06/11/2024 - 17:59

“Per 4,5 milioni di persone il diritto alla cura non è fondamentale come cita l'articolo 32 della Costituzione. Sono coloro che non riescono più a curarsi perché le liste d'attesa sono troppo lunghe o perché non hanno i soldi per farlo. Il diritto alla cura è minato dalla mancanza di operatori sanitari, 30mila medici e 70mila infermieri. Al governo non importa nulla se sono emigrati all'estero circa 40mila medici negli ultimi anni e non mette un solo euro per nuove assunzioni”. Così il deputato dem Marco Furfaro, capogruppo in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale Pd nel question time al ministro Schillaci.
“Servirebbero risorse per la sanità – continua il parlamentare - e invece mettete 1 miliardo sui condoni e 1 miliardo per un centro vuoto in Albania e continuate a far morire il Ssn per favorire la sanità privata come ci confermano le quote del sottosegretario alla Salute nella struttura che pubblicizza il privato come soluzione alla cura”. “Riportate i valori della spesa sanitaria ai giusti valori del Pil e fatelo senza una calcolatrice truccata”, conclude Furfaro.

 

06/11/2024 - 17:58

“La vittoria netta di Trump, che ha ottenuto per la prima volta dopo molti anni anche la maggioranza del voto popolare, ci deve interrogare. Le persone che avvertono paura e incertezza, bisogno di protezione o sicurezza si rifugiano a destra, ascoltando le sirene propagandistiche di chi soffia sul fuoco delle tensioni. Purtroppo, questo successo non rappresenta una buona notizia per l'Italia e per l'Europa: i dazi annunciati impatteranno sul made in Italy, i passi indietro annunciati sugli impegni ambientali mettono a rischio il contrasto al cambiamento climatico, l'annunciato rallentamento negli investimenti Nato rischia di lasciarci più soli a difendere la pace e la sicurezza. In questo contesto, sarà vitale rafforzare del processo di integrazione europea. È tempo che l'Europa batta un colpo, con un salto di qualità nella propria azione politica. Dobbiamo raccogliere la sfida, già emersa con la pandemia e il conflitto in Ucraina, di rafforzare le politiche comuni e rilanciare il processo di integrazione in settori strategici, per una maggiore solidarietà e competitività interna, ma anche per consolidare la forza, l'autorevolezza e l'autonomia strategica dell'UE a livello internazionale". Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche europee a Montecitorio.

06/11/2024 - 17:47

“Servono almeno quattro miliardi. Questa richiesta per difendere un diritto costituzionale e far fronte alla spesa sanitaria del nostro paese non l’hanno avanzata medici e infermieri, né tanto meno il Pd. È  quanto lei ministro chiedeva a settembre al collega Giorgetti perché lei per primo sa che con meno di quella cifra il Ssn collassa. Dire che avete aumentato la spesa sanitaria è una bugia e lo confermano le audizioni – sindacati, Istat, Fondazione Gimbe, Banca d’Italia – in commissione bilancio”. Così la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga in replica al ministro Schillaci durante il question time.
“Vi ostinate a difendere una legge di bilancio – continua la deputata dem -  che non vede nella sanità alcuna priorità e fa scendere le risorse al 6,1% del Pil nel 2024 e toccare il minimo storico del 5,9 nel 2027. Mancano per coprire gli impegni di spesa e le Regioni saranno costrette a tagliare i servizi e mettere nuove tasse. Nel frattempo fate crescere la spesa sanitaria privata, quella a cui 4 milioni e mezzo di italiani sono costretti a rivolgersi ”. “La vostra sanità è basata solo sul portafoglio per cui chi ha soldi salta la lista d'attesa per la gioia anche di chi, oltre ad occupare incarichi di governo, ha anche interessi nelle strutture private. Chi non ha soldi rinuncia a curarsi”, conclude Braga.

06/11/2024 - 17:46

“La grande attenzione che Meloni e Lollobrigida avevano palesato sul comparto agricolo si è sciolta come neve al sole e nulla è rimasto degli impegni propagandisticamente presi. Una manovra di bilancio che, in agricoltura, non si pone il problema del sostegno ai giovani per favorire il ricambio generazionale, che non affronta il tema dei danni indiretti sulla peste suina e sulle altre emergenze, che non pone il problema della siccità e della carenza di acqua dal punto di vista strutturale, che toglie i soldi agricoli alla Zes unica del Mezzogiorno è una manovra farlocca, che non serve al Paese e tantomeno agli imprenditori agricoli”.

Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

“Finite le mance del decreto Agricoltura - aggiunge - pure necessarie per affrontare nel breve periodo le emergenze, il settore agricolo rischia il collasso e certamente non assolverà al primario compito di traguardare il Paese nel corso della transizione ecologica. Siamo preoccupati per questo e avendo il fondato timore che l’agricoltura sia uscita dalle attenzioni del governo, dopo aver ascoltato le organizzazioni delle imprese agricole, presenteremo un pacchetto di emendamenti mirati a dare le risposte che il governo non ha voluto inserire in manovra. Lo dimostra peraltro l’assurdo divieto di coltivazione e commercializzazione della canapa industriale che è stata gestita in termini ideologici e non economici. Quei trentamila addetti del settore, sono giovani che trasformano la canapa in prodotti di eccellenza. Il governo - conclude - li tratta come se fossero spacciatori”.

06/11/2024 - 17:45

Il disinvestimento su un settore cruciale per la crescita del Paese come quello della giustizia, oltre che per la difesa dei diritti dei cittadini, e sul suo funzionamento essenziale anche per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, è purtroppo evidente a tutti ed è stato ribadito anche nelle audizioni svolte alla Camera. Questi ulteriori tagli sul comparto giustizia e in particolare sul sistema dell’esecuzione della pena ci preoccupano molto considerato che siamo in presenza di una gravissima crisi del sistema penitenziario e che il sovraffollamento, la mancanza di servizi essenziali, la carenza di personale, l’insufficienza e l’inadeguatezza delle strutture, le criticità nell'assistenza sanitaria rischiano di porre in discussione i diritti fondamentali della persona e di compromettere la funzione di reinserimento sociale che la Costituzione indica come coessenziale all'esecuzione delle pene.

Così Federico Gianassi, capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera.

06/11/2024 - 17:44

Da TeleMeloni continue interferenze che affossano servizio pubblico

“Gasparri che fa il controcanto al Presidente della Repubblica supera davvero il limite. Ma del resto non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire: le interferenze del governo Meloni sulla Rai sono sotto gli occhi di tutti. Scalette stravolte, servizi televisivi cancellati, voci libere imbavagliate, conduttori allontanati, spoils system, tg censurati e usati per scopi personali, programmi cuciti su misura. L’elenco di interferenze di TeleMeloni è lungo e Gasparri fa finta di non vedere solo per vergogna visto che questa modalità sta affossando la Rai di cui ormai si parla solo per il calo degli ascolti” così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai che ringraziano il Presidente della Repubblica “per l’alto contenuto del messaggio inviato sui temi del servizio pubblico”.

06/11/2024 - 16:15

“La riunione di domani al Ministero del Made in Itay sulla vertenza Beko dovrà essere un passaggio fondamentale per capire le reali intenzioni dell’azienda nel nostro paese: non accetteremo altri rinvii, incertezze o nulla di fatto come già avvenuto nell’incontro del giugno scorso. Ci sono oltre 5000 lavoratori che da sette mesi attendono di capire quale sarà il piano industriale, se verranno fatti investimenti e soprattutto se ci sarà un reale rilancio di tutti gli stabilimenti presenti in Italia”. Così in una nota congiunta i deputati Pd Maria Cecilia Guerra ed Emiliano Fossi.

“Le politiche industriali di questo governo sono fallimentari: le multinazionali fanno ciò che vogliono (il caso Stellantis è emblematico) nell’assoluto immobilismo del Ministro Urso che sa solo minacciare l’attivazione della golden power senza spiegarne le reali ricadute positive. Alcune fabbriche territoriali, come quella di Siena e Cassinetta di Varese, hanno criticità irrisolte da anni e ore di cassa integrazione in aumento. Serve chiarezza, servono certezze e garanzie per i livelli occupazionali”.

06/11/2024 - 15:56

Sciopero e referendum sono rivolte previste da Costituzione

“Il capogruppo di Fratelli d’Italia dice che le parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini, sulla manovra di bilancio prefigurerebbero gli estremi di un reato. Perché avrebbe usato la parola rivolta sociale. Forse Foti dimentica che in Italia esiste ancora la libertà di parola e anche quella di sciopero per i sindacati dei lavoratori. Oltre che di promuovere dei referendum per abrogare leggi sbagliate. Che è una forma legale di rivolta alle leggi sbagliate del governo. Lo dice la Costituzione, non il sindacato. La destra smetta di minacciare chi non è d’accordo con le scelte di politica economica del governo. Vogliono per caso limitare il diritto di sciopero? Vogliono mettere a tacere il sindacato? Sarebbe un fatto gravissimo”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

06/11/2024 - 15:45

Sette mesi per l'attività ispettiva: senza un quadro chiaro si rischia la paralisi. Quella che doveva essere un’operazione urgente e celere è diventata un’operazione lumaca”

Nessuna risposta concreta dal Vice Ministro Rixi sull’esito delle ispezioni dei commissari nel Porto di Genova. Il governo prende tempo e rimanda la scadenza a fine anno. Quella che doveva essere un’operazione urgente, da risolvere in tempi brevi - vista anche l’importanza del settore per la Liguria e per il Paese - a oltre cinque mesi dall’avvio, è ancora in alto mare e si ipotizza una prima risposta a fine anno, dopo sette mesi.
Bisogna superare questa incertezza giuridica ed economica al più presto, per tutelare lavoratori e imprese. L'urgenza con cui era partito il lavoro della commissione, evidenziato dalle dichiarazioni del MIT, che annunciava un percorso in tempi rapidi per non pregiudicare lavoro e scadenze, ne dimostra l'importanza, ma proprio la rapidità è quella che è stata più disattesa.
Non vorremmo che il ritardo dell'esito dell'ispezione diventasse un pretesto per rinviare scelte e mantenere lo status quo della stagione precedente.
È necessario definire al più presto il quadro, per superare il rischio di paralisi delle attività portuali. Bisogna adoperarsi perché emerga in modo chiaro e trasparente quelle che sono le prospettive future perché non ci siano incertezze rispetto alle prossime scadenze e investimenti in atto e soprattutto per la tutela di tutti i lavoratori. Così la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente commissione trasporti Valentina Ghio, dopo la risposta del vice Ministro Rixi alla sua interrogazione sull’esito dell’attività della commissione ispettiva nel Porto di Genova dopo l’inchiesta giudiziaria

06/11/2024 - 15:27

“Abbiamo espresso in commissione un parere fortemente negativo su questa legge di Bilancio 2025. E’ una manovra che per la contrattazione collettiva nazionale del pubblico impiego, stanzia risorse insufficienti: solo 1.755 milioni di euro per il 2025, 3.550 milioni di euro per il 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dal 2027, che corrispondono ad incrementi retributivi rispettivamente dell’1,8 per cento, del 3,6 per cento e del 5,4 per cento a regime, rendendo il recupero dall’inflazione dal 2022 al 2024 impossibile. Si reintroduce il blocco del turn over per gli enti con più di 20 dipendenti, che si trasformerà in un pesante indebolimento delle pubbliche amministrazioni, con il rischio della riduzione dei servizi per cittadini e imprese a vantaggio del settore privato. Gravissima poi l’assenza di un qualsiasi segnale in materia di sicurezza sul lavoro, nonostante il ripetersi di episodi gravissimi, di quelle che possiamo chiamare vere proprie stragi sul lavoro”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

“A questo – ha proseguito l’esponente Pd - si aggiunge il processo di precarizzazione che sta portando avanti il governo, sia con il decreto Primo maggio (liberalizzazione dei contratti e termine, estensione dei voucher) che con il Collegato lavoro (contratti di somministrazione senza più limiti numerici, contratti stagionali estesi ad altri fattispecie e settori, “incentivazione fiscale” per i contratti misti), che porta inevitabilmente a una riduzione dei diritti dei lavoratori e dei loro redditi da lavoro annui, visto anche l’ostinata contrarietà della destra al salario minimo”.

“Questa – ha concluso Scotto – è una manovra dall’approccio ragionieristico che mira a rispettare i parametri del nuovo Patto di stabilità e crescita, ma è priva di organicità dal punto di vista strutturale e di strategie anticicliche ed espansive che servirebbero a rilanciare la nostra economia e di cui avrebbero bisogno i principali settori della vita del Paese”.

06/11/2024 - 15:20

“Le audizioni di questi giorni hanno fatto chiarezza sulla manovra smontando i numeri della propaganda del governo e confermando quanto il Pd denuncia fin dall’inizio. È un colpo letale agli enti locali con un taglio di quasi 8 miliardi nei prossimi cinque anni. Il governo Meloni colpisce i servizi pubblici essenziali già messi a dura prova dalle scelte approvate negli ultimi mesi che hanno penalizzato Comuni, Province e Regioni e che adesso rischiano addirittura di mettere in discussione molti investimenti previsti dal Pnrr. Le amministrazioni locali, con questi definanziamenti, saranno costrette a tagliare ancora la manutenzione degli immobili pubblici, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico,  i servizi alla collettività, i sussidi alle famiglie, la scuola, i trasporti e, soprattutto, i servizi socio-assistenziali e la sanità. La manovra ‘senza nuove tasse’ della Premier Meloni avrà un costo altissimo per i cittadini”.

Così la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè.

06/11/2024 - 15:12

"Bankitalia conferma due elementi di grande preoccupazione per il Mezzogiorno. Il primo è il congelamento demografico che pesa come un macigno sul futuro del Sud, il secondo riguarda invece il livello delle retribuzioni, che restano inferiori del 30 per cento rispetto a quelle del Nord. Uno degli strumenti per ridurre questi divari poteva essere il salario minimo, affossato invece dalla destra. Per il Pd affrontare la questione salariale, significa affrontare la principale emergenza del Paese. Avere bassi salari oggi, significa avere bassissime pensioni domani. Ma purtroppo, per questo governo, come conferma la legge di bilancio, le priorità sono altre". Così il deputato dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Sud per il Partito Democratico, commentando il rapporto Erit - L'Economia delle regioni italiane presentato oggi da Banca d'Italia.

06/11/2024 - 14:51

“La destra ha bocciato l’emendamento alla legge di bilancio presentato dal Pd e sottoscritto da Avs e M5S che introduce il principio che i contratti a termine, di breve durata, devono costare di più per le imprese rispetto al contratto a tempo indeterminato. Se fosse stata votata la nostra proposta, tra l’altro a costo zero per le casse dello Stato, sarebbero stati scoraggiati i contratti a termine con scadenza settimanale e mensile. Un segnale molto forte nella direzione della lotta alla precarietà e al sotto salario. Ma al governo Meloni non interessa fare un passo in questa direzione. Per loro la lotta alla precarietà si fa peggiorando le condizioni dei lavoratori, come fanno da un anno e mezzo bocciando il con il salario minimo e introducendo il decreto Primo Maggio e il collegato lavoro. La sintesi per la destra è: se sei precario è colpa tua ed è giusto che tu sia sfruttato”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

06/11/2024 - 14:50

"L'Italia è uno dei Paesi più esposti a calamità naturali per via della sua conformazione geologica e densità abitativa nelle aree vulnerabili. La normativa sulle catastrofi ambientali ha allungato e reso difficili gli interventi aumentando l'incertezza dei cittadini”. Così il deputato dem Augusto Curti intervenendo sul voto a Montecitorio sul ddl ricostruzione post-calamità annunciando l'astensione del gruppo Pd.
“Nelle ricostruzioni – continua il parlamentare - è fondamentale garantire che gli interventi non aumentino le diseguaglianze. Proprio per questo il Pd ha presentato una proposta di legge con l'intento di dare norme e procedure certe per tutto il Paese. Con lo stesso spirito abbiamo scelto di votare a favore all'abbinamento delle tre proposte presentate in Aula per l'adozione di un codice condiviso che garantisca immediatezza di interventi e uniformità”. “Non possiamo votare a favore di un testo che dovrebbe garantire unità ma su cui pesa la spada dell'autonomia differenziata. Non siamo ambigui come il governo”, conclude Curti.

06/11/2024 - 14:44

Da oggi sinistra europea sarà più sola, dobbiamo offrire una proposta alternativa

“LA SBERLA. Gli elettori di Trump hanno dato una sberla a un governo e a una leadership che sentivano lontano e che li ha delusi. Le dimensioni e lo spessore della sua vittoria sono di per sé significativi. Dunque non commettiamo l’errore di cercare giustificazioni in fattori esterni alla dinamica del dialogo che Trump e i suoi hanno saputo mantenere e rafforzare con strati estesi e differenziati di popolazione.
Certo da parte democratica sono stati inanellati quasi scientificamente gli errori che conducono alla sconfitta, fino al cambio del candidato nella volata finale. Ma non è proprio il caso di voler insegnare a Joe Biden, Kamala Harris, Obama, Clinton e altri come si fa a vincere. Nelle condizioni date Harris ha fatto il possibile.

C’è un malessere profondo e crescente di classi sociali, in Usa, in Europa, in Italia, che percepiscono il rischio di impoverire, che non credono alle istituzioni e si sentono mettere ai margini delle decisioni, che vedono nei flussi migratori un pericolo epocale, nel globalismo una sciagura. I democratici non sono stati capaci di cogliere, intercettare e dare risposte a queste paure, interpretare questo rancore e incanalarlo. I repubblicani sì, e hanno vinto.

Tutto questo parla anche noi, e a noi sta imparare la lezione o ignorarla, continuare a coltivare l’orto sicuro delle nostre certezze valoriali o fare i conti con le asprezze, le incertezze e i bisogni di persone in carne e ossa che misurano i soldi, cui dell’Europa, della Russia o della Cina importa poco o nulla.

Negli Stati Uniti sono accadute cose che non dovrebbero coglierci stupiti, perché non sono molto diverse da quanto abbiamo visto nelle recenti elezioni dei Länder tedeschi o in Austria, per tacere di Francia e Italia. L’involuzione delle democrazie liberali in regimi leaderistici è un fenomeno in atto anche in Europa, con dietro l’angolo il pericolo della deriva autoritaria o oligarchica. Forse più di Trump dovrebbe colpire la forza con cui si è imposto sulla scena Elon Musk, già pronto a raccogliere il testimone dell’anziano Donald.

Da oggi l’Europa sarà più sola, e la sinistra europea ancora di più. E quello che farà l’Europa conterà più di quello che temiamo possa fare Trump: ci hanno dato le chiavi di casa e ci hanno detto arrangiatevi. Oggi possiamo decidere di diventare rapidamente adulti, affrontare i temi scomodi che muovono le masse, offrire una proposta alternativa e convincente. Oppure possiamo rassegnarci pensosamente ad accompagnare un declino delle democrazie occidentali il cui sentiero sembra già tracciato”. Lo scrive su Facebook Debora Serracchiani, deputata e responsabile Sicurezza del Pd.

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