Ministro della Salute intervenga e chiarisca
"Il 26 novembre scorso il Ministero della salute ha emanato un decreto che aggiorna, dopo oltre vent'anni, il nomenclatore delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. Secondo quanto sostenuto dal Governo, questo aggiornamento sarebbe finalizzato a garantire l'erogazione uniforme dei nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, superando le attuali disomogeneità assistenziali tra i cittadini. Non sembra, però, che negli aggiornamenti delle tariffe si sia tenuto conto proprio del tempo trascorso, e, quindi, di un aumento dei costi che non può essere tralasciato per consentire una vera sostenibilità del sistema sanitario; proprio per questo, a quanto si apprende da notizie stampa, oltre trecentocinquanta strutture sanitarie hanno presentato ricorso al TAR. Il tar dapprima avrebbe sospeso il decreto ma successivamente ha annullato la sospensione. Questa situazione è segnale di grande confusione e imprevidenza da parte del Governo, oltre al fatto che si sono immediatamente verificati problemi relativi a codici e dizioni che non corrispondono a quanto previsto dalla norma. Inoltre, molti CUP sono stati obbligati a rifiutare le nuove ricette, mentre i pazienti e le loro famiglie erano costretti a stressanti andirivieni per ottenere una prenotazione.
Ancora una volta assistiamo ad un disastro annunciato, poiché all'emanazione di un decreto da parte del Governo non è seguito poi un adeguamento nei tempi previsti delle infrastrutture tecniche, creando una grande confusione e disagio per le famiglie e i cittadini, oltre che per le strutture sanitarie. Come sempre da parte del Governo prevale una grande e inspiegabile fretta nel voler emanare un provvedimento che attendeva da venti anni e che, quindi, poteva e doveva essere messo a punto in maniera seria e non inutilmente frettolosa.
quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato per rispondere alle giuste esigenze portate avanti dagli operatori sanitari relativamente alle tariffe da adeguare;
Chiediamo quindi un intervento del Governo, su quali iniziative intenda intraprendere per evitare che questo caos annunciato si ripeta, causando ulteriori costi economici e sociali, a carico dei pazienti e delle famiglie". Lo dichiara il deputato del Pd, Gian Antonio Girelli, primo firmatario di una interrogazione al ministro della Salute in commissione Affari sociali di Montecitorio.
“Abbiamo chiesto al Governo di rivedere la norma al Milleproroghe che prevede l’abrogazione delle sanzioni per quelle categorie di persone che erano obbligate per legge a vaccinarsi e che non avendo rispettato i termini di legge non essendosi vaccinate, sono state sanzionate. Parliamo di una somma cospicua, che si aggira intorno ai 150/170 milioni di euro. Abbiamo chiesto di rivedere questa abrogazione principalmente per due ordini di motivi: il primo riguarda il rispetto delle regole; il secondo riguarda il fatto che questa maggioranza e questo governo tentano in tutti i modi di mettere in discussione la validità scientifica di una scelta difficile che ha salvato milioni di vite e che non può essere messa in discussione in alcun modo o banalizzata attraverso questo strumento. Oltretutto questa scelta va nella direzione di creare dei dubbi nei cittadini circa la validità dei vaccini, quando tutta la comunità internazionale ne riconosce il merito. Inoltre sarebbe un grave sfregio a tutto il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli over 50 e altre professioni che hanno rapporti diretti con il pubblico che in questi anni si sono vaccinati, oltre al fatto che è anche un affronto alle famiglie delle persone morte a causa del Covid”. Lo ha detto in Aula Gian Antonio Girelli, deputato Pd, presentando una interrogazione al Ministro Schillaci.
"La svastica disegnata sul monumento della 'Bella Italia' in Piazza Loggia e altre simili sui muri della città non possono che preoccupare per il clima che si è venuto creare in questa ultime settimane. A soffiare sul fuoco qualcuno che per imitazione o stupidità cerchi di alzare i toni lo si trova sempre. Al di là dei responsabili ci preoccupa chi crea questo clima di divisione e odio, che è esattamente il contrario di quello che la città di Brescia rappresenta e ha rappresentato nella sua storia." Così il deputato dem bresciano Gian Antonio Girelli.
"Davanti a questi segnali- continua il parlamentare - chiedo che anche i partiti di centro destra, prendano le distanze senza ambiguità da simboli che nulla hanno a che fare con il normale confronto di idee ma che riportano ad una tragica stagione che purtroppo il nostro Paese ha sperimentato”. “La politica non può che esprimere una forte e severa condanna", conclude Girelli.
“Aver bocciato l'emendamento unitario delle opposizioni ci conferma come il governo sia sordo al grido dall'allarme della sanità italiana. Garantire maggiori risorse al SSN era e resta un obbligo per la tutela dei cittadini e garantire il diritto alla salute che, purtroppo, sta diventando per pochi e non per tutti”. Così il deputato dem Gian Antonio Girelli, componente della Commissione Affari sociali alla Camera.
“Abbiamo proposto, a ragione, di sostenere il Fondo Sanitario nazionale con un aumento di 5,5 miliardi l'anno, destinando 2 miliardi a nuove assunzioni e 400 milioni agli aumenti delle retribuzioni per gli operatori sanitari. Abbiamo chiesto di investire nella prevenzione e nel potenziamento della medicina di prossimità. Non solo il governo ha evitato il confronto ma ha deciso di portare avanti una campagna ideologica che con la nuova manovra affogherà il SSN”, conclude Girelli.
“Non ci si capacita come sia possibile che il governo Meloni ancora permetta il verificarsi di eventi come quello di ieri a Brescia. Un corteo di neofascisti ha sfilato per le strade delle città indisturbato. A questo punto ci chiediamo da che parte sta la Meloni se con o neofascisti o dalla parte della democrazia. Il pluralismo e la democrazia va garantita ovunque anche nelle piazze, nei Comuni, tra la gente e non solo a chiacchere nei salotti della politica”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli, deputato Pd.
Secondo il Rapporto OsMed dell’AIFA la spesa farmaceutica nel 2024 mostra un significativo incremento e potrebbe superare di oltre quattro miliardi di euro il tetto stabilito, aggravando il peso per il SSN. Sono preoccupanti le dichiarazioni del Direttore Scientifico dell’AIFA Dott. Russo che denuncia la mancanza di programmazione al Ministero della Salute in termini di spesa e la necessità di integrare i fondi sulla sanità in manovra di bilancio. Ancora di più preoccupa il tasso di disponibilità – solo il 63% - dei farmaci in Italia approvati a livello europeo che costringono i pazienti italiani a curarsi all’estero e a proprie spese”. Così si legge nell'interrogazione del deputato dem Gian Antonio Girelli ai ministri della Salute e dell’Economia sulla spesa farmaceutica nel 2024.
“È dunque essenziale intervenire per contenere la spesa farmaceutica, anche tramite un miglior uso dei generici e un monitoraggio più tempestivo dei dati di spesa. Una soluzione potrebbe essere la riduzione temporanea dei prezzi dei farmaci acquistati dalle strutture pubbliche e rinegoziare la rimborsabilità di farmaci di dubbia efficacia potrebbe non solo ridurre i costi, ma anche migliorare la qualità delle cure”, conclude Girelli.
“Fonti di stampa riportano la notizia di numerosi arresti avvenuti nei giorni scorsi a seguito di un’inchiesta della Procura di Brescia relativa ad infiltrazioni della criminalità organizzata nella provincia di Brescia. Organizzazioni di stampo mafioso - 'Ndrangheta nel caso specifico - riescono ad infiltrarsi facilmente nel tessuto produttivo prima 'aiutando' gli imprenditori in difficoltà e poi 'strozzandoli' rendendoli succubi per l’impossibilità di restituire i prestiti. Sempre la stampa ha anche sottolineato come alcuni esponenti politici sarebbero coinvolti nel sistema messo in piedi dalle organizzazioni criminali con reati legati allo scambio elettorale politico-mafioso. Il Pd ha già presentato il 3 aprile 2024 un atto di sindacato ispettivo che non ha ancora avuto risposta”. Così si legge nell'interrogazione al ministro della Giustizia a firma dei deputati dem Debora Serracchiani e Gian Antonio Girelli con la quale si chiede a Nordio di rispondere in Commissione quali iniziative intenda adottare per affrontare a presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso nel territorio bresciano.
“Sentiamo sempre più l'esigenza di fare chiarezza tra i dati ufficiali del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e quelli che vengono rilevati dagli enti e associazioni che operano nel sistema carcerario. La nota del DAP conferma un dato allarmante: sono 79 le persone detenute che si sono suicidate dal 1 gennaio 2024 nelle carceri italiane ma il numero potrebbe essere maggiore se si considerano i cosiddetti casi ancora 'da accertare'. È un problema gravissimo che va affrontato con impegno e serietà perché non risponde ad alcun principio del sistema di riabilitazione che le carceri dovrebbero avere”. Così il deputato dem Gian Antonio Girelli, componente della Commissione Affari sociali.
“Dalle tante promesse ai fatti: le pensioni minime aumenteranno sì, ma di soli 1,8 euro al mese. Questo è il governo Meloni, l'esecutivo che mette la testa sotto la sabbia quando c'è da aiutare i più deboli e che strizza l'occhio ai più forti. L'ideologia non riesce più a nascondere le bugie e i numeri parlano chiaro nel decreto del ministero dell'Economia che stabilisce allo 0,8% la percentuale di perequazione degli assegni del 2025. Insomma tra le tante mance senza alcun investimento e visione del futuro, con le pensioni minime si avrà diritto ad un cappuccino in più”. Così il deputato dem Gian Antonio Girelli, componente della Commissione Affari sociali alla Camera.
Dichiarazione di Gian Antonio Girelli, deputato Pd
Alla capogruppo di Fdi in commissione d’inchiesta sul Covid, Buonguerrieri, suggerisco una doverosa lettura: “Lo smemorato di Collegno” di Lisa Roscioni. Perchè è davvero sorprendente che, ancora oggi, molti esponenti del centrodestra facciano finta di non ricordare. Di ricordare una tragedia immane che ha colpito l’intera umanità e che in Italia, proprio grazie all’operato del governo Conte e all’abnegazione del ministro Speranza fu evitata una carneficina. Non abbiamo più bisogno di “smemorati”, anche se l’aver dato vita ad una commissione che esclude dall’indagine i livelli regionali, tutt’altro che estranei a questo tema, denota la volontà non certo di fare chiarezza su quei mesi drammatici, ma semplicemente di speculare su una tragedia come quella della pandemia. Invece di far finta di non ricordare, la destra dovrebbe invece interrogarsi su quante risorse pubbliche il governo a guida Meloni destina al Servizio sanitario nazionale. Se non lo ricordano, è del 6,05 per cento del Pil, mentre con Conte e Speranza era del 7,18. Invece di fare polemiche assurde, sarebbe auspicabile mettere a disposizione del nostro SSN le risorse necessarie per dare quelle risposte tanto attese dai cittadini, a cominciare dalla riduzione delle liste d’attesa e anche la messa a punto di difese verso future, possibili pandemie. Infine, voglio ricordare a questi smemorati che a Roberto Speranza la magistratura ha già risposto, fugando tutti ai dubbi sollevati. E a Speranza noi rinnoviamo la gratitudine per quanto fatto con coraggio, competenza e decisione.
Calendarizzare subito nuova pdl che aggiorna quella del 1990
“Il 1 dicembre palazzo Montecitorio si illuminerà di rosso per ricordare la giornata mondiale per la lotta all’Hiv. Questo implica una responsabilità da parte del Parlamento: intanto superare la legge 135/90 per rispondere alle nuove esigenze nella lotta contro l'HIV e quindi calendarizzare e discutere al più presto la nuova legge, di cui da troppo tempo se ne parla; la seconda è quella di provvedere affinché tutti i cittadini possano fare dei test di verifica e puntare sulla prevenzione. Nel corso di questi anni la scienza e la ricerca ci hanno consegnato degli strumenti incredibili che hanno fatto si che la patologia da mortale qual era diventasse una patologia cronica che se ben seguita nel percorso terapeutico consente alla persona una speranza di vita equivalente a quella di chi non sia sieropositivo. È venuta però meno a nostro avviso l’attenzione verso l’AIDS e di conseguenza la prevenzione del contagio soprattutto fra i giovani. I dati oggi ci dicono un aumento della patologia ma soprattutto che viene diagnosticata in uno stato ormai troppo avanzato. È necessario quindi che nelle scuole e in altri ambienti di aggregazione venga fatta educazione e informazione. Dobbiamo fare un cambio culturale netto per la conoscenza e la prevenzione in tempi utili di questa patologia che anche se non fa più paura come negli anni ‘90 rimane comunque una grave patologia da seguire con attenzione”. Lo ha detto il deputato del PD membro della commissione affari sociali di Montecitorio Gian Antonio Girelli che ha partecipato alla conferenza stampa “Superare la legge 135/90 per rispondere alle nuove esigenze nella lotta contro l'HIV”, in cui varie realtà associative hanno chiesto la calendarizzazione in aula della riforma, sintesi di più prop
“Oggi in piazza la sanità pubblica, gli operatori del privato lo hanno già fatto a settembre. A protestare non è il PD che sarà sempre a fianco di chi vuole far valere i propri diritti e di chi protesta per una giusta causa, e sempre lo farà.
Ma oggi a protestare sono medici, dirigenti sanitari e infermieri, ossia chi con il camice bianco addosso ogni giorno deve affrontare mille difficoltà. Una protesta contro le fandonie del governo, una protesta per poter dare risposta ai bisogni di cittadine e cittadini che ogni giorno vedono svilito il loro diritto alla cura. Il governo Meloni ha il dovere di ascoltare le istanze di sindacati e cittadini che chiedono maggiori risorse, chiedono di poter accedere alle cure perché è un diritto di tutti”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli, deputato Pd componente della commissione affari sociali di Montecitorio.
“Il Comune è la casa di tutti i cittadini, e imbrattarne la facciata significa colpire l’intera comunità che rappresenta.
Provo un senso di profonda tristezza, più che risentimento, di fronte a un atto di estrema violenza simbolica capace di accanirsi anche contro l’immagine della Colomba di Picasso simbolo universale della pace. Siamo solidali con le parole della sindaca di Bergamo Elena Carnevali, perché azioni cosi deprecabili vanno condannate senza se e senza ma. Continuiamo a lavorare per la nostra città e il futuro di tutti i cittadini”. Lo dichiarano i deputati lombardi del Pd Gian Antonio Girelli, Silvia Roggiani e Vinicio Peluffo.
“La presidente Meloni mente sapendo di mentire. Continua a raccontare fandonie usando in malo modo le calcolatrici, raccontando che qualche milione in più risolve i problemi delle persone. In realtà noi sappiamo che di milioni ne mancano tanti, molti di più di quelli promessi dal governo Meloni. Ma oltre alle risorse mancano anche le idee e la voglia di cambiare il modo di interpretare la sanità. Purtroppo tutto quello che il COVID drammaticamente ci ha insegnato è stato dal governo Meloni dimenticato”. Lo ha detto Gian Antonio girelli Deputato pd a margine dell’audizione di Gimbe commissione bilancio alla camera.
“La relazione Gimbe - ha aggiunto Girelli - ha evidenziato quanto denunciamo da tempo. il governo Meloni non sta stanziando abbastanza fondi per la sanità. Davanti ad emergenze conclamate e riconosciute da tutti e che hanno a che fare con la vita dei cittadini che si traducono in liste d’attesa, necessità di usufruire di sanità privata a pagamento per coloro che se lo possono permettere, numero crescente di persone che rinunciano alla cura, il governo Meloni cosa fa? Imbroglia sui numeri. Dice che mette delle risorse in più ma che concretamente sono del tutto insufficienti addirittura per andare a coprire quelli che sono gli aumenti del costo per i rinnovi contrattuali e per le prestazioni, con buona pace dei piani di assunzione e di un cambio di paradigma che prevedrebbe risorse in prevenzione e un futuro di salute per i cittadini. Credo che su questo vada aperta una grande battaglia politica. Dobbiamo spiegare ai cittadini l’idea diversa che abbiamo rispetto al governo di sanità del futuro, dove la prevenzione, le diagnosi precoci, la presa in carico delle persone in difficoltà diventano una priorità. Tutto questo se è fatto come si deve nel medio e nel lungo periodo diventa anche un risparmio per lo Stato ma basterebbe la qualità di vita delle persone per giustificare il tutto”, ha concluso Girelli.
“La fibromialgia è una patologia in lista d’attesa, fatto non nuovo nella sanità italiana, per essere riconosciuta nei Lea. Noi del Partito Democratico abbiamo presentato una mozione a mia prima firma in cui abbiamo chiesto al governo di riconoscere la fibromialgia come una vera e propria malattia cronica e invalidante. Abbiamo anche chiesto al governo di promuovere la conoscenza di questa malattia che spesso è sottovalutata solo per il fatto di non essere ben conosciuta e riconosciuta come tale.
Impegniamo il Governo anche ad istituire, presso il Ministero della salute, il registro nazionale della sindrome fibromialgica, al fine di provvedere alla raccolta e all'analisi dei dati clinici riferiti a tale malattia.
Dobbiamo fare dei reali passi in avanti, chiediamo al Governo di ascoltarci e di ascoltare le richieste delle persone del settore”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli deputato del partito democratico che oggi ha partecipato al Senato ad una conferenza stampa sulla fibromialgia e primo firmatario di una mozione del partito democratico sul tema della fibromialgia.