Meloni renda pubblici ordini di servizio
"La Presidente del Consiglio dimostra di non fidarsi della polizia italiana. Ne è prova l'allontanamento degli agenti di polizia dal piano in cui si trovano gli uffici della Presidente del Consiglio. Questo è un fatto di estrema gravità, considerando che quegli agenti hanno sempre avuto il compito di garantire l'incolumità di chi ricopre temporaneamente questa carica istituzionale. Tentare di sminuire quanto accaduto è inutile e infantile, soprattutto cercando di giustificare la decisione derubricandola all’accompagnamento negli ascensori. Noi abbiamo la certezza assoluta di quanto avvenuto ma, viste le dichiarazioni di Meloni e del suo staff, chiediamo alla Presidente del consiglio di rendere pubblici gli ordini di servizio relativi a questi ultimi giorni. Chiaramente quelli veri” così Matteo Mauri, Deputato e responsabile sicurezza del Partito Democratico, ex Viceministro dell’Interno con delega alla Polizia.
“Questa situazione - aggiunge Mauri -
è la cartina di tornasole che quando il governo parla di sicurezza lo fa solo propaganda come è evidente dal ddl
attualmente in discussione alla Camera. Piuttosto che garantire risorse per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli agenti delle forze dell'ordine, il governo si limita a inventare nuovi reati e ad aumentare le pene, senza investire un euro nel miglioramento reale della sicurezza".
"L'Italia sostenga l'introduzione dell'apartheid di genere nella Convenzione Onu sui crimini contro l'umanità". E' questo l'appello che oggi le donne afghane hanno rivolto al governo italiano durante un'audizione che si è tenuta in Comitato diritti umani della Camera che presiedo. Perché l'oppressione sistematica e il dominio di un genere su un altro con l'intento di renderlo duraturo - definizione, appunto, di apartheid di genere- è quanto sta accadendo in Afghanistan". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo a margine dell'audizione che si è svolta questa mattina.
"Dai racconti, puntali e documentati, delle rappresentati della Fondazione Pangea e della campagna "End gender apartheid", è emersa una vera carrellata degli orrori. Sono i provvedimenti che il regime dei Talebani ha adottato contro le donne e la loro libertà -spiega Boldrini -. I Talebani stanno cancellando le donne dalla vita pubblica afghana, stanno attuando una concreta segregazione di genere contro metà della popolazione del Paese. Come ci hanno raccontato le donne afghane e le operatrici italiane di Pangea, in Afghanistan una donna non può studiare, non può lavorare a nessun livello, non può curarsi né muoversi liberamente se non accompagnata da un uomo della sua famiglia. E, quando esce di casa, non deve lasciare scoperta nessuna parte del corpo, neanche gli occhi o la bocca. Da agosto scorso, infine, non può né cantare né parlare in pubblico. Così ha stabilito il Ministero per la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio la cui sola esistenza fa venire i brividi".
"Come Comitato diritti umani abbiamo accolto la loro richiesta e ci faremo portavoce del loro appello presso il governo italiano presentando una risoluzione - annuncia la Presidente -. A ottobre il testo che prevede l'inserimento dell'apartheid di genere tra i crimini contro l'umanità arriverà alla sesta commissione dell'Onu che dovrà votarlo". "Chiederemo che l'Italia lo faccia senza tentennamenti -conclude Boldrini -. Non ci sarà mai vera parità finché ci saranno donne discriminate e segregate per il solo fatto di essere donne".
“Nel rispetto delle leggi, il dissenso è un diritto fondamentale in uno Paese democratico. Quello che con questo ddl il governo propone è la repressione del dissenso non violento, ponendosi fuori dalla cornice di una democrazia liberale con norme liberticide”. Lo dichiara il deputato dem Federico Formaro intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale.
“È un provvedimento – continua il parlamentare - impregnato anche di scelte ideologiche e propagandistiche come sulle norme dei bambini da crescere in carcere e sulla filiera agroalimentare della canapa. Un ddl espressione di una cultura illiberale e di un panpenalismo emozionale che disconosce la storia perché è noto che l'aumento di pena non ha mai risolto nulla e, anzi, contribuisce a rendere sempre più ingestibile la situazione dei penitenziari”. “La sicurezza è un bene comune, fermatevi. Fermate finché siete in tempo questa deriva verso una democrazia illiberale” ha concluso Fornaro.
Il PUN passato da 86 euro MWh ad aprile a 128 euro nel mese di agosto e settembre
“L’ufficio studi di Confindustria aveva lanciato l’allarme già ad aprile con un ampio e documentato rapporto previsionale, e i sindacati del settore industria avevano rilanciato l’allarme, con diversi esponenti dei partiti di opposizione, ma in questi mesi il Governo è stato inerte” dichiara Silvio Lai, deputato PD della commissione bilancio a Montecitorio.
“Le aziende italiane che speravano in una ulteriore riduzione nel 2024 dei costi dell’energia si sono ritrovate una mazzata vera e propria in soli 5 mesi con il Prezzo Unico Nazionale dell’energia che è ritornato ai livelli di un anno prima quando è iniziata la discesa dopo l’anno orribile, il 2022.”
“Il PUN è passato da 86 euro per MWh di aprile a 128 euro di agosto con punte a settembre tra 134 e 168 euro. Le bollette energetiche sono schizzate del 50% da aprile ad agosto, chi pagava 12.000 euro al mese si è ritrovato con bollette da 18.000 euro, e non c’è una prospettiva di discesa né a settembre né ad ottobre” prosegue il deputato Dem “sono costi a cui vanno aggiunti gli interessi bancari di chi aveva fatto investimenti che sono anche quadruplicati, sommando i quali le piccole e medie imprese a rischio di chiusura sono numerosissime, soprattutto nel Mezzogiorno”.
“È un governo senza idee sulle politiche industriali o con altre priorità come emerge dalle prime ipotesi sulla manovra non sembrano porre all’ordine del giorno interventi che mantengano il tessuto delle piccole imprese italiane, sicuramente un governo con molte altre distrazioni” conclude Lai.
"Un provvedimento pessimo. Comprime la libertà personale, restringe gli spazi di manifestazione, istituisce nuovi reati e aumenta ulteriormente le pene. Questo approccio, questo uso ideologico del diritto penale, questo panpenalismo emozionale è non solo sbagliato, perché non risolve i problemi e i dati lo certificano; ma è anche molto pericoloso. Mette in moto una spirale in base alla quale tutte le volte si aumentano le pene, o si prevedono nuovi reati. In questo modo si rischia di arrivare a prevedere il carcere per tutti e per tutto". Lo ha detto intervenendo in Aula Simona Bonafè, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali di Montecitorio.
"Non ci sono azioni di prevenzione in questo ddl sicurezza - ha aggiunto Bonafè -. Non è questione di buonismo del Pd, ma siamo realisti. Disagi sociali e psicologici e cultura vanno considerati quando si parla di sicurezza. Servono interventi di riqualificazione urbana per garantire la sicurezza urbana. Ma il vero limite di questo provvedimento è che non sono previste risorse, è un provvedimento a risorse zero. E' un provvedimento pericoloso e liberticida".
“Il governo Meloni in due anni non ha fatto nulla per modificare il costo dell’energia elettrica e siamo estremamente preoccupati per la mancanza di visione industriale e per la totale assenza di iniziative di rilancio della produzione siderurgica nazionale. Per questo chiediamo al ministro Urso quali iniziative il governo intenda attuare nel quadro di politiche di rilancio della produzione siderurgica nazionale, e se intenda dare impulso e prospettiva al sito di Aast, Arvedi Acciai Speciali Terni Terni, al piano industriale e all'accordo di programma”.
Questo il question time del Pd firmato dai deputati Ascani, Peluffo, De Micheli, Di Sanzo, Gnassi, Orlando, Ghio, Ferrari, Casu, Fornaro, che verrà discusso domani nell’Aula della Camera.
“Parlate tanto e siete tanto preoccupati delle forze dell'ordine e poi apprendiamo dalla stampa che addirittura la Presidente del Consiglio Meloni le considera degli 'spioni' e allontana la Polizia a sicurezza del suo ufficio a Palazzo Chigi perché non si fida. Non è proprio il massimo sentire che Meloni pensi questo delle forze dell'ordine e forse le andrebbe spiegato meglio il ruolo che con orgoglio e responsabilità svolge la Polizia”. Lo ha detto la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd, intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale.
“In realtà con questo ddl c'è la scientifica volontà di eliminare ogni forma di dissenso e non si fa nulla per risolvere i problemi. Ad ascoltare la maggioranza sembra che viviamo in un Paese fuori controllo ma, se così fosse, si dimenticano che sono al governo da due anni e quindi qualche responsabilità è anche loro” conclude Serracchiani.
A rischio filiere eccellenza Made in Italy e 10mila posti di lavoro
“Sulla cannabis light Salvini ordina e Lollobrigida obbedisce infischiandosene di una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, sbattendo altresì la porta in faccia alle organizzazioni agricole e alle imprese di settore che in questi anni, con successo, hanno investito ingenti risorse per arrivare ad un fatturato annuo di 500 milioni per oltre 10mila posti di lavoro. Il furore ideologico della destra porterà oggi alla Camera con il Ddl Sicurezza, al divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze della canapa industriale e dei suoi derivati che ha consentito la nascita di tante piccole imprese a conduzione giovanile, e che ha permesso di utilizzare proficuamente il prodotto, principalmente, in cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile. Ora il governo e la destra intendono azzerare tutto e gli unici a non lamentarsi saranno mafie e criminalità organizzata pronte ad accaparrarsi lo spazio fino ad oggi gestito in piena trasparenza e legalità. Un vero e proprio capolavoro che si intesta la presidente Meloni, i suoi ministri e la destra italiana”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Ho ascoltato e apprezzato molto il discorso di Elly Schlein a Reggio Emilia e lo sostengo. Posso dire, onestamente, di avervi ritrovato molte delle idee che ho avanzato, spesso in solitudine, nel dibattito interno al Pd già dal 2016 subito dopo la storica sconfitta ai referendum costituzionali nel mio libro ‘Democratici’, fino all’agosto scorso in un lungo articolo per l’Unità nel quale, ricordando un grande discorso parlamentare di Filippo Turati del 1920, noto col titolo di ‘Rifare l’Italia’, ho parlato della necessità di delineare 5 punti sui quali costruire un ‘patto di unità d’azione’ con le opposizioni”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Attenzione - continua Morassut - non serve una semplice formula politica. Nell’immediato è necessario ma serve soprattutto un ‘programma fondamentale’ da impostare partendo dal contributo di intellettuali, scienziati e movimenti e che guardi ad un Europa più forte, come ha detto Draghi e che abbia alla base pace, giustizia sociale e giustizia climatica per tutti e non solo per i più ricchi. Personalmente non mi sento di escludere che un patto unitario tra le forze del progresso possa un giorno assumere forme organizzative più strette con la elastica forma dei partiti movimento moderni, anzi lo auspico”.
“Lo auspico - conclude il deputato dem - perché per cancellare definitivamente le radici del neofascismo e del sovranismo così forti ancora serve una enorme forza, capace di una rivoluzione politica, culturale, sociale e morale. Non è utopia. Nuove generazioni e nuove volontà stanno facendo sentire la loro voce. E presto diventeranno un grido che bisogna indirizzare verso sentimenti positivi e non verso la rabbia. Quindi Forza Elly, bene così”.
"Nella nostra provincia, gli indici formativi e culturali sono tra i più bassi della regione. Proprio per questo la Fondazione Polo Universitario di Grosseto rappresenta uno strumento indispensabile per creare una rete virtuosa tra alta formazione, ricerca scientifica e territorio. In vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell'ente, previsto nelle prossime settimane, è fondamentale proseguire il lavoro svolto dalla Presidente Papponi Morelli, ma allo stesso tempo garantire, attraverso un mandato esplicito dei soci, un ruolo più attivo e centrale della Fondazione come punto di raccordo tra sistema educativo, incluse le scuole tecniche come gli ITS, comparto imprenditoriale, offerta culturale e specificità locali," dichiara il deputato Pd Marco Simiani.
"Le potenzialità del territorio sono enormi e diversificate, ma per valorizzarle appieno, le tre missioni del Polo Universitario devono procedere di pari passo. Soprattutto la cosiddetta “Terza Missione”, che è l’insieme delle attività su cui l’università può entrare in relazione diretta con la società, affiancando le attività didattiche tradizionali. Infatti, la promozione della didattica e l’interazione con le comunità scientifiche devono essere affiancate da un dialogo continuo con i gruppi sociali, al fine di creare ricchezza, occupazione di qualità e promuovere una crescita sociale e culturale concreta e diffusa. Non possiamo permetterci di perdere tempo, considerate le difficoltà che il nostro territorio affronta in termini di sviluppo e crescita. Leggendo l’articolo 2 dello Statuto, emerge chiaramente come la Fondazione Polo Universitario di Grosseto possieda tutte le potenzialità per rilanciare davvero l’intera provincia. La crescita formativa dei nostri giovani è fondamentale per produrre ricadute positive, sia sociali che economiche, in grado di sostenere lo sviluppo del territorio. È giunto il momento di aprire il dibattito: è in gioco il futuro della Provincia e della città di Grosseto," conclude Marco Simiani.
G7 cultura compromesso, molto grave
“Ribadiamo la richiesta al Presidente del Consiglio Meloni di riferire urgentemente in Aula su tutta la vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro Sangiuliano e la successiva nomina del nuovo ministro della Cultura Giuli. Non si può derubricare la faccenda a gossip, sono fatti gravi, prettamente politici, che hanno screditato i valori e l'onorabilità delle istituzioni”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu, Segretario d’Aula Pd a Montecitorio.“Meloni – continua Casu - deve rispondere al più presto a troppi interrogativi che sono rimasti senza risposta, spiegare la ragione degli incarichi assegnati dal ministero della Cultura e come pensa di ridare credibilità internazionale al nostro Paese alla vigilia del G7 che, purtroppo, nasce con gravissime lacune a livello di sicurezza e organizzazione”. “Siamo parlamentari della Repubblica e non possiamo continuare a essere informati solo da giornali, tv e social di fatti gravi” conclude Casu.
“Con l’apertura della prima cosiddetta “Stanza dell’ascolto” il Presidente Cirio ha gettato la maschera e ha pagato la sua cambiale ideologica a Fratelli d’Italia. Una sconfitta per la Regione Piemonte e un’umiliazione per le donne piemontesi che vedono ancora la peggior destra usare il loro corpo ai propri scopi ideologici e politici.” dichiara la vicepresidente del PD Chiara Gribaudo.
Continua Gribaudo: “La giornata di oggi già funestata da questa triste inaugurazione è stata accompagnata dalle orrendi parole dell’assessore Marrone che ha accusato le femministe di “blaterare”. Un linguaggio odioso e offensivo di una storia molto più lunga e dignitosa di quella dell’assessore. Anche di questo dovrà rispondere il Presidente Cirio”.
"Il Partito Democratico ha messo a disposizione per il dibattito sul rilancio del paese e per la costruzione della coalizione di centrosinistra le cinque proposte elencate dalla segretaria Elly Schlein. Investire in scuola e formazione, maggiori risorse per la sanità pubblica, creare lavoro ed aumentare i salari, sostenere il sistema economico e produttivo verso la transizione ecologica e digitale, garantire i diritti di tutti i cittadini sono i punti cardine della nostra proposta politica aperta a chiunque voglia creare una alternativa concreta e credibile al governo Meloni": è quanto dichiara la vicepresidente del Deputati Pd Simona Bonafè intervenendo oggi nel corso della trasmissione Tagadà, su La 7.
Sulle dita di una mano sta la sfida alla destra lanciata ieri dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Cinque punti irrinunciabili del nostro impegno per l’autunno e per un percorso da fare insieme alle altre opposizioni: difesa della sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politiche industriali, diritti sociali e civili. Sono i temi che stanno a cuore al paese. Perché in due anni la destra non ha risolto alcuno dei problemi che colpiscono famiglie, imprese, lavoratori e lavoratrici. C’è una legge di bilancio alle porte, ma per ora solo molti vertici e poche idee. Siamo pronti con le nostre proposte e con le nostre battaglie. L’alternativa al governo di destra c’è e vogliamo cominciare a praticala con un’opposizione determinata e forte delle sue ragioni.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Gravissime repressioni delle opposizioni, il rifiuto di pubblicare i risultati elettorali, arresti arbitrari di giornalisti, attivisti per i diritti umani, avversari politici, censure e perfino minacce nei confronti delle ambasciate: il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, si sta macchiando di pesanti violazioni dei principi democratici al punto che il suo avversario alle ultime elezioni, Edmundo Gonzalez, è stato costretto a chiedere asilo politico in Spagna perché colpito da un mandato di arresto per tradimento e sedizione. Asilo politico che gli è stato riconosciuto.
Il Venezuela sta vivendo un momento di forte instabilità che compromette la tenuta democratica del Paese e dell'intera regione e davanti a questo la comunità internazionale non può restare a guardare: chieda l'immediata liberazione dei prigionieri politici e il ripristino dei processi democratici". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.