02/03/2023 - 13:20

Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd

Una fuga in pieno giorno, a ridosso delle abitazioni, calandosi con le lenzuola e con le telecamere di sorveglianza che riprendevano l'azione del detenuto. Non è la scena di un film di un regista fantasioso ma quanto è accaduto realmente il 24 febbraio nella Casa Circondariale di Nuoro Badu 'e Carros allorché è riuscita la fuga di Marco Rabuano, esponente della sacra corona unita, condannato in via definitiva e detenuto in regime di alta sicurezza.
Un fatto grave per modalità, circostanze e tipologia del detenuto che attesta ancora una volta la fragilità, per assenza di organico e sicurezza, delle carceri italiane. Per questo abbiamo chiesto conto al Ministro della Giustizia Nordio con una interrogazione parlamentare che questa mattina ho depositato insieme al collega Federico Gianassi.
Al ministro abbiamo chiesto tra l'altro se fosse a conoscenza che quel carcere presentava già molteplici criticità come attestato dal rapporto Antigone 2021 e del perché nulla sia stato fatto.
Al tempo stesso al ministro abbiano chiesto di conoscere tutte le iniziative adottate, anche di carattere straordinario, per garantire la sicurezza delle popolazioni e delle attività commerciali delle aree circostanti alla fuga e per sapere se è in corso una indagine supplementare per valutare eventuali elementi di complicità che hanno garantito la fuga del mafioso.

01/03/2023 - 19:12

#Portovesme Lavoratori asserragliati a 100 metri di altezza su una ciminiera per difendere dignità e lavoro. È surreale ed assurdo. Il governo prenda urgenti soluzioni senza rinvii e non scappi come fece con la legge di bilancio quando bocciò gli emendamenti utili per risolvere la crisi

Lo scrivono su Twitter la vice presidente PD in commissione lavoro Chiara Gribaudo e il deputato PD in Sardegna Silvio Lai sollecitando il
Governo “ad intervenire concretamente per far terminare la protesta dei lavoratori che difendono dignità e lavoro”.

01/03/2023 - 11:18

Da oltre un mese chiediamo al Governo di intervenire e risolvere la situazione delle zone rosse

“È intollerabile e inaccettabile ciò che sta avvenendo in Sardegna in questi giorni. Avevamo segnalato il problema al ministro dell’agricoltura e al ministro della salute molte settimane fa ma non c’è stato alcun intervento”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato dem della Sardegna, in merito alle proteste delle aziende del nuorese e dell’Ogliastra per il blocco da 20 giorni della movimentazione di carni suine.

“Ai ministri competenti, sulla base di inoppugnabili dati scientifici, avevamo segnalato con una interrogazione parlamentare, che non ha ricevuto risposte, della incomprensibilità delle ulteriori limitazioni di movimentazione per la peste suina di alcune aree della Sardegna. Perché o la peste suina africana è stata debellata oppure no. Noi pensiamo che sia stata debellata e non ci siano ragioni per prevedere ancora zone di divieto, considerato che il piano di eradicazione della Sardegna è stato preso ad esempio in tutta Italia, a cui oggi si aggiungono le complicazioni burocratiche che stanno mettendo in ginocchio decine di imprese.

Il Ministro dell’agricoltura e quello della salute devono chiarire per quale motivo siano state decise zone di limitazione di movimentazione delle carni suine in assenza di malattia e chi le abbia proposte e approvate. Il sospetto è che ci sia nella Regione chi non vuole ammettere che la peste suina è stata debellata dalla Giunta precedente, e abbia trovato nel Governo un complice, sulla pelle della rabbia degli allevatori e trasformatori.

Peraltro, ai ministri segnalo che così facendo creano un pericoloso precedente, perché introdurre zone di blocco della movimentazione di carni in assenza di virus attivo della peste suina, se esteso su scala nazionale, rischierebbe di danneggiare le regioni che su queste produzioni hanno economia di dimensione molto più ampia e incisiva”, conclude Lai.

28/02/2023 - 14:37

“Sulla crisi della Portevesme nel Sulcis il governo intervenga subito. Si ascoltino le ragioni dei lavoratori con impegni concreti che consentano loro di interrompere la protesta e di scendere dalla ciminiera a fronte di certezze sul lavoro e sul futuro. Con la Legge di bilancio avevamo posto il problema dell'energia in Sardegna che veniva esclusa dagli sconti Iva perché priva di metano. Il governo però ha respinto irresponsabilmente gli emendamenti del Pd. Ora cambi atteggiamento: serve immediatezza nelle decisioni da prendere”.

Così il deputato dem, Silvio Lai.

27/02/2023 - 16:34

Di fronte alle tragedie si china il capo e ci si interroga se tutto è stato fatto per salvare vite umane. Piantedosi invece se la prende con chi per disperazione affronterebbe condizioni di viaggio pericolose. Piantedosi non solo è una brutta persona, ma non può essere ministro.

Così il deputato del PD Silvio Lai.

26/02/2023 - 11:31

Aboliscono il reddito di cittadinanza a milioni di cittadini con gravi problemi economici e poi condonano i reati a chi per ottenere il sostegno aveva fatto dichiarazioni mendaci,  utilizzato documenti falsi e omesso doverose informazioni. Un altro gran pasticcio oppure una scelta consapevole per salvare i furbetti del quartierino? Che disastro questo governo che non perde occasione di colpire i poveri e allo stesso tempo tutela chi si muove nell'illegalità. Un film già visto con l'aumento del tetto del contante così importante per evasori e rete del malaffare.

24/02/2023 - 09:30

Tweet di Silvio Lai, deputato Pd

Dopo un anno rimangono aggrediti e aggressori. Al popolo ucraino è stata privata la libertà. Non si ferma la tragica macchina della guerra con morti, distruzione, miseria. Serve uno sforzo diplomatico più deciso da #ONU ed #Europa per affermare la tregua e per costruire la pace

 

17/02/2023 - 10:02

#superbonus Blitz del #GovernoMeloni che cancella sconto in fattura e cedibilità credito d'imposta. Gravi le conseguenze per famiglie ed imprese. Saranno decine di migliaia i disoccupati e l'edilizia entrerà in crisi. Meloni dalla parte degli extra profitti, non del Paese.

16/02/2023 - 10:50

“Quando effettivamente siano cominciati gli ascolti dei detenuti ristretti al 41-bis; quali siano state le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione penitenziaria a cambiare la socialità del detenuto, da chi fosse formato il gruppo di socialità precedente e, eventualmente, sulla base di quali criteri sia stata compiuta la scelta dei componenti del nuovo gruppo; quali siano state, inoltre, le ragioni che abbiano spinto la Sua amministrazione a creare le condizioni per una disomogeneità tra categorie di detenuti, anche incorrendo nel rischio che la comune permanenza possa condurre a commistioni tra associazioni criminali di natura diversa”.

Queste le richieste contenute nella seguente interpellanza rivolta dal Gruppo Pd della Camera al ministro Nordio in merito agli ascolti delle conversazioni fra Cospito e altri detenuti al 41 bis nel carcere di Sassari e alle scelte rispetto all’assegnazione del gruppo di socialità del detenuto Cospito. L’atto parlamentare è firmato dalla capogruppo Debora Serracchiani, dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, dal vice segretario e vicecapogruppo alla Camera Peppe Provenzano, dal del deputato Silvio Lai e dal capogruppo in commissione Giustizia Federico Gianassi. Analoga interrogazione la presentiamo al Senato, a firma della capogruppo Simona Malpezzi, dei membri della commissione Giustizia Walter Verini, Alfredo Bazoli, Franco Mirabelli e dalla vice presidente del Senato Anna Rossomando.

 

INTERPELLANZA

I sottoscritti chiedono di interrogare il Ministro della Giustizia; per sapere; premesso che:

i cosiddetti circuiti  penitenziari  dovrebbero avere  la finalità  di preservare l’ordine e il funzionamento degli istituti penitenziari, e sono prevalentemente regolati in via amministrativa da una serie di circolari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), che disciplinano l’esercizio del potere discrezionale inerente alla gestione dei detenuti e degli internati, secondo i criteri individuati dagli artt. 13 e 14 della legge n. 345 del 1975 che, nel tendere all’individualizzazione del trattamento, prevedono che la popolazione carceraria sia raggruppata per categorie omogenee, ciò sia perché le possibilità di successo di un programma risocializzante sono collegate all’omogeneità e all’affinità del gruppo di trattamento, sia perché, sempre nella medesima prospettiva, occorre evitare “influenze nocive reciproche”;

la circolare del DAP n. 3359/5808 del 21 aprile 1993 originariamente  ne prevedeva tre,  alta sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, ma la circolare del DAP n. 3619/6069 del 21 aprile 2009 ha ulteriormente suddiviso la cosiddetta “alta sicurezza”  in tre circuiti: Alta Sicurezza 1 (A.S. 1) in cui sono collocati i “detenuti ed internati appartenenti alla criminalità organizzata di tipo mafioso”, Alta Sicurezza 2 (A.S. 2) , per “soggetti imputati o condannati per delitti commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza”, e Alta Sicurezza 3 (A.S.3), in cui si trovano i detenuti che hanno rivestito un ruolo di vertice nelle organizzazioni criminali;

la creazione di appositi circuiti penitenziari è prevista anche dall’art. 32 d.P.R. n. 230 del 20009, e nasce, soprattutto, in seguito ai gravissimi delitti compiuti dalla criminalità organizzata nei primi anni novanta, anche in risposta alle osservazioni critiche che avevano riguardato il regime di detenzione indifferenziata, nonché dall’esigenza di evitare le influenze negative tra i detenuti, per prevenire il pericolo che gli appartenenti al crimine organizzato potessero svolgere attività di proselitismo nei confronti dei delinquenti comuni, oppure si potessero avvalere dello stato di soggezione di questi ultimi nei loro confronti,  e per evitare, dunque, la commistione tra soggetti appartenenti a diverse consorterie organizzate di tipo mafioso o terroristico;

il detenuto Alfredo Cospito, detenuto nel carcere di massima sicurezza “Giovanni Bacchiddu” di Sassari, a Bancali, il 4 maggio 2022 è stato trasferito in regime di cui all’art. 41- bis, prima di allora era detenuto in regime di alta sicurezza A.S. 2;

dalle risposte di diniego alle istanze di accesso agli atti inoltrate alla Sua amministrazione dai deputati Lai, Bonelli e Grimaldi, si apprende che il detenuto Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022, il giorno 24 dicembre 2022, in costanza di applicazione del regime di 41 – bis, viene inserito in “un nuovo gruppo di socialità e passeggi composto da: Rampulla Pietro, Di Maio Francesco, Cammarata Pietro”, pericolosi boss della mafia, ‘ndrangheta e camorra;

emerge, sempre dalle citate risposte del Suo ministero, che non risultano attività di ascolto di interlocuzioni, definite come frutto di “mera attività di vigilanza amministrativa”, tra Cospito altri detenuti fino al 23 dicembre 2022, data a cui risale la trascrizione del primo colloquio, poi ripetutasi il’11 gennaio 2023;

nel corso di una conferenza stampa tenutasi alla Camera il 10 febbraio, l’ex senatore Luigi Manconi, dichiarava che “fino al 23 dicembre 2022 il gruppo di socialità di Cospito al 41-bis era composto da detenuti ritenuti inoffensivi. Con il gennaio del 2023 il gruppo di socialità cambia e in luogo di quei detenuti arrivano tre boss di mafia, camorra e 'ndrangheta. Sono quelli di cui vengono registrate le conversazioni con Alfredo Cospito" "Su quei brandelli di conversazione nasce e cresce la narrazione sul rapporto di Cospito e degli anarchici con la criminalità organizzata. Improvvisamente si registrano le conversazioni”.

Se non ritenga urgente adottare misure che rientrino nelle sue proprie prerogative al fine di fare luce sulle suddette dichiarazioni; quando effettivamente siano cominciati gli ascolti dei detenuti ristretti al 41-bis di cui in premessa, nonché quali siano state le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione penitenziaria a cambiare la socialità del detenuto, da chi fosse formato il gruppo di socialità precedente e, eventualmente, sulla base di quali criteri sia stata compiuta la scelta dei componenti del nuovo gruppo; quali siano state, inoltre, le ragioni che abbiano spinto la Sua amministrazione a creare le condizioni per una disomogeneità tra categorie di detenuti, anche incorrendo nel rischio che la comune permanenza possa condurre a commistioni tra associazioni criminali di natura diversa.

SERRACCHIANI, ORLANDO, LAI, PROVENZANO, GIANASSI

15/02/2023 - 18:39

Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd

Ormai è chiaro, la destra ha sacrificato il ministro Nordio sull'altare della propaganda più becera. È chiaro l'impaccio con il quale riferisce in Parlamento sul caso Donzelli parlando di Cospito nel mentre la giustizia ordinaria sceglie altre strade confermando la cautela e l’equilibrio che il caso avrebbe richiesto. Fratelli d'Italia, di contro, con il consenso della presidente Meloni, ha ritenuto di sacrificare il ministro costringendolo a incredibili arzigogoli. A loro non serve un ministro garantista per il Paese ma un ministro assecondante alla stregua dell'atteggiamento tenuto dal sottosegretario Delmastro per salvare se stesso e il collega di partito Donzelli.

09/02/2023 - 12:10

Il terremoto devastante in Turchia e in Siria richiede tempestive azioni e decisioni da parte della comunità internazionale. Sembrerebbe tutto scontato anche perché la macchina della solidarietà si è già attivata.

Ci sono invece problemi grandissimi che vanno affrontati. La Siria in virtù della guerra civile in corso è sotto sanzione da parte dei paesi occidentali; di contro il nord-ovest della Siria è controllato dai ribelli ed è quasi impossibile raggiungerlo aggirando il governo centrale.

Per questo, almeno in questa fase di prima emergenza, si tolgano le sanzioni per far arrivare con immediatezza medicinali, operatori, macchine, generi di estrema necessità.

Dall'Europa in particolare giunga questa decisione che può essere governata anche attraverso l'invio di osservatori internazionali affinché gli aiuti e la distribuzione di viveri e materiali avvenga con la massima trasparenza.

Lo si faccia presto, ci sono migliaia e migliaia di persone in grande sofferenza”. Lo dichiara il deputato del Pd, Silvio Lai.

04/02/2023 - 10:52

Tweet di Silvio Lai, deputato Pd

#Donzelli_Delmastro manganello in mano nello stile dei gerarchi continuano a raccontare menzogne per meschini interessi politici. #Meloni deve intervenire. Non può rimanere in silenzio ed avallare l'irresponsabilità dei suoi sodali. Sicurezza e unità del Paese prima di tutto

03/02/2023 - 16:09

“Che Delmastro e Donzelli, per quanto hanno combinato, siano inadeguati ad esercitare i loro delicati ruoli è ormai un fatto inequivocabile. Che il ministro Nordio non abbia ancora compreso di essere il guardasigilli e che non può limitarsi a fare il palo è altrettanto evidente. Ciò che è inspiegabile è l’atteggiamento della presidente Meloni. Silenzi e mezze frasi. Ma lei rappresenta il Paese anche nel contesto internazionale. Dovrebbe essere garante dell’unità nazionale su temi importanti come la sicurezza, la lotta alle mafie, i rapporti istituzionali. Parlamento e Tribunali si occuperanno del conflitto scatenato. Ci sono da fronteggiare violenze e intimidazioni. Insomma, presidente Meloni: intende fare il capo partito a difesa di due luogotenenti o il capo del governo a difesa della Nazione? Decida subito, lo richiedono la credibilità del Paese e la sicurezza degli Italiani”.

Così il deputato del Pd, Silvio Lai.

02/02/2023 - 12:28

“Assurde insinuazioni per difendere l’indifendibile, ne risponderete”

“Onorevole Foti, in questa grave vicenda, come è ormai chiaro a tutti, le spiegazioni le devono dare i suoi colleghi di partito, il ministro Nordio e la presidente del consiglio Meloni. Non certo noi: gli incontri nel carcere di Sassari li abbiamo fatti perché erano il motivo della nostra visita come abbiamo ribadito allo stesso Cospito. A fronte di sue affermazioni abbiamo chiarito che eravamo lì non per ascoltare le sue valutazioni ma per sincerarci delle sue condizioni di salute e l'adeguatezza della struttura al regime di detenzione del 41 bis. Tanto è vero che subito dopo abbiamo proseguito gli incontri sia con i detenuti dello stesso passeggio, con i detenuti comuni e con il personale che lavora nel carcere: dirigenti, medici, polizia penitenziaria. Abbiamo sempre ribadito l'esigenza assoluta di mantenere l'istituto del 41 bis come strumento di contrasto alla criminalità organizzata, che trova traccia nelle dichiarazioni all'uscita del carcere e in interviste rilasciate nei giorni seguenti. I vostri tentativi di buttare la palla in tribuna per difendere l’indifendibile sono sempre più goffi. Il tema, purtroppo, è di una gravità inaudita e, come abbiamo ribadito, andremo fino in fondo finché tutto non sarà chiarito perché è inquietante utilizzare informazioni riservate per manganellare l'avversario politico. Qualcosa che non si è mai visto. Chi ha utilizzato queste assurde insinuazioni nei confronti del Pd e per colpire noi ne risponderà in tutte le sedi”.

Lo dichiarano Debora Serracchiani, Silvio Lai, Andrea Orlando e Walter Verini.

02/02/2023 - 09:53

"Il Governo va a in ordine sparso, da una parte la Meloni istituzionale dichiara che serve prudenza e responsabilità, dall’altra il “moderato” viceministro Sisto usa parole infamanti che seguono quelle inquietanti del deputato Donzelli.
Sisto si dichiara moderato ma impugna anche lui il manganello come la peggiore destra. Accusare i deputati del PD, ed io tra questi, come ha fatto ieri sera Sisto a Tg2post, di aver fatto visita al detenuto Cospito per vicinanza politica è un atto di puro squadrismo per incendiare il clima politico e le piazze. Delle loro calunnie ne risponderanno nelle sedi opportune. Intanto mettono a repentaglio la sicurezza dello Stato per squallidi ed effimeri tornaconti politici perché tentano in questo modo di coprire le divisioni tra loro e l'inadeguatezza dell'azione di governo. Erano vent’anni che non si registrava un clima di tensione come questo che stanno generando con un bullismo inadeguato a governare un Paese come l’Italia. Non basta la prudenza nella gestione economica se non si provvede alla gestione della sicurezza in maniera adeguata.
Nella destra tutti concordano su questa linea o c'è ancora qualche liberale che intende ribellarsi? Non lo chiediamo per noi ma per la tenuta democratica del Paese".

Lo dichiara il deputato democratico Silvio Lai.

Pagine