“Il governo prepara un piano casa che non prevede alcuna misura per le politiche per l’affitto. In un paese con 40 mila sfratti all’anno, senza i sostegni sociali per la morosità incolpevole (aboliti dal governo) e con 940 mila famiglie in povertà assoluta e 630 mila in graduatoria, il Ministro Salvini gioca con i tavoli di studio sulla casa”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Tra gli obbiettivi del suo ‘piano casa’ - continua Morassut - non c’è la parola ‘affitto’. Lo ha chiarito ieri, rispondendo ad una mia interrogazione in commissione Ambiente e Territorio. Il piano verrà elaborato al termine di un ‘tavolo’ di confronto che prevede la sola partecipazione delle associazioni imprenditoriali e professionali. Sono stati esclusi i sindacato dell inquilinato, le rappresentanze del mondo associativo e del terzo settore che si occupano di housing sociale. Non è propaganda quindi affermare che il piano del governo parla solo a chi una casa c’è l’ha o se la può comprare. Per gli altri solo sgomberi e tagli all’assistenza”, conclude.
“La condanna della dittatura comunista per la sinistra comunista italiana ha radici antiche. Inizia con Gramsci, prosegue con Berlinguer ed arriva ad Occhetto. La condanna del fascismo per la destra italiana oggi al governo ancora non c’è stata. E questo è il grande problema storico e morale e per la riforma delle istituzioni e per un giusto aggiornamento della forma dello Stato nella Costituzione . Le cose sono quindi esattamente all’opposto di quanto dice Tajani”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"In questo decreto non c'è la tutela della casa ma la salvezza dei furbi e dei potenti. Nessuna norma di rilancio dell'edilizia sociale, di sostegno agli alloggi per gli studenti e di risoluzione del dramma delle famiglie sotto sfratto a cui avete tolto l'assegno per la morosità incolpevole. Solo norme per rimettere in moto il mostro del abusivismo, del 'fai come ti pare', dell'insulto al territorio e del premio alla rendita immobiliare e del mercato senza regole”. Lo dichiara il deputato dem Roberto Morassut, intervenendo in Aula per dichiarare il voto contrario del Pd al Dl Salva Casa.
“La solita destra populista – continua Morassut - che non ha idea di cosa vuole dire essere comunità e vivere in un contesto di regole condivise di civiltà. Parlavate di piccole sanatorie e invece avete fatto un big bang di condoni, avete preso a cannonate il sistema edilizio e urbanistico vigente, non per innovarlo, ma solo per distruggerlo. Volete far vivere le persone in piccole scatolette chiuse senza spazio vitale, in sottotetti e in cantine come piccioni e topi. Con l'autonomia differenziata e questo provvedimento si aprono le porte all'entropia urbanistica: ecco a voi le città e le periferie del Terzo Mondo fatte dal vostro populismo urbanistico”.
“Dei quattro impegni proposti dal Pd sulla continuità territoriale di Sicilia e Sardegna e più in generale tutto il tema dell’insularità il governo ne riformula uno e ne boccia tre; siamo molto delusi. il governo non stanzia un euro per l’insularità e restano i nodi che hanno determinato questa grande condizione di svantaggio del sud ed in particolar modo di Sicilia e Sardegna, la mancanza di risorse, la mancanza di progetti esecutivi, la mancanza di concretezza sia sui temi delle rotte da finanziare con fondi pubblici e sia sul tema del costo dei biglietti aerei. Noi non ci fermiamo e continuiamo la nostra battaglia dentro e fuori dal palazzo”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo dem in commissione Trasporti della Camera, a proposito della risoluzione del Partito democratico sull’Insularità a prima firma Barbagallo e con la firma dei deputati Lai, Bakkali, Casu, Ghio e Morassut.
“A Scansano Jonico per festeggiare la sua elezione a Sindaco il neo eletto Pasquale Cariello fa squartare un vitello del suo allevamento, lo appende a una gru e lo distribuisce al popolo in piazza. Ma dove siamo? Un salto indietro di venti secoli. Un’offesa agli animali trucidati con crudeltà e un’offesa alle persone trattare come plebe da sfamare. Con il rischio di generare malattie con il caldo cocente di questi giorni. Questo Cariello aveva finito male da sindaco e inizia peggio. Questa indegna piazzata va punita secondo le leggi”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Le parole di Giorgia Meloni sull’inchiesta di Fanpage sono insufficienti e minimizzano l’accaduto, oltre ad attaccare la libera stampa che ha il diritto e il dovere di svolgere inchieste sul potere e sui potenti”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che aggiunge: “La Presidente del Consiglio deve compiere un gesto definitivo per sganciare finalmente lei e il suo partito dal periodo più buio della nostra storia. Vada a Salò e rinneghi il fascismo; vada in quel luogo e dica a chiare lettere che la destra italiana si libera per sempre di quella zavorra che ancora la rende non credibile agli occhi di milioni di italiani e dell’Europa, che infatti la mette ai margini”.
“Rete Ferroviaria Italiana torna alla carica con un progetto di quadruplicamento della linea Ciampino-Capannelle per il traffico merci e passeggeri. Un progetto vecchio di 40 anni, senza l’assenso delle Sopraintendenze di Stato, da realizzarsi a ridosso delle arcate dell’Acquedotto Claudio del I secolo. Uno dei luoghi più belli della Terra, patrimonio Unesco, parco unitario fruito da migliaia di cittadini, verrebbe squarciato perché RFI si rifiuta di realizzare un’altra opera più esterna e meno impattante (la Gronda Ovest) prevista dal Prg di Roma e sottoscritta da 15 anni dalle Ferrovie”. Cosi in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che aggiunge: “Per risparmiare qualche miliardo si vuole sfregiare un patrimonio mondiale. Lo impediremo. In Parlamento e sul territorio”.
“Sangiuliano deve lasciare il suo posto per manifesta inadeguatezza. Non può dirigere le politiche culturali del Governo. Dovunque andrà sarà accompagnato da ironie e risate. E questo non è possibile per l’Italia”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut
“Sangiuliano si dimetta all’istante. È indegno e diseducativo. L’Italia non può avere un ministro della Cultura che impiastra la storia in questo modo: confondendo cronologie, personaggi e istituzioni antiche che hanno fatto la storia mondiale. Lasci il posto e rifaccia gli esami di terza media”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che aggiunge: “Egli non solo inverte l’epoca storica tra Colombo e Galileo, ma confonde la Santa inquisizione, che è il Sant’Uffizio istituito a Roma nel 1542, con l’Inquisizione soagnola che era una istituzione controllata dai reali di Spagna. Peraltro Colombo non si recò presso l’Inquisizione spagnola ma presso una commissione all’uopo costituita dai reali per ascoltare il suo progetto. Ha fatto un disastro”, conclude.
“Persino Almirante meglio di Meloni. Almirante si incontrava segretamente con Berlinguer ai tempi del terrorismo per collaborare a fermare l’estremismo nero e rosso. Oggi la Meloni da presidente del Consiglio non ha la forza di dire una parola contro le violenze di casapound, ultime quelle dell’Esquilino. E non dice nulla su quello che è emerso dalla recente inchiesta di Fanpage, che mostra la deriva estremista della giovanile del suo stesso partito. Un segno di debolezza e di mancanza di coraggio inquietante. Ci si domanda di cosa ha paura e se qualcuno la ricatti”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Fondazione Matteotti, Roberto Morassut.
“Indignati per le parole del capogruppo di Fdi, Tommaso Foti, che nel suo intervento sull’autonomia ha evocato il ‘campo santo’ per le opposizioni. Parole veramente di cattivo gusto pronunciate all’interno dell’aula della camera che, poco più di due settimane fa, fa celebrava i cento anni del discorso di Giacomo Matteotti” così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd, Roberto Morassut.
“La destra non ha rotto con chiarezza il rapporto con la tradizione fascista né quello con organizzazioni che esplicitamente si richiamano al fascismo. Giorgia Meloni deve fare un atto simbolico, irreversibile e inequivocabile, se vuole che si apra un reciproco riconoscimento morale tra la destra italiana e il campo delle forze democratiche eredi della lotta antifascista, presupposto per qualunque riforma. Vada a Salò e dichiari la sua netta rottura con quella storia e con quella tradizione, aderendo senza ambiguità ai principi della Costituzione. Sarebbe un fatto importante, che cambierebbe non di poco la vicenda politica attuale ma anche la storia d’Italia. Meloni colga questa occasione e si liberi di quella zavorra che ancora la rende poco credibile sia in Italia che in Europa, dove oggi è messa ai margini”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Non possiamo più accettare questi continui attacchi ai simboli dell’antifascismo. Chiediamo alla presidente Meloni una immediata e repentina condanna senza se e senza ma”. Lo dichiara il deputato dem Roberto Morassut, che ha presentato una interrogazione al ministro Piantedosi sul caso di Riano.
“Ieri ancora uno sfregio alla tomba di Berlinguer - prosegue Morassut -; oggi viene vandalizzato il monumento in onore di Matteotti a Riano. È evidente che non si tratta di atti vandalici sporadici, ma sono continui attacchi alla democrazia e alla libertà. Il Ministro Piantedosi risponda alla nostra interrogazione sul caso di Riano e più in generale su quali iniziative concrete sta mettendo in campo per contrastare questi continui atti vandalici di matrice fascista”.
“I fascisti commettono sempre l’errore tragico di allearsi coi nemici dell’Italia. Il loro nazionalismo è sempre avvelenato perché si lega agli interessi dei forti contro i deboli. Spetta sempre alla sinistra e alle forze democratiche sollevare da terra il tricolore e riscattarlo con la forza del popolo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut
“Ieri i fatti sono iniziati con una terribile simbologia del deputato Furgiuele che ha esposto i simboli della 10ª Mas e tutti sappiamo che cosa è stata la 10ª Mas in questo paese, un reparto che si è schierato con la Repubblica di Salò e che poi hai ispirato un golpe nel 1970 ad opera del colonnello Junio Valerio Borghese; e poi dopo questo ha acceso la miccia di una aggressione in cui il deputato Donno è stato colpito fisicamente e chi lo ha fatto, lo ha fatto ledendo il principio 54 della Costituzione che obbliga i parlamentari ad operare con onore e disciplina. Quindi noi chiediamo che quel processo verbale parli di aggressione e non di disordini”. Lo ha detto il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula sul processo verbale.