25/01/2024 - 14:21

“Purtroppo in queste ore la prestigiosa Accademia militare di Modena è assurta agli onori delle cronache per un’indagine della procura su un alto ufficiale che avrebbe umiliato con fatti e parole i suoi sottoposti e in particolare le sue sottoposte,  agendo con uno spudorato sessismo e disprezzo per gli altri. Fatte salve le mie radici e cultura politica garantiste che mi impongono sempre l’uso del condizionale, temo che questo modo di intendere la gestione del potere non sia isolato. In fondo se un generale, capo di stato maggiore come Vannacci viene osannato e corteggiato per una candidatura alle europee, vendendo libri che trasudano sessismo e omofobia, un problema lo abbiamo e anche più grave del singolo reato perché culturale, se gode di copertura politica altolocata. Per questo, pur nel profondo orgoglio e rispetto verso un’istituzione come l’Accademia che noi modenesi e italiani dobbiamo avere, esprimo ferma condanna e la fiducia nell’accertamento della verità da parte della Magistratura, auspicando che le conclusioni su fatti come questi siano monito per tutte e tutti. Chi è il fiore all’occhiello della nostro sistema di difesa non può permettersi questi comportamenti e violenze interne, come nella sua storia anche recente ha saputo sempre dimostrare”.

Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

24/01/2024 - 13:32

“Giulio Santagata è stato tra i protagonisti assoluti di una importante fase politica ed istituzionale che ha visto cambiare profondamente la politica e le istituzioni in Italia e in Europa. Il suo sguardo da economista prima nella sua Regione e poi da consigliere del presidente Prodi a Palazzo Chigi e a Bruxelles da Presidente della Commissione, gli ha consentito di riconoscere la politica quale strumento fondamentale per cambiare e migliorare la vita delle persone. Membro della Camera dal 2001, prima nella Margherita e poi nel Pd, con ruoli di primo piano nel Governo, aveva coordinato la stesura del programma elettorale e delle campagne elettorali con i quali l'Ulivo prima e l'Unione poi, vinsero sfide elettorali che sembravano impossibili anche solo da giocare”.

Così Stefano Vaccari, deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, intervenendo in Aula per ricordare la figura di Giulio Santagata.
“C’è un filo conduttore - ha aggiunto - che ha segnato l'impegno parlamentare di Santagata: la grande determinazione e la costante ricerca di favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte della politica, intuendo con anni di anticipo l’arrivo di quell’ondata di populismo che ha ancora di più divaricato il rapporto tra cittadini e istituzioni. Santagata lavorò molto su questo aspetto e la sua attività politica e istituzionale, spesso lontana dai riflettori della propaganda e della comunicazione, si evidenziò in due occasioni simboliche: la Fabbrica per il programma e i Comitati per l'Italia che vogliamo. Con grande generosità pensò a questi due strumenti partecipativi rivolgendosi soprattutto ai giovani e uscendo dagli schemi chiusi e poco attrattivi, propri dei partiti in crisi. È stato un autentico riformista - ha concluso - che ha saputo combinare la radicalità delle scelte con la necessità di trovare soluzioni concrete e attuabili”.

24/01/2024 - 11:25

Altro che record, situazione inconcepibile Lollobrigida intervenga

“É inconcepibile che nei tempi della digitalizzazione della Pa si possano avere ritardi dei pagamenti della Pac di mesi con gli agricoltori e gli allevatori in ginocchio come sta avvenendo in Sardegna, nel silenzio del Governo e del ministro competente che dovrebbe vigilare e che invece lancia proclami di record solo il 10 gennaio scorso”.

Durissimo attacco del deputato dem, Silvio Lai, e del capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, sui ritardi dei pagamenti dei premi della politica agricola comune che sta mettendo in crisi centinaia di imprese in Sardegna.

“Anche se il ministro - aggiungono - non vuole disturbare il manovratore che è una giunta a lui vicina come quella uscente in Sardegna, il suo dovere è tutelare tutti gli agricoltori e gli allevatori ed evitare che il sistema agricolo collassi in tutta Italia. Per questo abbiamo presentato una interrogazione nella quale sollecitiamo il ministro Lollobrigida ad occuparsi anche della Sardegna e dei ritardi dei pagamenti della Pac che ormai tutte le organizzazioni agricole stanno denunciando da mesi senza esito e soluzioni. Se in Sardegna nella Giunta non sono in grado di agire, si intervenga con ogni strumento disponibile per farlo, senza attendere gli esiti elettorali. Gli agricoltori e gli allevatori, le loro imprese e le loro famiglie - concludono - vengono prima degli interessi delle formazioni politiche che il ministro vuole evidentemente proteggere, se non se ne occupa”.

23/01/2024 - 12:10

Promesse non mantenute, nessuna correzione nel Dl Milleproroghe

“Il governo Meloni, che si professa amico del mondo agricolo, mette le mani in tasca agli agricoltori. E le correzioni annunciate nel nuovo Decreto Milleproroghe non sono arrivate”.

Lo dichiarano il capogruppo Stefano Vaccari e i deputati Pd Alessandra Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi, della commissione Agricoltura della Camera, che sottolineano “come con l’ultima Legge di bilancio il governo Meloni abbia abolito l'esenzione Irpef per il settore agricolo, disponendo che le rendite catastali dei terreni tornino a essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell'80% per il reddito dominicale, ed escludendo dalle agevolazioni del reddito agricolo quello proveniente da canoni delle rinnovabili che non saranno più agevolati. Non solo, il governo ha cancellato l'esenzione contributiva di due anni per gli imprenditori agricoli di età inferiore ai 40 anni, che aveva consentito l'avvio del cambio generazionale, e ha reso obbligatorio che l'agricoltore si paghi un'assicurazione contro gli eventi catastrofici. Ancora più scandaloso - concludono - è che questi tagli siano avvenuti con la stessa legge che il ministro Lollobrigida ha usato per aumentare lo staff al ministero sottraendo ben due milioni di euro al settore”.

17/01/2024 - 15:39

“Il governo Meloni, amico del mondo agricolo, mette le mani in tasca agli agricoltori. Abbiamo pensato che attraverso il nuovo decreto si correggesse quanto di negativo previsto dalla Legge di Bilancio, invece non c’è traccia nelle proposte di governo e maggioranza. Ci saranno però i nostri emendamenti a ricordarlo”.

Lo dichiarano i deputati dem Silvio Lai, della commissione Bilancio della Camera, che sta affrontando il decreto Milleproroghe, e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.

“La Legge di Bilancio 2024 del governo Meloni - spiegano - ha messo le mani in tasca al mondo agricolo perché, nel silenzio della maggioranza, ha modificato lo status dell’agricoltore che da anni non viene più considerato solo un’impresa di produzione o un imprenditore come gli altri, perché si è guardato con l’attenzione necessaria chi presidia il territorio, previene le catastrofi, contribuisce alla salute ambientale e alimentare, custodisce tradizioni e bellezza. A partire da gennaio 2024 il governo, non prorogando le norme precedenti, ha di fatto abolito l’esenzione Irpef per il settore agricolo, disponendo che le rendite catastali dei terreni tornino a essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell’80% per il reddito dominicale, ed escludendo dalle agevolazioni del reddito agricolo quello proveniente da canoni delle rinnovabili che non saranno più agevolati. Non solo, il governo ha cancellato l’esenzione contributiva di due anni per gli imprenditori agricoli di età inferiore ai 40 anni, che aveva consentito l’avvio del cambio generazionale e ha reso obbligatorio che l’agricoltore si paghi un’assicurazione contro gli eventi catastrofici. Nella Legge di Bilancio precedente, la copertura per l’esenzione Irpef era di 250 milioni di euro all’anno, mentre erano 60 milioni la copertura per l’esenzione contributiva per circa 10mila giovani agricoltori under 40, in tutto 310 milioni oltre ai nuovi costi di assicurazioni e bollette che graveranno sulle tasche degli agricoltori. In cambio di questo - concludono Lai e Vaccari - il governo Meloni ha introdotto il premio per il ‘maestro della cucina nel mondo’ del costo di 2000 euro per la medaglia che sarà oggi anno attribuita al vincitore e ha avviato il piano Mattei che prevede l’avvio di attività agricole in Africa per la produzione di biocarburanti per conto di Eni. Non male come scambio”.

 

17/01/2024 - 12:15

“Tonda, morbida, fragante, con il suo famoso cornicione. Oggi il mondo celebra la pizza, indiscusso simbolo della cultura gastronomica dell'Italia grazie all’arte dei pizzaiuoli napoletani patrimonio dell'Umanità e ai custodi dell’Associazione Verace Pizza Napoletana. Giù il cappello. Per questo occorre tutelare le nostre materie prime a cominciare dal grano sul quale sono in corso speculazioni internazionali con un prodotto che non può certo essere equiparato al nostro per qualità, salubrità e tracciabilità”.

 

Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

16/01/2024 - 12:12

“Sui contratti di filiera del settore agroalimentare, previsti da un apposito bando del Pnrr, regna l’assoluta incertezza e il governo brancola nel buio mettendo a rischio l’effettiva erogazione dei contributi previsti a discapito di migliaia di imprese agricole”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo dem in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, dopo lo svolgimento dell’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo Pd, alla quale ha risposto in Aula il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Luigi D’Eramo.

“Sulla graduatoria di assegnazione dei contributi - continua il deputato democratico - pendono decine e decine di ricorsi a fronte di decisioni pasticciate e frutto di valutazioni soggettive e non collegiali. Le erogazioni, inoltre, non potranno essere fatte se non al termine dell’esame di tutti i ricorsi, non prima di maggio 2024. Con la probabilità di venire sommersi da nuovi ricorsi visto che la graduatoria è stata pubblicata, come sottolineato dal sottosegretario D’Eramo, solo il 12 gennaio scorso. E’ evidente che slitteranno i tempi e comunque i progetti dovranno essere portati a termine entro il 2026, con l’evidente rischio che non tutti potranno essere realizzati. Sarebbe un grave danno per il comparto agroalimentare ed il governo deve prendere di petto la questione riconducendo ad equilibrio e trasparenza ciò che evidentemente non è stato fatto. Risultano infatti escluse filiere di eccellenza che denunciano la mancanza di valutazioni oggettive e comunque discordanti con altre decisioni di pari livello. E’ grave che il governo venga in Aula e si limiti ad una rappresentazione temporanea delle diverse scadenza, eludendo il grave tema dei ricorsi come se non fossero una problematica da affrontare. Peraltro - conclude Stefano Vaccari - al momento risultano stanziati solo i 690 milioni di euro inseriti nel Pnrr dal governo Draghi e non è dato ancora di sapere come e quando verranno riassegnati gli ulteriori 2 miliardi di euro sbandierati dal governo e stanziati in aggiunta nell’ultima modifica del Pnrr”.

15/01/2024 - 18:20

“Per volontà del governo e del ministro Lollobrigida siamo chiamati, dopo una discussione surreale in Commissione ed anche in Aula, ad approvare una legge burla, utile, e mi si perdoni il termine, per assegnare riconoscimenti marchetta di cui non si sentiva davvero il bisogno rispetto ai grandi problemi che riguardano il settore enogastronomico, l’agricoltura e l’intero Paese. Il cibo è una cosa molto seria e vi sono altre modalità per valorizzarlo, che sembrano sfuggire a questa maggioranza il cui imperativo è appuntare una medaglia di cartone al petto dei cuochi e dei pasticceri, italiani che non hanno certo bisogno di queste sortite folcloristiche per essere apprezzati in tutto il mondo e da tutto il mondo per la capacità di rappresentare cultura e tradizioni del nostro Paese attraverso la preparazione di materie prime di eccellenza, lo studio e la sperimentazione di tecniche e di nuove conoscenze. Stiamo ovviamente parlando del cibo buono, pulito e giusto, tre parole che identificano anche una politica e una strategia estranee alla visione di questo esecutivo”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula alla Camera per annunciare la contrarietà del Gruppo Pd al Ddl per l’istituzione del premio ‘maestro d’arte cucina italiana’.

“Ci abbiamo provato a farvi cambiare rotta - ha aggiunto - raccogliendo le segnalazioni delle organizzazioni di settore. Oltre 60 emendamenti che avete respinto e che si muovevano su tre direttrici: sostegno agli agricoltori in grave difficoltà per crisi pandemica, energetica e climatica; sostegno agli agricoltori che attuano la conversione ecologica; sostegno al ricambio generazionale e di genere. Questa legge invece tiene impegnato il parlamento con un impegno di spesa di 2mila euro, mentre il ministro ha ottenuto nella legge di bilancio uno stanziamento di 2 milioni di euro per allargare il suo staff in vista delle europee. In quel caso i soldi si trovano. Le medaglie di cartone, dunque, le lasciamo a voi. Non ci interessano e non interessano al Paese. Noi - ha concluso - proseguiremo la nostra battaglia in Parlamento e nel Paese per sostenere l’agricoltura di qualità e multifunzionale quale premessa per costruire un nuovo modello di sviluppo nell’interesse di tutti i cittadini”.

12/01/2024 - 16:47

“Per lo stabilimento di Crevalcore della Marelli si apre ora una prospettiva diversa. Sapere che ora ci sono ufficialmente due acquirenti, che sull'intera area c'è un progetto di reindustrializzazione e che seguendo questa strada saranno salvaguardati i livelli occupazionali è davvero una bella notizia. Lo si deve alle lotte sindacali, alla disponibilità di trattativa dell'azienda e alla cucitura della Regione e delle istituzioni. Ora l'accordo raggiunto trovi al più presto un riscontro operativo”.

 

Lo dichiara il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.

09/01/2024 - 17:12

“Con il decreto Milleproroghe il Governo, per fare cassa, continua a puntare sul gioco d’azzardo e rinnova, anche per il 2024, la possibilità di giocate suppletive infrasettimanali al Lotto e al Superenalotto. Con gli ulteriori introiti sarà incrementato il Fondo per le emergenze nazionali, tra le quali la recente alluvione dell’Emilia Romagna. Una scelta sbagliata, perché non si esprime solidarietà a popolazioni colpite dalle grandi calamità puntando sulla sofferenza di migliaia di cittadini che cadranno non solo nella rete della ludopatia e che, come attestano le cronache, rischiano di cadere nelle mani dell’usura e delle attività criminali”.

Lo dichiara il deputato democratico, Stefano Vaccari, dell’Ufficio di Presidenza della Camera.

“Facendo nuovamente ricorso ad un aumento dell’offerta di gioco - aggiunge - si rafforzano di fatto le abitudini dei giocatori, soprattutto quelli più fragili. Per questo insieme ai colleghi del Pd Gnassi, Pagano, Simiani, Merola, Rossi, Bakkali, con un’apposita interrogazione, ho chiesto al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, se intenda continuare a fare affidamento sulle entrate fiscali derivanti dal gioco pubblico d'azzardo  per  incrementare il Fondo per le emergenze nazionali; se è in grado di fornire  una relazione  puntuale e aggiornata   relativa  alla ripartizione del Fondo  per l’anno 2023;  e  se, al fine di razionalizzarne l’impiego e quindi l’efficienza del Fondo stesso, quali criteri e quali  modalità di ripartizione intende adottare per  l’anno 2024”.

04/01/2024 - 12:33

“Solidarietà ai giornalisti e giornaliste dell’agenzia Dire colpiti da un atto gravissimo oltre che assurdo per tempi e modi. Il Governo anziché sospendere i fondi del Dipartimento per l'Editoria per rappresaglia difenda i lavoratori di un settore strategico”.

Così sui social Stefano Vaccari, capogruppo del Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

02/01/2024 - 17:00

“Le proteste di questi giorni ci dicono che c’è un grande fermento nel mondo agricolo e che, al di là degli eccessi e di qualche manipolazione propagandistica di chi tenta di appropriarsi di quella protesta, bisognerebbe avere la forza di ascoltare le ragioni di fondo che spingono quei custodi del territorio a mobilitarsi in maniera così massiccia ed eclatante. Quelle persone non stanno chiedendo mance e mancette e tanto meno i soliti sussidi per fronteggiare una singola specificità per un breve periodo di tempo. Chiedono di veder riconosciuto il loro lavoro che non è solo settoriale ma assume aspetti di multifunzionalità poiché risponde a interessi diffusi e generali. Purtroppo, da questo punto di vista, ci troviamo dinnanzi a un governo sordo e a un ministro latitante. Certo, il gruppo Pd voterà a favore di questa legge, anche se quanto previsto nella norma è solo un tassello di un mosaico che sulle politiche agricole si fa fatica a costruire, perché il governo ha deciso di procedere a spot non sapendo affrontare le criticità di sistema e strutturali. Un tassello che peraltro ricalca la legge già approvata nel 2015 dalla Regione Marche, allora guidata dal centrosinistra con il presidente Spacca. All’agricoltura si chiede di accompagnare la fase della transizione ecologica per costruire un futuro senza combustibili fossili dentro un modello di sviluppo sostenibile e di qualità. Difesa e presidio del territorio, tutela della biodiversità, riduzioni emissioni inquinanti e cibo di qualità, dipendono dall'agricoltura oggi colpita profondamente dalle crisi climatiche ed energetiche. Ma sostenere l'agricoltura nel processo di transizione come per altri settori produttivi del Paese è una necessità non in una logica corporativa, come vorrebbe la destra attraverso sostegni una tantum o come sta avvenendo sul Pnrr con i contratti di filiera, ma legata ad un interesse generale che la stessa destra ostacola in ogni dove. Per fare questo c’è bisogno di prevedere misure speciali e straordinarie con particolare riferimento agli investimenti per ridurre l’impatto sull’ambiente e le emissioni, ai giovani e alle donne al fine di consentire anche il ricambio generazionale. Vedremo se con la stessa solerzia, oltre gli spot, ci ritroveremo in commissione ed in Aula per discutere ed approvare due proposte di legge che riteniamo importanti. Mi riferisco alla nostra proposta sull’istituzione di un piano nazionale per la promozione e il sostegno dell’agricoltura e dell’attività forestale nelle aree rurali interne e a quella concernente disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, intervento in Aula alla Camera nel corso della discussione generale sulla Pdl per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura.

29/12/2023 - 14:48

“Se il ministro Lollobrigida vuole sul serio affrontare il tema dell'aggiornamento della legge 157 sulla caccia, presenti in Parlamento, come impone la stessa norma, la relazione sullo stato di applicazione. Sulla base dei dati tecnici che ci forniranno le regioni, gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, e l'Ispra potranno essere evidenziate le criticità da affrontare e le positività da rafforzare. Il resto è solo propaganda come il disegno di legge presentato dal collega di partito Amidei al Senato, al quale il ministro ha chiesto di ritirarla, che avanza proposte demagogiche che fanno del male allo stesso mondo venatorio. Una cosa è certa, almeno per noi, qualsiasi modifica non dovrà mettere in discussione il sistema pubblicistico attuale che nel tempo la stessa destra ha tentato di scardinare per ragioni privatistiche e consumistiche. Le priorità sono la tutela della biodiversità, la corretta gestione del territorio unitamente alla sua programmazione in raccordo con la legge sui parchi, le indicazioni della scienza per tempi e specie cacciabili, il prelievo venatorio sostenibile, il rispetto delle direttive comunitarie. Su questo terreno si potrà discutere ed approfondire. Intanto la destra getti nel cestino la proposta Amidei”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

29/12/2023 - 09:46

“Con questo nostro emendamento si dava una risposta a un tema decisivo in un quadro di cambiamenti climatici e cioè a quello delle assicurazioni in agricoltura. Calamità naturali ed emergenze sanitarie stanno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’attività primaria del settore. Eppure il contributo pubblico per le polizze assicurative sottoscritte dagli agricoltori nel 2023 sarà del 40% e non del 70% come invece previsto dal Piano di gestione dei rischi. Si tratta di una vera mazzata al sistema della gestione del rischio in Italia, che porterà le aziende agricole a non assicurarsi, semplicemente perché non potranno più permettersi di sostenere i costi. La realtà è che il governo non è stato in grado di produrre un disegno organico di misure in grado di collocare l’agricoltura tra le priorità della propria azione per innovare e sostenere uno dei settori strategici dell’economia italiana: ampiamente insufficienti sono infatti gli stanziamenti per il Fondo emergenze e per il Fondo per la sovranità alimentare. Anche in tema di diritti di superficie legati allo sviluppo delle energie rinnovabili, c’è il rischio concreto di favorire strumenti elusivi”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo democratico in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, intervenendo nell’Aula di Montecitorio.

21/12/2023 - 18:35

“L’Ufficio di Presidenza della Camera su proposta del questore di Fratelli d’Italia ha deliberato la costituzione di una società in house in luogo degli appalti esterni, previ bandi pubblici, che fino ad ora hanno regolato alcune delle attività di servizio necessarie per il funzionamento materiale dell’istituzione. Avevamo proposto di provvedere ad innalzare gli stipendi degli addetti attraverso i mezzi previsti dalla scrittura degli appalti, quali il quinto d’obbligo. Avevamo anche proposto di vincolare la decisione all’esito di una due diligence - come avverrebbe in qualunque altro contesto. Entrambe le proposte sono state rigettate.
La decisione è stata assunta a maggioranza, con il voto contrario del Pd e di altri rappresentanti dell’opposizione, senza che siano stati approfonditi alcuni aspetti dirimenti segnalati anche nello studio di fattibilità confezionato dalla Ernst&Young, la società scelta dal collegio dei Questori. Nello studio infatti non c’è alcun riferimento alle tipologie di contratto che verranno applicate ai lavoratori e nella stima dei costi del direttore generale e dell’amministratore unico c’è da un lato una sottovalutazione evidente, dall’altro una casella vuota.
Il nostro voto contrario è stato dettato anche dalla necessità di tutela per i lavoratori che attualmente prestano il loro servizio alla Camera attraverso le società assegnatarie degli appalti.
Infatti manca nello studio di fattibilità una analisi approfondita e dettagliata dei costi e della ripartizione delle spese. Al tempo stesso non sono stati previsti i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e dei mezzi necessari per garantire il funzionamento delle attività da assegnare alla società in house. Dati non trascurabili per una attenta valutazione economica visto che c’è il fondato rischio che i costi per garantire le attività che oggi sono appaltate potrebbero essere notevolmente superiori a quelli oggi previsti nel bilancio della Camera. E allora dov’è la convenienza di costituire una società in house che dovrebbe avere tra le sue fondamentali prerogative quella di garantire un risparmio economico per l’ente istituzionale? Cosa dirà in quel caso la Corte dei Conti che, come avviene per i Comuni, nello svolgere l’attività di controllo, compresi la giurisdizione sulle competenze e sui limiti funzionali, si troverà a sanzionare per eventuale danno erariale l’amministrazione della Camera?
Che vi saranno perdite è una solida probabilità visto che è stata prevista già una riserva gestionale qualora i conti non tornino.
Considerato che la Camera non potrà intervenire sulle perdite della società in house, la conseguenza non potrà che essere il taglio dei costi e del personale assunto. Ed è questa la nostra principale preoccupazione.
Chi garantirà lavoratori e lavoratrici, in particolare quelli non a tempo pieno,  che oggi svolgono la loro attività alla Camera in forza di un contratto di appalto, quando si tratterà di razionalizzare le spese individuando solo la manodopera necessaria?

Per tutte queste ragioni quando la società nascerà chiederemo almeno che vi sia una verifica in Ufficio di Presidenza trimestrale dei costi sostenuti per evitare che si consumi nel silenzio un eventuale percorso negativo. Non vorremmo che la Camera si trovasse tra qualche anno a dover prendere la decisione di dover chiudere la società in house, a licenziare decine e decine di persone e a rispondere del danno erariale”.

Lo dichiarano i deputati democratici Anna Ascani (vice presidente della Camera)e Stefano Vaccari (segretario di presidenza della Camera).

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