Dichiarazione di Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio
“Tra due giorni ci sarà un’importantissima riunione tra i Ministri dell’economia dei paesi dell’Ue, in cui all’OdG c’è pure aggiornamento su MES , ma il nostro Ministro non ha ritenuto opportuno riferire al Parlamento quale posizione, per conto dell’Italia, intende portare al tavolo. Temi fondamentali per il futuro dell’Unione e per il nostro Paese su cui non ha voluto spendere nemmeno una parola in Commissione Bilancio. Sul Mes, ad esempio, restiamo l’unico stato membro a negare la ratifica e l’argomento resta in un limbo imbarazzante. Nel frattempo, però, questo Governo non si fa mancare il tempo per dare spallate scomposte ai Commissari europei, né per occupare le prime pagine dei giornali con le solite assurde proposte di condoni e moratorie. L’economia per il Governo Meloni è al primo posto solo quando si tratta di proteggere i ricchi e gli evasori. Del destino degli italiani, come testimonia l’ennesimo schiaffo in faccia al Parlamento, non interessa a nessuno dalle parti di Palazzo Chigi.”
Così Ubaldo Pagano, capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma chi fa finta che il problema non esista, ben presto si accorgerà delle conseguenze della sua indifferenza”. Così il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, in merito al tema del blocco dei crediti fiscali che secondo l’Ance, sentita in audizione al Senato, coinvolge 320mila nuclei familiari per un totale di oltre 750mila persone.
“Sono mesi - conclude Pagano - che ripetiamo gli stessi appelli, che lanciamo gli stessi allarmi. Lo stop alla cessione dei crediti ha aperto una voragine nei conti di centinaia di migliaia di famiglie e imprese. Il governo Meloni è responsabile di tutto questo ma continua a fare orecchie da mercante, mentre un’ondata di fallimenti e licenziamenti si avvicinano sempre di più. Cosa aspetta la maggioranza ad intervenire? L’esplosione di un disastro sociale ed economico?”.
Tutto bello, tutto bene ma con quali soldi lo fai? Se estendi di dieci volte il territorio devi metterci almeno dieci volte le risorse di prima. Ed invece le riduci. Si dice dividi ricchezze e ti ritrovi povertà. Viene il mente il detto napoletano ‘Sparti richezza e addiventa puvertà’”.
Lo dichiara il deputato democratico Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio
“La risposta del governo non ci soddisfa e non vedo come potrebbe. Le parole d’ordine dell’esecutivo non sono ‘fare, attuare, realizzare’, ma ‘accentrare, sottrarre, impadronirsi’. Aspettiamo da più di nove mesi una terza rata che sembra essersi volatilizzata. Della quarta non se ne sente più parlare. Invece delle risorse dell’Ue incassato solo le sue rassicurazioni che valevano poco già prima, figuriamoci adesso. A luglio il castello di carte è crollato miseramente: 16 miliardi di euro si sono persi senza l’ombra di una spiegazione comprensibile. Ma siccome non bastava togliere al Mezzogiorno i miliardi del Pnrr, il governo ha pensato bene di levare di mezzo anche i fondi strutturali, togliendo alle Regioni i soldi per sostenere imprese e welfare. Finché la matematica non sarà ritenuta un’opinione, coprire i progetti definanziati con l’Fsc, il Fondo per lo Sviluppo e la coesione, può voler dire solo due cose: o non rispettare la regola dell’80% e togliere di netto altre risorse al Sud, facendo un uso sostitutivo di fondi che hanno, per legge, finalità aggiuntive; oppure rispettarla e non finanziare tutti gli interventi al Centro-Nord, nella solita spirale competitiva tra territori dello Stato che tradisce lo spirito unitario della nostra Costituzione”.
Lo ha detto il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, replicando in Aula al ministro Ciriani nel corso del Question time alla Camera. Nell’illustrazione la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Pd per le Politiche del lavoro, aveva denunciato che “l’utilizzo delle risorse destinate alla politica di coesione a copertura dei progetti definanziati contenuti nel Pnrr, oltre a compromettere la programmazione in corso, determina l’ennesima penalizzazione delle aree più svantaggiate del Paese”.
"La destra nel panico continua a demonizzare il Superbonus: tra poche settimane infatti la Legge di Bilancio dovrà essere trasmessa al Parlamento ed i cittadini si aspettano che vengano concretizzate - dalle pensioni al taglio dell'Irpef, dalla cancellazione delle accise sui carburanti alla riduzione dell'iva sui prodotti alimentari - almeno alcune delle promesse elettorali. Una manovra senza queste misure sarebbe un fallimento epocale. È quindi chiaro il disegno di governo e maggioranza di addossare tutte le colpe al 110 per cento": è quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo in Commissione Ambiente e Bilancio.
"A Montecitorio, su indicazione del Pd, si stanno svolgendo due dettagliate indagini conoscitive sugli effetti delle detrazioni edilizie e sull’efficientamento energetico. Nel corso delle audizioni, nella quali sono stati coinvolti tutti i principali enti pubblici e privati (dal Mef all'Istat, dalla Banca d'Italia alle associazioni di categoria) stanno emergendo indicazioni differenti da quelle utilizzate oggi dalla destra, che dovrebbe comunque avere rispetto per il lavoro del Parlamento e commentare soltanto le relazioni conclusive. Senza dimenticare che proprio fino a poco tempo fa molti autorevoli esponenti della maggioranza, compreso Fdi, condividevano il Superbonus e che due terzi dell’attuale esecutivo (Lega e Fi) sono ininterrottamente al governo da quasi 3 anni ed hanno sempre avallato le scelte fatte fino ad ora. Ma ormai per loro la coerenza è un optional”: concludono.
"Sarebbe da chiedersi se quell'Enrico Zanetti, che da consigliere economico di Giancarlo Giorgetti non perde occasione di demonizzare il Superbonus, sia lo stesso che ha elaborato il recente studio della Fondazione Commercialisti italiani dove viene certificato che il 110 per cento, generando un incremento di Pil superiore a 90 miliardo di euro a fronte di 60 miliardi di spesa pubblica, abbia avuto un impatto positivo sulle finanze dello Stato. Se abbiamo sbagliato chiediamo scusa, in ogni caso consigliamo al Ministro dell'Economia di cercarsi come collaboratore anche un buon farmacista per il suo mal di pancia": è quanto dichiarano Marco Simiani e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Bilancio di Montecitorio.
“Il Governo Meloni continua a mentire agli italiani. I soldi per la manovra di bilancio non ci sono, dobbiamo dire la verità agli italiani. Sulle priorità che dovrebbero essere Sanità e Istruzione nessuna risposta; mancate risposte anche sul caro benzina. Il Governo pensa a trovare le risorse per soddisfare le promesse pre e post elettorali piuttosto che risolvere i problemi reali e stringenti dei cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese. E intanto dà una lettura assolutamente fuorviante del Superbonus per fare ulteriore cassa sulle spalle di famiglie e imprese, senza risolvere di un millimetro il problema drammatico dei crediti incagliati.” Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio
“Dal Governo Meloni assistiamo a teatrini imbarazzanti fra viceministri che distolgono l’attenzione dal punto: ossia la distanza siderale tra le promesse fatte e le risorse effettive che hanno a disposizione. Il tutto in una situazione congiunturale economica in peggioramento come ha segnalato anche l’Ocse oggi stesso. Attendiamo che il Governo chiarisca i punti salienti della manovra e faccia dei fatti concreti e la smetta di fare confusione prima che questo diventi il presupposto per l’esplosione di rabbia sociale. Da parte nostra ci attendiamo la conferma del taglio del cuneo fiscale ed un potenziamento delle risorse per la sanità pubblica”.
Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio.
Dichiarazione di Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera
"La gara per la realizzazione del parco Fibronit di Bari è stata aggiudicata entro il mese di luglio, cosi come richiesto dal Programma di Rigenerazione urbana, senza nemmeno utilizzare la proroga già concessa ai comuni per gli interventi finanziati dalla misura ministeriale. L'integrazione dell'accordo di programma tra ministero dell’ambiente, Regione Puglia e Comune per utilizzare il sito inquinato di interesse nazionale oggetto di bonifica è stato sottoscritto dal ministero il 10 maggio 2023.“
Così in una nota il capogruppo del Pd in Commissione Bilancio della Camera Ubaldo Pagano che "polemizza duramente con i parlamentari della destra intervenuti sulla questione." "Straparlano di cose- osserva Pagano- che non hanno mai avuto nemmeno il buongusto di approfondire attraverso lo studio faticoso della documentazione. Ed allora tocca smentire le falsità evidentemente confezionate da qualche disinformato ufficio stampa ministeriale. Ad oggi – prosegue l’esponente del Pd- il Comune di Bari risulta in linea con le tempistiche delle procedure a valere sui fondi del PNRR. Le preoccupazioni da più parti sollevate circa la possibilità di definanziamento del progetto del Parco della Rinascita non sono certo da addebitare al lavoro del Comune di Bari, ma alle scelte del Governo. Scelte che i senatori di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre e Ignazio Zullo dovrebbero conoscere e spiegare alla loro città, anche magari per rassicurare le comprensibili ansie dei loro concittadini.“ Per Pagano, "invece di cercare colpevoli nell’Amministrazione di Bari, i parlamentari di FdI diano una mano alla città e spiegassero invece cosa intende fare il loro governo con i 13 miliardi che spettano a tutti i comuni d’Italia e che loro stanno definanziando. Visto che lo spostamento delle risorse non riguarda solo il parco della Fibronit, con tutto il suo carico anche di riscatto, ma tutte le opere previste in 3 interi programmi PNRR e destinate ai Comuni. Invece di fare polemiche -conclude Pagano- Melchiorre e Zullo dovrebbero chiedere certezze sulle altre fonti di finanziamento, visto che la proposta del governo che i due senatori hanno approvato parla di definanziamento e, come ha osservato il Servizio bilancio di Camera e Senato, non indica certezze sulle coperture".
“Nella bozza del DL agostano, all’articolo 14, spunta una nuova norma che condanna Taranto a dover accettare le esigenze nazionali senza poter dire nulla. Si prevede la nomina dell’ennesimo commissario straordinario per bypassare gli Enti del Territorio con criteri di individuazione che sembrano paradossali. Qual è la procedura di incarico? Perché non è previsto un compenso per un ruolo così delicato e di grande responsabilità? La Regione Puglia ed il Comune di Taranto in questa scelta vengono di fatto esautorati da ogni ruolo, poiché scrivere ‘sentita’ la Regione equivale a toglierle ogni competenza e questo in deroga a tutto, anche in materia ambientale. Ci troviamo di fronte ad un unicum nel panorama legislativo nazionale. Anche nei casi di massima accelerazione dei tempi dell’attività decisoria, come ad esempio nel caso delle aree Zes, viene comunque previsto il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e della salute e delle competenze degli enti locali. Si tratta di una vera e propria ‘forzatura’, usando un eufemismo, per aggirare tutti i controllori nella prospettiva della nuova Autorizzazione integrata ambientale in quanto la vecchia scade a fine mese. Sembra proprio una nuova genuflessione del governo nei confronti del socio privato”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“La vicenda del Gruppo Ferretti a Taranto è l’esempio più lampante dell’inerzia del governo Meloni che non riesce a concretizzare un investimento del valore di più di 200 milioni, pianificato già due anni fa dalla regione Puglia e dagli esecutivi Conte II e Draghi. Parliamo di uno stabilimento destinato alla costruzione di scafi per yacht dall’importante ricaduta sul piano occupazionale sul Mar Grande, nel complesso dell’ex Belleli. Nulla si muove, nonostante ormai da mesi siano giunti anche gli ultimi via libera per la riconversione industriale. Questo governo, tra le miopi scelte sull’ex Ilva, le barzellette varie sui Giochi del Mediterraneo ed ora il caso Ferretti, dimostra una strategia chiara di spegnimento di ogni tentativo del territorio di uscire dalla monocultura dell’acciaio”.
Lo dichiara il deputato pugliese e capogruppo Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano.
“Insieme all’aumento dei prezzi generalizzato, gli italiani che si mettono in viaggio stanno trovando la batosta del costo dei carburanti. Prezzi alle stelle, ma governo incapace di affrontare la situazione. Sono lontani i tempi delle vibranti proteste di Giorgia Meloni con l’indimenticabile video di protesta di fronte alla pompa del distributore. Ora il governo con il no al salario minimo e lo stop al reddito di cittadinanza sembra impegnato solo a colpire i più fragili e, con la delega fiscale, ad aiutare furbi ed evasori. E nello sfondo il caro-carburante che morde le caviglie degli italiani”.
“La notizia della scelta di Paul Whurt e Midrex come soggetti che insieme a DRI d’Italia dovranno occuparsi della realizzazione dell’impianto di preridotto negli stabilimenti di Taranto non lascia più alcuna attenuante al ministro Fitto. Il percorso della decarbonizzazione, malgrado le sue sconsiderate decisioni, è già tracciato. Sblocchi il miliardo di euro del Pnrr che avevamo appositamente destinato alla transizione dell’ex Ilva e che lui invece ha pensato bene di cancellare. Taranto non può tornare ad essere schiava dell’acciaio. Il ministro ne prenda atto”.
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Da governo vergogna senza fine”
“Non c’è limite al peggio. Adesso è sparito anche 1 miliardo di euro dal Pnrr per la decarbonizzazione dell’ex Ilva. La scelta del governo e le ridicole giustificazioni del ministro Pichetto Fratin non possono che suscitare rabbia e sconcerto. Taranto, la salute dei suoi cittadini, sembrano ormai un bersaglio da colpire come più possibile da parte del governo. Una vergogna senza fine. Sembra che il ministro Fitto voglia far pagare ai pugliesi il fatto di non averlo votato per 2 volte presidente della Regione”. Lo dichiara il deputato democratico Ubaldo Pagano.
“Annullati i passi avanti fatti negli ultimi anni”
“Le norme che avete scritto non chiudono nessuna procedura ma aprono la strada a nuove infrazioni. In queste norme, ed è questa la cosa più grave del provvedimento, senza ritegno e vergogna, il governo continua a tenere in ostaggio la città di Taranto.
Maggioranza e governo vogliono mettere sotto controllo l’attività della magistratura per i controlli sulle emissioni gravemente dannose per la salute; creano infatti un organismo pagato da chi gestisce gli impianti: il controllore controllato dal soggetto che dovrebbe controllare, un’assurdità; limitate inoltre anche il potere dei sindaci. In sostanza, bloccate definitivamente la decarbonizzazione dell’Ilva”.
Lo ha detto il deputato democratico Ubaldo Pagano nel corso della sua dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Infrazioni.
“Vi siete genuflessi a chi ostacola la transizione ecologica – ha aggiunto rivolto a maggioranza e governo - . Ve ne fregate della salute dei tarantini. Calpestaste il diritto a non ammalarsi e persino la sentenza della Corte costituzionale che prevede che il diritto alla produzione non può prevalere sul diritto alla salute. Avete smantellato tutti i passi avanti fatti negli anni precedenti, facendo ripiombare Taranto in un drammatico passato. Adesso provate a dire ai familiari delle vittime di questi anni che a Taranto va tutto bene, se ne avete il coraggio”.