"La gestione dei lavori delle commissioni riunite Finanze e Affari sociali sul decreto bollette è stata delirante e dimostra la totale inadeguatezza di maggioranza e governo. Lo dichiarano in una nota, Ilenia Malavasi, GianAntonio Girelli, Toni Ricciardi, Virginio Merola e Bruno Tabacci.
"Una commissione imbarazzante -aggiungono- in cui abbiamo atteso invano fino a notte inoltrata- riformulazioni, pareri e relazioni tecniche: non siamo stati messi nelle condizioni di poter lavorare ed esercitare le nostre prerogative".
Ma cosa ancora più grave segnaliamo che gli accordi presi, frutto di un confronto tra i gruppi per arrivare all'approvazione di emendamenti di buon senso proposti dalla minoranza, sono stati disattesi. Un atteggiamento inaccettabile -proseguono i deputati del Pd- frutto di impreparazione, superficialità e improvvisazione. La maggioranza con le solite forzature e mancato rispetto degli accordi ha svuotato per l'ennesima volta parlamento e commissione di qualsiasi autonomia rispetto a un governo che ha predeterminato qualsiasi azione".
"È molto grave non essere stati messi, ancora una volta, nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro di parlamentari per provare a migliorare un decreto importante per il Paese". Così concludono.
I deputati del Pd Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli hanno presentato una interrogazione urgente al ministro della Salute
“Il governo prenda misure urgenti per reperire l’amoxicillina che manca da mesi nelle farmacie, poiché si tratta di un farmaco essenziale per la cura delle principali patologie pediatriche. Se la mancanza si dovesse protrarre ancora a lungo, corriamo il serio pericolo di evidenti danni per la salute delle nostre bambine e dei nostri bambini.” Lo scrivono, in una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, i deputati del Partito Democratico Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli. “Si era pensato che si trattasse di un problema temporaneo – osservano i parlamentari del Pd- e invece l’EMA fa sapere che ci sono “ritardi di fabbricazione e i problemi di capacità produttiva hanno generato difficoltà di approvvigionamento che interessano la maggior parte degli Stati membri, ma anche Paesi al di fuori dell’Unione europea”. L’amoxicillina – sottolineano- resta il farmaco più utilizzato per la cura dei bambini indicato da tutte le linee guida (LG), nazionali e internazionali, e dalla lista dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per i farmaci essenziali, come l’antibiotico di scelta in prima istanza per il trattamento di tutte le infezioni respiratorie.” Per i parlamentari Dem, “la carenza dell’amoxicillina non risiede in un suo uso eccessivo. Il problema, come riportato in un documento della European paediatric association – scrivono nella loro interrogazione- nasce molto prima e per ragioni semmai opposte: durante la pandemia da Covid-19, la domanda di amoxicillina è diminuita drasticamente, comportando una riduzione o addirittura un arresto di determinate linee di produzione, che non sono tornate allo stato pre pandemia”. “La situazione è seria e grave, concludono, e non è tollerabile che l'attività delle cure debba dipendere da logiche di mercato. La disponibilità di farmaci dichiarati dall’Oms come essenziali dovrebbe essere garantita non solo nella produzione ma anche nella equa distribuzione. E questo principio deve essere assicurato dalle agenzie regolatorie, nazionali e sovranazionali”. Da qui l’invito al governo di agire con la massima celerità per superare l’attuale situazione.
“Il primo Documento di economia e finanze del governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di visione, strategie e risorse. A fronte di un aumento delle entrate determinato dall’inflazione si registra una sostanziale stabilità della spesa nominale e, pertanto, una riduzione in termini reali del livello di finanziamento dei servizi pubblici. Non vengono previste risorse per voci fondamentali come pensioni, riforma del sistema pensionistico e Opzione donna, istruzione, attuazione della delega fiscale, progressivo invecchiamento della popolazione. La sanità, in particolare, non rientra tra le priorità, visto che il rapporto spesa sanitaria/Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore addirittura inferiore a quello prepandemico del 2019 pari al 6,4%, come se la pandemia non ci avesse insegnato che un sistema sanitario efficiente e universalistico è il primo baluardo a difesa della salute del singolo e della collettività”.
Lo dichiarano i deputati dem della commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro (capogruppo), Paolo Ciani, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi e Nicola Stumpo.
“Inoltre - aggiungono i parlamentari dem - mentre l’Istat certifica che oltre un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, dal prossimo mese di agosto a più di 600mila persone verrà sospeso il reddito di cittadinanza, poi abolito dal primo gennaio a favore di misure poco chiare (Gil, Pal, Gal) e con meno risorse disponibili. Infine, il Def non stanzia nessuna risorsa aggiuntiva per disabili, anziani e fasce più deboli della società, perché si considerano le politiche di welfare come politiche di mero costo e non di investimento. Per tutte queste ragioni - concludono - il Partito Democratico ha espresso il parere negativo al documento proposto dal governo Meloni e dalle forze della destra”.
"Abbiamo avuto un atteggiamento collaborativo e mai pregiudiziale verso la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sul covid. E lo abbiamo fatto perché pensiamo che ogni approfondimento utile per comprendere cosa va messo a punto nel sistema per affrontare possibili nuove emergenze sia il benvenuto. Il nostro obiettivo, come dimostrato durante la pandemia, è tutelare la salute dei cittadini. Le forzature di queste ore della maggioranza - che per problemi interni ha prima ritirato un testo e poi ne ha presentato un altro a un’ora dal voto in commissione, senza coinvolgere l’opposizione - sono inaccettabili e dimostrano che l’unico obiettivo è quello di usare vicende gravi e drammatiche per fare propaganda sulla pelle di chi ha sofferto e combattuto il covid. Basti pensare che nel testo si mette in dubbio l’utilità dei vaccini, ammiccando ai novax, e non sono menzionate le regioni, cioè l’istituzione che ha la competenza principale sulla sanità. Siamo usciti dall’aula e abbiamo deciso di non votare la proposta perché è ridicolo fare una commissione d’inchiesta sul covid escludendo le regioni, significa che la destra vuole solo strumentalizzare una tragedia e provare a distogliere l’attenzione dalle incapacità di questo governo nell’affrontare le emergenze del Paese". Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali, e i componenti dem Paolo Ciani, Gianni Girelli, Ilenia Malavasi, Nico Stumpo.
Imbrattata sede Cgil di Brescia
Dichiarazione di Gianni Girelli, deputato Pd
La sede di un sindacato è un luogo di rappresentanza e partecipazione democratica. Imbrattarne la sede uno sfregio alla società tutta. Grande la solidarietà alla CGIL bresciana e ferma la condanna verso un gesto che va ben oltre il fatto in sè. I presunti autori appartengono infatti ad un movimento che non solo disconosce la scienza, ma pretende di stigmatizzare il comportamento di chi in momenti difficili ha reagito ad una tragedia come il covid. Il mondo sindacale è stato parte fondamentale nel far maturare una consapevolezza e una responsabilità dove comportamenti personali e la scienza, attraverso i vaccini, hanno saputo resistere a momenti drammaticamente difficili.
Chi aveva e ha opinioni diverse ha potuto manifestare il proprio pensiero e agire secondo i propri convincimenti, pur adeguandosi a regole necessarie alla collettività. Secondo un principio di tutela dell’interesse di tutti.
Mi auguro che gli autori siano individuati e chiamati a rispondere, ma ancor di più a riflettere su un gesto antidemocratico .
“Oggi, per la prima volta, all'avvio di uno dei tanti processi sulla strage di Piazza della Loggia, uno dei più gravi delitti contro la democrazia italiana, non era presente come parte civile la presidenza del consiglio dei ministri. Non sappiamo se si tratti di una scelta deliberata o di una dimenticanza. In entrambi i casi, un episodio grave, sul quale chiediamo che il governo dica una parola chiara. Lo meritano il paese, la città di Brescia offesa dalla strage, i familiari delle vittime”. Lo dichiarano il sentore Alfredo Bazoli e il deputato Gianni Girelli parlamentari bresciani del Partito democratico annunciando la presentazione di una interrogazione.
“La risposta sulle aggressioni al personale sanitario che ha raggiunto livelli allarmanti, sia per numerosità che per gravità dei casi, senza differenze tra presidi di guardia medica e ospedali, non può tradursi in una presa d’atto, ma deve accompagnarsi nell’intervento diretto ad istituire ed attuare quanto previsto dalla legge, monitorando quanto avvenuto sulle singole realtà territoriali. Perché il numero di aggressioni, ben superiori a quelle ufficialmente denunciate, ha bisogno di una concreta presa d’atto e di eventuali rafforzamenti legislativi”. Lo dice il deputato dem Gianni Girelli in replica alla risposta del ministro della Salute in merito all’interrogazione a risposta immediata a sua prima firma in commissione Affari sociali.
“La legge n. 113 del 2020 – conclude Girelli - prevede tra le varie misure, l'istituzione della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, la costituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, l'estensione dell'articolo 583-quater del codice penale anche alle lesioni gravi e gravissime contro gli operatori sanitari e la procedibilità d'ufficio se ci sono le aggravanti delle minacce, nonché all'articolo 7 la possibilità per le strutture sanitarie di prevedere nei propri piani per la sicurezza misure volte a stipulare protocolli operativi con le forze di polizia per garantire un tempestivo intervento in caso di aggressioni. Misure queste necessarie ma che, ad oggi, si sono rilevate insufficienti ad arginare l'escalation di un fenomeno ormai quasi più sotto controllo”.
Dichiarazione dei deputati del Pd Ilenia Malavasi e Gian Antonio Girelli
“I farmaci scarseggiano nelle nostre farmacie, complici anche l'influenza e il Covid. Si fanno fatica a trovare antinfiammatori, antipiretici, alcuni tipi di antibiotici, cortisonici per l'aerosol, prodotti per la tosse. Un problema molto serio che il neo costituito “tavolo permanente sull’approvigionamento” non può , se non indirizzato adeguatamente, risolvere. “ E’ quanto hanno detto stamane in aula, nel corso del question time, i deputati del Partito Democratico Ilenia Malavasi e Gian Antonio Girelli. Al ministro Orazio Schillaci, i deputati del Pd hanno sottolineato che “se ben venga l’istituzione del tavolo, ora occorre individuare e perseguire precisi obiettivi, a cominciare dall’informazione, utile a favorire gli acquisti dei farmaci generici e ad evitare le scorte inutili da parte dei cittadini.” Per Malavasi e Girelli “dal tavolo dovrebbero emergere innanzitutto informazioni precise sull'entità del fenomeno, sulla scarsità dei materiali, compresi quelli per il confezionamento, sul reperimento dei principi attivi, per i quali dipendiamo per il 74% da altri paesi, Cina compresa. Non si può continuare cosi. È un tema italiano ed europeo che va subito affrontato, con un riforma complessiva e non con misure parziali e inadeguate”. Infine, hanno concluso i deputati Malavasi e Girelli, “c’è il tema di un forte investimento in termini di ricerca e di controllo della commercializzazione, perché è il caso di fare una riflessione sul ruolo che il pubblico deve avere in partite come queste. Noi non siamo contro l’attività privata, ma siamo perché determinate attività, che sono legate alle garanzie e ai diritti dei cittadini, devono essere sotto il controllo dello Stato. Quello che ci auguriamo è un decalogo molto puntuale, che possa affrontare, in tempi più brevi possibili, quelle che sono le vere emergenze e che possono diventare davvero molto impattanti sulla vita dei cittadini e sulla responsabilità dei governi. Lo Stato ha il diritto di garantire accesso ai medicinali di cui i cittadini hanno bisogno a prezzi accessibili.“
Dichiarazione di Marco Furfaro e Gianni Girelli, deputati Pd in commissione Affari Sociali
"E’ l’ennesimo attacco di questo governo al terzo settore. Oggi in aula è stato bocciato un nostro Odg che stanziava risorse a favore di tali enti per far fronte agli aumenti del caro energia. Il terzo settore non è solo un settore economico, ma un insieme di comunità virtuose che svolgono servizi di natura pubblica, in troppi casi anche sostituendo le istituzioni e lo abbiamo visto durante la pandemia. E’ una scelta incompresibile da parte della destra al governo che decide di non supportare coloro che si sono fatti carico durante il Covid di un gran pezzo di Paese. Così la maggioranza si render complice, inevitabilmente, di una riduzione dei servizi e della loro qualità e di un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini e delle cittadine. Un fatto grave e uno schiaffo a chi ogni giorno si impegna per il nostro Paese". Così Gianni Girelli, deputato Pd in commissione Affari Sociali, e Marco Furfaro, deputato e resp. associazioni e movimenti del Partito Democratico in una nota.
"La relazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, questa mattina in commissione Affari sociali della Camera, fa emergere con chiarezza che non esiste, come sbandierato, in materia di più fondi per la Sanità, alcuna inversione di tendenza. Non ci sono risorse per far fronte alle esigenze del servizio sanitario nazionale, alle difficoltà delle Regioni, alle aspettative dei professionisti e al diritto alla salute dei cittadini. Dal 2020 al 2022, le risorse destinate alla sanità sono state sempre sopra il 7% del Pil, mentre il governo Meloni ridurrà la spesa fino al 6,1% del Pil nel 2025, un valore inferiore anche rispetto al periodo pre-pandemia (6,4% nel 2019, rispetto a una media Ue del 7,9%). Ad esempio, l'investimento previsto in legge di bilancio è totalmente insufficiente a fronteggiare la carenza di medici e infermieri. A fine novembre abbiamo raggiunto il numero di accessi massimo nei pronto soccorso per il 2022: i numeri di dicembre, quindi, costituiranno un surplus che andrà a gravare su una mole di lavoro ospedaliera già pesantissima. Con questa manovra, la destra sta semplicemente gettando benzina sul fuoco su un settore i cui problemi erano già stati aggravati dalla pandemia. Inoltre, abbiamo chiesto al ministro se intende sostenere i nostri emendamenti che proveranno ad aumentare i fondi, dimezzare le liste di attesa, assumere nuovi medici e pediatri (la cui carenza è determinata tra l'altro non solo dal numero in organico, ma anche dal dumping salariale creato dall'estensione della flat tax e quindi dalle scelte di questa legge di bilancio). Abbiamo chiesto al ministro di dare seguito ai buoni propositi enunciati, dando battaglia contro il governo di cui fa parte affinché la sanità pubblica sia finanziata e non svilita".
Lo dichiarano i deputati dem Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociale a Montecitorio e Gianni Girelli della commissione Affari sociali della Camera, a margine dell'audizione in commissione del ministro Schillaci.