"Anche quest'anno a Predappio abbiamo assistito ad una manifestazione che esalta la marcia su Roma, con tanto di saluti romani. Scene che indignano e amareggiano. La nostra democrazia è nata dall' antifascismo, grazie all'altissimo prezzo di sangue pagato dal popolo italiano per sconfiggere la dittatura di Mussolini. In Italia l' apologia di fascismo è un crimine, proprio perché il fascismo ha rappresentato l'oppressione violenta della libertà e della democrazia. Manifestazioni come questa vanno contrastate da tutte le forze politiche, con le ragioni della democrazia e della libertà. Ogni forma di apologia di fascismo deve essere perseguita, applicando la normativa vigente". Così Andrea De Maria, deputato del PD.
“Siamo profondamente preoccupati e condanniamo fermamente l’attacco al Liceo Leonardo Da Vinci. Atti come questi non si devono più ripetere. Vedere porte divelte e svastiche sui muri di una scuola fa male: è un attacco alla democrazia e alla libertà in un luogo che invece dovrebbe essere di dialogo e incontro, dove si formano i giovani. Chiediamo che venga fatta chiarezza al più presto”, cos’ i parlamentari liguri del Pd Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo, Luca Pastorino.
“Dopo la solidarietà di facciata, è ripartito l’attacco contro Report e Sigfrido Ranucci. Le belle parole e le testimonianze di circostanza di Fratelli d’Italia si sono rapidamente trasformate nell’ennesima ondata della macchina del fango e della disinformazione, tornata all’attacco con forza.
È inaudito che, poche ore prima dell’avvio dell’esposto del Garante della Privacy contro Ranucci, alcuni componenti di un’istituzione che dovrebbe garantire terzietà e indipendenza siano stati visti entrare nella sede del partito di Giorgia Meloni. Arriveranno forse le smentite di rito, ma, se confermato, la coincidenza e la tempistica dell’incontro tra Ghiglia e Arianna Meloni non possono passare inosservate.
Chiediamo innanzitutto alla Rai di attivarsi e di farsi promotrice di un’azione di difesa nei confronti di Report, a tutela di Ranucci e a salvaguardia dell’indipendenza del servizio pubblico.” Così i componenti del Partito Democratico nella Commissione di Vigilanza Rai.
“Mentre la sottosegretaria Borgonzoni si fa bella con i numeri del Piano Cinema e Immagini per la Scuola, la realtà è che la manovra del governo Meloni mette in discussione l’intero sistema del cinema e dell’audiovisivo italiano. Altro che festa: con tagli complessivi superiori al mezzo miliardo di euro, il Governo rende incerti perfino i progetti per le scuole di cui oggi la stessa Borgonzoni si vanta. Progetti che, a causa di un comma inserito nella Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri e trasmessa alle Camere, non avranno più garanzia di finanziamento stabile”, lo dice Matteo Orfini, deputato democratico e componente della Commissione Cultura della Camera.
“Ai tagli al Fondo per il Cinema — spiega Orfini — che perderà 150 milioni nel 2026 e altri 200 milioni dal 2027, si aggiungono i tagli lineari e la decisione drammatica annunciata ieri dalla sottosegretaria di ridurre il tax credit dal 40% al 30%.
Scelte che colpiranno duramente le produzioni italiane e allontaneranno quelle internazionali, con effetti pesanti sull’occupazione e sull’intera filiera.”
“Borgonzoni prenda atto della realtà — conclude Orfini —: non c’è nulla da festeggiare. Il governo di cui fa parte sta affossando il cinema italiano.”
Zone già sfruttate non devono ospitare nuovi impianti
“Il governo adotti subito il nuovo decreto sulle aree idonee, recependo i rilievi del Tar Lazio e definendo criteri tecnici chiari, omogenei e vincolanti. Occorre garantire una pianificazione condivisa e sostenibile, rafforzando il ruolo delle Regioni e degli enti locali e prevedendo adeguate misure di compensazione per i territori interessati. Ogni ulteriore ritardo rallenta la transizione energetica, crea tensioni con i territori interessati e mette a rischio investimenti fondamentali per lo sviluppo delle energie rinnovabili": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente, depositando una interrogazione parlamentare.
“E' comunque evidente come alcune zone, dove sono già presenti da anni centrali energetiche per lo sfruttamento di energie rinnovabili come appunto la provincia di Grosseto o l'Amiata per la geotermia, dovrebbero essere escluse a priori dalle aree idonee. In ogni caso servono regole certe e tempi rapidi per favorire la diffusione delle rinnovabili e assicurare coerenza nella pianificazione energetica nazionale. La transizione ecologica non può più attendere".
“Per questo invito i colleghi parlamentari di Fratelli d'Italia Simona Petrucci e Fabrizio Rossi a condividere questa impostazione e sollecitare il governo ad adeguare velocemente le norme per il bene dello sviluppo del nostro territorio“: conclude.
"Ottant'anni fa nasceva l'Onu e da ottant'anni rappresenta quel sistema di regole internazionali di convivenza tra gli Stati che, dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno scelto di lavorare insieme per mantenere la pace. Organismi multilaterali, diritto internazionale, tavoli di confronto e mediazione dove si potessero risolvere le controversie senza ricorrere alla guerra, ma anche un impianto di norme da imporre perfino in caso di conflitto.
Quel sistema negli ultimi tempi è stato messo seriamente in discussione e rischia di essere compromesso. E' imperfetto? Sicuramente, ma è anche l'unico che abbiamo per contribuire a riportare la pace dove non c'è e per evitare che si interrompa dove c'è.
Per chi come me ha lavorato per 25 anni nelle agenzie della Nazioni Unite, oggi è una giornata che ha un significato profondo che si radica nei valori di solidarietà, coesistenza pacifica e rispetto delle differenze. In un tempo di minacce militari su più fronti e di diritto internazionale calpestato, va più che mai rafforzato il ruolo fondamentale dell'Onu. Lavorare insieme per ridare slancio e centralità al multilateralismo è un dovere di tutti coloro che non vogliono arrendersi alla legge del più forte". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Innovazione e competenze tecnologiche sono i due cardini necessari per creare sviluppo anche in una terra come la Sicilia attraverso la diffusione e l’incremento delle tecnologie satellitari. La new space economy è la chiave di volta, per una regione come la nostra che offre svariate caratteristiche favorevoli – una su tutte la posizione strategica nel Mediterraneo – ma occorre avere una visione di presente e di futuro per lo sviluppo della nostra Isola che non può alimentare la solita offerta formativa di estetisti, pizzaioli e parrucchieri ma deve attrezzarsi per colmare questo gap e investire su figure innovative e di alta specializzazione”.
Lo ha detto il segretario del Pd Sicilia e capogruppo Pd in commissione Trasporti e telecomunicazioni alla Camera, Anthony Barbagallo, intervenendo al decennale di Sicilsat Communications, una eccellenza del settore da rimarcare ancora di più essendo una azienda siciliana specializzata nella progettazione di stazioni satellitari e sistemi di comunicazione avanzati, con sede nell’hinterland catanese.
“Dal dissesto idrogeologico al monitoraggio dei cambiamenti climatici – prosegue – si possono trarre spunti e informazioni utili in svariati ambiti sia produttivi, come l’agricoltura e la logistica, sia per quanto altri aspetti legati alla salute e alla sostenibilità. Il PNRR prevede - solo per la Sicilia - oltre 1 miliardo e mezzo di euro per la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, prestando particolare attenzione allo sviluppo connessioni satellitari in vista della transizione digitale e verde e a contribuire allo sviluppo del settore spaziale. Questo governo finora – conclude - non ha brillato per l’attuazione delle misure del Pnrr ma sarò nostro compito vigilare e sollecitare interventi perché non sia un’ennesima occasione sprecata”.
“La decisione della Corte dei Conti di deferire la delibera Cipess per una valutazione di merito sulla sua conformità al quadro normativo di riferimento, oltre che ai principi eurounitari, conferma tutte le nostre le perplessità. Per la Corte vi sono criticità rispetto alle sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento e dubbi sulle continue modifiche intervenute al progetto. Insomma, il Ponte e Salvini sono in un vicolo cieco. Ma al buio resta anche il futuro delle infrastrutture del Paese, visto che per drenare risorse per il Ponte nella legge di bilancio sono state definanziate tutte le altre opere fondamentali per gli interessi dei cittadini italiani”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.
“Il tema della casa richiede una volontà di intervenire con misure a sostegno della casa in affitto e adeguate risorse. I comuni sono lasciati soli da tempo di fronte alla emergenza casa, senza un piano nazionale e misure fiscali adeguate. Lo sfratto di ieri a Bologna è un altro esempio di una situazione insostenibile, che non può essere affrontata in termini di solo ordine pubblico: c’è un ordine umano prima che pubblico … e invece di fare a scaricabarile il Governo dialoghi per approvare soluzioni, a cominciare da fondi sociali adeguati per il sostegno all’affitto e per ristrutturare le case in edilizia popolare”. Così una nota del deputato democratico Virginio Merola.
“Il sistema dei porti italiani non può essere paralizzato dai continui scontri, evidenti o latenti, che caratterizzano la maggioranza di governo. Noi riteniamo che sia fondamentale, al contrario, confrontarsi su questo argomento partendo dal presupposto irrinunciabile che lo stallo non fa bene al tessuto produttivo del Paese. Anche in questo caso Salvini, con la decisione di procedere comunque ed in solitudine alle nomine dei vertici delle autorità portuali pensa al proprio tornaconto che non a quello più generale determinando, peraltro, una violazione delle prerogative in capo alle commissioni parlamentari”.
Così il segretario del Pd Sicilia e capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, a margine di “Italian Cruise day” in corso alla Vecchia Dogana del Porto di Catania.
“Per quanto concerne invece la sedicente riforma dei porti - aggiunge- fino ad ora abbiamo solo letto annunci più o meno roboanti. Auspichiamo che quanto prima arrivi in Parlamento e che magari, il governo e la maggioranza, abbiano la voglia di alimentare un confronto vero. A nostro giudizio serve un intervento normativo che garantisca una semplificazione certa ed affronti i nodi del settore a partire da una schiarita sulla governance. Insomma - conclude - i porti per noi sono terreno di confronto e non di scontro interno".
“La dinamica dei salari è ferma dal 2020. Lo dice l’Ufficio per il bilancio. Siamo a meno 8,8 per cento di perdita del potere d’acquisto. Qualcuno informi Giorgia Meloni che l’emergenza sono i salari reali, non insultare l’opposizione”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Desidero esprimere pubblicamente un sincero e profondo ringraziamento all’Ambasciatore Paolo Crudele per il lavoro svolto con dedizione, equilibrio e passione nel corso del suo mandato a Canberra. L’Ambasciatore Crudele ha rappresentato l’Italia con competenza e sensibilità, dimostrando sempre grande attenzione ai bisogni dei connazionali e al rafforzamento dei legami tra il nostro Paese e l’Australia.
Sotto la sua guida, l’Ambasciata d’Italia ha promosso con efficacia il dialogo istituzionale, la cooperazione economica, culturale e scientifica, valorizzando il contributo delle imprese italiane e sostenendo le nuove generazioni di italo-australiani che vogliono mantenere vivo il legame con le proprie origini.Il suo stile sobrio ma incisivo, la capacità di ascolto e la vicinanza concreta alle nostre comunità hanno lasciato un segno profondo. In anni complessi, segnati da sfide globali e da importanti trasformazioni, l’Ambasciatore Crudele ha saputo rafforzare il ruolo dell’Italia come interlocutore credibile, affidabile e vicino alle persone. Desidero ringraziarlo, a titolo personale e istituzionale, per la collaborazione costante e per l’attenzione dimostrata verso le istanze degli italiani all’estero, che ha sempre affrontato con serietà e spirito di servizio. A lui vanno il mio più sentito apprezzamento e gli auguri più sinceri per i prossimi incarichi e per il futuro, certo che continuerà a onorare il nostro Paese con la stessa professionalità e dedizione che lo hanno sempre contraddistinto." Così Nicola Carè, deputato eletto nella circoscrizione Estero, Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.

"La Legge di Bilancio per le opere del Paese è stata un bagno di sangue. Meloni e Giorgetti hanno svenduto il futuro delle infrastrutture italiane lasciando intatte le risorse solo per il Ponte sullo Stretto. Una infrastruttura, peraltro, che adesso è soltanto sulla carta e con progetto e permessi che hanno ancora troppe incognite”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
"La manovra economica trasmessa al Senato - aggiunge - mostra chiaramente che sono stati definanziati progetti essenziali, come le metropolitane di Roma, Milano, Napoli, la statale 106 Jonica, la statale 4 Salaria, la Tirrenica e la Salaria. Si tratta di Infrastrutture necessarie per la mobilità dell'intera nazione e dei centri urbani a maggiore densità. Questi tagli devastanti certificano l'assoluta inconsistenza politica di Matteo Salvini, che ha assistito impotente e nonostante le continue promesse mancate, alla completa messa in mora del suo Ministero. Come Partito Democratico - conclude - cercheremo di rimediare a questo disastro presentando emendamenti durante il passaggio parlamentare”.
“La Rai, servizio pubblico finanziato dai cittadini, ha il dovere di garantire pluralismo, libertà d’espressione e accesso all’informazione. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in Vigilanza Rai. Per la seconda volta assistiamo alla mancata messa in onda del documentario No Other Land, previsto su Rai 3 il 7 e il 21 ottobre scorsi e cancellato all’ultimo momento senza spiegazioni.”
I componenti della Vigilanza unitamente a Laura Boldrini denunciano: “il film, vincitore del premio Oscar come miglior documentario, racconta la resistenza della comunità palestinese di Masafer Yatta contro l’occupazione israeliana e rappresenta una testimonianza di grande valore umano e politico. È inaccettabile che una produzione di tale rilievo venga esclusa dal palinsesto per motivazioni che, a oggi, restano oscure.”
“Ancora più gravi – proseguono– appaiono le parole del direttore Cinema e serie TV Rai, Adriano De Maio, secondo cui la messa in onda sarebbe stata rinviata per non ‘incrinare il clima di speranza per la pace’. Un’affermazione che suona come un tentativo di censura preventiva e un’ingerenza politica inammissibile. La pace non si costruisce nascondendo la verità o impedendo la diffusione di opere che raccontano la sofferenza dei popoli.”
“Ci aspettiamo dalla Rai – conclude la deputata – chiarezza sulle ragioni di questa decisione e la conferma della nuova data di trasmissione annunciata per il 15 novembre. Il servizio pubblico deve tornare a essere presidio di libertà e di pluralismo, non strumento di oscurantismo e autocensura.”
"Le licenze rilasciate da Israele a molte aziende, incluse italiane, per lo sfruttamento del gas naturale nelle acque palestinesi violano il diritto internazionale, aggravano il conflitto e aprono la strada a nuove annessioni illegittime.
Per questo, con un'interrogazione al ministro degli Esteri chiediamo se il governo non intenda porre fine a questa pratica sospendendo l'acquisto di beni e risorse frutto proprio di quello sfruttamento. Hanno firmato l'interrogazione anche le colleghe Sara Ferrari, Rachele Scarpa e Patrizia Prestipino e i colleghi Fabio Porta, Arturo Scotto, Nico Stumpo e Stefano Vaccari.
Le acque al largo della Striscia di Gaza non sono di competenza di Israele, come stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e dagli Accordi di Oslo. L'Italia è tenuta al rispetto del diritto internazionale così come lo sono le aziende a partecipazione statale come Eni.
E' ora di porre fine ad un sistema economico che avalla l'illegalità e l'occupazione illegittima di acque palestinesi". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.