“La condanna dei Paesi occidentali e delle forze democratiche dell’attacco di Hamas del 7 ottobre è stata unanime, così come il riconoscere allo Stato di Israele il diritto di difendersi da una così feroce aggressione. Lo abbiamo sottolineato anche come Intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele. Si trattava e si tratta di bloccare la mano assassina di Hamas salvaguardando al tempo stesso le popolazioni civili, a cominciare da quelle residenti nella striscia di Gaza, nel rispetto del principio di proporzionalità. Così non è stato. Per mano dell’esercito israeliano sono già morti oltre 19mila civili palestinesi e tra loro moltissime donne e bambini. Le forze israeliane stanno bloccando anche aiuti umanitari e assistenza sanitaria. Nessuno può rimanere in silenzio di fronte allo scempio del diritto internazionale. La comunità internazionale, l’Europa debbono fermare questo massacro di rivalsa e ricostruire una prospettiva di pace finalizzata al reciproco riconoscimento di due popoli e dei due Sati, Israele e Palestina”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, intervenendo nell’Aula di Montecitorio.
“Al ministro Tajani - ha aggiunto - chiediamo di andare oltre aa generici appelli e di attivarsi con l’Europa per richiamare Israele alle sue responsabilità, anche con la possibilità di adottare sanzioni verso il governo Netanyahu. Il cessate il fuoco umanitario e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi sono le condizioni preliminari necessarie; richiesta adottata peraltro a larghissima maggioranza dall’Assemblea dell’Onu e da gran parte dei Paesi Europei e che ha visto il nostro Paese attestarsi su un incredibile voto di astensione. Come non essere d’accordo - ha concluso - con il presidente della Cei, Matteo Zuppi, che ci segnala il fatto che nella Striscia di Gaza è in corso una strage degli innocenti. E’ il Natale di Erode, sottolinea, troppi bambini hanno perso la vita”
“Auguri di buon lavoro ad Ettore Prandini, rieletto alla guida della Coldiretti. Nel tempo delle crisi, economica, climatica ed energetica, l’agricoltura italiana, nel contesto europeo, ha il compito strategico di traghettare le nostre comunità verso un nuovo modello di sviluppo improntato alla qualità, alla sostenibilità e alla giustizia sociale. Mi auguro che Coldiretti e il presidente Prandini, con la forza delle idee, dell’autonomia e del radicamento, potranno essere protagonisti di questa importante e decisiva fase di transizione”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Non si era mai visto che un dirigente di una azienda pubblica faccia un comizio, peraltro di infimo livello, in una convention di un partito e si permetta di attaccare il PD, principale partito di opposizione e la sua leader Elly Schlein. Paolo Corsini non solo dovrebbe scusarsi, se la sua protervia glielo consente, ma anche dimettersi dal ruolo di dirigente della Rai. L'informazione pubblica deve mantenere un profilo di terzietà e non può svolgere una funzione di supporter verso i governi e i singoli partiti. C'è comunque un attacco alle regole democratiche che sta portando avanti la destra come spesso si riscontra in Parlamento dove, tra decreti e fiducie a ripetizione, deputati e senatori non possono svolgere il loro compito di legislatori e rappresentanti del popolo”.
Lo dichiara il deputato PD Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“La conferenza Onu sui cambiamenti climatici (COP28) si sta concludendo e sul rush finale si è raggiunto un accordo sulla fuoriuscita dall’era dei combustibili fossili. Non certo un accordo storico come si sta tentando di definirlo ma solo un compromesso al ribasso che prevede l’uscita graduale al 2050 per l’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati. Ha ragione il segretario generale dell’Onu Guterres che commentando l’esito del vertice ha ammonito i Paesi presenti sul fatto che il mondo non può permettersi ritardi o mezze misure su queste scelte. Il quadro è piuttosto desolante, ma del resto non ci si poteva aspettare nulla di diverso quando il Presidente della COP28 stessa è uno dei principali sostenitori e azionisti dell’industria petrolifera araba, e “negazionista climatico” convinto. Il tema degli impatti dell’agricoltura e dell’allevamento sull’insieme delle emissioni climalteranti sono stati ovviamente al centro della COP di Dubai, e le presenze dei lobbisti presenti nelle delegazioni nazionali, provenienti da alcune delle più grandi aziende agroalimentari del mondo, quasi il triplo del numero registrato alla Cop 27, testimoniano l’attenzione a questo ambito così come le contraddizioni che porta con sé. In agricoltura, come per altri settori produttivi sono i Paesi del nord del mondo a procurare le emissioni e dunque i danni che portano i cambiamenti climatici e quelli del sud del mondo a pagarne le maggiori conseguenze. Si stima in 8 miliardi il danno. E a poco serviranno le briciole stanziate nel Fondo di Solidarietà per i Paesi terzi, già previsto fin dalla COP21 di Parigi ma mai finanziato adeguatamente, per consentire di accompagnarli nel processo di sviluppo sostenibile diverso da quello dei Paesi sviluppati. Il tema centrale della COP28 doveva essere quindi il riequilibrio tra nord e sud del mondo, la COP doveva servire a questo. Fino ad ora, tuttavia, l’Onu non si è misurata col problema fino in fondo indicando in dettaglio come il mondo potrà soddisfare i bisogni nutrizionali di una popolazione mondiale in crescita, che si prevede raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, e ridurre nello stesso tempo i gas serra globali e quindi la temperatura del pianeta. La COP28 doveva riequilibrare e regolare la produzione mondiale, confrontando bisogni ed esigenze diverse tra le parti del mondo e non fare piccole operazioni di greenwashing per lavarsi la coscienza. Se come ha detto il sultano AL Jaber ‘il fallimento non è un’opzione’, ciò che riguarda l’agricoltura e la produzione e distribuzione di cibo non può essere un tema gestito dalle multinazionali e dai lobbisti del settore. Ci vuole la politica e anche il nostro Governo su questo doveva e deve essere più chiaro e incisivo. Non si può più aspettare, parliamo di presente e soprattutto di futuro di un settore strategico per la nostra economia che cuba 220 miliardi, parliamo del mondo e parliamo di noi. Perché se c’è una cosa chiara e lampante è che i problemi e le soluzioni sono glocali, globali e locali insieme. Se non si risolve nulla a livello globale, le conseguenze le vedranno i contadini e gli allevatori emiliani, padani, toscani. E questo dovrebbe importare a Lollobrigida, a Meloni e a ciascuna e ciascuno di noi”.
Lo scrive il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, in un commento pubblicato dall’Unita’.
Opporsi a chi vuole criminalizzare solidarietà
“Ci avviciniamo al Natale, un periodo che, per i credenti ma anche per i laici, rappresenta il simbolo della speranza, della solidarietà, dell’accoglienza: per questo fa ancora più male leggere degli attacchi al Vescovo di Modena, don Erio Castellucci, per la sua decisione di aver elargito una parte dei fondi della Carità del Vescovo all’Ong Mediterranea, per contribuire al salvataggio delle persone migranti”.
Così il deputato democratico Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“Gli attacchi che ha subito – continua l’esponente dem – sono il sintomo del clima di odio che si è creato nel Paese, e questo è grave e preoccupante. Come ha ricordato lo stesso don Erio, l’esempio fornito da Gesù è quello di colui che aiutava i bisognosi, senza chiedersi, come ricorda una nota parabola, di che etnia, nazionalità, appartenenza fossero. Sarebbe bene – conclude Vaccari – che tutti coloro che dicono di ispirarsi alle ‘radici cristiane’ meditassero a fondo sull’essenza del messaggio, un’essenza che il Vescovo di Modena incarna in pieno. Tutti gli uomini e le donne di buona volontà devono opporsi a questo clima che vorrebbe colpevolizzare la solidarietà: non dalla guerra tra poveri, ma dalla giustizia sociale e dall’equa redistribuzione delle ricchezze che possono venire le risposte alle inquietudini del nostro tempo. In ogni caso, una vita è una vita, e merita di essere preservata, in tutta la sua sacralità: sarebbe un ben strano tipo di pastore, don Erio, se, con il proprio comportamento, non seguisse questa bussola morale, come invece, per fortuna dei suoi fedeli e di tutti i modenesi, fa e continuerà a fare”.
Crolla la produzione delle pere nel nostro Paese. Prossimi al default, se non interverranno adeguati sostegni oltre quelli inadeguati stanziati dal Governo che non bastano nemmeno a coprire i forti incrementi dei costi di coltivazione, a fronte peraltro del crollo del 75% della produzione nel 2023 dovuto alle avversità climatiche. Una situazione drammatica per il comparto della pericoltura, rimarcata in una interrogazione al ministro dell’Agricoltura, presentata dal gruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera con le prime firme firme del capogruppo Stefano Vaccari e dei deputati Antonella Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi.
La pera è il prodotto ortofrutticolo che ha subito il maggior calo nell’ultimo quinquennio. Cambiamenti climatici e impatto di insetti e parassiti sono stati negli ultimi anni i grandi nemici della pericultura: nel 2019 la cimice asiatica, nel 2021 le gelate tardive, nel 2022 la siccità, per finire nel 2023 con nuove gelate e i danni dell’alluvione. Al calo della produzione si è aggiunto anche un progressivo calo dei prezzi per via del deterioramento qualitativo.
Le province di Ferrara e di Modena sono le aree più colpite. A Modena manca l’80% delle pere, a Ferrara il 60%. I 10 milioni stanziati dal Governo a titolo di ristori sono assolutamente insufficienti. Sulla base di stime recenti, l’indennizzo per ogni produttore sarebbe pari a meno di 1.000 euro per ettaro, una cifra che non coprirebbe neanche il forte incremento dei costi di produzione, che quest’anno è stato di circa 5.000 euro per ettaro. Oggi coltivare un ettaro di pero costa più di 20mila euro. Per questo i parlamentari del Pd, raccogliendo l’appello per un intervento straordinario che i vertici del Consorzio di Tutela della Pere dell’Emilia Romagna IGP, dell’OI Pera e del Consorzio UnaPera hanno rivolto al Governo, hanno deciso di interrogare il Ministro Lollobrigida per sapere quali urgenti iniziative intende adottare per reperire nuove e ulteriori risorse finanziarie a sostegno del settore della pericoltura volte a sostenere direttamente il reddito delle aziende agricole interessate.
“A tre milioni e mezzo di cittadini il governo e la destra hanno detto no all'introduzione del salario minimo. Una vergognosa decisione che colpisce gli ultimi che non vedono riconoscersi il diritto ad un lavoro dignitosamente remunerato. Non ci fermeremo davanti a questo sopruso”.
Lo scrive sui social il deputato PD, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“Appena due anni fa li chiamavano eroi, riconoscevano il valore della presenza e del lavoro di medici, infermieri e operatori e operatrici del settore sanitario. Oggi la pandemia e quello che ci ha insegnato sembrano dimenticati da un governo che li umilia nella manovra finanziaria costringendoli ad un grande sciopero. Non è solo questione di soldi ma di condizioni di lavoro inumane, diventate insostenibili, di un riconoscimento pubblico che manca e che viene richiesto per lavorare in serenità e tranquillità, data la delicatezza del lavoro svolto. Siamo al loro fianco perché questa giornata in cui tantissime prestazioni rischiano di saltare sia un campanello d'allarme e induca il governo a cambiare presto rotta. Noi continueremo a lavorare per la dignità del lavoro, per difendere la sanità pubblica e tutelare il diritto alle cure di cittadini e cittadine. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale non merita briciole, merita molto ma molto di più”.
Lo dichiara il deputato del Pd, Stefano Vaccari, segretario di presidenza della Camera.
“La vita di Marisa Rodano è stata segnata dalle grandi battaglie a difesa della libertà e della democrazia riconquistate anche grazie alla sua attività nelle file partigiane. Ciao Marisa. È grande il dolore per la tua perdita. Sei stata una guida e un punto di riferimento anche oltre quel giorno dove decidesti di pensare di più a te e di ritirarti dall’impegno politico e associativo in prima linea. Sì perché è lì che tu sei sempre stata: in prima linea per l’attuazione di quella Costituzione che avevi contribuito a scrivere, per i diritti delle donne, per la loro emancipazione, per il diritto alla salute, per la pace, per due popoli e due Stati tra Israele e Palestina, per l’auto determinazione del popolo Saharawi. Ed è su questa ultima prima linea che ci siamo ritrovati e camminato e combattuto assieme, per tanti anni, con Tom Benettollo, Luciano Ardesi e tanti altri. Sei tu che ci hai guidato da segretaria nazionale dell’associazione di solidarietà con il popolo saharawi e che mi hai convinto a fare assieme a Tom il mio primo viaggio nei campi profughi. Eri quella dell’ultima parola saggia e ferma, del dialogo e della condivisione, della concretezza e dei valori. Mi hai sempre voluto sentire e consigliare quando ero senatore e anche all’indomani di quella esperienza, quando è cominciata quella nel Pd di Nicola Zingaretti. Mi mancheranno anche i nostri scambi di sms e i tuoi biglietti di auguri. Sei stata un pilastro di questa Repubblica e io sono onorato di avere incrociato i tuoi passi e camminato con te fino ad oggi. Grazie Marisa. Ci manchi già”.
Lo scrive sui social il deputato PD Stefano Vaccari, Presidente dell'intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi e Segretario di Presidenza della Camera.
“La prosecuzione dell’attività della Holostem di Modena, centro di ricerca per lo sviluppo, la produzione, la registrazione e la distribuzione di prodotti per terapie avanzate basati sulle colture di cellule staminali, dopo l’acquisizione del 65% della stessa da parte della Fondazione Enea Tech e biomedical, controllata del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è una buona notizia ma non esaustiva delle urgenze e delle necessità. Il tema non è solo aprire il centro di medicina rigenerativa Stefano Ferrari e Holostem ogni mattina e conservare, il pur legittimo posto di lavoro, a tecnici e ricercatori ma che l’attività svolta di entrambe le realtà possa continuare a dare certezze e speranze a migliaia di bambini e adulti farfalla e alle loro famiglie attraverso l’evoluzione della terapia genetica a partire dall’utilizzo di un farmaco, l’Holoclar, autorizzato in ambito europeo, prodotto a Modena. Occorre dunque uscire da una situazione di vaghezza e dare concretezza operativa, con adeguate risorse a disposizione, alla fase del trapasso della governance aziendale e all’avvio del nuovo piano industriale. Le risposte ricevute questa mattina, in Aula alla Camera, dal Governo, a seguito di una interpellanza urgente firmata insieme alla collega Guerra e ad altri deputati del del gruppo del Pd, sono un primo importante passo per la continuità non fugano i dubbi sul percorso e sui tempi rispetto agli impegni assunti. Serve di più. Perché si può tergiversare su tutto ma non sulla sofferenza delle persone e dei bambini in modo particolare. È a loro che occorre dare risposte lontano da logiche di parte. Per questo continueremo a vigilare perché il tempo non passi invano e si continui a lavorare, nella nuova azienda, a Modena per rispondere agli interessi generali della collettività e a garantire il diritto alla salute di tanti concittadini. Un Paese civile non può non investire in ricerca perché le malattie possono essere anche rare ma ciò che non può essere raro è l’impegno dello Stato”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Oggi si apre la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Dubai. Si tratta del primo vero banco di prova dell’accordo sul clima di Parigi, adottato con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un più ambizioso limite di 1,5°C. Sappiamo già che non siamo sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale e che è richiesto un maggiore impegno per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. E sappiamo quanto i cambiamenti climatici e gli eventi estremi che ne derivano siano impattanti per un settore fondamentale come l’agricoltura, che è economia, ma anche salute, salvaguardia del territorio, cibo e vita”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, in un commento sull’HuffingtonPost.
“Investire nei sistemi agroalimentari e nelle zone rurali - aggiunge - crea la soluzione concreta per affrontare gli impatti della crisi climatica. Questa non è una novità ma una sfida che in primis la Fao lancerà alla Cop28. ‘La crisi climatica e quella alimentare sono inseparabili’, dirà il direttore generale QU Dongyu. Parole d’ordine e temi su cui da tempo ci battiamo come Partito Democratico e che porremo ancora con forza a partire dal lavoro in commissione Agricoltura. Parole che abbiamo ribadito ieri per bocca della nostra segretaria Elly Schlein al Congresso della Cia, una delle più importanti organizzazioni di agricoltori del nostro Paese, il cui titolo era ‘Salvare l’agricoltura per salvare il futuro’. Per parte nostra - conclude - continueremo a stimolare il governo che non investe in questa sacrosanta direzione nella manovra finanziaria e vigileremo sui bandi e sui fondi del Pnrr perché a questo devono servire e perché non siano l’ennesima occasione sprecata”.
“Oggi il ministro Lollobrigida con un’intervista sul Sole 24 Ore annuncia il raddoppio dei Fondi del Pnrr all’agricoltura. Indubbiamente una buona notizia per il settore e per il Paese, non c’è che dire. Aggiungere risorse ad una missione fondamentale che con il governo Draghi avevamo messo al centro dell’interesse italiano sarà sicuramente un passo importante, ma bisogna riconoscere che la missione era giusta e che il rifinanziamento c’è stato proprio grazie alla correttezza della missione individuata. Quindi Lollobrigida non può dire che il Pnrr è stato modificato. I contratti di filiera sono stati riconosciuti come la risposta corretta sia dagli imprenditori che dall’Europa”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, in un commento pubblicato dal Domani.
“Sulla manovra finanziaria - aggiunge - la montagna di promesse di Lollobrigida ha partorito nemmeno un topolino, visto che l’agricoltura è scomparsa e la quasi totalità delle associazioni di categoria ci hanno manifestato il loro malessere e ci hanno aiutato a scrivere gli oltre 60 emendamenti sui quali chiediamo di rimettere mano, occhi e orecchie. Dimenticare le migliaia di famiglie e imprese sarebbe una colpa difficilmente espiabile con i fondi del Pnrr. Inoltre, lo scorso 21 novembre, Lollobrigida ha approvato un decreto che riduce le coperture assicurative degli agricoltori dal 70 al 40%, in questo rischiando una sonora mazzata per la gestione del rischio e per le aziende che non potranno ottenere i costi assicurativi e che non stipuleranno le polizze stesse”.
Fenomeno da 350 miliardi, servono misure straordinarie
“Stando agli ultimi dati di settore, lo stock complessivo dei crediti deteriorati, ovvero tutte quelle posizioni di credito per le quali vi sia problematicità nella loro restituzione da parte del debitore, in Italia ha raggiunto e superato, nel 2022, i 350 miliardi di euro, di cui 90 rimasti nei bilanci bancari e 260 ceduti alle società di cartolarizzazione. È necessario, pertanto, attivare misure straordinarie adeguate a realizzare un’efficace riduzione di tali partite anomale sia per la stabilità del sistema creditizio italiano, che per il rilancio del sistema economico e produttivo nazionale, e soprattutto per la sopravvivenza di moltissime famiglie e piccole aziende”.
Lo dichiarano i capigruppo democratici della commissione Finanze, Virginio Merola, della commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, che ha presentato una proposta di legge per intervenire sulla materia (Pdl 1246), e della commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, annunciando la deposizione della richiesta di indagine conoscitiva sugli Npl.
“Alcuni degli aspetti principali dell’indagine - spiegano - che può essere anche breve (6 i soggetti da audire proposti) in modo da produrre rapidamente un quadro conoscitivo puntuale per orientare le scelte del legislatore, saranno i seguenti: individuazione degli operatori di questo comparto e stima delle performance; verifica degli andamenti geografici della diffusione degli Npl; acquisizione di un quadro informativo da parte del ministero dell'Economia e di Bankitalia. Le stime degli analisti indicano che nel 2023 il tasso di deterioramento del credito alle imprese toccherà il 3,1%, rispetto al 2,2% del 2022. In prospettiva, l'anno prossimo si prevede un ulteriore aumento con un picco del 3,8%, il valore più alto dal 2016. Per tali ragioni - concludono - risulta utile un maggiore approfondimento del Parlamento, attraverso l’avvio di una indagine conoscitiva, sulle reali caratteristiche e modalità di funzionamento del mercato dei crediti non-performing”.
“Voglio davvero complimentarmi con il ministro Lollobrigida! Perché dopo aver rivendicato con forza in Parlamento il rispetto delle istituzioni, in forza del suo ruolo di ministro, impone ad un treno di fermarsi in una stazione non prevista, come se stesse viaggiando su un taxi privato. Una modalità di comportamento dalla quale traspare l’arroganza del potere degna del peggior Marchese del Grillo. I complimenti vanno pertanto a chi come lui e altri suoi colleghi di governo ogni giorno contribuisce ad allargare sempre di più il distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
‘Non distogliere lo sguardo dal povero’, un messaggio chiaro e importante che il Santo Padre ha voluto esprimere in occasione della Giornata mondiale del povero. Un messaggio che interroga ciascuna e ciascuno di noi, soprattutto chi ha un ruolo nelle Istituzioni del Paese. Per questo ci tenevo particolarmente a esprimermi in questa occasione, perché la considero davvero la battaglia delle battaglie per un Paese più forte, coeso e in grado di intervenire proprio dove si annidano quelle disuguaglianze che tanto ci danneggiano. I dati, come dimostra il rapporto Caritas 2023, ce lo segnalano chiaramente, purtroppo si tratta di un fenomeno in crescita che riguarda 5,6 milioni di persone in Italia e in particolare le famiglie con uno straniero. Crescita dovuta sicuramente all’inflazione, ma crescita ormai inarrestabile da 15 anni. Troppi poveri, troppi scartati, troppi minori, troppi esclusi da un modello di sviluppo economico che strutturalmente dimostra di anteporre la logica del profitto ad ogni costo, al primato che dovrebbe avere la dimensione umana. E dunque la politica”.
Lo scrive Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza alla Camera, sull’Huffington Post.