“Contro la peste suina africana dal 2022 a oggi è stato fatto troppo poco. Ad ammetterlo è l'ex ministro dell'Agricoltura della Lega, Gian Marco Centinaio. Gli fa eco Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia e deputato di Forza Italia, che chiede ristori più rapidi ed abbattimenti senza indugi. Chissà se il ministro Lollobrigida avrà attenzione per i colleghi di maggioranza, a meno che non sia una resa di conti interna alla destra, visto che alle ripetute sollecitazioni delle opposizioni si è girato sempre dall'altra parte utilizzando i suoi fedeli parlamentari per attaccare, anche sul piano personale, quanti muovevano critiche all'operato del governo abbandonato pure dal commissario alla peste suina che ha lasciato il suo incarico. C'è bisogno di attivare in tutte le regioni il piano straordinario per la gestione della fauna selvatica e occorre procedere con immediatezza al controllo della specie cinghiale riducendone drasticamente il numero ed evitando, come purtroppo sta avvenendo, l'allargamento delle aree interessate alle peste suina.
Salvaguardare le produzioni agricole e la filiera delle trasformazioni delle carni di maiale sono le priorità. Il governo non lo sta facendo assumendosi una grave responsabilità”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Gli impegni devono essere rispettati e il Governo intervenga come richiesto dai sindacati per impedire il trasferimento collettivo ad Avellino dei lavoratori di IIA. La procedura di trasferimento va bloccata. Sulla nuova proprietà e le sue caratteristiche industriali occorre fare chiarezza . Il ministro Urso intervenga al più presto”. Così in una nota il capogruppo in commissione finanze, io deputato democratico, Virginio Merola.
"Il caso di Elisa Aiello è spaventoso e da oggi penso sia arrivato il momento per le istituzioni di dare un segnale forte e deciso. Siamo di fronte ad una ragazza di 26 anni che riceve minacce di morte pubbliche, da parte del suo ex fidanzato, tutti i giorni. Minacce e maltrattamenti iniziati a febbraio 2023. A nulla sono valse le denunce partite ai carabinieri di Latina. Nel frattempo è stata costretta a spostarsi di domicilio, rivolgersi a un centro antiviolenza e aspettare che le direttive del Codice Rosso vengano applicate. A febbraio 2024 questo criminale viene ascoltato dai carabinieri di Latina ma non succede nulla anzi da quel momento inizia a pedinare Elisa, a minacciare la mamma e come se non bastasse detiene anche un’arma da fuoco. Nessuna istituzione si sta muovendo. Pochi giorni fa, Elisa Aiello ha denunciato anche alla Polizia di Roma, dopo che il suo abusatore l’ha minacciata per l'ennesima volta di femminicidio sui social. Questa ragazza ha 26 anni e la vogliamo viva. Dobbiamo muoverci e in fretta. Da questa mattina è partita una denuncia generale e per questo, con i colleghi e le colleghe del M5S e di Avs Stefania Ascari, Michela De Biase, Andrea Casu, Emma Pavanelli, Luana Zanella, Ilenia Malavasi, Antonella Forattini, Sara Ferrari, Francesca Ghirra, Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Silvia Roggiani, Nico Stumpo, abbiamo presentato un'interrogazione urgente al ministro dell'interno per fare ogni azione possibile al fine di proteggere Elisa dal suo persecutore e dare un segnale a tutte le donne che stanno combattendo la sua stessa battaglia. Non vi lasceremo sole". Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Parte stagione dei diritti del Pd di Schlein
“La proposta sulla settimana corta, così come quella sulla disconnessione, sono parte della missione del Partito Democratico di Elly Schlein, che in questo anno è riuscita a parlare a una generazione che più di tutti ha subito gli effetti sulla qualità del lavoro sul livello di sfruttamento della pandemia. Il prossimo anno dovrà essere caratterizzato da questa straordinaria mobilitazione per i diritti. Settimana corta, diritto alla disconnessione, lotta ai contratti precari e intermittenti, salari dignitosi come il salario minimo, congedi paritari: è arrivato il tempo della qualità del lavoro. È la sfida dei prossimi anni del nostro Paese. Sulla settimana corta, in particolare, entro metà settembre si aprirà il termine gli emendamenti in commissione Lavoro e verrà finalmente adottato un testo base. Noi puntiamo perché vada a ottobre in Aula, trovando una sintesi con i tre testi depositati dalle opposizioni. Stringere i tempi è stato importante per evitare che il ddl entrasse nel porto delle nebbie delle indecisioni e dei ritardi della maggioranza. Il centrodestra è in piena confusione rispetto a temi molto rilevanti quando si parla di lavoro”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in un’intervista a Fanpage.
“L’incredibile vicenda dell’ospedale di Patti è la perfetta cartina tornasole del disastro in cui versa la sanità siciliana. In cui a fronte dell’abnegazione, della professionalità e dell’innegabile arte dell’arrangiarsi di medici ed operatori sanitari, emerge plasticamente l’assoluta inadeguatezza organizzativa e manageriale dei dirigenti sanitari e di conseguenza di chi li ha voluti e nominati. Che ora il presidente della Regione si stupisca e nomini un’ispezione non è sufficente né può bastare”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che un a un giovane, giunto al pronto soccorso dell’ospedale Barone Romeo a Patti (Messina) con una frattura al perone, è stato immobilizzato l’arto con alcuni cartoni per la mancanza di stecche per l’ingessatura.
“Questa è, come denunciamo da tempo, la sanità voluta dal centrodestra – prosegue Barbagallo – con il depotenziamento delle strutture pubbliche a favore del sistema privato, mentre alla Regione si pensa alla gestione del potere e delle poltrone, anche e soprattutto nella sanità. Schifani cambi rotta da subito e oltre a disporre una ispezione a Patti rimuova immediatamente i responsabili, a partire ovviamente dall’assessore alla Salute, Giovanna Volo”.
“L’autonomia differenziata divide il Paese, accentua le disuguaglianze tra Nord e Sud, e lascia il Mezzogiorno in una condizione di precarietà che ostacola lo sviluppo, aggravando le già serie difficoltà di crescita. In dieci giorni abbiamo raccolto oltre 500 mila firme per il referendum abrogativo, ma la mobilitazione continua in tutte le regioni d’Italia. È ancora possibile firmare ai banchetti nelle città o online, tramite SPID. C’è ancora tempo. La nostra risposta sarà ancora più forte e decisa, a tutela dell’unità del Paese e del Mezzogiorno”. Così sui social il deputato democratico, Stefano Graziano.
"Ho firmato online per il referendum contro l'autonomia differenziata, la legge "spacca Italia" che riduce il nostro Paese a 20 piccoli staterelli in concorrenza tra loro dove tutte e tutti vivremo peggio, con servizi meno efficienti. E questo succederà al sud quanto al nord.
Per questo bisogna mobilitarsi raccogliendo più firme possibili e, poi, andando a votare in massa per fermare questa riforma scellerata.
Firmate tutte e tutti: farlo online è semplicissimo, ma se preferite farlo in modo tradizionale, potete trovare banchetti in tutto il territorio.
Mandiamo un segnale chiaro a questo governo: difendiamo l'unità e l'integrità dell'Italia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un video pubblicato sui suoi canali social
“Esprimo piena solidarietà e vicinanza al magistrato Luca Tescaroli, procuratore capo di Prato, che ha ricevuto una lettera con minacce di morte gravissime e infami.
Tescaroli è un servitore dello Stato che per anni si è occupato di indagini sulle stragi mafiose, lavoro che gli era già costato l'aver ricevuto altre minacce, sostanziata con un pacco sospetto fattogli recapitare direttamente a casa. Oggi, a distanza di un anno, l'episodio si ripete. Non è accettabile. A lui, ancora solidarietà. E l'augurio che i responsabili di questi gesti, barbari e irricevibili, vengano presto individuati e perseguiti a norma di legge” così in una nota il deputato democratico, Marco Furfaro.
Per rispetto delle vittime, delle famiglie e della storia quella di Bologna fu una strage di matrice neofascista. La democrazia si difende con la verità
Lo ha scritto su X Chiara Braga capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Il ddl sicurezza che ‘abbiamo rimandato a settembre’ presenta molte norme sbagliate e ingiuste. Tra queste anche il giro di vite sulla canapa industriale che è un vero e proprio intervento a gamba tesa del Governo su una interessante filiera agricola e commerciale italiana. Un intervento che ammazza un mercato di oltre 10 mila addetti e circa 3 mila imprese. Il governo e la maggioranza hanno il tempo per ripensarci: siamo davanti a una scelta esclusivamente data dalla furia ideologica. Senza alcun senso e che va a penalizzare migliaia di italiani e delle italiane che vivono grazie al lavoro in questo settore merceologico in piena crescita ovunque e imprenditori che hanno investito soldi e lavoro fidandosi dello Stato".
"Abbiamo assistito a una scelta sciagurata del Governo e alla scomparsa del Ministro dell'Agricoltura. Che era troppo impegnato a mettersi sull'attenti di fronte al diktat di Palazzo Chigi per difendere il settore".
Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile Sicurezza del Pd.
“Ritengo molto importante che il Ministro dell’Interno Piantedosi abbia sottolineato oggi, durante la cerimonia per il 2 agosto, l’impegno del Governo per l’approvazione della legge per le vittime del terrorismo, di cui sono primo firmatario alla Camera. Si tratta di riconoscere diritti che aspettano da troppi anni e di rispondere ad un vero e proprio dovere morale delle Istituzioni. La proposta di legge peraltro è stata presentata sia alla Camera che al Senato ed è stata sottoscritta da esponenti di tutti i gruppi parlamentari. Auspico che, dopo le parole del Ministro, si faccia in fretta nell’iter di approvazione. Ricordo che nella scorsa legislatura fu la crisi del Governo Draghi ad impedire che la legge fosse approvata. Questa volta, dobbiamo davvero portare a casa il risultato.”
“Sulla strage alla stazione di Bologna c’è ancora fame di verità. Anni di depistaggi e di tentativi di spostare l’attenzione su versanti diversi dalla chiara matrice neofascista. Mancano ancora tasselli per definire un quadro più chiaro su esecutori e mandanti. Continuare a chiedere giustizia significa onorare le 85 persone uccise e gli oltre 200 feriti e stare al fianco dei famigliari che non staccano il loro sguardo da quell’orologio che segna le 10.25 del 2 agosto 1980”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Il decreto tax credit conferma le aggressioni costanti e sistematiche che il governo sta portando avanti nei confronti dell’industria cinematografica e audiovisiva italiane. Interventi sbagliati che politicizzano addirittura le scelte artistiche delle produzioni, eliminano gli automatismi dei finanziamenti, riducono i fondi e complicano il lavoro delle produzioni che, infatti, stanno scappando dall’Italia”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta il decreto interministeriale firmato dai ministri Giorgetti e Sangiuliano. “Chiederemo alla presidenza della commissione Cultura della Camera di programmare al più presto l’audizione del ministro Sangiuliano per conoscere nel dettaglio e non a mezzo stampa le ragioni di questo intervento e lo stato dell’arte dell’industria audiovisiva italiana”.
"Non possiamo permetterci di retrocedere: la legge Basaglia deve essere difesa e applicata con determinazione. La salute mentale non può essere trattata come un problema di ordine pubblico, ma come una questione di libertà individuale e diritti di cittadinanza. Su questo tema saremo sempre presenti e fermi.". Così la deputata democratica, Marianna Madia commenta il ddl Zaffini 'Disposizioni in materia di tutela della salute mentale', presentato da FdI in Senato.
“Liberi! Oggi festeggiamo la liberazione di Oleg Orlov, Evan Gershkovich, Kara Murza e Ilya Yashin e degli altri prigionieri scambiati. E continuiamo a lavorare perché tutti i detenuti politici in Russia possano tornare dai loro cari e perché la Russia sia libera e democratica” così sui social la vicepresidente della commissione Esteri della camera, la deputata democratica Lia Quartapelle.