“Il 16 ottobre del 1943 è un monito per cancellare la morte che è in ognuno di noi. Per cancellare l’illusione di vincerla eliminando chi è diverso e ti pone un problema con la sua stessa esistenza. Il crimine nazista di 81 anni fa, come tutti i crimini compiuti dal nazismo, da tutte le ideologie totalitarie e da tutti i regimi che trasformano la fede in ascia di morte, sono il male oscuro che è nella vita che diventa morte. Oggi ricordiamo le vittime di questo demonio che non sparirà mai e che va continuamente cacciato dai nostri cuori e dalle nostre menti. Ricordiamo la santità del popolo ebraico e di tutti i popoli vittime di questo demonio, ieri, oggi, domani”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Oggi, in Commissione Trasporti, ho chiesto all’Amministratore delegato di RFI quali garanzie l’azienda ritiene di avere avuto dal Ministro Salvini e dal Governo riguardo alla copertura finanziaria del Piano industriale 2024-2033 pari a 124 miliardi di euro. Queste garanzie, per una media di circa 15 miliardi annui, attualmente non esistono. Il Piano industriale è infatti “scoperto” e il Governo pensa di ricorrere alla cessione di parte del pacchetto azionario delle Ferrovie o attraverso le emissioni di titoli “infrastrutturali” comunque insufficienti nelle stime per coprire il programma di modernizzazione della rete ormai indispensabile come dimostra il calo di efficienza del servizio. Su questo nessuna risposta è venuta da RFI”. Lo ha detto il deputato del Pd Roberto Morassut, a margine dell’audizione dell’ad di RFI Gianpiero Strisciuglio in commissione Trasporti alla Camera, alla luce dei recenti disservizi e criticità del sistema ferroviario italiano.
“Il Partito Democratico compie 17 anni. Nacque da una grande intuizione di Walter Veltroni e sulla spinta di una società che stava cambiando. Di quei giorni ricordo tante discussioni, interventi, ma soprattutto il bozzetto del nuovo simbolo: era una bandiera appena mossa come quella del Pci, con un tricolore tra le lettere e lo sfondo e una piccola foglia d’ulivo nel basso. Il Partito Democratico nasceva con l’obbiettivo di cambiare la forma dello Stato, le forme della partecipazione popolare, la cultura politica della Sinistra”. Lo ricorda il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, in un post su Facebook.
“Dopo 17 anni - continua Morassut - questi obbiettivi non sono di stati raggiunti nella modalità e nella qualità sperata. Il mondo è andato da un’altra parte e anche la partecipazione e la politica sono state fortemente condizionate da processi sconvolgenti nel campo finanziario e dei social, per essere brevi. Penso da tempo che il grande progetto del Pd debba ripartire da queste grandiose trasformazioni e fare un punto e a capo, rilanciando i valori di quella scelta ma adeguando forme organizzative e proposte politiche. Questo vuol dire fare una Costituente democratica e non una rituale conferenza di organizzazione come facevano i partiti della Prima Repubblica per aggiustare qualcosa. Una costituente democratica che si rivolga all’enorme campo di energie democratiche che condividono i nostri valori ma non sono disposti ancora a essere parte organica della nostra comunità”.
“Chi passa i confini di uno Stato indipendente è sempre un invasore. Netanyahu, che è un leader guerrafondaio e di estrema destra, sta isolando Israele dalla Comunità Internazionale. Bisogna essere molto accorti a non trasformare la condanna a Netanyahu in una spinta antisemtita. Occorre distinguere tra questo governo e lo Stato e il popolo di Israele. Così come tra il popolo palestinese e i terroristi di Hamas”. Così il deputato Roberto Morassut, intervenuto durante la trasmissione ‘Il sabato di RaiNews’ in onda su RaiNews24.
“Una tassa patrimoniale verso i detentori di grandissimi patrimoni è una misura giusta, di stile anglosassone e non ha nulla di depredatorio. Quando vedi che, dopo venti anni di effetti distorti della globalizzazione e della unificazione monetaria, europea c’è un gruppetto di popolazione che ha accumulato enormi ricchezze e una massa di popolazione enorme che si è impoverita, che il ceto medio è stato frantumato e da stabilizzatore sociale è diventato la fonte dell’estremismo e della rabbia, devi intervenire”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Qui non si tratta di tassare genericamente la casa - continua - ma di prelevare oltre certe soglie. Soglie molto alte. Secondo calcoli già ben noti, prodotti da molte organizzazioni internazionali, solo in Italia una patrimoniale di aliquote controllate, applicata ai patrimoni e rendite superiori ai 5 milioni e mezzo, produrrebbe un beneficio per l’erario di 10 miliardi all’anno. Un decimo del monte evasione consolidato, che comunque andrebbe ridotto con misure antievasione che questo governo non fa”.
“Naturalmente - conclude il parlamentare dem - la patrimoniale dovrebbe essere finalizzata esplicitamente ad un programma di misure sociali e ambientali precise: sanità, scuola, casa e transizione ecologica. Anche così, noi riformisti, democratici e socialisti della metà di questo secolo dobbiamo coniugare uguaglianza sociale e transizione ecologica”.
“È gravissimo l’attacco delle forze armate israeliane contro la base italiana e la Missione Unifil in Libano. Netanyahu sta trascinando il popolo di Israele in una guerra contro tutti che va ben oltre la legittima reazione agli atti terroristici di Hamas iniziati il 7 ottobre del 2023”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Va ormai distinta, sempre più, la responsabilità criminale di Netanyahu e del suo governo dal diritto del popolo e dello Stato ebraico alla sicurezza e alla pace - continua Morassut - che vanno garantiti e tutelati come quelli del popolo palestinese. Non c’è altra via che quella dei ‘due popoli e due Stati’ nel quadro di una intesa di grande respiro mondiale”.
“Ma oggi - conclude il deputato dem - il governo Netanyahu è un ostacolo a questo percorso. E ci si deve augurare che presto il popolo di Israele possa trovare la via di un’alternativa politica ad un governo che sta gettando un’ ingiusta e pericolosa ombra negativa su tutto Israele. Una nazione che è stata e che resta simbolo della lotta al razzismo e alla guerra”.
“Il 7 ottobre del 1981 moriva Luigi Petroselli. Al termine del suo funerale presi la tessera del PCI, ma i dirigenti di allora mi fecero aspettare sei mesi per l’iscrizione. Dovevo essere valutato, benché fossi già iscritto alla Fgci. Questo era il Partito di allora: dedizione assoluta, vita totale. Petroselli aveva 49 anni e lo vedevo più vecchio del me di oggi che ne ho 61, per quanto non mi manchino i miei problemi. Il dovere lo aveva duramente provato. Dimostrava ogni giorno la fedeltà a un popolo che ha sempre bisogno di riconoscersi e identificarsi in un condottiero. Petroselli ci riusciva istintivamente. Fu un Sindaco di popolo benché non fosse romano, ma etrusco. Etrusco nel profilo fisico e in fondo anche nello spirito. Oggi non lo ha ricordato nessuno, ma tutti lo ricordano”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"Se le autorità di pubblica sicurezza hanno valutato di non autorizzare il corteo pro-Palestina avranno motivo di pensare che esistano elementi che in qualche modo possano turbare l’ordine pubblico. Mi rifaccio dunque al parere delle autorità competenti che non penso abbiano fatto valutazioni politiche sul contenuto della manifestazione”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, intervistato da Radio Radicale.
“Io però penso - continua Morassut - che la richiesta di manifestare risponda al bisogno di protesta contro quello che è a tutti gli effetti un massacro. La risposta di Israele ai fatti del 7 ottobre scorso è stata una risposta che ha portato a circa 50 mila morti a Gaza e a un atto di invasione del Libano, che a sua volta ha causato la risposta da parte dell’Iran che ha lanciato 200 missili contro lo Stato ebraico. Insomma, siamo dentro una spirale in cui il ruolo dello Stato di Israele è stato un ruolo molto grave. Il governo Meloni, in tutto questo, anche grazie all’iniziativa del Pd si era assunto il compito di svolgere un ruolo diplomatico per arrivare al cessate il fuoco, un ruolo che non ha minimamente svolto”.
“L’invasione delle truppe Israeliane del Libano operata dal governo di Netanyahu è un atto grave che minaccia la pace mondiale. Netanyahu definisce l’Onu ‘una palude antisemita’. Parole gravissime.
Ora più che mai occorre un grande concerto di azioni diplomatiche che in Medio Oriente così come in Ucraina garantisca la libertà e l’indipendenza delle nazioni colpite e invase, la sicurezza contro il terrorismo, la sicurezza di tutti, l’isolamento di chi agisce contro la pace. Solo la pace può garantire la sicurezza e la stabilità. Occorre una spinta popolare per scardinare la spirale di causa effetto che ormai confonde le responsabilità e rischia di rendere tutti protagonisti di una dinamica di guerra, cancellando ragione e torti. Ora un movimento popolare per la pace. Si parta dall’Italia. La sinistra italiana chiami in piazza tutte le forze che vogliono pace e sicurezza”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“La proposta di legge istitutiva di una Commissione d’inchiesta sul dissesto idrogeologico è assurda è inutile. Potrà solo produrre confusione e introdurre una guerra politica su un tema che ha invece bisogno della massima collaborazione bipartisan.
Lo studio del fenomeno, dell’efficienza del sistema e dell’efficacia della spesa è condottò già egregiamente da Ispra, dalle Aurorità di distretto, dalle direzioni dei ministeri competenti a partire dal ministero dell’Ambiente. Da questi dati occorre far derivare delle scelte. Che spettano in primo luogo al Governo. Non si tratta quindi di indagare ma di fare e decidere”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, già viceministro all’Ambiente con delega al dissesto idrogeologico.
“Il vicepremier Matteo Salvini, quando commenta fatti di cronaca, esprime una doppia morale che è letteralmente aberrante. Quando a commettere un crimine è il figlio di due immigrati, come nel caso di Moussa Sangare, si evocano carcere a vita e pene esemplari. Atteggiamento diametralmente opposto quando invece a commettere un omicidio è un’italiana, come nel caso di Cinzia Dal Pino, che a Viareggio ha ucciso un rapinatore investendolo quattro volte con il suo Suv. In quel caso la frase del leader della Lega è ‘Se non fosse stato un delinquente non sarebbe finita così’. Parole che quasi giustificano la reazione da legge del taglione, col rischio di istigare altre persone a compiere gesti folli di questo tipo. Un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe esprimersi in questo modo, col rischio di creare problemi di pubblica sicurezza. A valutare le pene e le attenuanti deve essere la giustizia, non un politico che gioca a fare l’influencer sui social network”. Così, in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut
“Ho ascoltato e apprezzato molto il discorso di Elly Schlein a Reggio Emilia e lo sostengo. Posso dire, onestamente, di avervi ritrovato molte delle idee che ho avanzato, spesso in solitudine, nel dibattito interno al Pd già dal 2016 subito dopo la storica sconfitta ai referendum costituzionali nel mio libro ‘Democratici’, fino all’agosto scorso in un lungo articolo per l’Unità nel quale, ricordando un grande discorso parlamentare di Filippo Turati del 1920, noto col titolo di ‘Rifare l’Italia’, ho parlato della necessità di delineare 5 punti sui quali costruire un ‘patto di unità d’azione’ con le opposizioni”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Attenzione - continua Morassut - non serve una semplice formula politica. Nell’immediato è necessario ma serve soprattutto un ‘programma fondamentale’ da impostare partendo dal contributo di intellettuali, scienziati e movimenti e che guardi ad un Europa più forte, come ha detto Draghi e che abbia alla base pace, giustizia sociale e giustizia climatica per tutti e non solo per i più ricchi. Personalmente non mi sento di escludere che un patto unitario tra le forze del progresso possa un giorno assumere forme organizzative più strette con la elastica forma dei partiti movimento moderni, anzi lo auspico”.
“Lo auspico - conclude il deputato dem - perché per cancellare definitivamente le radici del neofascismo e del sovranismo così forti ancora serve una enorme forza, capace di una rivoluzione politica, culturale, sociale e morale. Non è utopia. Nuove generazioni e nuove volontà stanno facendo sentire la loro voce. E presto diventeranno un grido che bisogna indirizzare verso sentimenti positivi e non verso la rabbia. Quindi Forza Elly, bene così”.
“L’Italia conclude le Olimpiadi di Parigi col maggior numero di medaglie vinte di sempre. Un risultato straordinario che va al merito delle atlete e degli atleti e dell’intero movimento sportivo rappresentato dal Presidente Giovanni Malagò. Unica nota stonata sono state le affermazioni di ‘Vanacci’ che è riuscito a deprimere un bel momento di orgoglio italiano. Ma sono parole di un residuato bellico e non fanno testo. Viva l’Italia!”. Così il deputato Roberto Morassut, già vicepresidente del Comitato per la Candidatura olimpica di Roma nel 2004”.
“Il Ministro Crosetto non ha mai pronunciato, nella sua comunicazione di oggi, le parole ‘Unione Europea'. L’orizzonte europeo è totalmente assente dall’orizzonte di questo governo. Gran parte della relazione si è concentrata sul tema del rapporto con l’Africa considerata come un ‘fronte Sud’ dell’alleanza e non come la principale questione di politica estera dell’Italia e dell’Europa. Poche e frettolose parole sulla crisi medio oriente. Una relazione deludente, che ha voluto ribadire più volte la necessità di portare la spesa militare al 2% del Pil. Tale aumento delle spese militari dovrebbe essere condizionato ad un concreto processo di costruzione di una difesa comune europea”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Il docente dell’istituto superiore Pirelli di via Assisi nel quartiere Tuscolano di Roma, autore di ignobili frasi sessiste, omofobe e persino di selfie in cui si mimavano saluti romani, non può restare al suo posto. Il ministro dell’Istruzione e le autorità scolastiche si adoperino per rimuoverlo e chiedano alla dirigente scolastica perché non si è adoperata per dare seguito alle numerose segnalazioni ricevute”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, eletto nel collegio Roma Tuscolano.