“La Carta dei valori del Pd, la nostra costituzione comune, è ancora valida. I suoi principi sono anticipatori. Non dobbiamo modificarli ma riavvicinarci ad essi. Purtroppo ce ne siamo allontanati e questa è una delle cause delle nostre difficoltà. Il mondo è cambiato rispetto al 2007, ma anche noi siamo cambiati. E purtroppo non in meglio. Ecco perché per far vivere le radici comuni che tengono insieme la nostra comunità servono radicali innovazioni: in primo luogo collocando meglio il nostro movimento rispetto alle emergenze ambientali, internazionali e alle diseguaglianze più gravi di ieri, ma anche rispetto ad un modello associativo e partitico oggi molto molto povero e che non è in grado di suscitare e sollecitare energie popolari”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Sono contento - continua Morassut - che i tre candiadati, seppur con accenti diversi, si siano oggi riconosciuti in questo dilemma. Ognuno lo svilupperà secondo le sue ispirazioni. Certo è che la vera Costituente inizierà dopo le primarie. Come ho sempre auspicato”.
Oggi, martedì 20 dicembre, alle ore 14.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione, 4), sarà presentata la proposta per istituire una Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi riguardanti il rapimento di Emanuela Orlandi, di Mirella Gregori e l’omicidio di Simonetta Cesaroni. Interverranno il deputato Roberto Morassut (PD), primo firmatario della proposta, la deputata Stefania Ascari (M5S), relatrice della relazione sul caso Cesaroni presso la Commissione Antimafia, il senatore Carlo Calenda (Azione - IV) e le avvocatesse delle famiglie Cesaroni e Orlandi, Federica Mondani e Laura Sgrò. Sarà presente Giancarlo Capaldo, già procuratore generale aggiunto di Roma e le famiglie.
Martedì 20 dicembre, alle ore 14.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione, 4), sarà presentata la proposta per istituire una Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi riguardanti il rapimento di Emanuela Orlandi, di Mirella Gregori e l’omicidio di Simonetta Cesaroni. Interverranno il deputato Roberto Morassut (PD), primo firmatario della proposta, la deputata Stefania Ascari (M5S), relatrice della relazione sul caso Cesaroni presso la Commissione Antimafia, il senatore Carlo Calenda (Azione - IV) e le avvocatesse delle famiglie Cesaroni e Orlandi, Federica Mondani e Laura Sgrò. Sarà presente Giancarlo Capaldo, già procuratore generale aggiunto di Roma e le famiglie.
“Il Partito Democratico non si può permettere un congresso normale, tradizionale, dai toni compassati, necessita invece di un congresso di rottura che introduce anche un trauma, una discontinuità forte. Elly Schlein sta tentando di determinare che questo avvenga e per questo la sostengo. Vedremo come andrà nei prossimi mesi”. Così il deputato Roberto Morassut, intervistato da FanPage.
“Il comitato nominato per la costituente - continua Morassut- non ha alcuna legittimazione per cambiare la Carta dei Valori senza un mandato e un confronto popolare che è del tutto assente. Agiamo per linee burocratiche e scontate, convenzionali. Nelle nostre scelte politiche e sui gruppi dirigenti non c’è mai un pizzico di verità. Solo scontatezza burocratica. E con questo modo vogliamo fare il ‘nuovo Pd’? È comico”.
“Questo governo è inadeguato. E già si vede dai primi atti. A partire dalla Legge di Bilancio dove emergono scelte di classe, punitive verso i più deboli. Il populismo della destra si svela sempre, al momento della verità, un grande inganno. Vedo tanta incapacità in tanti ministri, ma non basterà denunciarla, bisogna rovesciarli coi fatti. In Parlamento e nel paese e il nostro congresso dovrebbe servire a questo. Penso che dobbiamo proporre una legge elettorale alla francese, ma va bene anche una riforma costituzionale semi presidenziale. Qualcuno griderà allo scandalo ma la sinistra deve sfidare la destra su una democrazia stabile. Adesso loro governano. Non vedo carri armati per strada. Non vedo un pericolo di donne o uomini forti. Semmai vedo una destra pasticciona, che non è all’altezza e che si potrebbe battere riconquistando il popolo e le sue aspettative, se usciamo noi dalla gabbia di questi anni”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, intervenendo a Radio Immagina.
“Resto sorpreso dalle dichiarazioni di Maria Elena Boschi. A luglio del 2021 nel primo decreto semplificazioni per il Pnrr, Italia Viva votò a favore di un emendamento dei relatori che cambiava completamente il modello operativo per la lotta al dissesto idrogeologico, superando l’approccio centralista di Italia Sicura e introducendo misure di potenziamento di responsabilità, poteri e mezzi in capo agli enti locali, unica strada per affrontare le complessità e le diversità di situazioni che si determinano sul territorio in materia di fragilità del suolo e dei bacini. Non servono polemiche retrospettive, non serve restare ancorati a modelli superati e farne una ideologia. Serve venire incontro alle comunità a rischio nelle forme più efficaci e flessibili. Le Regioni e gli enti locali che chiedono autonomia, facciano. In primo luogo quel che spetta loro fare”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“La tragedia che sta vivendo la popolazione di Ischia conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una normativa nazionale sul consumo di suolo, che tenga insieme l'aspetto parallelo della riqualificazione dell'esistente, del quadro europeo e del riparto di competenze tra Stato e regioni. Chiediamo al ministro Pichetto Fratin se intenda promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per il contenimento del consumo di suolo che consenta di raggiungere l'obiettivo di «consumo di suolo zero al 2050» e quali iniziative intenda adottare per aggiornare e approvare senza indugi il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”. Così il capogruppo dem in commissione Ambiente, Marco Simiani, nel corso del Question time alla Camera al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
Nella replica a Pichetto Fratin, il vicepresidente della commissione Trasporti Roberto Morassut si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, del resto nella relazione sulle linee programmatiche del suo governo la presidente Meloni ha completamente disatteso la conoscenza stessa di un fenomeno che ormi riveste un’importantissima rilevanza sociale per il nostro territorio, il tema del dissesto idrogeologico. C’è voluta l’ennesima tragedia di Ischia e prima ancora delle Marche a ricordarci che il nostro Paese è estremamente fragile. Dispiace che nella replica del ministro non ci sia alcun riferimento al primo decreto Semplificazioni per il Pnrr, che ha introdotto misure di accelerazione e soprattutto di potenziamento degli enti locali, che sono la prima frontiera per affrontare le opere di prevenzione, e che allo stato attuale risultano disattese se non del tutto ignorate da questo governo. Sul tema del consumo del suolo, non occorre solo stanziare dei fondi che purtroppo sono sempre molto pochi, ma finalmente portare a termine un lavoro che il Parlamento aveva impostato e dare così dopo 80 anni delle norme nuove alla rigenerazione urbana di questo Paese. Anche da questo punto di vista, non c’è nessuna traccia nelle linee programmatiche della presidente Meloni, per questo il nostro giudizio non può che essere del tutto negativo”.
“Sarebbe molto importante se tra i candidati della segreteria del Pd, prima delle primarie, vi fosse un accordo affinché la “costituente” del Pd prosegua per un tempo congruo. Per avere quella profondità che non ha potuto sviluppare prima dei “gazebo”. Il manifesto dei valori, del resto, noi lo abbiamo già. Per me è inciso nella ‘Carta dei valori’ del Lingotto. Serve piuttosto una nuova forma di relazioni con la società ed una nuova missione di una grande forza democratica verso la nuova dimensione delle grandi ingiustizie, dell’emergenza ecologica, energetica e sanitaria e della rivoluzionaria applicazione tecnologica ai rapporti sociali. Dimensioni ancora lontane nel 2008. Per questo, senza legare le mani a chi sarà eletto o eletta, è bene che dopo le primarie egli prosegua questo grande lavoro di ricerca, ascolto e proposta. Che richiede tempo e creatività collettiva”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Meloni, nel suo discorso di insediamento, non ha pronunciato nemmeno la parola dissesto idrogeologico. Ora, dopo il disastro di Ischia, servono due cose: una buona legge sulla rigenerazione urbana e contro il consumo di suolo e un impianto operativo serio per il contrasto al rischio idrogeologico. Il Pd è già pronto. Le uniche proposte di legge depositate sono nostre. Ben prima del disastro di Ischia e delle Marche”. Così in una nota deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Domani, martedì 29 novembre, alle ore 18, presso la Sala Raffaello di via Terni 92 a Roma, Elly Schlein e Roberto Morassut presenteranno “La grande sete”, un documentario di Piero Badaloni sul flagello ambientale ed economico rappresentato dalla siccità. “La transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici - spiega Morassut - sono temi fondanti da cui dovrà partire la nuova fase dei democratici. Dalla desertificazione di grandi aree del pianeta e dalla mancanza di risorse idriche dipendono anche fenomeni come le migrazioni e le guerre: per questo penso che nei prossimi mesi si dovranno moltiplicare appuntamenti come questo. È importante spiegare le cause e gli effetti dei grandi cambiamenti del nostro tempo”.
“Rivolgo alle iscritte e agli iscritti dei Democratici di Via degli Abeti di Centocelle la mia piena solidarietà per l’assalto alla loro sede, organizzato da un gruppo di incappucciati, a quanto pare organizzati da una rete studentesca di estrema sinistra. Vorrei dire alle ragazze e ai ragazzi che si sono resi protagonisti di questa aggressione che, in ogni caso, non sono e non debbono essere gli iscritti di base gli obbiettivi della loro rabbia, perché dentro quelle sedi ci sono persone che agiscono su base volontaria e si fanno da fare per migliorare le cose, anche se magari non si condividono le loro posizioni politiche e le loro scelte. La rabbia e anche la frustrazione di molti studenti per il cattivo funzionamento della scuola, per l’alienante pressione competitiva del modello formativo cui non corrisponde una reale capacità di integrazione e espressione della personalità delle ragazze e dei ragazzi è giustificata”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Penso che la lotta, la protesta e la mobilitazione per la povertà della vita sociale e culturale dei quartieri di periferia sia giusta. Penso che il calo verticale delle condizioni di vita di molte famiglie viene pagato dalle ragazze e dai ragazzi con uno smarrimento della possibilità stessa di futuro. Il Partito Democratico deve guardare e dialogare senza iattanza e senza paternalismo con queste ragazze e ragazzi anche considerando autocriticamente certe posizioni e certe decisioni del passato, magari assunte in contesti difficili. Ma alle reti di ‘Opposizione Alternativa’ che organizzano questi atti contro circoli chiusi e inermi frequntati da militanti di base va ricordato che erano i fascisti a promuovere le stesse azioni 100 anni fa”, conclude.
“Mentre celebriamo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il nostro pensiero va alle donne iraniane che con coraggio stanno rischiando la vita e ci ricordano che la lotta per i diritti delle donne corrisponde alla lotta per la libertà di tutti gli esseri umani.
Nonostante i molti sforzi messi in atto, non possiamo però ancora oggi apprezzare una riduzione dei casi di violenza sulle donne. Alla base di questi, come ci dimostra la cronaca quotidiana, c’è il permanere di un fondamento culturale che vede l’uomo in posizione dominante.
Guardando al passato, dobbiamo ricordare, per esempio, i casi di ragazze come Simonetta Cesaroni, Emanuela Orlandi, Mirella Gregori. Casi su cui abbiamo chiesto una commissione di inchiesta perché legate a risvolti profondi e oscuri nella storia della nostra Repubblica.
Il tema di questa Giornata ci chiama alla compattezza. Per questo abbiamo lavorato per giungere all’approvazione di una mozione unitaria e siamo dispiaciuti per il fatto che, nonostante i nostri sforzi, non è stato possibile giungere ad approvare un testo di tutta la Camera per la irremovibile distinzione di un Gruppo. La lotta contro la violenza sulle donne non deve conoscere divisione.
Nell’ultimo decennio abbiamo compiuto un ampio sforzo per togliere il brodo di cultura della violenza che prospera anche grazie al gender gap: un passo avanti si può ottenere grazie alla parità salariale e anche il Pnrr è una grande occasione per intervenire sulle diseguaglianze che colpiscono le donne.
Come Pd siamo stati protagonisti delle battaglie contro la violenza sulle donne e intendiamo rafforzare il nostro impegno richiamando le parole di una grande personaggio come Ghandi che diceva: ‘Se la non violenza è il futuro della nostra esistenza e la via della salvezza dell’umanità, allora il nostro futuro è con la donna”.
Lo ha detto, fra le altre cose, nella sua dichiarazione di voto in Aula alla Camera il deputato democratico Roberto Morassut.
Martedì 29 novembre, alle ore 18, presso la Sala Raffaello di via Terni 92 a Roma, Elly Schlein e Roberto Morassut presenteranno “La grande sete”, un documentario di Piero Badaloni sul flagello ambientale ed economico rappresentato dalla siccità. “La transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici - spiega Morassut - sono temi fondanti da cui dovrà partire la nuova fase dei democratici. Dalla desertificazione di grandi aree del pianeta e dalla mancanza di risorse idriche dipendono anche fenomeni come le migrazioni e le guerre: per questo penso che nei prossimi mesi si dovranno moltiplicare appuntamenti come questo. È importante spiegare le cause e gli effetti dei grandi cambiamenti del nostro tempo”.
“L’assemblea nazionale per l’avvio del percorso costituente non può essere un adempimento burocratico, peraltro online. Mi sembra giusto e rispettoso per tutti convocarlo almeno una settimana dopo e in presenza. Dobbiamo essere padroni del nostro tempo e dare lo spazio che merita al dibattito e alla partecipazione. Altrimenti non parliamo ne di congresso ne tantomeno di costituente”. Così in una nota il deputato Roberto Morassut della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“Ho depositato la richiesta per l’istituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta sui casi riguardanti l’omicidio di Simonetta Cesaroni e le sparizioni di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. L’obiettivo non è certo quello di sostituirsi alla magistratura, ma, al contrario, offrire un contributo di indagine e approfondimento su dei fatti di cronaca che non sono riconducibili a semplici azioni criminali ma che hanno colpito in profondità e più di altri la coscienza nazionale e popolare”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.