“Concentrare risorse su sanità, scuola e politiche industriali”
“Una legge di bilancio in cui la destra continua a promettere tutto a tutti, quando in realtà le poche risorse a disposizione dovrebbero essere utilizzate per alcune missioni strategiche: rafforzare la sanità, garantire un'istruzione di qualità e delle politiche industriali che ci proiettino verso il futuro”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo PD in commissione Bilancio della Camera, in vista del vertice di maggioranza sulla manovra in programma oggi a palazzo Chigi.
“Piena solidarietà ad Antonio Caponetto che a breve dovrà lasciare l’incarico di Coordinatore della Struttura di missione della Zes Unica affinché il ministro Fitto possa proseguire nella sua opera distruttiva delle Zes. Già circola voce che quella postazione sarebbe stata promessa a qualche sodale per gli sforzi fatti nell’ultima campagna elettorale in favore dei suoi candidati. Ovviamente non siamo complottisti di professione e quindi siamo certi che ci dimostrerà il contrario. Ma il punto è che prima Fitto se n’è servito chiedendogli più volte di metterci la faccia e adesso lo scarica come se nulla fosse. Facendo finta che il vero disastro risiede nel modello di gestione centralistico che ha messo in piedi. Siamo ormai all’uso puramente personale del potere pubblico”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.
“Sta per concludersi, con successo, l’assedio a cui per mesi e mesi è stato costretto il Ragioniere Generale dello Stato Mazzotta. Il Governo Meloni, e in particolar modo il Ministro dell’Economia Giorgetti, riescono nel ‘colpo grosso’ cercato da tempo: rimuovere una persona ‘non gradita’ da una delle istituzioni più importanti della Repubblica. Tutto ciò avviene mentre l’Italia sta per giocare la fondamentale partita del piano strutturale di bilancio con la Commissione UE e a pochi mesi dalla prossima legge di bilancio. Questa mossa è, ad oggi, la più improvvida e cinica dimostrazione del metodo repressivo utilizzato da questo Governo. A farne le spese, anche in questo caso, saranno tutti gli italiani perbene”.
Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano
“Questo provvedimento rappresenta l’ultimo sciagurato tassello della vostra riforma delle politiche di coesione. Una rivoluzione senza capo, né coda, voluta per principio, per strappare dalle mani degli enti territoriali il potere di decidere per sé il proprio destino, la traiettoria da dare al proprio sviluppo. Una battaglia ideologica voluta dal ministro Fitto in persona sulle note di quella canzone trita e ritrita per cui ‘le Regioni non sanno spendere’. Una teoria che però non ha mai trovato fondamento nei dati, visto che proprio l’ultima relazione del Mef dimostra che sia sui pagamenti che sull’avanzamento certificato, i programmi gestiti dalla Regioni tanto vituperate hanno fatto molto meglio dei Pon gestiti dai Ministeri. Nel frattempo, sotto la sua gestione, il nostro Paese ha speso appena lo 0,94% dei 75 miliardi di euro totali a disposizione nella programmazione Fsc 2021-2027. È questo il primo risultato dei disastri di Fitto. Se solo la smettesse di ricattare le regioni ‘nemiche’, rifiutandosi di sbloccare le risorse di Puglia, Campania e Sardegna, guarda caso le uniche Regioni del Sud governate dal Partito Democratico e dal centrosinistra, forse oggi vedremmo dati migliori. E invece no perché anche in questo caso la sua personale sete di vendetta è più forte di qualsiasi altra cosa. Anche di tutte quelle opportunità di sviluppo che a causa sua il Sud sta perdendo giorno dopo giorno”.
Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo al Dl Coesione.
“Per battere le destre al potere in Italia e in Europa servono delle alleanze larghe su temi importanti come sanità pubblica, lavoro dignitoso per tutti, diritti sociali e civili. E soprattutto dobbiamo combattere le destre nell’Unione Europea con più Europa. No a veti contro qualcuno, sì ad alleanze larghe”. Lo ha detto il deputato dem, Stefano Graziano, ospite di Agorà Rai Tre.
Su Piantedosi e antisemitismo Graziano ha aggiunto: “Piantedosi fa un errore se fa le classifiche dell’antisemitismo. L’antisemitismo è disgustoso in ogni sua forma. Combattere l’antisemitismo deve essere un interesse nazionale”.
Fitto ha truccato la partita nella speranza di essere già altrove al fischio finale"
“Siamo al colmo: mentre l’Italia aspetta ancora una valutazione della Commissione UE sul raggiungimento degli obiettivi della quinta rata, il Governo festeggia la richiesta della rata successiva. E allora non possiamo che interpretare come pura propaganda questo finto annuncio della Presidente Meloni sulla sesta rata del PNRR, utile soltanto a inquinare le ultime ore del voto per i ballottaggi.”
Così Ubaldo Pagano, deputato del Partito Democratico e Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Non bisogna dimenticarsi, peraltro, che quella del Pnrr è una partita ormai truccata e che una vera valutazione dell’operato di questo Governo si potrà fare soltanto tra un paio d’anni, visto che pur di non ammettere ritardi e incapacità Fitto ha fatto spostare la maggior parte degli obiettivi da raggiungere. Insomma, il Ministro ha fatto accorciare il primo tempo di questa partita, sperando di essere già stato trasferito in Europa quando il nostro Paese dovrà giocare un secondo tempo in salita e molto più lungo. Il solito trucco di magia per far salva la pelle.”
“La maggioranza in Parlamento dà vita durante la notte al decreto spacca Italia mentre oggi arriva la procedura d’infrazione Ue per deficit eccessivo oltre il 3% che costerà agli Italiani lacrime e sangue. Il Governo Meloni festeggia lo spacca Italia invece di occuparsi delle emergenze economiche in corso. E intanto tace sui giovani del suo partito che inneggiano al piu becero fascismo e nazismo. Ma dove troveranno i fondi per finanziare tutto questo? Cosa diranno agli italiani in autunno?”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio.
"Cambiare il processo verbale, dando la giusta qualificazione nominale a quello che è avvenuto, non è soltanto un atto di verità, ma anche un atto di riconciliazione con le istituzioni. Lo dico prendendo in prestito le parole del vicepremier che stamane ha detto 'l'Aula parlamentare non è un ring'. Proprio perché non è un ring, dobbiamo ridare dignità a questa istituzione che ieri è stata a vilipesa per l'atteggiamento squadrista di esseri umani poco onorevoli. Fare un ufficio di presidenza per comminare le sanzioni prima che si riprendano i lavori rappresenta un gesto che fa in modo che al di fuori di quest'Aula passi un messaggio: nessuno è immune quando si comporta male prima di tutto nei confronti dell'onorabilità di queste istituzioni". Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Ubaldo Pagano, intervenendo in merito all'aggressione del deputato Donno.
“La transizione energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili sono obiettivi prioritari per l’Italia e per l’Europa, sia per il decisivo contributo che possono dare alla riduzione di emissioni di Co2, sia per traguardare una effettiva indipendenza energetica dell’Unione. La notizia dell’approvazione, da parte della Commissione UE, del regime di aiuti di Stato a sostegno dell’energia rinnovabile in Italia sarebbe un fatto positivo se solo il Governo Meloni si fosse degnato di condividerla con il resto del Paese.”
Così Ubaldo Pagano, capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Purtroppo, siccome questo Governo pensa di essere autosufficiente e completamente autonomo rispetto al Parlamento, una notizia potenzialmente positiva per il Paese si trasforma nell’ennesima stangata ai danni dei cittadini. La richiesta di autorizzazione ad attivare aiuti di Stato chiesta dal Governo italiano all’Europa prevede che la copertura sia interamente posta a carico degli utenti, attraverso un rincaro delle bollette. Per questo vogliamo capire di che cifre stiamo parlando e come il Governo intende attuare questa misura. Perché non è possibile che ancora una volta Meloni preferisca tartassare in modo occulto gli italiani pur di non aprire un dibattito nel Paese. Meloni e Fitto riescono a fare danni anche quando si tratta di raggiungere scopi e obiettivi che vedono tutti dalla stessa parte.”
Pagano, siamo al cortocircuito, non hanno contezza degli effetti sulle casse dello Stato
“Gli impatti finanziari dell’autonomia differenziata non sono prevedibili, lo dice chiaramente il Mef rispondendo alle osservazioni del Servizio bilancio dello Stato della Camera dei deputati”. Così il capogruppo democratico nella commissione bilancio di Montecitorio, Ubaldo Pagano, commenta il documento di 24 pagine in cui il Mef risponde ai quesii posti dal Dossier del Servizio bilancio della Camera e dal gruppo parlamentare del Pd. Ill ddl autonomia differenziata è domani all’ordine del giorno dell’aula della Camera. “Da via XX settembre abbiamo la conferma che il governo sta navigando a vista e sta imponendo al paese una riforma di cui non ha alcuna contezza degli effetti e degli impatti finanziari”. Nel testo delle risposte del Mef – prosegue Pagano - è espressamente riportato che: “solo successivamente alle richieste di attribuzioni delle regioni si potranno valutare gli impatti finanziari dell’autonomia” e che “qualora dalla determinazione dei Lep derivino maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo dopo aver stanziato le risorse”. Nulla viene detto invece sulle materie che non rientrano nel perimetro dei Lep e questo potrebbe significare un ulteriore passaggio al buio senza valutazione degli effetti finanziari. Siamo al ‘paradosso del comma 22’: un corto circuito – conclude Pagano - che conferma che il governo non ha contezza degli effetti profondi che questo provvedimento avrà su importanti strumenti di politica economica”.
Attività di governo sospesa, ministeri usati per propaganda
“La presidente del Consiglio ha commissariato il Mef. Giorgetti e Leo ne traggano le conseguenze” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, che sottolinea “quanto accaduto sul decreto redditometro è molto grave e conferma che l’attività di governo è sospesa e che i ministri e la presidente del consiglio stanno utilizzando i propri incarichi per fare campagna elettorale: fanno e disfano a proprio piacimento guardando solo agli impatti sugli elettori”.
“Dopo che per anni l’attuale maggioranza lo ha criticato e condannato, il viceministro dell’Economia di Fdi, Maurizio Leo, fa resuscitare il redditometro con grande stupore di Forza Italia e Lega che lo criticano aspramente. Tutto normale - possiamo ormai affermare- visto che la maggioranza naviga a vista e ogni giorno c’è uno scontro diverso”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.
“Il collega Zullo ha le idee parecchie annebbiate su ciò che il suo Ministro sta combinando sul Sud. Negli ultimi 18 mesi abbiamo visto smantellare completamente le politiche di coesione, mettere in piedi il carrozzone inutile della Zes Unica, ancora al “caro amico ti scrivo”, e avallare il progetto secessionista dell’Autonomia differenziata. Ma non solo, perché dall’ultima legge di bilancio ad oggi Fitto ha tolto al Mezzogiorno 3,5 miliardi di euro del fondo per la perequazione infrastrutturale, 1,2 miliardi per le risorse destinate alla costruzione di nuovi ospedali e persino una misura fondamentale come ‘decontribuzione Sud’, in vigore dal 2020 che faceva risparmia il 30% il costo del lavoro nel Mezzogiorno.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Per come stanno le cose mi piacerebbe fare un confronto con Zullo, con esperti ed accademici come giudici, per mettere a nudo l’onda distruttiva di Fitto. E invece lo troviamo sempre in prima linea a condire di parole vuote le scelte di questo disastroso Governo, per giunta senza nessun riscontro nelle norme e negli atti. L’ultima proprio ieri, quando ha detto che ‘decontribuzione Sud’ sarebbe una misura dell’UE. Niente di più falso. Quella è una misura che nacque sotto il governo Conte II, grazie soprattutto al Ministro PD Provenzano. L’UE, al massimo, autorizza di volta in volta la sua proroga perché trattasi di una materia, quella degli aiuti di stato, strettamente legata alla competenza europea. Insomma, noi siamo pronti al confronto dove e come preferisce lui per smascherare questi giochini.”
"Se Giorgetti non è in grado di fare il ministro lasci. Questa continua manfrina sul Superbonus non è soltanto un gioco pericoloso sulla pelle delle imprese e dei risparmi delle famiglie: qui è a rischio la tenuta di un settore fondamentale del paese come quello edilizio che da sempre è triano del Pil. Le recenti proiezioni sulle detrazioni edilizie al 30 per cento dal prossimo anno avranno un impatto devastante sull'economia e sull'occupazione nazionale": è quanto riporta una nota dei deputati Pd Marco Simiani e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo in Commissione Ambiente e Bilancio di Montecitorio.
"Per quanto riguarda nello specifico l'emendamento del Governo al Senato la proposta di ristrutturare il debito fiscale dello Stato solo per i crediti del 2024 appare fuori luogo, poiché si scontra con il principio fondamentale del rule of law che sancisce la non modificabilità retroattiva dei rapporti fiscali con i contribuenti. Tale scelta, oltre a comportare significativi costi politici, economici e reputazionali, dovrebbe offrire vantaggi reali e strutturali. Tuttavia, la proposta di Giorgetti sembra mirare a un risparmio infischiandosene delle ricadute drammatiche di cittadini che si sono fidati dello Stato. Questo approccio potrebbe risultare miope e non affrontare in modo adeguato le questioni sottostanti. Una valutazione più approfondita è necessaria per garantire un equilibrio tra le esigenze finanziarie dello Stato e i diritti dei contribuenti, assicurando al contempo una soluzione sostenibile nel lungo termine": conclude la nota.
“E’ proprio il caso di dire che non c’è limite al peggio. Il governo Meloni, completamente a corto di risorse, sta per togliere 150 milioni di euro dal cosiddetto ‘patrimonio destinato’ per tappare i buchi della nuova gestione commissariale. Che detto in soldoni vuol dire togliere le risorse sequestrate ai Riva e destinate alle bonifiche da farsi per recuperare un territorio sacrificato sull’altare di una produzione altamente dannosa per l’ambiente e la salute dei cittadini tarantini, per consentire la prosecuzione dell’attività industriale in una fabbrica che versa in condizioni pietose e di cui non conosciamo ancora i progetti futuri, sempre che davvero ve ne siano. Questo colpo di mano di Urso e Meloni, con un articolo infilato in sordina in un decreto che non c’entra assolutamente nulla con l’ex Ilva, ci conferma che a questo governo non frega nulla né di Taranto, né dei tarantini. La loro priorità, è evidente, sarà sempre quella di assicurare la produzione d’acciaio senza alcuna considerazione del diritto costituzionale ad un ambiente sano. La comunità martoriata di Taranto ha pagato già un prezzo altissimo ed i soldi sequestrati ai Riva servivano a risarcirla”.
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo PD in commissione Bilancio.