Oggi presso l’Università LUMSA sono tornato a confrontarmi sull’importanza delle spinte gentili. Proprio per quanto riguarda il contrasto della ludopatia e per la promozione di un gioco sempre responsabile insieme a Leonardo Cecchi abbiamo promosso un’agora democratica e una proposta di legge, sottoscritta anche da Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli, per istituire una nudge unit per riformare il funzionamento del Registro Unico delle Auto-esclusioni, con l’obiettivo di mettere tutte le persone più a rischio nelle migliori condizioni di poter scegliere uno strumento già previsto dal nostro ordinamento, ma che oggi praticamente nessuno conosce e utilizza.
Un piccolo contributo per far crescere anche in Italia un dibattito che fatica a svilupparsi ma che cresce nel resto del mondo: la prospettiva comportamentale, infatti, può aiutarci a ottenere maggiori risultati a costi minori in tantissimi campi come, ad esempio, la sicurezza stradale o la transizione digitale della PA perché grazie alla teoria dei nudge si possono realizzare politiche pubbliche sempre più semplici ed efficaci, coinvolgendo nel modo migliore i veri protagonisti di ogni cambiamento, le persone chiamate a metterlo in pratica.
Così il deputato del Pd Andrea Casu.
“In commissione Trasporti abbiamo presentato oltre 200 emendamenti al nuovo codice della strada portato avanti dal ministro Salvini. Le nostre proposte intendono modificare il testo del governo che non esitiamo a definire lacunoso, perché non risolve i veri problemi legati agli incidenti e ai morti sulle strade, in gran parte dei casi riconducibili alla eccessiva velocità. Il governo agisce con misure spot, ovvero inasprendo le pene, ma non affronta la questione a monte. Anzi, strizza l’occhio a coloro che violano i limiti di velocità rendendo più complicata l’omologazione degli autovelox, uno degli strumenti più idonei a scoraggiare le folli corse nelle strade cittadine”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che assieme ai deputati Casu, Morassut, Ghio e Bakkalì, ha depositato oltre 200 emendamenti al nuovo codice della strada.
“Il testo – aggiunge – per altro non affronta adeguatamente il grande tema del garantire ai cittadini il diritto ad una mobilità sostenibile, attiva e sicura, ne' la questione del trasporto pubblico locale. Il governo, infatti, non prevede incentivi e agevolazioni volte a supplire le carenze di un servizio pubblico di trasporto, oggi non adeguato alle sfide poste dalla transizione ecologica nelle città”.
“Nella contro manovra nazionale del Partito Democratico abbiamo chiesto di potenziare immediatamente il fondo per il Trasporto Pubblico Locale per migliorare il servizio per i cittadini e rinnovare i contratti dei lavoratori. Il Governo ha l’imbarazzo della scelta per indicare le coperture: dai sussidi ambientalmente dannosi, alle maggiori entrate iva garantite dall’aumento del costo dei carburanti fino agli 11 miliardi che sono stati trovati per il Ponte sullo Stretto. Quella che serve è la volontà politica di garantire il diritto alla mobilità di tutte e di tutti. La crisi dei trasporti non riguarda solo la Capitale ma tutte le città in particolare le più grandi e quelle che stanno come Roma e Milano realizzando i più grandi investimenti e richiede una mobilitazione nazionale a sostegno degli atti parlamentari che abbiamo presentato. L’assemblea di oggi ci consente di aprire un confronto anche nel territorio di Pisana Bravetta su questo tema cruciale, ringrazio per questo il Segretario Grassetti e tutto il Circolo PD insieme alla Presidente Pd Roma Tempesta, al Presidente di Municipio XII Tomassetti e al Presidente della Commissione Mobilità Zannola.
Così il deputato del Pd Andrea Casu.
“Buon lavoro a Eugenio Patanè, assessore di Roma Capitale, chiamato da oggi a guidare il nuovo gruppo di lavoro europeo per la mobilità e i trasporti. Un riconoscimento importante per l’Italia e per la Capitale e che premia il lavoro che al fianco del Sindaco Gualtieri sta portando avanti per potenziare il trasporto pubblico locale e garantire il diritto alla mobilità di tutte e di tutti”.
Lo scrive su X Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Il voto in Parlamento di oggi ha sancito un principio fondamentale. Tutte le famiglie che hanno già vissuto la tragedia di una catastrofe e di un incendio non possono essere ridotte sul lastrico dalla mancata proroga del SuperBonus 110. Come nel caso delle 100 persone che vivono nello stabile di Largo Dino Franchellucci a Colli Aniene a Roma distrutto da un incendio lo scorso 2 giugno che senza proroga dovranno sborsare 6 milioni di euro per i lavori che si sono dovuti interrompere non per loro volontà ma per causa di forza maggiore. Il voto unitario della Camera dei Deputati sull’ordine del giorno che abbiamo presentato come Partito Democratico anche a seguito della mozione che Roma Capitale aveva già approvato sul tema impegna il Governo a dare al più presto una risposta certa a persone che devono già combattere contro mille difficoltà e non possono essere abbandonate dallo Stato”. Lo ha detto il deputato del Pd, Andrea Casu.
La difesa a prescindere del Ministro Lollobrigida da parte dei parlamentari di FDI per la fermata ad personam nella stazione di Ciampino fa male al Governo e al Paese. Se davvero non ha niente da nascondere, la maggioranza dovrebbe essere la prima a chiedere al Ministro competente di venire subito in Aula a fare chiarezza. Invece dopo oltre una settimana ancora non abbiamo la data per l’informativa del Ministro Salvini, e anche oggi in Aula il ministro Lollobrigida non ha risposto a una semplice domanda: chi ha chiamato per fare fermare il suo treno in ritardo? È un numero a disposizione di tutti i cittadini o solo dei Ministri del Governo Meloni come lui?
Così il deputato Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Al fianco della comunità ucraina anche quest’anno ho preso parte a Via dei Fori imperiali a Roma alla fiaccolata per il giorno delle vittime dell’holodomor. A 90 anni dall’atroce genocidio perpetrato da Stalin contro milioni di vittime innocenti per rinnovare l’impegno politico e parlamentare per il pieno riconoscimento di una ferita nella storia che non riguarda solo il popolo ucraino ma tutta l’umanità. Perché tenere viva la memoria dell’orrore può aiutarci a riconoscerlo anche oggi e non permettere che venga mai più ricommesso #Holodomor #HolodomorMemorialDay”. Lo scrive su X Andrea Casu del Pd.
“La maggioranza che sostiene il governo Meloni, ha appena votato contro lo scorrimento immediato delle graduatorie e la proroga necessaria a garantire subito il rinnovamento della Pubblica Amministrazione. Grazie a tutto il Gruppo PD per aver sottoscritto l’ordine del giorno che ho presentato in Aula intervenendo insieme ai colleghi Scotto, D’Alfonso, Fornaro e alle altre forze di opposizione con Carotenuto e Carmina (M5S) Mari (AVS) e D’Alessio (Azione). Continueremo il nostro impegno in Parlamento e nel Paese al fianco di Sindacati e Comitati per correggere un errore madornale che rischia di mandare a sbattere la PA”. Così il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“La spiegazione del Ministro Lollobrigida trasuda tutta l’arroganza che l’ha portato a ordinare di fermare il suo treno in ritardo. Ora ci dice anche che non c’è nessuno scandalo perché secondo lui è un servizio fruibile a tutti i cittadini. Per tutti i cittadini che sono Ministri del Governo Meloni?”.
Lo dichiara il deputato democratico Andrea Casu.
"Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu. La fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte. Presenteremo immediatamente un’interrogazione in Parlamento per fare subito piena luce su questa brutta storia". Così il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
"In Italia nel 2022 ci sono stati oltre 165 mila scontri stradali: ogni giorno 9 morti, 612 feriti e 48 investimenti di pedoni. Oggi nella giornata dedicata a tutte le #vittimedellastrada in Piazza a Roma alle 11 a Via dei Fori Imperiali e in tutta Italia per onorare il ricordo di chi ha perso la vita in tragedie quotidiane che dobbiamo smettere di chiamare incidenti perché nella quasi totalità dei casi sono violenze che si sarebbero potute evitare con maggiore attenzione alla guida sicura, minore velocità, attività di prevenzione, formazione, informazione e controlli più efficaci. Oggi e sempre al fianco delle famiglie delle vittime e di tutte le persone che si battono ogni giorno per scrivere nuove regole che rendano la strada #sicurapertutti rinnovando l’impegno nelle istituzioni a fermare questo bollettino di guerra attraverso le proposte di legge che abbiamo scritto insieme alle associazioni e depositato in Parlamento”. Lo scrive su X il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Nonostante la scelta del governo di rimettersi all’Aula, la maggioranza ha votato contro il mio ordine del giorno sul trasporto merci votato compattamente dalle forze di opposizione, per dare un forte sviluppo all’intermodalità e rafforzare il confronto con tutti gli operatori. Dopo il taglio di 235,7 milioni di euro nella manovra di bilancio di previsione del MIT su autotrasporto e intermodalità e i ritardi di 10 mesi per il ferrobonus, un altro segnale devastante per un settore strategico che complessivamente interessa milioni di lavoratori e lavoratrici e oltre centomila aziende. Un’altra occasione persa per impedire che i costi dell’aumento dell’energia anche nel settore dei trasporti vengano scaricati su lavoratori e imprese. Continueremo in commissione e in Aula a batterci per contrastare ogni taglio e perché nessun settore del trasporto venga lasciato indietro nel confronto e nel coinvolgimento, perché a farne le spese è la competitività e la tenuta del nostro intero sistema economico”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Siamo molto preoccupati dopo i ritardi di 10 mesi sul ferrobonus per i tagli presenti in manovra. Se è una scelta di indirizzo, va nella direzione totalmente opposta rispetto agli impegni del governo agli obiettivi comunitari e alle necessità che abbiamo in questo momento, perché il tema dell'intermodalità è decisivo per un comparto che riguarda milioni di lavoratori, centinaia di migliaia di imprese e che ha necessità di avere dei segnali chiari di strategie e di investimento. Altra questione da affrontare è il rincaro dell'energia che non può essere scaricato sui soggetti che sono chiamati a fornire servizi. Chiediamo al governo una politica chiara di interventi per il trasporto ferroviario inserito nella logica di uno sviluppo del trasporto intermodale, di quella grande piattaforma logistica naturale che è l'Italia. Auspichiamo un confronto quotidiano su tutti i temi con tutti gli operatori del sistema, attraverso un tavolo tecnico e l’avvio di un dialogo con tutti i soggetti e le istituzioni anche locali chiamate sul territorio allo sviluppo dell’intermodalità. Se c’è un aspetto di cui non abbiamo davvero bisogno, è la valutazione sul trasporto merci a compartimenti stagni, come se esistessero dei blocchi che devono essere gestiti singolarmente perché poi le merci non si muovono a compartimenti stagni, si muovono grazie alle navi, ai treni e ai mezzi dell'autotrasporto insieme. E lasciare indietro il trasporto ferroviario, rispetto alla media europea, è un errore imperdonabile che non possiamo permetterci. Pertanto se nella pianificazione non teniamo conto di questa integrazione e addirittura diamo segnali devastanti come potrebbe essere la riduzione della missione 2.3 del Bilancio dello Stato, attualmente prevista nello stato di previsione MIT, sull’autotrasporto e l’intermodalità di 235,7 milioni di euro, rischiamo di non perdere competitività in quella che invece può essere una delle grandi mission del nostro paese nei confronti dell'Europa e del mondo. Quindi per non perdere questa occasione serve aprire subito il confronto con tutti gli operatori e creare finalmente dei luoghi per coinvolgerli.”
Così il deputato Pd Andrea Casu nel corso dello svolgimento in Aula di un’interpellanza urgente al governo sul trasporto intermodale delle merci, di cui è primo firmatario insieme alla presidente del Gruppo Pd Chiara Braga, ai capigruppo Pd delle commissioni Trasporti e Ambiente Barbagallo e Simiani, e ai deputati dem Bakkali, Ghio, Morassut, Curti, Ferrari, Scarpa.
“La fame di personale della nostra pubblica amministrazione che da oggi al 2033 vedrà 1 milione di persone andare in pensione richiede sia lo scorrimento delle graduatorie in corso di validità sia nuovi concorsi. L’alternativa non è tra gli uni e gli altri ma tra fare entrambi per rafforzarla e rinnovarla o mandarla a sbattere. L’unità dei sindacati e dei comitati dimostra come su questo tema si possa costruire una larga condivisione politica e sociale. Ringraziamo il governo per aver detto oggi in Aula di volersi impegnare a dare seguito agli impegni assunti in Parlamento grazie ai nostri emendamenti e ordini del giorno votati insieme da maggioranza e opposizione per le convenzioni e la riduzione delle tempistiche. La cosa veramente importante da capire ora e che non siamo ancora riusciti a cogliere nella risposta del governo però è sul futuro. Delle 340 mila assunzioni previste dal ministro Zangrillo nel 2023 e 2024 quante arriveranno attraverso gli scorrimenti? In quali settori e relativamente a quali concorsi? Continueremo a sollecitare la maggioranza ad offrire una risposta chiara a questa domanda indispensabile per programmare ogni futura azione politica e istituzionale sul tema”. Con queste parole il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd, ha replicato oggi in Aula alla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Giuseppina Castiello, la quale ha risposto all’interpellanza urgente a prima firma Casu e sottoscritta anche da Chiara Braga, Arturo Scotto, Simona Bonafè, Anthony Barbagallo, Nicola Carè, Piero De Luca, Federico Fornaro, Emiliano Fossi, Gian Antonio Girelli, Stefano Graziano, Chiara Gribaudo, Marco Lacarra, Mauro Laus, Ilenia Malavasi, Irene Manzi, Maria Stefania Marino, Matteo Mauri, Ubaldo Pagano, Fabio Porta, Debora Serracchiani, Marco Simiani, Toni Ricciardi, Silvia Roggiani e Marco Sarracino, sulle gravi carenze di personale nella PA evidenziate dal Piano integrato di attività e organizzazione (Piao 2023).
“Al governo - ha concluso Casu - avevamo rivolto tre domande: quali siano state le iniziative messe in campo dal governo per stipulare le convenzioni nel tempo più rapido possibile come ci siamo impegnati insieme a fare 5 mesi fa; quali sono le iniziative messe in campo per accelerare e semplificare le procedure di scorrimento delle graduatorie, come ci siamo impegnati collettivamente a fare tre mesi fa e quale sia il numero complessivo di assunzioni previste per assistenti e funzionari nell'anno 2023/2024 da parte delle amministrazioni centrali e delle agenzie, attraverso l'utilizzo delle graduatorie Ripam in corso di validità, sulla base delle gravi carenze di organico già formalmente dichiarate dalle amministrazioni con la pubblicazione dei Piao 2023”.
Dichiarazione di Andrea Casu, dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera
“La presidente Giorgia Meloni deve rispondere in parlamento, non può più eludere la domanda che le rivolgiamo da settimane: se durante la telefonata c’è stata una preoccupazione da parte sua e ci sono stati ben 40 giorni prima che altre fonti esterne dessero la notizia di questa telefonata cosa è avvenuto nel frattempo? Che verifiche sono state effettuate e che esito, eventualmente, hanno dato? E prima della telefonata, se è vero che l’unione africana aveva avvisato del pericolo anche il Governo italiano, cosa è stato fatto?” Così il deputato Pd Andrea Casu nel corso dello svolgimento stamane in Aula di una interprellanza urgente al governo sulla vicenda che ha portato alle dimissioni del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi.
"Non possiamo accettare - ha proseguito Casu- che siano fonti estere a superare così agevolmente i nostri filtri e poi a divulgare una simile conversazione. Che altri soggetti possano decidere in futuro quando far precipitare i titoli di borsa o quando farci scivolare in una crisi politica. Perchè se sono vere le dichiarazioni del sottosegretario Fazzolari l’attacco della propaganda russa in atto mette a rischio la tenuta delle nostre istituzioni e di questo dobbiamo confrontarci in Parlamento non attraverso agenzie di stampa. Se invece non è vero un simile argomento non può essere agitato solo per coprire e giustificare le azioni della Presidente. Il Pd vuole sapere cosa è successo in quei 40 giorni. Perché se sono state fatte tutte le verifiche del caso e hanno dato esito positivo, ci sono una serie di responsabilità che non possono essere scaricate su un singolo capro espiatorio. La nobiltà delle dimissioni di un singolo non può cancellare una catena imbarazzante di errori che coinvolgono certamente anche altri soggetti. E se invece le richieste della Presidente non hanno avuto risposta perché Giorgia Meloni non l’ha sollecitata? Quante altre verifiche su situazioni non chiare sono in corso?- ha proseguito Casu- Sono quesiti che il parlamento ha il dovere di affrontare. E la presidente Meloni non può più sfuggire anche alla responsabilità politica sul contenuto di quello che ha detto riguardo la guerra per la difesa dell’Ucraina, i rapporti con la Francia e le altre valutazioni che hanno guadagnato le prime pagine della stampa internazionale. E riguardano anche un tema su cui evidentemente c’è una fragilità enorme del nostro sistema paese. Gli ultimi dati ci dicono che nell’ultimo anno quasi il 98% delle imprese italiane ha subito almeno un cyber attacco. I nostri dati sensibili e strategici sono a rischio. E se siamo così vulnerabili persino ai vertici delle istituzioni nazionali mentre grazie all’innovazione i nostri nemici hanno a disposizione strumenti sempre più efficaci per poter bucare i nostri già fragili sistemi difensivi, noi vogliamo sapere cosa sta facendo il governo per alzare la guardia degli investimenti, degli interventi, dei protocolli a difesa della sicurezza nazionale. Non possiamo accettare una risposta d’ufficio come quella fornita oggi dalla sottosegretaria Castiello che ha ripetuto in Aula quello che abbiamo già letto sui giornali. Ci deve essere una assunzione di responsabilità politica da parte della premier che però non sta avvenendo. La Presidente Giorgia Meloni - ha concluso Casu- continua a non risponderci e a fuggire da ogni occasione di confronto parlamentare, dal premier time che chiediamo da mesi insieme a tutte le opposizioni alle interpellanze in cui viene direttamente chiamata in causa come oggi. Da parte nostra continueremo a chiederle chiarezza.”