03/06/2025 - 13:03

“Giorgia Meloni va a votare ma non va a votare. L’ennesima presa in giro di una presidente del consiglio che non sa scegliere tra più sicurezza sul lavoro o più precarietà. Noi invece sappiamo da che parte stare, e per questo invitiamo a votare 5 Sì, per un’Italia più giusta e con più diritti” così il deputato democratico, Marco Sarracino.

03/06/2025 - 13:01

“Il massacro di Gaza è sconvolgente. Noi abbiamo condannato da subito l’aggressione barbara compiuta il 7 ottobre dall’organizzazione terroristica di Hamas e continuiamo a chiedere il rilascio degli ostaggi ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai crimini che si stanno consumando nella striscia. Stanno morendo migliaia di bambini e donne, civili innocenti vittime due volte: di Hamas e del governo di Netanyahu. L’utilizzo del cibo come arma di guerra è inaccettabile, intollerabile e tocca livelli di disumanità e crudeltà inauditi. Come comunità internazionale dobbiamo chiedere l’immediato cessate il fuoco e che tutti gli aiuti umanitari possano rapidamente entrare a Gaza la cui popolazione è allo stremo. Lo stesso presidente della Repubblica nei giorni scorsi ha usato parole chiarissime e condivisibili.
Questo non significa dare spazio a rigurgiti di antisemitismo che condanniamo con forza e senza ambiguità: l’Europa nasce come reazione al dramma dell’Olocausto e  delle leggi razziali.
Ma quello che sta accadendo a Gaza va contrastato con forza: serve un’azione dolomitica perché non ci siano doppi standard in materia di rapporti internazionali. Netanyahu va fermato e va avviato un percorso per il riconoscimento dei due Stati che è l’unico modo per garantire davvero in futuro pace, sicurezza e una vita dignitosa ai due popoli". Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee, nel corso dell’evento “Liberi di Pensare 2025 – Una poesia per la pace”, un incontro che unisce parole, poesia e riflessione in un momento storico che richiede attenzione alla cultura, al dialogo e alla convivenza, che si è tenuto presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.

03/06/2025 - 12:10

“Dobbiamo tenere alta la guardia rispetto all’inammissibile e ingiustificata guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Guai a dare segnali di stanchezza o di assuefazione di fronte al conflitto. Noi dobbiamo continuare ad aiutare con tutte le forze e gli strumenti necessari uno Stato ed un popolo barbaramente aggredito. Garantire la libertà e l’autodeterminazione del popolo ucraino peraltro vuol dire difendere questi princìpi anche a  livello europeo e internazionale; vuol dire difendere i valori su cui abbiamo costruito l’Europa unita. Le richieste avanzate in queste ore da Putin sono provocatorie ed irricevibili. Lavoriamo invece perché cessino subito le ostilità, per un immediato cessate il fuoco e l'apertura di un tavolo negoziale vero per una pace giusta, sicura, duratura e, soprattutto, condivisa e rispettosa della popolazione ucraina. L’Europa sia parte attiva di questo percorso diplomatico, facendo sentire la sua voce”. Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissioni politiche europee, nel corso dell’evento “Liberi di Pensare 2025 – Una poesia per la pace”, un incontro che unisce parole, poesia e riflessione in un momento storico che richiede attenzione alla cultura, al dialogo e alla convivenza, che si è tenuto presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.

02/06/2025 - 16:30

"Il 2 giugno di 79 anni fa gli italiani e, per la prima volta, le italiane scelsero la Repubblica e votarono l'assemblea costituente. Da quel lavoro, ispirato ai valori della Resistenza, nacque la Costituzione con i suoi principi cardine: l'uguaglianza senza discriminazione alcuna, il lavoro: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, che con i referendum dell'8 e 9 giugno vogliamo più sicuro, stabile e dignitoso, e la pace sancita nell'articolo 11: "l'Italia ripudia la guerra". Un valore da cui discende tutto, che difenderemo con la manifestazione del 7 giugno per Gaza.
Viva la Repubblica, viva l'Italia inclusiva e pacifist". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato 

02/06/2025 - 12:30

Nel giorno della Festa della Repubblica, in cui celebriamo i 79 anni dal referendum che ha sancito la nascita della Repubblica e l’introduzione del suffragio universale maschile e femminile, l’appello all’astensione lanciato dalla destra è un atto politicamente e culturalmente blasfemo.
Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, durante un’iniziativa a Isernia.

“Chi dovrebbe essere il primo custode dell’importanza del voto - ha aggiunto l’esponente dem - e quindi della democrazia, oggi si ammutina per meri interessi di parte. È da settimane che Giorgia Meloni schiva una domanda semplicissima: andrà a votare o no? La verità è che ha paura della volontà popolare”.

“Oggi - ha concluso Scotto - la premier governa con il consenso del 27% degli aventi diritto, poco più di 12 milioni di voti. Questo atteggiamento dimostra che Meloni si sente più un’oligarca che una Presidente del Consiglio. E purtroppo si comporta come tale. Abbiamo pochi giorni davanti a noi per dare un segnale forte e chiaro: l’8 e il 9 giugno andiamo tutti a votare. Perché la Costituzione non si diserta. Si onora, con la partecipazione e con l’impegno democratico”.

 

01/06/2025 - 16:12

"Presenterò un’interrogazione parlamentare urgente al ministro degli Interni sui video gravissimi pubblicati dal segretario dei giovani della Lega di Roma. I cittadini vengono invitati a stracciare le schede elettorali del referendum in segno di disprezzo verso la democrazia. I leghisti non solo danno spazio nei video a queste azioni deplorevoli ma invitano anche la cittadinanza a replicarle in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Salvini dica una parola su questa schifezza indescrivibile. E’ un ministro della Repubblica, ha giurato sulla Costituzione, non può giocare così con il voto dei cittadini". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

01/06/2025 - 15:12

"La ministra Calderone, ‘laureata' in precarizzazione del mondo del lavoro, oggi da Genova spiega che il giorno dopo il referendum continuerà a lavorare sulla sicurezza del lavoro. La domanda è: perché non lo ha fatto prima? Visto che la sua patente a crediti si è rivelata nient’altro che una gigantesca autcertificazione che ha riguardato solo la metà delle imprese edili a cui sono stati fatti meno del 2 per cento dei controlli e appena 20 sospensioni di patente. Sono dati dell’Inail rispondendo a una interrogazione del Pd, non della Cgil. Fanno solo chiacchiere”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

"Dopo tanti decreti inutili - conclude Scotto - dove la parola sicurezza è stata usata e abusata solo per reprimere chi dissente e chi protesta, una sola misura doveva fare il governo per decreto: introdurre il principio della responsabilità delle imprese committenti lungo la catena degli appalti. Per la destra però il dramma di 3 morti sul lavoro al giorno non è un urgenza. Perché non vogliono toccare interessi consolidati e continuare a garantire l’impunità dei colletti bianchi. Il referendum dell’8 e 9 giugno è una risposta all’azione dannosa e inefficace del governo e della ministra Calderone. Bisogna andare a votare".

 

01/06/2025 - 11:27

"C’è una generazione di donne e uomini che hanno conosciuto solo la precarietà e il part-time involontario. Sono milioni in questo Paese. Il governo Meloni ha aggravato questa situazione allargando a dismisura i voucher, il lavoro interinale ed eliminando le causali sui contratti a termine. Il referendum dell’8 e 9 giugno significa invertire una tendenza, dare più potere a un pezzo di società condannata a bassi salari e tutele inesistenti. La destra ha paura della loro voce e invita al l’astensionismo. Ci sarà una sorpresa perché l’Italia vuole cambiare”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, durante un’iniziativa a Benevento.

31/05/2025 - 16:00

"La ministra Calderone, ‘laureata' in precarizzazione del mondo del lavoro, oggi da Genova spiega che il giorno dopo il referendum continuerà a lavorare sulla sicurezza del lavoro. La domanda è: perché non lo ha fatto prima? Visto che la sua patente a crediti si è rivelata nient’altro che una gigantesca autcertificazione che ha riguardato solo la metà delle imprese edili a cui sono stati fatti meno del 2 per cento dei controlli e appena 20 sospensioni di patente. Sono dati dell’Inail rispondendo a una interrogazione del Pd, non della Cgil. Fanno solo chiacchiere”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

"Dopo tanti decreti inutili - conclude Scotto - dove la parola sicurezza è stata usata e abusata solo per reprimere chi dissente e chi protesta, una sola misura doveva fare il governo per decreto: introdurre il principio della responsabilità delle imprese committenti lungo la catena degli appalti. Per la destra però il dramma di 3 morti sul lavoro al giorno non è un urgenza. Perché non vogliono toccare interessi consolidati e continuare a garantire l’impunità dei colletti bianchi. Il referendum dell’8 e 9 giugno è una risposta all’azione dannosa e inefficace del governo e della ministra Calderone. Bisogna andare a votare".

 

31/05/2025 - 14:56

“Antonio Tajani parla di riconoscere la cittadinanza a chi studia in Italia, ma poi tace sul referendum che propone proprio questo. L’Italia ha una delle normative più restrittive d’Europa. Tajani faccia un atto di coerenza e coraggio. Oggi ci vogliono almeno 14 anni per ottenere la cittadinanza, contando il tempo della burocrazia e con il referendum si arriverebbe a 9. Un tempo eccessivo, che di fatto esclude tantissimi giovani nati e cresciuti nel nostro Paese da opportunità lavorative e formative, costringendoli a una condizione di precarietà e incertezza, con rinnovi continui del permesso di soggiorno. Tajani è surreale: a parole accoglie, nei fatti il suo partito scoraggia la partecipazione e ignora il voto. Se davvero crede che 'chi studia qui è italiano', lo dimostri: sostenga il diritto di votare e si schieri con chiarezza. Basta paura, basta ipocrisie. La cittadinanza non si celebra nei congressi, si costruisce con atti concreti. Cosa vi spaventa?”. Così la deputata democratica Ouidad Bakkali in merito alle affermazioni del ministro Antonio Tajani al congresso di Forza Italia Giovani.

31/05/2025 - 12:35

“Con quale faccia Antonio Tajani, oggi da vicepremier, si presenta ai giovani parlando di impegno e futuro, mentre il suo partito e il governo di cui fa parte scoraggiano apertamente la partecipazione democratica, a partire proprio dal voto? Sul referendum il governo scappa perché ha paura. Meloni, Tajani e Salvini continuano a non dire una parola su un appuntamento che riguarda diritti fondamentali proprio per le nuove generazioni. Vogliono davvero che i cittadini non partecipino, non votino, non si esprimano? È così che intendono il confronto democratico: un fastidio da evitare? E mentre Tajani si presenta ai giovani, la Lega gli impone un delirio antidissenso che mira a zittire ogni voce critica. È un messaggio ipocrita e pericoloso: parlare di valori mentre si manda il messaggio che la democrazia partecipata deve stare a cuccia. Chi governa non può sottrarsi. Deve spiegare da che parte sta. E deve farlo ora”. Così la deputata democratica Rachele Scarpa, responsabile Giovani e Salute del Partito Democratico.

 

31/05/2025 - 12:00

"Il diritto di voto degli italiani all’estero è una conquista democratica che va tutelata, non ostacolata", lo dichiara il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri Antonio Tajani per denunciare gravi criticità nella gestione dell’attuale tornata elettorale nella circoscrizione Estero.
"In questi giorni – spiega l’esponente dem – arrivano segnalazioni preoccupanti da numerose comunità italiane nel mondo: ritardi nella consegna dei plichi elettorali, totale assenza di campagne informative sui media italiani all’estero, scarsa trasparenza sull’impiego dei fondi. Tutto questo, in un contesto di possibile riduzione delle risorse, rischia di configurare un vero e proprio boicottaggio tecnico e preventivo del voto per corrispondenza. Secondo la legge 459/2001, le rappresentanze diplomatiche devono garantire una corretta informazione e parità di accesso per tutti i soggetti politici. Tuttavia, non risultano pubblici né l’ammontare dei fondi stanziati, né i criteri con cui sono stati distribuiti tra i consolati, né eventuali direttive interne per le attività di comunicazione".
“Nell’interrogazione - conclude Ricciardi - si chiede al ministro di chiarire l’entità complessiva dei fondi per l’organizzazione del voto all’estero; i criteri di riparto tra le sedi consolari e il confronto con le precedenti tornate elettorali, a fronte dell’aumento degli iscritti all’AIRE.  Se Tajani non è in grado di garantire condizioni eque per il voto degli italiani all’estero, lo dica apertamente. La partecipazione democratica non può essere compromessa da tagli e inerzia istituzionale”.

 

31/05/2025 - 11:20

“Mancano pochi giorni al voto e dal governo continua a regnare il silenzio. Meloni, Tajani e Salvini non hanno ancora speso una parola sul referendum. Vogliono davvero tenere i cittadini lontani dalla partecipazione? Vogliono rimanere chiusi nel palazzo mentre si decide su diritti fondamentali? Chi governa non può scappare, non può ignorare un appuntamento che riguarda la vita e la libertà delle persone”. Così il capogruppo democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto che, nel merito, esorta a “votare ‘5 si’ per le nuove generazioni intrappolate nella precarietà e nei salti bassi”.

 

30/05/2025 - 18:46

“Per Tajani il salario minimo non è la soluzione dell’emergenza del potere d’acquisto di questo paese. Emergenza che Giorgia Meloni nega. Non è chiaro però come voglia risolverlo se non con le solite politiche fiscali che finora si sono rivelate inefficaci. La verità è che dopo un anno e mezzo dalla bocciatura del salario minimo il governo non ha fatto nulla per aumentare le retribuzioni né di chi è sotto il 9 euro e nè di chi è sopra. Lo dimostrano i cinque milioni di lavoratori ancora in attesa di contratto: a loro interessa solo far propaganda”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

30/05/2025 - 18:04

“Accogliamo con attenzione la disponibilità della presidente Meloni a lavorare insieme sul disagio giovanile e sulla prevenzione della violenza, in risposta all’invito lanciato dalla segretaria Elly Schlein. È un tema che il Partito Democratico segue con grande serietà, e che come componenti della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza riteniamo centrale. Ma ora servono atti concreti: non bastano le parole, è il momento di aprire un confronto parlamentare vero, strutturato e operativo”.
Lo dichiara la capogruppo del Partito Democratico nella Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Michela Di Biase.
“Già da tempo – prosegue Di Biase – abbiamo depositato proposte per rafforzare l’educazione affettiva nelle scuole, sostenere psicologicamente le ragazze e i ragazzi più fragili, e promuovere una cultura del rispetto. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma è necessario che il Governo e la maggioranza abbandonino ogni approccio emergenziale e scelgano finalmente di lavorare in modo condiviso, nelle sedi istituzionali e con il massimo rispetto del ruolo del Parlamento”.
“Il disagio giovanile e la violenza di genere – conclude – sono ferite profonde del nostro tempo. Davvero troppo grandi per essere trattate con superficialità o logiche di parte. Il Parlamento può e deve essere il luogo dove si costruiscono risposte durature. Il Partito Democratico è pronto chiediamo alla presidente della commissione infanzia e adolescenza di aprire subito la discussione in commissione”.

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