06/06/2025 - 19:13

"Sui rave party Nordio continua a rilanciare una bufala quando dice che grazie alla sua norma i rave party sono spariti. Evidentemente qualcuno al ministero gli nasconde la rassegna stampa altrimenti saprebbe che ce ne sono ancora molti in giro per l’Italia; basterebbe leggere i giornali che ne danno conto”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi.

 

"Peraltro ci vuole coraggio a vantarsi di una norma così assurda che prevede addirittura 6 anni di galera per chi organizza un raduno musicale illegale quando nello stesso codice penale reati più gravi sono puniti con pene assai inferiori.

Stendiamo invece un velo pietoso sulla coerenza di Nordio che oggi celebra questa assurda norma e solo fino a poco fa diceva che l’errore della destra è quello di pensare di garantire la sicurezza inventando nuovi reati e nuove sanzioni.”

 

06/06/2025 - 17:56

“Per mesi abbiamo chiesto al governo di incontrare tutte le realtà del mondo del cinema. Per mesi ci è stato risposto che bastava parlare con Anica e Apa.

Per mesi abbiamo segnalato che c'era una grave crisi. Per mesi ci è stato risposto che non era vero e che davamo i numeri.

Per mesi abbiamo spiegato che il decreto sul tax credit era sbagliato e paralizzava il settore. Per mesi ci è stato risposto che andava tutto bene.

Oggi finalmente il governo si è degnato di interloquire con una delegazione del settore, ha riconosciuto l'esistenza della crisi, ha emanato un decreto correttivo del tax credit.

Dimostrando così che quanto da noi denunciato in questi mesi era vero. Peccato si sia perso quasi un anno, causando un danno grave a lavoratori e imprese.Purtroppo, in queste stesse ore, la presidente Meloni continua con argomenti falsi e volgari a offendere il settore ed emerge l'ennesimo scandalo legato all'operato della sottosegretaria Borgonzoni.

È sempre più evidente che occorre che questa discussione sia svolta in Parlamento, come chiediamo da quasi un anno. Il governo smetta di scappare e venga a discutere su come risolvere i danni che ha creato.” Così il deputato democratico Matteo Orfini componente della commissione cultura della camera.

 

 

06/06/2025 - 17:28

Il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Attività Produttive, Vinicio Peluffo, ha presentato un’interrogazione al ministro Pichetto Fratin per fare chiarezza sui ritardi nell’attuazione del meccanismo “Energy Release”, pensato per ridurre il costo dell’energia per le imprese energivore.
La misura, prevista dal decreto-legge 181/2023, è “il solo reale intervento previsto ai fini del contenimento del prezzo dell’energia elettrica pagato dalle imprese industriali italiane”. Nonostante il bando sia stato chiuso a marzo con 559 domande per oltre 70 TWh, “i risultati, attesi per aprile 2025, non sono ancora stati resi noti”.
Peluffo critica la gestione del Governo e chiede spiegazioni sulle interlocuzioni con Bruxelles, rilevando che “non si capisce quale sia stata la ratio per cui sono state esperite delle procedure pubbliche per l’assegnazione dell’energia in carenza dei necessari chiarimenti con la Commissione europea”.
Nell’interrogazione si chiede infine al Governo di “comunicare le tempistiche e coinvolgere gli operatori nella definizione di eventuali modifiche, per tutelare investimenti e credibilità del meccanismo”.

 

 

06/06/2025 - 16:42

“La decisione della Rai di bloccare per ben due volte la diffusione del comunicato sindacale dell’Usigrai sulla consultazione referendaria rappresenta un atto gravissimo. Si tratta di un vero e proprio doppio bavaglio, che nega ai giornalisti del servizio pubblico il diritto fondamentale di esprimersi su temi che toccano direttamente i diritti dei lavoratori e la qualità democratica dell’informazione.
Ma il bavaglio imposto non è un caso isolato. La responsabilità più grave è politica: la maggioranza, premier in testa, ha scientemente disertato ogni confronto pubblico sul referendum, sottraendosi al dibattito, eludendo ogni responsabilità di informazione, e contribuendo così a un vero e proprio sabotaggio del diritto di voto dei cittadini. Un comportamento che va chiamato con il suo nome: ostruzionismo istituzionale intollerabile. Il referendum è uno degli strumenti più alti della democrazia diretta, garantito dalla Costituzione. Ricordare ai cittadini che si vota non è propaganda: è dovere civico, giornalistico e istituzionale. Chi lavora nel servizio pubblico lo sa bene. Chi lo dirige, evidentemente no” così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.

 

06/06/2025 - 16:40

“Ciò che dispiace davvero, o forse preoccupa maggiormente, è che il ministro delle Imprese e del Made in Italy si sia affrettato a contestare le mie affermazioni senza nemmeno prima confrontarsi con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a cui, come lo stesso Mimit segnala nella nota, ho personalmente inviato la richiesta di accesso agli atti, proprio perché di sua stretta competenza”.

Così Ubaldo Pagano deputato del Partito Democratico, in risposta alla nota di smentita del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“Oltre a negare l’evidenza, darmi del bugiardo e impartire inutili lezioni - aggiunge - il ministro Urso ha dato piena dimostrazione di quanto ho voluto denunciare: la sua prima preoccupazione non è salvaguardare Taranto, promuovere la decarbonizzazione dell’acciaieria e tutelare i lavoratori, ma utilizzare il dossier dell'ex Ilva per fare campagna elettorale. Un modo assolutamente disgustoso di gestire questa dolorosa questione perché, ancora una volta, si ricatta un’intera comunità obbligandola a scegliere tra lavoro e salute. Il fatto, poi, che il ministro Urso si sia sentito tirato in ballo dalle mie parole malgrado io abbia chiaramente addossato le responsabilità del diniego non a lui ma al governo di cui fa parte - conclude Pagano - dimostra solo tutto il suo imbarazzo nell’essere stato colto in fallo”.

 

06/06/2025 - 16:14

"I numerosi problemi logistici, strutturali e di sovraffollamento del carcere di Livorno continuano a creare numerosi disagi a detenuti e personale. Dopo l'interrogazione parlamentare presentata nei mesi scorsi che denunciava criticità evidenti e costanti abbiamo purtroppo verificato che nulla è cambiato": così i deputati Pd Debora Serracchiani e Marco Simiani dopo aver visitato oggi il penitenziario le Sughere insieme al Segretario dei Giovani Democratici della Provincia di Livorno Fernando Taddei.

"Le due sezioni recentemente ristrutturate non sono ancora agibili perché necessitano di ulteriori lavori, iniziati peraltro oggi e sui quali è necessario monitorare per garantire tempi di realizzazione rapidi. Nel frattempo infatti sono stati chiuse altre sezioni e gli indici di sovraffollamento sono aumentati esponenzialmente. E' inoltre fondamentale stanziare le risorse per realizzare una nuova mensa e la ristrutturazione sala polivalente, oggi inagibile, oltre ad aumentare il personale di polizia penitenziaria che è attualmente la metà di quello previsto".

 

06/06/2025 - 16:13

“La costruzione del maxi allevamento intensivo di galline ovaiole ad Arborio rischia di avere devastanti impatti sull’ambiente e sul territorio del vercellese. Penso che sia inconcepibile continuare a non agire per fermare questo modello di estremo sfruttamento e inquinamento che sono gli allevamenti intensivi: 300.000 animali rinchiusi in poco spazio, destinati ad una fine cruenta”. Lo dice la deputata Pd, Eleonora Evi presentando un'interrogazione al ministro dell'Agricoltura, Lollobrigida.
“Sarà costruito a poca distanza dalle prime case del centro abitato e dalla Riserva Naturale – sottolinea l'esponente dem - e comporterà un allarmante dispendio d'acqua, con immissione di circa 19 tonnellate di ammoniaca ogni anno. A pagarne le conseguenze sarà la salute delle persone per l'eccessiva presenza di PM 2,5 che si forma proprio anche a causa della presenza di ammoniaca, e per il rischio di zoonosi, l'influenza aviaria che in tali condizioni trova maggiore facilità di trasmissione del virus”, conclude Evi.

 

 

06/06/2025 - 14:00

“Solo il Governo Meloni non si è accorto dello scontro tra Trump e Musk. Perfino Salvini ha perso la parola e interrotto la sua incessante attività di promoter di Space X. L’Italia non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia e intraprendere l’unica strada possibile per garantire la sicurezza nazionale: invertire subito la rotta, spostare le risorse dall’acquisto di servizi chiavi in mano da chi vuole il pieno controllo sul nostro futuro alla costruzione dell’alternativa satellitare italiana ed europea. Prima che sia troppo tardi” così il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu. “La prossima settimana è previsto il voto definitivo al Senato del DDL Spazio che lo stesso Musk ha rivendicato pubblicamente come mezzo per aprire la strada a Starlink per il sistema di backup satellitare del nostro Paese, Salvini vuole mettere nelle sue mani anche le comunicazioni della nostra rete ferroviaria: come fa il Governo Meloni a non rendersi conto del pericolo?” Conclude.

 

06/06/2025 - 13:30

“Cinque sì convinti, per dare maggiore dignità al lavoro e combattere la precarietà. Cinque sì convinti, per garantire diritti e integrazione alle tante persone che risiedono in Italia, sono nate in Italia, vanno a scuola con i nostri figli e che sono costrette a vivere in una incertezza infinita per i tempi di cittadinanza. Cinque sì convinti per proteggere un'Italia che assiste alla deriva anti-democratica da parte di un governo che vuole minare i suoi cardini costituzionali e che ha paura della partecipazione civile e del diritto di voto. Cinque sì convinti nelle urne elettorali, per referendum dell'8 e 9 giugno”. Così in una nota la deputata Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.

 

06/06/2025 - 12:29

Dem presentano interrogazione alla Camera e al Senato

 

“Il settore cinematografico italiano è in ginocchio, e non per dinamiche di mercato, ma per precise scelte politiche. Scelte che dimostrano come l’attuale governo consideri la cultura – e in particolare l’industria del cinema e dell’audiovisivo – un bersaglio da colpire, un fastidio da ridimensionare e piegare a logiche di potere.

Le continue “veline” fatte filtrare dal Ministero della Cultura sembrano costruite ad arte per screditare gli operatori del settore e alimentare una narrazione tossica e fuorviante per pura propaganda. Ma oggi emerge qualcosa di ancora più grave: una strategia silenziosa e pericolosa messa in atto in raccordo con figure istituzionali, per penalizzare mediaticamente soggetti scomodi, anche interni alla stessa maggioranza, sfruttando ruoli chiave nell’industria cinematografica e nell’associazionismo. Un’operazione che sa tanto di conflitto d’interessi e che utilizza incarichi pubblici come se fossero articolazioni di partito. Il Ministro Giuli deve fare immediatamente chiarezza.
È inaccettabile che il MiC venga trasformato in un campo di battaglia interno alla maggioranza, dove si usano risorse e funzioni pubbliche per alimentare lotte di potere personali. Serve trasparenza immediata anche sulla gestione della comunicazione istituzionale, a partire dal ruolo della sottosegretaria Borgonzoni, che non può più continuare a operare come se il suo incarico fosse una concessione personale.

Mentre migliaia di lavoratori del cinema restano disoccupati o sono costretti a cambiare mestiere, al Ministero si litiga per piccole poltrone e si combattono guerre intestine. Il settore non merita questo scempio” così i componenti del Pd nelle Commissioni Cultura di Camera e Senato che annunciano la presentazione di un'interrogazione parlamentare in entrambe i rami del parlamento. Al centro dell’iniziativa, “la comunicazione e gli eventi istituzionale promossi dal MiC e il possibile conflitto di interessi derivante dalla sovrapposizione tra incarichi istituzionali e ruoli associativi, come nel caso della presidente di Cinecittà, che ricopre anche la carica di presidente dell’Associazione dei produttori audiovisivi (Apa)”.

 

06/06/2025 - 11:57

“Mettere in discussione e delegittimare la Corte Penale Internazionale è molto pericoloso, perché mina un pilastro fondamentale della giustizia internazionale, lasciando intendere che si possa agire impuniti, compiendo i peggiori crimini. La dottrina Trump mira a stravolgere l’ordine costruito dopo la seconda guerra mondiale fondato sul multilateralismo, sullo stato di diritto, sui valori comuni di libertà e democrazia. Guai se il governo italiano si accoderà a questo attacco senza precedenti alla CPI e allo stato di diritto. Abbiamo ascoltato nei giorni scorsi dichiarazioni di autorevoli membri del nostro governo di forte delegittimazione della CPI. Attaccare la funzione di questa Corte e la sua indipendenza significa però non assicurare giustizia a vittime innocenti e avallare la logica dell'impunità per le azioni criminali su scala internazionale. La Premier Meloni chiarisca la posizione del governo italiano. Non segua chi mette in discussione la legalità internazionale, si schieri invece al fianco dell'UE nella difesa della libertà e autonomia della CPI". Così Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione politiche europee.

06/06/2025 - 11:05

“Il rifiuto alla mia legittima richiesta di accesso agli atti relativi al procedimento di rilascio dell’AIA e alla complessa partita della cessione degli impianti ex Ilva non è soltanto un atto di opacità istituzionale, ma un gesto grave e strumentale, finalizzato a mantenere un controllo politico assoluto sulla vicenda. Il Governo Meloni, e in particolare il Ministro Urso, stanno trasformando un tema delicatissimo – che riguarda salute pubblica, ambiente, lavoro e futuro industriale del Paese – in uno strumento di gestione elettorale e di ricatto.”

Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio, a seguito del diniego ministeriale all’accesso agli atti richiesto dallo stesso parlamentare.

“Non è tollerabile che un Governo si comporti come se le procedure amministrative e ambientali in corso fossero un affare privato. L’accesso agli atti è un diritto previsto dalla legge, ancor più se richiesto da un parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni ispettive e di controllo. Il diniego non è solo un segno di debolezza, ma la prova evidente che hanno qualcosa da nascondere.”

“Il Ministro Urso – prosegue Pagano – sta gestendo la crisi dell’ex Ilva come fosse un terreno di caccia elettorale. Procedimenti fondamentali per la tutela dell’ambiente, come l’AIA, o per il rilancio industriale, come la cessione degli impianti, vengono portati avanti in modo fumoso, senza trasparenza né coinvolgimento del territorio. E chi prova a chiedere conto, come ho fatto io, viene trattato come un intralcio. Questo è inaccettabile.”

“Se, come dice Urso, si tratta di procedimenti di natura squisitamente tecnica, allora aspettare il vincitore del ballottaggio non aggiunge, né toglie nulla agli esiti dell’AIA e della cessione. Ecco perché il silenzio del Ministro è in realtà un ricatto bello e buono, la solita trappola tesa ai tarantini: “se non votate per il nostro candidato, il banco salterà”, con tutte le conseguenze disastrose che ne deriverebbero in termini sociali e ambientali."

 

06/06/2025 - 11:04

“Il 67 per cento dei bambini con background migratorio è nato in Italia e frequenta le nostre scuole. Questo dato, da solo, racconta l’enorme ingiustizia che si consuma quotidianamente ai danni di migliaia di bambine e bambini: crescono nel nostro Paese, parlano la nostra lingua, condividono lo stesso percorso educativo dei loro coetanei, ma non hanno le stesse opportunità di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana”. Così la deputata Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura e responsabile nazionale Scuola del Pd.

“È il momento – aggiunge l’esponente dem - di colmare questo vuoto normativo e umano. Votare SÌ al referendum non è solo un atto politico, ma un gesto di giustizia verso una generazione che vive da italiana pur senza esserlo per legge. È necessario guardare alla realtà delle nostre aule scolastiche, dove la legge attuale non riesce più a rappresentare ciò che accade ogni giorno”.

“L’8 e il 9 giugno – conclude Manzi - sono un’occasione decisiva per cambiare rotta e riconoscere diritti a chi li merita. Andiamo a votare e votiamo SÌ: per una scuola che include, per un’Italia più giusta, per un futuro davvero comune”.

 

06/06/2025 - 10:34

“Ad oggi, per fare solo richiesta della cittadinanza italiana, sono necessari dieci anni di residenza continuativa e legale nel nostro Paese. Ma a questi si aggiungono poi anni di burocrazia, attese e intese, portando il tempo complessivo a 15, 18, a volte anche 20 anni. È un’attesa lunghissima, una vera e propria umiliazione e sofferenza per persone che spesso sono nate, cresciute, studiano e lavorano in Italia”. Lo denuncia la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile nazionale Giovani del Pd.

 

“Proponiamo - conclude Scarpa - di portare gli anni richiesti per poter presentare la domanda di cittadinanza da 10 a 5, mantenendo invariati tutti gli altri criteri previsti dalla legge. Questo semplice cambiamento ridurrà sensibilmente i tempi e restituirà dignità a migliaia di persone che vivono ogni giorno come italiane, pur senza esserlo formalmente. Per noi è solo una ‘X’ sulla scheda. Per loro è un cambiamento radicale nella vita. L’8 e il 9 giugno andiamo a votare e votiamo cinque SÌ a in particolare votiamo Sì al quinto quesito sulla cittadinanza”.

 

06/06/2025 - 10:04

“Ignorate chi vi dice di starvene a casa. Ignorate chi vi ripete che tanto non cambia mai nulla. Ignorate, soprattutto, una Presidente del Consiglio che, nel giorno della Festa della Repubblica, annuncia che andrà alle urne ma non ritirerà la scheda. Tradotto in italiano si chiama astensione, un tentativo evidente di far fallire il quorum. Ma gli italiani non sono fessi”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

 

“Gli italiani sanno bene – conclude Scotto – che l’Italia è una Repubblica fondata sul diritto al lavoro, non sulla libertà di licenziare. È per queste ragioni che invitiamo tutte e tutti a recarsi in massa alle urne domenica e lunedì. Il referendum è un’occasione concreta per dire basta alla precarietà e per riconoscere diritti a chi oggi è escluso. Dipende da noi, da ciascuno di noi”.

 

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