06/12/2024 - 16:45

“Chiediamo al Governo di ritirare immediatamente il nuovo calendario della polizia penitenziaria e di interrompere una campagna di comunicazione che tradisce i principi costituzionali di umanità e la funzione rieducativa della pena sanciti dalla Costituzione.
La rappresentazione delle carceri come esclusivo teatro di conflitto e violenza rischia di legittimare approcci repressivi, in netto contrasto con il ruolo che il sistema penitenziario dovrebbe svolgere: favorire il reinserimento sociale delle persone detenute e garantire il rispetto della loro dignità.
Invitiamo il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a cui chiediamo se ha visto e condiviso il video e il calendario prima della loro pubblicazione, a riferire con urgenza in Parlamento sulle recenti scelte comunicative e operative del suo dicastero e del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Abbiamo depositato una interrogazione parlamentare a riguardo e chiederemo che anche il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria riferisca in commissione giustizia su questa vicenda.
Riteniamo che le istituzioni abbiano il dovere di promuovere un modello di giustizia che sia equilibrato, rispettoso dei diritti umani e orientato alla rieducazione. Qualsiasi altra direzione e rappresentazione rappresenta un pericoloso passo indietro per lo Stato di diritto. Auspichiamo che una presa di posizione come da noi indicata, venga assunta anche dal Garante nazionale dei detenuti”. Così il gruppo parlamentare del Pd annuncia l’interrogazione a prima firma della deputata Michela Di Biase e sottoscritta dalla responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani.

06/12/2024 - 16:44

“Dopo i rilievi posti dalla Corte dei Conti sulla gestione finanziaria di Anas il governo non può più girarsi dall’altra parte. La Corte, infatti, ha sottolineato che il bilancio 2023 si è chiuso con una perdita di 162,7 milioni di euro riconducibile alla svalutazione del valore della partecipazione detenuta nella società Stretto di Messina. Secondo i magistrati contabili la disciplina vigente non è compatibile con il criterio della valorizzazione ‘al costo’ della società SdM nel bilancio Anas 2022, nel quale si ometteva l'analisi dei costi funzionali al riavvio dell'opera di collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Una violazione della legge accertata anche dal perito indipendente nominato dal Mef, che ha ritenuto non funzionali al riavvio dell'opera oltre 85 milioni di euro di costi sostenuti da SdM, con conseguente grave svalutazione del valore delle azioni di SdM. Inoltre, sempre la Corte, contesta anche il ricorso a onerosi e ingiustificati pareri di professionisti esterni e segnala la necessità che la Sdm, particolarmente esposta a gravi comportamenti corruttivi, debba essere riportata nell'ambito di applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza, dalla quale attualmente risulta esclusa in quanto partecipata da FS. Il Ponte, dunque, rischia di affossare i bilanci dell’Anas, società importante che va difesa e tutelata. Il governo deve garantire la vigilanza esplicitamente invocata nella relazione della Corte dei conti, superando l'attuale situazione di incertezza determinata dal rapporto concessorio e riportando Anas nell’ambito di applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza. Il governo intervenga al più presto”.

Così i capogruppo Pd in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, e in commissione Ambiente, Marco Simiani, presentando un’interrogazione alla Camera rivolta ai ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

06/12/2024 - 15:51

“Siamo dentro un'emergenza. Questo è quello che certifica il 58mo rapporto Censis ed è un'emergenza che in primis sta colpendo i giovani e i giovanissimi. Sono numeri che devono fare riflettere e chiedono azioni urgenti. Il 58,1% dei giovani di 18-34 anni si sente fragile, il 56,5% si sente solo, il 51,8% dichiara di soffrire di stati d'ansia o depressione, il 32,7% di attacchi di panico, il 18,3% accusa disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia. Solo in alcuni casi si arriva a una vera patologia conclamata: un giovane su tre (il 29,6% del totale) è stato in cura da uno psicologo e il 16,8% assume sonniferi o psicofarmaci. Una situazione allarmante che questo governo non sta minimamente affrontando. Servirebbero investimenti ma soprattutto servirebbe istituire una figura essenziale come lo psicologo di base. È un servizio di base imprescindibile per affrontare il disagio psicologico che è in aumento presso ogni fascia di età e contesto. Giorgia Meloni e il suo governo per una volta mettano al centro le persone e non la loro misera propaganda”. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.

06/12/2024 - 15:06

“I lavoratori stanno pagando ingiustamente per colpa del continuo scarica barile fra Governo e Stellantis. Il Governo si assuma le proprie responsabilità e stanzi fondi per l’automotive, invece di tagliarli”. Lo dichiara Stefano Graziano deputato Pd, a margine della manifestazione dei lavoratori di Stellantis a Pomigliano d’Arco.
“Servono misure strutturali, serve un fondo europeo. Il Governo ascolti le istanze dei sindacati e convochi subito un tavolo di confronto fra azienda e parti sociali e soprattutto ritiri il taglio dell’80% al fondo automotive previsto dalla manovra di bilancio nel 2025 e negli anni a seguire. È a rischio tutto il settore dell’automotive e l’intero comparto industriale italiano”.

06/12/2024 - 15:05

“Insieme ai colleghi della Commissione trasporti ho richiesto una audizione urgente con il viceministro Rixi perché venga in Commissione a riferire sui contenuti della riforma, che da notizie a mezzo stampa dovrebbe essere presentata al CIPOM entro metà mese.
In Commissione, in questa legislatura, sono state presentate diverse risoluzioni sui temi oggetto della riforma e nelle varie audizioni il cluster portuale ha sollevato anche preoccupazioni sul suo impatto con l'organizzazione consolidata del lavoro portuale. Ci sembra inusuale e poco rispettoso di quel lavoro parlamentare apprendere dell'avvio dell'iter senza che ne vengano esplicitati i principi guida e le impostazioni prima in Commissione.
Un primo passaggio fondamentale che deve andare di pari passo con la chiarezza sulle competenze. Ad oggi infatti non è chiaro quale Ministero deciderà sulla riforma, se quello del mare con a capo Musumeci o quello dei Trasporti di Salvini, in un rimbalzo di competenze, che genera confusione e risultati contraddittori.
Viene fatto cenno a un super ente nazionale ma senza alcuna chiarezza sulle competenze in rapporto con le Autorità di sistema. Non sappiamo se ci saranno eventuali interventi sulla modifica dello stato giuridico delle autorità o se la riforma andrà a modificare l'equilibrio raggiunto nel sistema del lavoro portuale.

Chiediamo al Governo idee chiare su un tema cosi strategico per il Paese e adeguata informazione e trasparenza sulle commissioni parlamentari competenti.

Cosi come chiediamo chiarezza e rapidità nelle nomine dei nuovi Presidenti della ADSP. La Liguria aspetta da troppo tempo di avere un Presidente nella piena operatività: ci sono partite  strategiche fondamentali ferme,  su cui non si hanno risposte. Mentre si evidenziano grandi contraddizioni tra il Presidente Bucci, che annuncia il presidente del porto entro pochi giorni e il viceministro Rixi, che parla di fine gennaio ed emergono scenari spartitori con FDI e Lega che giocano a risiko con i porti di La Spezia e Genova, i ritardi evidenziano la difficoltà a trovare la quadra su figure autorevoli che da subito possano entrare nel vivo dell’attività e portare avanti tutte le risposte che il Porto di Genova aspetta da tempo. Peraltro le nomine devono passare nelle Commissioni di Camera e Senato, ma non essendo stato ancora avviato l’iter, temiamo che il tempo si allunghi in modo preoccupante.

Non è più il tempo delle dichiarazioni, ma il momento di dare le risposte che i porti aspettano da tempo, a partire dall'illustrazione in Parlamento del disegno della riforma, se esiste, e dell'inserimento in manovra delle questioni che il lavoro portuale aspetta da tempo: proroga dei fondi 199, riconoscimento del lavoro portuale come usurante, sblocco del fondo per l'incentivo all'esodo, più risorse su ferrobonus, ripristino del fondo amianto. Queste sono alcune delle risposte concrete che il settore aspetta ” così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e componente Commissione Trasporti dopo le dichiarazioni di Rixi e Bucci al Forum dello Shipping

06/12/2024 - 14:34

"La crisi di Stellantis rischia di affossare il comparto dell’automotive, trascinando una parte così significativa del sistema industriale italiano. Non c’è più tempo da perdere e il Governo deve assumersi fino in fondo la responsabilità di dare una risposta." Così il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive.
"La presidente Meloni convochi l’azienda e le parti sociali a Palazzo Chigi come richiesto a gran voce dai sindacati e dalle opposizioni e, soprattutto, ritiri il taglio dell’80% al fondo automotive previsto dalla manovra di bilancio nel 2025 e negli anni a seguire. Il Ministro Urso ha dimostrato in questi mesi di non essere in grado di sciogliere i nodi al tavolo presso il suo ministero né di saper difendere il comparto dai tagli di Giorgetti", conclude Peluffo.

06/12/2024 - 13:49

“75 questioni di fiducia in due anni, un vero record di cui non è possibile vantarsi ma solo vergognarsi. La decisione ricorrere all'ennesima fiducia sul decreto Ambiente è uno schiaffo alle istituzioni e alla democrazia. Il governo non vuole confrontarsi con le opposizioni e si chiude a riccio rendendo il Parlamento un organo di ratifica di scelte prese dall'esecutivo. Scelte che poi si rivelano sbagliate e peggiorative della normativa precedente. È così che risolvono i problemi dell'Italia e si rappresenta le volontà e le aspettative dei cittadini?”. Così il deputato Andrea Casu, Segretario d'Aula a Montecitorio.

 

06/12/2024 - 12:37

"Ad anno scolastico ormai iniziato non vi è stata alcuna convocazione del tavolo per l'attuazione del Protocollo, firmato nel 2022, tra Ministero dell'Istruzione e Associazioni delle vittime del terrorismo per 'realizzare iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.
Dall' insediamento del Governo oggi in carica tale protocollo non è mai stato messo in pratica dal Ministero dell' Istruzione e del Merito e invece, negli anni trascorsi, nelle precedenti esperienze governative, aveva permesso alle associazioni di mettere in campo iniziative di grande valore.
l Ministro Valditara, secondo quanto dichiarato dalla Presidente della Associazione dei familiari delle vittime di Ustica Daria Bonfietti, non ha mai dato seguito alle richieste delle associazioni per un incontro chiarificatore.
Ho presentato una interrogazione al Ministro Valditara per chiedere che si dia attuazione a quanto previsto dal Protocollo".

Così Andrea De Maria, deputato PD.

06/12/2024 - 12:32

Italiani spaventati, impoveriti e insicuri. È il quadro che oggi fa Censis nel suo rapporto annuale. È l’ennesima certificazione di un paese in difficoltà che governo e maggioranza vogliono negare. Pensano di risolvere il problema con un bonus per Natale ma nel resto dell’anno ci sono milioni di persone che rinunciano a curarsi o che devono spendere per ricorrere alla sanità privata. È un paese che galleggia e non cresce e la destra ha perso anche l’ultima occasione per fare una legge di bilancio che investa di più nella sanità e nei settori strategici che garantiscono crescita e sviluppo

 

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

06/12/2024 - 11:56

“Sono passati 17 anni dalla strage della Thyssenkrupp in cui persero la vita 7 operai: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi.

Una ferita ancora aperta per Torino, per il Piemonte, per il Paese. Una ferita che continua ad aprirsi ad ogni nuova vittima, ad ogni nuova tragedia sui posti di lavoro.
Da quel tragico giorno l’Italia si scosse, compresa la politica. Venne scritto un nuovo testo sulla sicurezza (81/2008) molto avanzato, purtroppo però spesso negli anni è rimasto inapplicato o non è stato fatto rispettare a pieno a causa della mancanza di controlli.

Onorare la memoria delle vittime significa lavorare, giornalmente, affinché simili tragedie non accadano mai più. La retorica non salva vite umane, le leggi sì. È il nostro dovere nei confronti del Paese, dei famigliari di chi non c’è più, della civiltà ferita da queste stragi come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”

Lo ha dichiarato Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza sul lavoro

06/12/2024 - 11:55

“Ringrazio la sottosegretaria Borgonzoni per aver dimostrato quanto dicevo, ovvero il tentativo di nascondere la realtà citando fantasiosi numeri a caso. Lo stato drammatico del settore è sotto gli occhi di tutti ed è stato recentemente ribadito da tutte le principali associazioni rappresentative di artisti e lavoratori del settore. Che sono da mesi a casa, grazie alle scelte del governo. E che dopo la decisione del Tar dovuta al papocchio delle nuove regole vivono un'ulteriore incertezza che rischia di prolungare la crisi per mesi e mesi, con buona pace della "finestra in corso" citata dalla Borgonzoni.
Il fatto che la sottosegretaria competente non si sia accorta della crisi e neghi la realtà è un ulteriore schiaffo a chi sta soffrendo.
Apprezzo la rapidità nella risposta al mio comunicato, ma segnalo che sono 6 mesi che chiediamo di discutere della crisi del cinema nella sede opportuna, il parlamento. Ma  governo e maggioranza lo hanno impedito.  Facciamo così: il presidente Mollicone calendarizzi subito la nostra risoluzione che attende di essere discusa da 6 mesi e la sottosegretaria venga in Parlamento a esporre i suoi fantasiosi numeri. Così potrà confrontarsi in quella sede con le opposizioni ma soprattutto con i rappresentanti del settore, con lavoratori e produttori che ha fin qui rifiutato di incontrare e che sono in crisi per le sue scelte. E così misureremo nel merito la distanza tra le sue lunari parole e i fatti” così il deputato democratico” così il deputato democratico, Matteo Orfini.

06/12/2024 - 11:21

“Totale solidarietà ai ferrovieri coinvolti dalle aggressioni a Finale Ligure, lungo la tratta Belluno Treviso e a Fidenza dove un capotreno è stato malmenato con una piccozza da un passeggero. Solo nelle ultime 24 ore tre nuove prove del fatto che ormai la situazione è fuori controllo ogni giorno. Nonostante un tavolo aperto al Mit e decine di atti parlamentari presentati, compreso l’impegno contenuto nella mozione del Partito Democratico votato all’unanimità in aula a maggio, il Governo continua a non affrontare con la dovuta serietà questo tema drammatico". Così in una nota congiunta i deputati dem Andrea Casu, Ouidad Bakkali, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio e Roberto Morassut.

"Purtroppo - continuano i componenti della Commissione Trasporti alla Camera - alla scelta di responsabilità di tutti i sindacati che anche alla luce di questi ultimi gravissimi episodi non hanno indetto un nuovo sciopero per non alimentare ulteriori strumentalizzazioni contro i diritti dei lavoratori non corrisponde un’adeguata assunzione di responsabilità del Governo che continua a sottovalutare la questione e non garantire gli interventi per la sicurezza non più rinviabili che come Partito Democratico stiamo sollecitando in ogni sede anche attraverso il documento del coordinamento dei circoli della mobilità". "Il Ministro Salvini apra gli occhi e capisca che il problema che stiamo vivendo non dipende dalla nazionalità di chi aggredisce ma dall’incapacità della destra di andare oltre gli slogan e prendere iniziative concrete per garantire concretamente il diritto alla mobilità e la sicurezza di lavoratori e cittadini sui treni e nelle stazioni”, concludono i deputati Pd.

06/12/2024 - 10:56

“Grazie alla battaglia del Pd siamo riusciti in Commissione lavoro a incrementare i fondi per la cassa integrazione ai lavoratori e le lavoratrici del comparto moda. Con un allargamento degli ammortizzatori sociali anche ad altri settori connessi. Non siamo soddisfatti perché non è una risposta strutturale alla crisi enorme che investe le imprese della Toscana, ma continueremo a batterci anche nel passaggio in aula per un ulteriore allargamento temporale di strumenti che possono dare sollievo a migliaia di persone”.

Così i deputati Pd, Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro; Emiliano Fossi, segretario Pd Toscana; e Simona Bonafé, della Presidenza del Gruppo.

06/12/2024 - 10:54

“Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento esaminato di fretta e molto probabilmente al nuovo voto sulla fiducia. L'urgenza, però, è un altra: contrastare la crisi climatica, proteggere le biodiversità e spingere sulle rinnovabili. L'urgenza di fare bene, non di fare in fretta e peggio di prima. È un decreto che tiene in vita il modello fossile da cui dovremmo affrancarci e non guarda alla transizione ecologica ed energetica e alla semplificazione delle procedure autorizzative.” Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula su decreto Ambiente.
“Il governo più volte sceglie, poi ritira e poi reintroduce nella Manovra una norma gravissima” continua la parlamentare. “Mi riferisco a quella che aprirebbe la presenza dei privati nelle società pubbliche per il servizio idrico integrato, da affidare in house. Non vi ricordate del referendum del 2011 in difesa dell'acqua pubblica? L'acqua è un bene comune essenziale, non un profitto. Fermatevi!”, conclude Evi.

06/12/2024 - 10:43

“La crisi del Made in Italy è dovuta a una totale assenza di strategia, una mancanza totale di politica industriale del governo. Del Made in Italy è rimasto solo il titolo della legge che qualche mese fa è stata approvata, ma di contenuto non c’è nulla, anzi registriamo una crisi in settori cruciali, rappresentativi dell'immaginario collettivo del Made in Italy. Penso alla moda, al design, al cinema, all'audiovisivo e all’automotive, che rappresentano davvero nel mondo la carta d'identità del nostro Paese. Ciò accade a causa della mancanza di un piano di azioni realmente strategiche da parte del governo o di decisioni sbagliate, come quella relativa al Tax Credit che lascia gli studi cinematografici drammaticamente vuoti. Chiediamo al governo di uscire dalla propaganda e di mettere in campo un piano industriale serio e misure che non siano esclusivamente punitive ma che puntino sostenere a rafforzare i nostri settori chiave”. Così la deputata Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura, intervistata per il sito dei deputati Pd.

“L'Istat – ha concluso Manzi - ha dimezzato di fatto le previsioni di crescita del Pil. Non starei molto serena se fossi la Presidente del Consiglio. Il Paese è sostanzialmente fermo con il rischio addirittura di arretrare. Anche su questo è necessario uscire dalla bolla della propaganda del governo e mettersi davvero insieme. Occorre fare appello alle migliori energie del Paese, a tutte le forze politiche per lavorare, ma seriamente, fuori dalla propaganda e per il rilancio, serio e per la crescita, seria, di questo Paese”.

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