“Nel Paese sta maturando una opposizione sociale a questo governo. Per ora frammentata. C’è bisogno di rappresentarla e unificarla. Più la destra è arrogante è più aiuta la sinistra a riprendersi. Lo dice la storia del nostro Paese. Però ci vuole un Pd diverso. Il Pd a ‘vocazione governativa’ di questi anni va superato verso un partito - movimento per il quale il governo sia l’espressione di un chiaro mandato popolare e non l’esito di combinazioni parlamentari. Elly Schlein parla a chi in questi anni si è allontanato o ai giovani che arrivano ora e cercano uno spazio adatto alle proprie inedite e insoddisfatte domande di libertà. Non serve un Pd che ‘aggiusti’ le cose. La crisi della sinistra è profonda. Serve una rivoluzione”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Meloni brava, capace? Ma che dibattito è? Ma per carità… Non siamo mica alla scuola media. La classe politica, gli uomini o le donne al Governo, i dirigenti politici, si valutano dai fatti. E per me questo Governo non sta facendo bene. E non mi basta che abbia preso una posizione nettamente distinta da Berlusconi sull’Ucraina. La prova di Governo in corso è scadente e dannosa per il Paese. E presto ce ne accorgeremo. Poi che cosa diremo? Ci siamo sbagliati? A chi tra noi le fa i complimenti chiedo se tra la legge di bilancio, la giustizia, le scelte sul federalismo, l’ambiente riesce a dare un voto di sufficienza a Meloni e al Governo. Io no. C’è solo una cosa su cui vale la pena confrontarsi e capire se c’è serietà: la riforma elettorale per collegi a doppio turno e l’elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica sul modello francese. Perché l’esigenza di una democrazia più decidente e di un parlamento meno bolso come quello attuale c’è. Ed è un tema che non possiamo lasciare alla destra che lo distorce e lo svilisce nel peronismo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Abbiamo oggi avviato l’esame della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Le proposte di legge avanzate sono del Partito Democratico a mia firma e del Movimento Cinque Stelle a firma dell’On. Silvestri. Finalmente dopo anni si apre lo spazio per un ruolo inquirente del Parlamento su una vicenda che ha segnato la vita delle famiglie delle ragazze ma anche la storia d’Italia degli ultimi quarant’anni. Mi auguro che in questo quadro e in questo contesto si possa ampliare l’oggetto dei lavori anche al controverso caso dell’uccisione di Simonetta Cesaroni, vicenda non riducibile solo a un grave e terribile femminicidio ma che, in base a recenti nuovi documenti, si colloca nello sfondo delle ombre della fine della Prima Repubblica”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Questo governo si è inventato un decreto di due articoli, detto ‘Sulla gestione dei flussi immigratori’ che è semplicemente un decreto sui ‘naufragi’ e di criminalizzazione operativa delle Ong. Una bandierina da sventolare come il decreto Rave, per dire: ‘Abbiamo fatto qualche cosa’. Un decreto che arriva a febbraio, quando i dati del Viminale non segnalano un aumento particolarmente elevato di sbarchi rispetto allo stesso periodo del 2022 e quindi non tale da giustificare l’urgenza di un decreto legge. Un provvedimento che, non ancora convertito in legge, è stato già contestato dal Consiglio d’Europa, che ne ha chiesto il ritiro. A differenza di Draghi, la presidente Meloni si è ben guardata dal porre il tema di Dublino e della redistribuzione obbligatoria tra i Paesi Ue di chi ha diritto d’asilo, per non urtare le relazioni con i suoi amici sovranisti dell’Est Europa, disponibili ad accogliere solo migranti in base al colore di occhi, pelle e capelli. Noi non facciamo differenze. E' la legge della vita contro quella della morte”.
Così il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo Pd sulla fiducia al decreto Ong.
“La ricetta della destra - ha aggiunto - è girarsi dall’altra parte. ‘Se non possiamo fare un blocco navale, che muoiano in mare’. Così è scritto in questo decreto immodificabile da approvare con la fiducia. Colpite le Ong, identificate come l’ostacolo principale a questo irresponsabile e folle schema. Nonostante i numeri raccontino che il contributo delle Ong al salvataggio arrivi intorno al 10%. Le norme di questo decreto - ha concluso - violano i principi del soccorso in mare, del Codice della navigazione, delle convenzioni internazionali, della Carta costituzionale”.
“Sconfitte chiare per il centrosinistra. Sono il cuore del nostro congresso e della Costituente che diviene tanto più urgente svolgere come grande processo di ricostruzione democratica. Ma l’astensione record fa anche capire l’irriconoscibilità dell’ente Regione, avvertito lontano e non chiaramente compreso nelle sue reali e importanti funzioni dalla stragrande maggioranza della popolazione. Occorre riformare il regionalismo italiano e non certo con l’autonomia ‘spacca italia’ proposta dalla Lega. E riflettere sul ruolo di quelle Province tanto disprezzate ma che sono sempre state un legame tra territori, città e regioni”. Lo scrive in una nota il deputato Pd, Roberto Morassut.
“Calderoli come Attila. Flagello di Dio. Non gli è bastata la legge ‘porcata’ elettorale del 2008. Ora vuole spaccare l’Italia. Ci opporremo nel Parlamento e nel Paese, per la democrazia e un vero regionalismo”. Così il deputato Pd, Roberto Morassut.
“Donzelli non è adatto a ricoprire il ruolo di vicepresidente del Copasir. Una carica che richiede rigore, riservatezza e un forte senso delle istituzioni. Invece abbiamo a che fare con un personaggio fuori le righe, eccitabile, sconclusionato. Dal copasir dovrebbe dimettersi. Il suo partito scelga un altro. Meloni ci pensi”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Nella sostanza, il congresso del Pd si giocherà tra un’opzione rivoluzionaria e un’opzione conformista. L’opzione rivoluzionaria interna è quella rappresentata dalla candidatura di Elly Schlein che ho sostenuto da subito. Questa opzione è quella di cui i Democratici hanno bisogno e che credo prevarrà. Anche grazie alla spinta di una nuova generazione, una spinta oggi visibile ed evidente”. Così il deputato Roberto Morassut, a margine dell’iniziativa organizzata dai sostenitori di Elly Schlein a Roma.
“Lo scorso 10 gennaio, due ragazzi minorenni hanno picchiato e rapinato il gestore di un piccolo minimarket, oroginario del Bangladesh, in via dei sette metri, a Morena. È l’ennesimo caso di violenza nel quadrante sud est della Capitale. I due giovani, da quanto emerge, cercavano denaro per acquistare droghe. Nei prossimi giorni mi recherò dal commerciante per esprimergli la solidarietà del Parlamento. La sicurezza delle città e delle periferie deve essere una priorità e non può essere derubricata a vuoti slogan. La sicurezza è anche figlia di una cultura della solidarietà e dell’accoglienza che va trasmessa ai nostri ragazzi”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Il contenzioso giudiziario in atto nella sede della Croce Rossa di Frosinone rappresenta un’ombra ancor più seria poiché ci troviamo alla vigilia di importanti elezioni per la guida della Regione Lazio. E, dunque, siamo totalmente insoddisfatti delle mancate risposte del governo alla nostra interpellanza urgente sulla cattiva gestione della Cri, soprattutto per quanto riguarda proprio la vicenda poco trasparente di Frosinone, e ancor di più in relazione al tema dell’indipendenza dell’associazione dal potere politico, visto che si riscontra il passaggio di mano da un uomo, l’ex presidente Francesco Rocca, oggi candidato della destra alla presidenza del Lazio. E’ Francesco Rocca, infatti, a chiedere il commissariamento della sede di Frosinone, poi fermata dal Tar perché frutto ‘di una ricostruzione manifestatamente distorsiva’ dei fatti, dopo la denuncia dell’allora presidente del comitato locale, Antonio Rocca, di spese sospette per 300mila euro collegate proprio al suo predecessore Francesco Rocca”.
Così il deputato dem, Roberto Morassut, nella replica alla risposta della sottosegretaria all’Economia e Finanza, Lucia Albano, all’interpellanza urgente sottoscritta da trenta deputati del Gruppo Pd e discussa oggi in Aula alla presenza della presidente, Debora Serracchiani.
“La nostra richiesta di chiarimenti urgenti - spiega il primo firmatario dell'interpellanza Andrea Casu - anche per quanto concerne gli altri numerosi casi che coinvolgono le gestioni di altre sedi locali, da Crotone a Como, da Follonica a Castelfranco (Arezzo), che hanno portato a 28 commissariamenti, non sono certamente rivolte contro la funzione della Cri e l’eccezionale opera svolta da volontari e lavoratori che vogliamo ringraziare e che guardano anch’essi con enorme preoccupazione alle inchieste in corso. Non è, infatti, assolutamente nostra intenzione sparare sulla Croce Rossa. Anzi. Vogliamo difenderne il futuro, la storia e l'autonomia verificando se a sparare contro questa istituzione e i principi fondamentali che la ispirano sia stato qualcuno che viene dal suo interno”.
“Le scritte naziste a Bolzano rivolte contro Giacomo Matteotti confermano come egli, dopo 100 anni, sia ancora una figura simbolica sia per gli antifascisti che per i fascisti criminali e violenti come i gruppi di Bolzano, autori di queste azioni. Il coraggio etico ed il rigore antifascista di Matteotti siano ancora oggi ispirazione per tutta la classe dirigente democratica di questo Paese. Attendiamo l’unanime condanna di tutte le forze politiche e dei vertici della Camera e soprattutto del Senato”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, vicepresidente della Fondazione Matteotti.
“L’arresto di Matteo Messina Denaro è una vittoria dello Stato, delle istituzioni democratiche e delle forze di Polizia. Riterrei opportuno tuttavia che il Ministro dell’Interno riferisca al Parlamento le circostanze che hanno condotto al raggiungimento di questo importante risultato. Anche oer chiarire o fugare ogni dubbio sulla ipotesi di una trattativa sollevato in relazione alla intervista di Baiardo a novembre, che anticipava l’evento dell’arresto in cambio di una modifica delle decisioni in corso sull’ergastolo ostativo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
ROMA, MORASSUT: APPROVATO ODG PER STOP A PEDAGGIO TRATTO URBANO A24 E A25
“Durante le votazioni del Decreto Aiuti quater, è stato approvato un ordine del giorno a mia firma che prevede la cancellazione del pedaggio nel tratto urbano della A24 e della A25, un obolo ingiusto che colpisce i cittadini della periferia orientale di Roma. Ora il governo si adoperi per mettere fine a questa ingiustizia a danno dei pendolari che da anni chiedono di non essere penalizzati rispetto a tutti gli altri cittadini della Capitale”. Così in una nota deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Dichiarazione di Roberto Morassut e Andrea Casu, deputati Pd
“Dalle audizioni del sottosegretario Butti e del ministro Urso sul tema della innovazione digitale, anche in relazione alle risorse del Pnrr, abbiamo tratto la netta percezione di una assenza di indirizzo strategico chiaro sull’obiettivo fondamentale di superare il divario digitale che oggi rappresenta il più grande ostacolo alla innovazione, allo sviluppo e alla riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali del Paese”. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Pd della commissione Trasporti Roberto Morassut e Andrea Casu dopo l’audizione del ministro Urso stamane in commissione alla Camera. Per Morassut “non c’è nessuna chiarezza sulla prospettiva di una rete nazionale davvero coordinata tra gli operatori in campo per il completando delle reti, soprattutto a fallimento di mercato. Vaghi e improvvidi i riferimenti del ministro Urso alla situazione di Tim e alle garanzie occupazionali derivanti dal processo di divisionalizzazione. Infine, ha sottolineato Morassut, non abbiamo chiaro con quale garanzie di sicurezza ambientale e sanitaria si intenda affrontare il tema dell’allineamento con l’Europa del livello di emissioni 5G”. Dal canto suo, il capogruppo del Pd in commissione Casu, ha definito “un errore molto grave che questo governo non abbia identificato, come invece hanno fatto tutti i principali governi europei, un ministro direttamente delegato alla transizione digitale”. “A distanza di un mese dall'audizione del Sottosegretario Butti – ha precisato Casu- siamo ancora in attesa delle risposte ai quesiti che abbiamo formulato e assistiamo oggi dal ministro Urso a una nuova relazione. È fondamentale che il Governo chiarisca chi fa che cosa in ambito del digitale e delle telecomunicazioni, perché l’opposizione deve sapere, come peraltro la maggioranza, con chi deve relazionarsi."
“La notizia della riapertura delle indagini sul caso Orlandi da parte della giustizia Vaticana è molto positiva e si muove nella direzione della ricerca della verità, una verità che i parenti e tutti gli italiani aspettano da troppo tempo. In Parlamento stiamo lavorando alla costituzione di una Commissione di Inchiesta che potrà affiancare il lavoro degli inquirenti, nelle prossime settimane accelereremo in tal senso”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, primo firmatario della proposta di una Commissione di Inchiesta Parlamentare sui casi Orlandi, Gregori e Cesaroni.