“M’illumino di meno no borders” non è uno slogan, è l’impegno di ogni giorno per prenderci cura dell’ambiente e del pianeta. Per promuovere una società più responsabile e più giusta.
Felice di averla promossa come Legge insieme a Caterpillar Rai e a tanti compagni di strada!
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"La Grecia ha approvato il matrimonio egualitario e le adozioni per le coppie dello stesso sesso, anche con i voti della destra. L’Italia così resta l’ultimo Paese occidentale a discriminare i suoi cittadini. Continuiamo la lotta contro la destra italiana sempre più reazionaria". Lo scrive sui social il deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico.
Serracchiani e Gianassi (Pd): maggioranza divisa, uniti solo nella delegittimazione dei magistrati
“Stiamo assistendo ormai da settimane alla fuga della maggioranza di destra rispetto all’espressione di pareri sui decreti di attuazione della riforma Cartabia, in particolare sui magistrati fuori ruolo e sulle modifiche dell’ordinamento giudiziario che attengono anche al fascicolo di valutazione del magistrato. Questa destra, che a parole si mostra sempre molto muscolare e che in questo primo anno e mezzo di legislatura non ha mai perso l’occasione di fare della giustizia una bandiera ideologica, alla prova dei fatti finisce per scappare. Da settimane abbiamo presentato il nostro parere sui magistrati fuori ruolo, ma dalla maggioranza nessun segno. Ciò che il governo prospetta è una riduzione minimale che non utilizza gli spazi concessi dalla riforma Cartabia che consentivano la riduzione ben più significativa dei magistrati fuori ruolo. Noi, a differenza della maggioranza di destra, non abbiamo mai pensato che la funzione del magistrato fuori ruolo debba essere contrastata in sé perché quelle competenze sono estremamente utili. Ciò che va evitato è un numero eccessivo che finisce per determinare due conseguenze negative: una maggiore scopertura di organico della magistratura e una relazione troppo stretta tra politica e magistratura che invece meritano di essere distinte. Questa maggioranza, che - sbagliando - non perde occasione di attaccare e delegittimare la magistratura, continua poi a procedere con la tecnica del rinvio, un atteggiamento politico ipocrita e debole frutto delle clamorose differenze, distinzioni e incoerenze che la caratterizzano” così i deputati Federico Gianassi e Debora Serracchiani, rispettivamente capogruppo dem in Commissione Giustizia e responsabile Giustizia del Partito democratico.
Scuola, sanità, trasporti: sono la spina dorsale del paese che passa nelle mani delle regioni non per renderle più vicine ai cittadini, ma per creare differenze tra loro. Anche alla Camera, dove è approdato il progetto dell’Autonomia differenziata, ci batteremo per non consentire alla maggioranza di spaccare il paese. Chiediamo che il governo presenti al più presto un piano su come gestire il rispetto dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni previsti in Costituzione. Perché se vogliono l’autonomia devono metterci le risorse per superare gli squilibri territoriali e garantire la coesione sociale.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Bonafè, accordo Italia-Albania inutile e costoso, Governo si fermi
“Meloni rifletta sulla tempistica del messaggio della Cei che arriva nel mezzo della sua informativa a Chigi sulle politiche migratorie. È una chiara denuncia alle politiche portate avanti dal Governo”. Così la capogruppo democratica nella commissione affari costituzionali della camera, Simona Bonafè che sottolinea “le parole della Cei dovrebbero far riflettere la Presidente Meloni perchè certificano che non sono più le sole opposizioni a denunciare l’inutilità e lo spreco di risorse del protocollo Italia-Albania - che peserà sulle casse dello stato per oltre 650 milioni -. Le preoccupazioni sono diffuse per un intervento che non inciderà sul numero degli sbarchi e che, nella sua applicazione, genererà forti discriminazioni in contrasto con la normativa europea”.
Commissione certifica enormi criticità
La Commissione certifica le enormi criticità delle politiche economiche del Governo, come noi denunciamo da tempo. La crescita dell'Italia si riduce dallo 0,9% allo 0,7% nel 2024 e ultima in UE insieme alla Germania nel 2025. Questi dati, inseriti peraltro nel quadro della riforma del Patto di Stabilità al ribasso, costringeranno molto probabilmente il Governo a delle correzioni della manovra per assicurare la tenuta del Paese nei binari di sostenibilità finanziaria. La verità è che la destra è bravissima a fare propaganda ed annunci, ma incapace di rilanciare l'economia e di attuare in modo efficace il Pnrr su cui arrivano ogni giorno tra l’altro allarmi che parlano di ritardi, mancanza di fondi e criticità. Questo succede quando si agisce in modo approssimativo e per spot come fa da mesi ormai il Governo ai danni del Paese”. così il capogruppo del Pd nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
“Quanto accaduto stamattina al Senato, in merito alla richiesta delle Regioni e degli Enti locali di avere una compartecipazione al gettito delle Slot nella misura del 5%, è di una gravità inaudita. Intanto questo significa che non conoscono nemmeno ciò di cui stanno parlando: le Slot rientrano nel ‘gioco fisico’ mentre questa parte del Riordino, riguarda solo l’on-line. Pensare che da uno strumento come quello del gioco si possa fare cassa sulla disperazione di milioni di cittadini italiani, nei fatti contribuendo ad alimentare una spirale patologica che ha già gettato sul lastrico tante famiglie che si rivolgono poi ai servizi sociali dei comuni, è una scelta paradossale e controproducente che rischia di gettare alle ortiche anni di lavoro da parte di centinaia di associazioni di operatori impegnati nel Terzo settore a ridurre il danno della ludopatia e a contrastare le pratiche illegali collegate al gioco sia fisico che online. Peraltro le tante organizzazioni che hanno dato vita alla campagna ‘Mettiamoci in gioco’ hanno informato la Camera e il Senato sui limiti dell’azione che si sta intraprendendo e gli effetti disastrosi sui cittadini. Mi auguro a questo punto che il governo non accolga questa scellerata proposta che peggiorerebbe ulteriormente una delega di riordino che le stesse associazioni di impresa del settore hanno giudicata sbagliata e fatta male”.
Lo dichiara il deputato del Pd, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
Questa mattina ho partecipato al tavolo di crisi presso il Ministero competente per La Perla. Confermo tutto il mio sostegno ai lavoratori e alle loro Organizzazioni Sindacali. Si mettano in atto tutte le iniziative per salvare i posti di lavoro e un gioiello del Made in Italy.
Lo ha scritto su X Andrea De Maria, deputato Pd.
Presentata proposta di legge del Pd per lo screening neonatale gratuito (NIPT)
“La nostra proposta di legge va nella direzione di garantire a tutte le mamme di tutte le fasce sociali e di reddito di poter accedere a screening di alto livello per controllare la salute del feto. Oggi questo test è offerto soprattutto in forma privatistica con costi molto elevati a carico delle famiglie e una non sempre adeguata consulenza genetica pre-test. Un test NIPT erogato in modo adeguato e previsto dalla spesa sanitaria nazionale rappresenta il modello migliore per quanto attiene al rapporto costi/benefici e non solo riduce sensibilmente il ricorso a pratiche invasive, ma limita molto la situazione di ansia e paura per madri e padri in attesa di conoscere i risultati o nella peggiore delle ipotesi interruzioni di gravidanza dovute a scarsa informazione. Per questo vogliamo informare le famiglie e dotarle di uno strumento che permetta loro di vivere una gravidanza più serena e sicura”. Lo ha spiegato Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali di Montecitorio e responsabile Welfare del Pd, durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del Partito democratico che prevede “Disposizioni per l'inserimento dell’esame diagnostico prenatale non invasivo (NIPT) nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza a carico del Servizio sanitario nazionale”.
Botta e risposta sui social tra ministro e deputata dem
“Anziché il ministro dell’istruzione abbiamo un questore mancato. E’ una vergogna sostituire la regola generale del nostro ordinamento (e di tutti i Paesi democratici) per cui si risponde dei danni solo per colpa o dolo con un regime di colpa presunta che è previsto solo in casi eccezionali, del tutto diversi da questo e che finisce per punire uno studente anche dei danni che non ha commesso” così la deputata democratica Michela Di Biase replica al ministro dell’istruzione che l’ha chiamata in causa sui social per una sua dichiarazione contraria all’introduzione “dell’onere della prova agli studenti che occupano”. “La scuola è il luogo dell’inclusione, del dialogo. Il primo compito del sistema di istruzione è la formazione degli studenti come cittadini responsabili. Ecco perché non si può rimanere in silenzio davanti alle parole del Ministro Valditara, che ogni giorno inventa un nuovo reato o una nuova punizione per gli studenti. L’idea del Ministro è trasformare le nostre scuole in luoghi di pena, aumentando ansie e disagi degli studenti”
"Bene la Corte d'Appello di Roma che ha ribadito una cosa semplice ma importante, che in un paese civile dovrebbe essere ovvia: se in una famiglia ci sono due mamme, sulla carta d'identità dei figli va scritto "madre" per entrambe, se ci sono due papà, andrà scritto "padre" per tutti e due, se ci sono una mamma e un papà, si scriverà "madre" e "padre". O si usi in ogni circostanza "genitore”.
Il decreto voluto da Salvini quando era ministro dell'Interno non può cambiare la realtà delle famiglie italiane, non può cambiare il genere delle persone e non può discriminare i bambini perché figli di coppie dello stesso sesso.
Questa è “politica della discriminazione”: è perseguitare le cittadine e i cittadini rendendo loro la vita impossibile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Il deputato democratico, Arturo Scotto ricostruisce su facebook il botta e risposta che ha avuto ieri con il sottosegretario Bignami nel corso dell’esame del decreto mille proroghe.
Ecco il testo del suo post
“Breve ricostruzione di una brutta giornata parlamentare.
Ieri sera, durante il pessimo dibattito alla Camera dei Deputati sulla Commissione Covid, mi sono avvicinato ai banchi del Governo per sollecitare il sottosegretario alla Salute Gemmato a far abbassare i toni.
Lo stesso hanno fatto successivamente il collega Sarracino e il collega Pagano, animati dallo stesso obiettivo.
La seduta era diventata una bolgia ed emergeva in maniera evidente la voglia di vendetta che attraversava questa forzatura della destra. L’intervento della collega di Fratelli d’Italia, Buonguerrieri, era un comizio in piena regola che oltre a riecheggiare i soliti slogan dei no vax era pieno di notizie false.
A partire da quella su Conte e Speranza condannati. Pazzesca manipolazione della realtà.
Accanto a lui c’era il viceministro Bignami, evidentemente tronfio per aver portato a casa questa specie di Tribunale speciale contro gli avversari politici, che si è intromesso nel colloquio tra me e Gemmato rivendicando che le denunce a Conte e Speranza le aveva fatte lui e che era meglio che non gli rompevo i coglioni.
Esattamente così.
Non proprio una frase degna di chi siede al governo, come gli ha detto il collega Pagano diviso dai banchi del Governo dal collega Sarracino che ha fatto da forza di interposizione, diciamo.
Nella concitazione gli ho risposto per le rime, sicuramente sbagliando. E
me ne scuso perché è un linguaggio che preferisco sempre evitare nella vita pubblica come in quella privata.
Meglio quando si veste da nazista a carnevale che da c…e qual è: più o meno mi sarebbe scappata questa battuta nella foga del diverbio, secondo le cronache. Una cosa è sicura: rivolgendomi a lui ho pronunciato senz’altro nella stessa frase le due espressioni.
Vorrei tuttavia rettificare.
In ogni caso, e’ comunque meglio andare in giro da c…e che da nazista.
Scelga lui, ma secondo me peggio di nazista non c’è nulla.
E con i nazisti non sono abituato a parlare”.
“In questo decreto si parla di proroghe, ma in realtà si tocca la carne viva di tantissime persone, purtroppo incidendo in una maniera sbagliata. Non dare la proroga dello scorrimento delle graduatorie per le assunzioni nella pubblica amministrazione sarebbe un esito tremendo. Non lo diciamo solo noi, ma anche i sindacati. Non approviamolo senza che dentro ci sia la proroga più attesa e più importante, che coinvolge decine di migliaia di ragazzi e anche migliaia di cittadini che tutti giorni si confrontano con la pubblica amministrazione. Si colpiscono persone che hanno studiato, svolto il concorso, sono risultate idonee ad entrare in graduatoria, per poi restare escluse senza neanche una spiegazione. Sarebbe inconcepibile. Non ci arrenderemo. Presenteremo una specifica proposta di legge e chiederemo a tutti i gruppi di sottoscriverla. Se il governo volesse intervenire veramente dinnanzi a questa urgenza con un suo provvedimento, siamo pronti a sostenere anche questa iniziativa. Non è possibile che in questo decreto vengano premiati i No Vax che hanno messo a repentaglio la sicurezza della nostra comunità e non tutti quei giovani che sono in graduatoria per essere assunti nella pubblica amministrazione”.
Così Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula nella discussione generale del Decreto Milleproroghe.
“L’autonomia differenziata mette a rischio l'unità e la coesione nazionale e renderà impossibile vivere al sud dove saranno compromessi i diritti dei cittadini perché minati i servizi essenziali, dalla scuola, alla sanità all’assistenza sociale”. Così il deputato democratico, Piero De Luca che aggiunge: “Siamo davanti a un provvedimento estremamente dannoso per questo chiediamo che il dibattito parlamentare non venga strozzato e che la presidenza della commissione affari costituzionali si faccia garante di un esame approfondito che, nei tempi e nelle modalità, consenta al parlamento di ascoltare gli esperti all’interno di un ampio ciclo di audizioni. Non possiamo agire con fretta e superficialità su un provvedimento che spacca l’Italia e crea cittadini di ‘serie A’ e cittadini di serie B”.
“Comprendo il nervosismo della collega di Forza Italia, Chiara Tenerini, che ogni giorno deve difendere l’indifendibile sugli annunciati e mai ad oggi stanziati finanziamenti per la Tirrenica. Le ricordo però che il suo partito è al governo ormai ininterrottamente da quattro anni e continuare a dare la colpa agli altri è francamente ridicolo. Rimanendo nel merito della questione che ha sollevato la sua indignazione, ci spieghi però perché a dicembre inveiva contro i rincari del Casello San Pietro in Palazzi-Rosignano (in provincia di Livorno), depositando addirittura una interrogazione, e pochi giorni fa, dopo il nostro emendamento per togliere il pedaggio poi bocciato dalla destra, non solo è rimasta in silenzio ma, come possono verificare tutti dal sito internet della Camera, ha addirittura ritirato il suo atto? Aveva timore di mettere in imbarazzo Salvini e Meloni che aumentano i pedaggi a scapito dei pendolari? Io credo che allo specchio si debba guardare soprattutto lei”.
Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, replicando alle dichiarazioni della deputata di Fi.