03/05/2023 - 16:15

“L’approvazione della legge di finanziamento per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti è una notizia importante. Garantiremo un iter rapido alla Camera dove, peraltro, la legge era stata già depositata ad inizio legislatura. Nelle scuole, nelle Università, nelle istituzioni e nei luoghi della memoria matteottiana è importante far conoscere la storia e la personalità modernissima di un grande socialista che ha saputo unire gradualismo e idealità, utopia e concretezza. Il senso profondo della politica di ogni tempo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico e Vicepresidente della Fondazione Giacomo Matteotti, Roberto Morassut.

02/05/2023 - 20:24

“Voglio rivolgere, nel giorno del suo addio, un saluto ad Andrea Augello. Ho conosciuto e collaborato con Andrea Augello seppur da posizioni opposte. E sempre ne ho apprezzato la correttezza, la competenza, la capacità di confrontarsi politicamente senza mai alcuna forma di animosità verso gli avversari. Posso dire di aver coltivato negli ultimi tempi con lui anche una confidenza personale e umana per le reciproche disavventure. Andrea ha affrontato con vero spirito stoico un destino terribile dimostrando di essere persona di grande forza spirituale. Addio Andrea”. Così il parlamentare del Partito Democratico, Roberto Morassut.

02/05/2023 - 19:12

“Il dibattito nelle commisioni parlamentari sul decreto riguardante il Ponte sullo Stretto di Messina sta svelando ancor più chiaramente la sua debolezza. Il ponte ancor prima di ripartire già ‘balla’. Si vorrebbe imporre un progetto senza coperture finanziarie, attraverso una concessione pasticciata assegnata senza stabilire un quadro finanziario e tariffario certo. Non è previsto alcun coinvolgimento delle popolazioni locali attraverso un dibattito pubblico. E non è previsto alcun controllo del Parlamento sugli investimenti, la sicurezza e le manutenzioni. Un consiglio di amministrazione strapagato con gettoni da vera casta. Un’opera ‘cinese’ per la sua follia megalomane e per le procedure autoritarie con cui si vorrebbe imporla”. Così in una nota il vicepresidente della Commissione Trasporti, Roberto Morassut.

29/04/2023 - 13:05

“È davvero così difficile chiedere alla politica e all’informazione di occuparsi delle cose concrete che riguardano le famiglie e gli italiani? Davvero non si può perdere la cattiva abitudine di colpire le persone per tentare di delegittimarne le idee? Ieri in Parlamento abbiamo assistito alle brutte offese personali del capogruppo di Fratelli d’Italia Marcello Foti contro Debora Serracchiani. Da giorni si discute, con toni sgradevoli e offensivi, delle scelte estetiche di Elly Schlein. Due donne. La segreteria del Pd è una sua autorevole dirigente. Tutto ciò è intollerabile. Come lo è stato quando oggetto di queste ironie è stata Giorgia Meloni. O quando ognuno può esserlo. Si attaccano le persone per delegittimarne le idee. Davvero abbiamo bisogno di un cammino ancora lungo verso una civiltà politica migliore e superiore fondata su altri metodi e altre persone. E di una migliore informazione. Noi lottiamo anche per superare questi residui di italia immorale e moralista”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

27/04/2023 - 11:43

“Per anni si è ipotizzato che Antonio Gramsci, morto il 27 aprile del 1937 appena due giorni dopo la sua definitiva scarcerazione, possa essere stato ucciso e non sia morto per causa naturale. Ad ucciderlo potrebbe essere stato il regime fascista attraverso un avvelenamento o anche una azione congiunta dei servizi fascisti e di quelli sovietici”. Lo scrive nell’anniversario della scomparsa di Gramsci il deputato Roberto Morassut (PD) in un post pubblicato su Facebook.

“Per entrambi i regimi - spiega Morassut - la messa in libertà di Gramsci avrebbe creato grossi problemi. Per il fascismo egli era un simbolo della lotta antifascista condotta con indomita coerenza. Lo stalinismo vedeva in lui un avversario e, nel pieno della ondata di purghe staliniane, lo considerava arruolabile dalla rete trotzkista. Gramsci in realtà era talmente prostrato che meditava di tornarsene in Sardegna o andare in URSS. Ma entrambe le destinazioni erano politicamente molto difficili da assecondare. I suoi scritti, appena dopo la morte, furono ritirati e consegnati a Togliatti in Unione Sovietica. Il suo corpo fu cremato senza alcun bollettino medico certo, né un’autopsia. Si parlò di collasso e poi di emorragia cerebrale ma senza alcun riscontro”.

“Il funerale - continua il parlamentare dem - si svolse in forma quasi clandestina e sotto un violento temporale. Va ricordato che pur ormai in libertà (dal 25 aprile) la clinica Quisisana, dove egli era tenuto in cura, era ancora presidiata da agenti dell’OVRA. Perché? Insomma la sua morte meriterebbe un approfondimento. C’è un ‘dossier Gramsci’ che andrebbe riaperto? Negli anni molti storici hanno tentato di scavare in questo vero e proprio buco nero della storia italiana ma senza dare risposte. Diversi familiari di Gramsci e lo stesso Togliatti espressero già allora in forma più o meno esplicita gravi dubbi sulla versione della morte naturale. Mussolini stesso sentì la necessità di scrivere, seppure in forma anonima, su ‘Il Messaggero’ riguardo alla morte di Gramsci (cosa stranissima per un sovversivo e detenuto politico) ventilando implicitamente l’ipotesi di un’eliminazione gradita a Stalin. Il Questore di Roma, già dal 26 aprile (un giorno prima della morte), quando Gramsci era stato già segnato da un colpo scrisse in un rapporto di ‘crisi cardiaca’ con prevedibile ‘imminente decesso’. Gramsci veniva dato per morto quando era ancora in vita e sotto cure (non particolarmente solerti) dei medici, mentre Togliatti e Mussolini si sarebbero di li a poco rinfacciati la responsabilità diretta della sua morte”.

“Come detto - conclude Morassut -  i suoi scritti presero subito la via di Mosca per finire nelle mani di Togliatti. A questo pensò la cognata Tania che fu vicina al leader comunista fino agli ultimi istanti di vita, insieme al noto Piero Sraffa, il cui ruolo nella funzione di ‘legato’ tra Togliatti e lo stesso Gramsci non è stato mai completamente chiarito. Tutte domande che tali restano e che nulla provano, ma che contengono forti elementi di dubbio sulla versione ufficiale dei fatti cristallizzata dal 1937 ad oggi”.

20/04/2023 - 13:01

“La Commissione di Inchiesta sta andando avanti e avrà l’ok del Senato in tempi rapidi. Per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, mi sembra che abbia chiarito che non intendeva offendere la memoria di Giovanni Paolo II ma che si riferiva a un documento audio in cui si facevano affermazioni di un certo tipo. Io non credo che quel documento sia attendibile”. Così il deputato Roberto Morassut intervenendo ai microfoni di Radio Radicale sull’istituzione della prossima Commissione di Inchiesta Parlamentare sui casi Orlandi e Gregori, di cui è promotore.

“Nel corso degli anni – continua Morassut – sulla vicenda ci sono stati molti depistatori, sciacalli esibizionisti, personaggi che millantavano informazioni riservate. Bisognerà fare un lavoro serio di setaccio con chi se n’è occupato seriamente, sia in ambito giudiziario che nel mondo dell’informazione; ovviamente in sinergia con le istituzioni vaticane. Pietro Orlandi è un combattente: lui e la sua famiglia da quarant’anni portano avanti una battaglia solitaria per arrivare alla verità. Non è a loro che bisogna fare un processo e sarebbe oltremodo crudele mettere lui sotto accusa. Il nostro compito deve essere invece quello di non dare seguito a documenti che non hanno nessuna fondatezza e al contempo indagare sul vero tema, cioè gli intrecci più che probabili tra ambienti finanziari deviati, servizi segreti e criminalità organizzata che, in questa vicenda, hanno coinvolto settori alti del Vaticano, Uno dei casi del ricco Bouquet di fiori neri della nostra storia. Anche il Vaticano, nella persona del promotore di giustizia, Alessandro Diddi, che sta operando con dedizione, sta lavorando in questa direzione”.

18/04/2023 - 13:00

“Roma è una città di 1300 chilometri quadrati di superfice amministrata, con 8000 km di rete stradale, per una buona parte ancora di proprietà privata. È la più grande città europea come superfice territoriale. Ha quasi tre milioni di abitanti – esclusi turisti, pendolari e ‘invisibili’ – la metà dell’intera Regione Lazio. Se ragioniamo in termini di Città Metropolitana questa dimensione sale portando Roma a quattro milioni e mezzo di abitanti e a 5500 chilometri quadrati di superficie, la metà del Lazio. Chi ha amministrato Roma sa bene cosa significa questa enorme scala quantitativa che si accompagna ad  una morfologia territoriale sparsa e a bassa densità insediativa”. Così il deputato Roberto Morassut in una nota.

“È necessario - continua Morassut - un approccio alla politica dei rifiuti che contempli un forte sviluppo dell’economia circolare e della raccolta differenziata con un impianto di valorizzazione energetica che integri quanto già esiste, ad esempio, a San Vittore. Su questo tema deve lavorare il centro sinistra, il ‘campo largo’, trovando un punto di sintesi tra le diverse visioni esistenti, con uno spirito concreto, consapevole della particolarità del ‘caso romano’ e senza approcci pregiudiziali di nessun tipo e da nessuna parte.
Roma deve chiudere il ciclo dei rifiuti, rendersi autonoma, realizzare un sistema di impianti finalmente pubblici che faccia crescere la differenziata e l’economia circolare e copra la inevitabile quota di rifiuti non trattata con un impianto di valorizzazione energetica adeguato e dimensionato nella misura giusta.
Serve uno studio attuariale che renda più chiaro quante tonnellate questo impianto può realmente distruggere quando questo impianto sarà realizzato, in presenza di una contemporanea realizzazione di impianti di economia circolare la cui evoluzione tecnologica è certo crescerà nei prossimi anni”.

“Poiché la realizzazione di impianti per i rifiuti va affrontata dialogando con la popolazione e spiegando di cosa effettivamente parliamo - conclude il deputato dem - occorre costruire un grande patto sociale sul risanamento ambientale di Roma che metta sul piatto anche il risanamento dei territori feriti da tante discariche abusive di materiali tossici (a Ponte Galeria, nel quadrante Prenestino e Casilino, principalmente), collaborando con autorità nazionali e con la Protezione Civile”.

15/04/2023 - 14:08

“Mi fanno pena certe polemiche. Gualtieri giocava a tresette durante una seduta dell’Assemblea Capitolina? Non trovo nulla di scandaloso. Era chiaramente un atto antistress. Ognuno di noi ne fa uso in forme diverse durante il lavoro”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

“Se avesse fatto un cruciverba - continua Morassut - lo avrebbero elogiato. Ma il tresette? ‘È greve e da osteria?’. Ma per favore. Io canto. Si, durante il lavoro, canto. Non certo in aula. Ma mentre lavoro alla scrivania. Mentre scorro la corrispondenza o svolgo altre attività. E la sera lo faccio a casa, con dei bellissimi karaoke. Adesso mi sono concentrato su Lucio Battisti. Con grave disdoro dei miei vicini di casa. Avrei bisogno di una sala di registrazione per esercitarmi, ma non c’è l’ho”.

“Ognuno ha le sue valvole di decompressione ed è giusto che sia così. L’importante è che queste valvole non compromettano la nitidezza del lavoro istituzionale. Guardiamo i fatti e discutiamo di questi. Purtroppo la politica e la comunicazione romana è sono povere di sostanza e ricche di pettegolezzi, di retroscena quasi sempre squallidi e insignificanti”, conclude.

14/04/2023 - 10:04

“Siamo al fianco dei lavoratori del settore autoferrotranviero che oggi scioperano per migliorare le condizioni di lavoro  nel settore ferroviario. Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali confederali che oggi scioperano a livello nazionale per richiamare ancora una volta l’attenzione del governo sulle condizioni di lavoro nel settore. Sosteniamo le richieste per un piano di assunzioni per le  attività lavorative e una maggiore attenzione ai tempi di lavoro degli equipaggi dei treni. Crediamo sia indispensabile trovare tutti gli strumenti per rafforzare la sicurezza dei lavoratori preda di continue aggressioni del personale a bordo treno e delle stazioni e al contempo rendere efficiente il settore manutenzione andando avanti con i processi di internalizzazione adeguando gli organici. Crediamo non più rinviabile un piano per riqualificare riorganizzare e modernizzare un settore strategico e vitale del nostro Paese”. Così in una nota il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.

13/04/2023 - 16:32

“Arriva il decreto ‘Pappalardo’. Ricominciamo. Stesso progetto, stesso promotore. Come se nulla fosse accaduto”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera e deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

07/04/2023 - 13:14

“Silvio Berlusconi è stato il primo a introdurre il bipolarismo in Italia a livello nazionale. Ma anche a inaugurare la lunga stagione del populismo. Con la sua figura ha cambiato la Repubblica in parte in meglio, in buona parte in peggio. Adesso gli rivolgiamo tutti l’augurio di una pronta guarigione e di tornare in pista”. Lo ha dichiarato a RaiNews24 il deputato del Partito Democrat

05/04/2023 - 16:05

“L'auto elettrica si è già imposta come innovazione del settore e richiede un radicale ripensamento organizzativo e tecnologico delle filiere produttive: su questa linea Stati Uniti e Cina si sono attivati in modo deciso supportando l'industria e il mercato dei consumi con enormi investimenti.  Il  28 marzo scorso l’Unione europea ha adottato definitivamente il regolamento che stabilisce lo stop alla vendita di veicoli a motore endotermico dal 2035. Chiediamo al ministro Urso quali politiche industriali il governo intenda attuare per affrontare la transizione e realizzare un piano straordinario per l'automotive, valorizzando le potenzialità nazionali di innovazione, prevedendo strumenti per la trasformazione industriale e l'innovazione e stanziando risorse adeguate per investimenti, ricerca, ammortizzatori sociali e formazione per la salvaguardia occupazionale”. Così il deputato del Pd Roberto Morassut nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro delle imprese e del made in Italy.
Nella replica a Urso il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, che ha ereditato dal governo Draghi il fondo istituito per favorire la transizione ecologica della filiera automotive di 8,7 mld da qui al 2030. Così come ha ereditato i fondi del Pnrr. Per citare solo la Missione 2: sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica (risorse 740 m di euro), rinnovo delle flotte bus e treni verdi (risorse 3,64 mld di euro), rinnovabili e batterie (risorse 1 mld euro), bus elettrici (risorse 300 milioni euro). A cui si aggiungono le misure trasversali previste dal Pnrr nella Missione 1, 2 e 5. Il ministro Urso ha ereditato questi fondi, non è merito suo e adesso dimostri almeno di saperli spendere. Infine, il governo dispone anche del lavoro dell’Osservatorio sull’automotive promosso da Federmeccanica Fim, Fiom e Uilm, un contributo sostanziale delle parti sociali, un laboratorio di idee, di studi e di approfondimenti che esprimono posizioni condivise sulle condizioni e sulle prospettive del settore automotive italiano, che ha ancora grandi potenzialità di innovazione ma ha bisogno di una politica nazionale strutturata di sostegno al settore per renderlo protagonista nella transizione ecologica e digitale”.

02/04/2023 - 10:04

“La svolta prodotta nel Pd, con l’elezione di Elly Schlein, non è arrivata a Roma e nel Lazio. Sono in corso, come tutti sanno, nuovi caminetti di apparato tra le sottocorrenti locali o le propaggini di quelle nazionali per decidere gruppi dirigenti o addirittura rimpasti nelle amministrazioni. Senza nessuna riflessione politica sulle sconfitte elettorali subite e sulla stessa critica situazione di Roma, dove occorre un forte sostegno all’amministrazione di Roma Capitale basato sul pieno coinvolgimento di ogni energia”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

Faccio appello ai dirigenti di Roma e del Lazio - continua Morassut - che ricoprono o hanno ricoperto incarichi nazionali e con più “storia” (come il sottoscritto, Nicola, Claudio ed altri): non alimentiamo questo andazzo. Fermiamo i caminetti e andiamo in trasparenza. Ognuno di noi ha l’età, le responsabilità e l’esperienza giusta per sfilarsi da ogni gioco di retrobottega, contribuire ad un percorso politico di analisi e di proposta serio e lasciar respirare questo partito puntando per la direzione del Partito su giovani o segretari di circolo che possiamo aiutare in modo libero e disinteressato. A Roma e nel Lazio si istruisca un percorso ‘costituente’ vero e non solo evocato, con organismi e tappe formali al termine del quale si eleggeranno delle segretarie o dei segretari. Nei giorni scorsi un’assemblea composita di dirigenti e militanti interni ed esterni del partito lo ha chiesto in un’assemblea pubblica a via dei Frentani, la culla della nostra giovinezza politica”.

“Sarebbe giusto - spiega ancora il deputato Pd, unico eletto in un collegio uninominale in tutto il centro sud - che chi siede in un’assemblea elettiva si astenesse dal candidarsi e aiutasse nuovi quadri ad emergere. Ho visto al lavoro tanti dirigenti di circolo bravi e capaci. Assumiamo almeno questo criterio di base. Non costruiremo nulla tornando ai conciliaboli semi segreti di sempre. Questo non è il partito che vorrei dopo l’elezione di Elly”.

01/04/2023 - 11:17

“La manifestazione di oggi, in Piazza Don Bosco, delle organizzazioni sindacali CGIL e UIL e delle categorie dell’edilizia, è una forte risposta dei lavoratori contro il Codice degli Appalti sostenuto dal Governo e da Salvini. Una iniziativa forte che parla a tutta la società: alle imprese, ai cittadini dei quartieri popolari, al mondo ambientalista, agli operatori e ai professionisti. Per uno sviluppo diverso. Per un’attuazione delle opere pubbliche sicure nella sicurezza del lavoro. Per uno sviluppo sostenibile in cui trovino spazio nuove politiche abitative, un moderno regime dei suoli, il rispetto del lavoro, dell’ambiente, della concorrenza nella trasparenza. Ci opporremo duramente al ‘Codice Salvini’, un tuffo nel passato che farà male all’economia e al Paese. Serve una nuova legge generale sul governo del territorio che superi la nostra legislazione vecchia e inefficace e occorre un Codice degli Appalti che garantisca davvero gli interessi pubblici. Su queste linee lavoriamo e lavoreremo in Parlamento”. Così in una nota il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.

01/04/2023 - 10:59

“Ignazio La Russa, non pago delle assurdità pronunciate ieri, torna su Via Rasella per evidenziare la presunta viltà del gruppo gappista che portò a termine l’azione patriottica a Via Rasella senza un confronto a fuoco ‘faccia a faccia’. E non dice che ben due sentenze nel 1957 e nel 1999 hanno posto fine ad ogni interpretazione diversa da quella di un legittimo atto di guerra. E non ricorda, soprattutto, che la rappresaglia del rastrellamento che condusse alla strage delle Fosse Ardeatine fu attuata prima che fosse diffusa la notizia della reazione nazista con dieci italiani per ogni nazista ucciso in Via Rasella. In sostanza l’ordine era già stato eseguito prima che i gappisti e la popolazione sapessero della rappresaglia. La cosiddetta ‘regola’ dei ‘dieci italiani per ogni tedesco ucciso’ non esisteva nemmeno in via generale. Perché non era mai stata divulgata né utilizzata. Quello delle Fosse Ardeatine fu il vero atto di somma viltà criminale, ma La Russa non lo ricorda. Fa bene, come dice, a non occuparsi più della storia. Non la conosce e la racconta secondo i registri sepolti del ciarpame fascista”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

Pagine