del 1963.
“Il primato, ad ogni costo, dei grandi interessi economici e il silenzio correo dei controllori provocarono la tragedia del Vajont con distruzione e morti. Ancora oggi non c'è giusta attenzione ad ambiente e dissesto idrogeologico. Con @caterpillarrai per non chiudere gli occhi”. Lo scrive sui social il deputato Pd Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.
“La catastrofe del Vajont, rimane una macchia indelebile nella storia italiana. Dopo 57 anni, come ogni anno, commemoriamo le quasi duemila persone che persero la vita.