Sisto vuole imporre tempi al Parlamento
" Il viceministro Sisto che non ha ritenuto di intervenire durante la discussione degli emendamenti sulla riforma costituzionale riguardante lo sdoppiamento del CSM, ha esternato all’uscita dalla Commissione affermando che l’iter di approvazione in prima lettura alla Camera si concluderà entro fine anno come «deciso dal Governo».
In una democrazia parlamentare il governo può auspicare ma non certo decidere i modi e i tempi dell’approvazione di una legge di riforma costituzionale.
Una brutta sgrammaticatura istituzionale che insieme alla consegna del silenzio attuata dalla maggioranza in Commissione affari costituzionali, rafforza l’idea che siamo di fronte non già a una corretta postura riformatrice ma una muscolare esibizione tipica del modello di dittatura della maggioranza, l’esatto opposto di cui il paese avrebbe bisogno se vi volesse affrontare i problemi reali delle persone e non alimentare una sterile propaganda governativa”.
Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera e componente della Commissione Affari Costituzionali.
“Con la scomparsa di Paolo Griseri il giornalismo e la cultura piemontesi perdono un interprete attento, competente e curioso dell’economia e della complessità della società contemporanea; un impegno nato ai tempi del Manifesto e poi proseguito a Repubblica e La Stampa.
Mancheranno anche il suo sorriso e la sua tenace voglia di capire e di restituire al lettore una fotografia della realtà con tutte le sue contraddizioni. Ciao Paolo”. Lo scrive in una nota il deputato piemontese del PD, Federico Fornaro.
“I regolamenti sono il cuore pulsante di una democrazia parlamentare e sono, come ci ricorda il professor Manzella, essi stessi «materialmente costituzionali». Quando si vanno a modificare i testi e si parla delle regole del gioco democratico è fondamentale avere chiaro che l'obiettivo deve essere quello di una larga condivisione per trovare un equilibrio tra i ruoli di maggioranza e opposizione, un corretto equilibrio tra potere esecutivo e potere legislativo, tra governabilità e rappresentanza”. Lo dichiara il deputato dem Federico Fornaro, relatore della proposta di modifica del Regolamento di Montecitorio.
“Chi ce lo fa fare a noi del Pd ora all'opposizione?” continua il parlamentare. “Nonostante un clima impregnato di eccesso di decretazione d'urgenza, che ha finito per umiliare il Parlamento, in questo monocameralismo di fatto, alternato, per cui spesso ci troviamo ad approvare decreti in seconda lettura, senza poter modificare neppure una virgola, per noi il Parlamento rimane il luogo della rappresentanza e della sovranità popolare. Per noi, questo luogo, questo edificio rimane il tempio della democrazia e per questo abbiamo e continueremo ad avere massima disponibilità a un’azione riformatrice dei regolamenti affinché si possa difendere attivamente la democrazia parlamentare contro nuove tentazioni autoritarie di stampo populiste.” conclude Fornaro.
“Dopo il rinvio dello scorso anno nulla è stato fatto. C’era una volta una destra sociale attenta alle questioni del lavoro. Oggi diventata destra di governo continua a ignorare la grande questione della nostra contemporaneità che si chiama lavoro povero”. Così nel suo intervento in aula alla Camera il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd, Federico Fornaro. “Il testo che abbiamo proposto – sottolinea Fornaro - poteva essere modificato, migliorato ma comunque discusso: ignorarlo e bocciarlo equivale a negare il salario minimo. È una grande responsabilità che tutti i partiti di maggioranza si assumono nei confronti del paese, anche confronti del loro stesso elettorato”, ha concluso.
“Con il voto in condotta la destra vuole sostituire l’autorevolezza con l’autoritarismo. Perché vi è una profonda differenza tra termini apparentemente simili: autorevolezza, principio di autorità e autoritarismo. Nessuno mette in discussione il principio di autorità, che è strumento di democrazia ed è ovviamente funzionale all’organizzazione di corpi complessi. Questo scambio avverrà solo nella propaganda con cui la maggioranza venderà poi il provvedimento sulla scuola all’opinione pubblica. L’autorevolezza si conquista con la maggiore formazione dei docenti, con aule in grado di dare risposte a bisogni profondamente cambiati. Autorevolezza significa avere scuole moderne, avere un approccio comprensivo ed inclusivo. La destra confonde e stravolge i termini, ottenendo che questo provvedimento faccia tristemente coppia con il Ddl Sicurezza. E’ una visione della società che noi contrasteremo democraticamente in ogni modo”.
Così Federico Fornaro, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sul Ddl di revisione sulla valutazione degli studenti.
“Il ddl sicurezza introduce una fattispecie di reato assolutamente nuova che per la prima volta punisce penalmente la resistenza passiva, cioè la resistenza non violenta nelle carceri. È una scelta irragionevole e incostituzionale su cui chiediamo alla maggioranza e al governo di ripensarci per scongiurare un pericoloso declino verso forme e modelli di democrazia illiberale e di inciviltà giuridica” così il deputato democratico, Federico Fornaro, è intervenuto in aula alla Camera nel corso dell’esame del ddl sicurezza.
“Ci troviamo in una situazione di assenza di espressione dei pareri del governo sugli emendamenti. Come si intende andare avanti con i lavori? Eravamo stati facili profeti già ieri e purtroppo non stiamo rispettando il principio del buon andamento dell’Aula. La situazione si sta tramutando in un teatrino, francamente anche un po’ umiliante. Auspichiamo, signor presidente, di non ascoltare di nuovo il silenzio del governo. Ma chiediamo di sapere come il governo, la maggioranza, i relatori, e i due presidenti di commissione intendano proseguire”.
Così Federico Fornaro, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sull’ordine dei lavori durante la discussione sul Decreto Sicurezza.
“È fondamentale conoscere se e quando il governo fornirà i pareri di sua competenza sul ddl Sicurezza. Se passa l'idea che l'Aula lavora come le Commissioni parlamentari, con un iter spesso caotico, si corrono molti rischi di scrivere incongruenze e senza senso nella stesura delle leggi. Come volete proseguire i lavori? É necessario avere almeno una vostra risposta prima di continuare l'iter legislativo. Non c'è nulla di strumentale o ostruzionistico ma è una ragione di buon senso”. Lo dichiara il deputato dem Federico Fornaro, delegato d'Aula del Pd, in apertura dei lavori di Montecitorio sul ddl Sicurezza.
“Nel rispetto delle leggi, il dissenso è un diritto fondamentale in uno Paese democratico. Quello che con questo ddl il governo propone è la repressione del dissenso non violento, ponendosi fuori dalla cornice di una democrazia liberale con norme liberticide”. Lo dichiara il deputato dem Federico Formaro intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale.
“È un provvedimento – continua il parlamentare - impregnato anche di scelte ideologiche e propagandistiche come sulle norme dei bambini da crescere in carcere e sulla filiera agroalimentare della canapa. Un ddl espressione di una cultura illiberale e di un panpenalismo emozionale che disconosce la storia perché è noto che l'aumento di pena non ha mai risolto nulla e, anzi, contribuisce a rendere sempre più ingestibile la situazione dei penitenziari”. “La sicurezza è un bene comune, fermatevi. Fermate finché siete in tempo questa deriva verso una democrazia illiberale” ha concluso Fornaro.
“Il governo Meloni in due anni non ha fatto nulla per modificare il costo dell’energia elettrica e siamo estremamente preoccupati per la mancanza di visione industriale e per la totale assenza di iniziative di rilancio della produzione siderurgica nazionale. Per questo chiediamo al ministro Urso quali iniziative il governo intenda attuare nel quadro di politiche di rilancio della produzione siderurgica nazionale, e se intenda dare impulso e prospettiva al sito di Aast, Arvedi Acciai Speciali Terni Terni, al piano industriale e all'accordo di programma”.
Questo il question time del Pd firmato dai deputati Ascani, Peluffo, De Micheli, Di Sanzo, Gnassi, Orlando, Ghio, Ferrari, Casu, Fornaro, che verrà discusso domani nell’Aula della Camera.
“Solidarietà piena al giornalista de “La Stampa”, Andrea Joly vittima ieri notte di una vile aggressione messa in atto da militanti di Casa Pound a Torino.
L’ennesimo episodio violento e di attacco alla libertà di stampa che caratterizza la storia di questa organizzazione di chiaro stampo neofascista.
Ogni giorno che passa dalla messa fuori legge di Casa Pound è un giorno di troppo”.
Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, dell’Ufficio di presidenza del PD alla Camera dei Deputati.
Con 59 questioni di fiducia sviliti ruolo Parlamento e rapporti tra maggioranza e opposizione.
“Con il vero è proprio record di voti di fiducia da parte del governo Meloni, corriamo il rischio di svilire il ruolo del Parlamento, di svilire i rapporti tra maggioranza e opposizione. Lo strumento della fiducia dovrebbe essere un fattore straordinario da usare in occasione eccezionali, se diventa la regola è evidente che non c'è più il ruolo per il Parlamento e per i parlamentari, non solo di opposizione ma anche di maggioranza. Questo è un ulteriore elemento di spostamento del potere dal Parlamento verso Palazzo Chigi”. Così il deputato dem Federico Fornaro, della presidenza del Gruppo Pd, a margine delle dichiarazioni di voto finali al dl Casa, intervistato sul sito web dei deputati Pd.
“Questo – conclude Fornaro – denota una contraddizione: hanno sempre detto che loro sono stati eletti dal popolo e non erano un governo tecnico e che erano una maggioranza coesa. Sono tanto coesi che devono mettere la fiducia perché altrimenti rischierebbero su una serie di emendamenti non tanto dell'opposizione, ma degli stessi parlamentari di maggioranza”.
Fornaro a Casellati, scopra le carte, parlamento deve essere messo nelle condizioni di discutere
“Prima di entrare nel merito del disegno di legge di riforma costituzionale il governo deve scoprire le carte sulla legge elettorale. È del tutto evidente che la nuova architettura istituzionale del premierato si fonda sulla riforma della legge elettorale. Non si può iniziare ad affrontare la riforma, su cui siamo fermamente contrari, in assenza di un testo base della nuova legge elettorale prevista dal ddl del governo. La Ministra Casellati non può limitarsi a dichiarare che ci sta pensando. La Camera deve essere messa nelle condizioni di poter esaminare nel merito tutti gli effetti della riforma sulla nostra architettura istituzionale” così in una nota il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd, Federico Fornaro, è intervenuto in Commissione affari costituzionali della Camera che ha incardinato oggi il ddl sul premierato che -
ha sottolineato Fornaro - “per la prima volta nella storia repubblicana, costituzionalizza la legge elettorale”.
“Per rispetto dell'Aula, mi sarei aspettato almeno una motivazione per cui la maggioranza ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno dei lavori a Montecitorio e invece c'è solo la richiesta di posporre un decreto in scadenza. Fino ad ora il disegno di conversione di un decreto in legge aveva sempre avuto la precedenza su tutto. Quindi o ci troviamo di fronte ad un provvedimento che è al fuori di tutte le regole – e lo avevamo già capito dai lavori di Commissione quando il governo voleva chiudere l'autonomia differenziata entro una certa data – oppure davanti a un provvedimento che deve seguire il normale iter parlamentare. Quali sono gli obblighi istituzionali e non politici che ci impongono tale accelerazione? Perché ci viene imposta l'ennesima forzatura?” Lo dichiara il deputato dem Federico Fornaro in Aula di Montecitorio criticando la decisione di modificare l'ordine del giorno dei lavori anticipando la discussione sull'autonomia differenziata.
“Se la discussione e il voto sull'autonomia viene rimandata a domani o giovedì, decade il disegno di legge? No.” ha continuato Fornaro. “Forse non vi fidate tra di voi e avete paura che qualcuno possa cambiare idea. Le vostre forzature dei regolamenti e del normale rapporto tra maggioranza e opposizione in Parlamento provoca un profondo disagio. Volete fare la doppietta per accontentare alla Camera e al Senato due partiti di maggioranza sui loro cavalli di battaglia. Passo dopo passo state attuando una vera e propria dittatura della maggioranza. Fermatevi!”
“Tra i grandi partiti il PD è l’unico a crescere sia in voti assoluti sia in percentuale rispetto alle politiche del 2022. Dopo una campagna elettorale tutta incentrata dalla maggioranza di governo sulle questioni nazionali non appare improprio un raffronto con le ultime consultazioni politiche. Rispetto alle politiche del 2022, il PD aumenta di circa 250.000 i suoi consensi e del 5,1 in termini percentuali. Analogamente AVS compie un balzo in avanti di oltre 540.000 voti e del 3,1%. Fratelli d’Italia, invece, perde circa 600.000 elettori rispetto al 2022 pur crescendo in percentuale del 2,8. Anche la Lega segna un meno circa 400.000 elettori e un +0,2%, mentre Forza Italia pareggia o quasi in termini di voti (meno 40.000) e aumenta dello 0,5%.
M5S ,invece, ha il risultato peggiore: circa 2 milioni di voti in meno in due anni con un calo del 5,4%. Per quanto riguarda l’affluenza il raffronto corretto per la diversa composizione degli aventi diritto è quello tra le europee 2019 e quelle del 2024: meno 3 milioni di votanti e meno 6,4 in termini percentuali. Per la prima volta nella storia della Repubblica in un’elezione nazionale non si è arrivati al 50% dei votanti”
Lo scrive in una nota, l’on. Federico Fornaro, dell’Ufficio di presidenza del PD alla Camera.