“Essere eletti alla Camera comporta un onore ma soprattutto una enorme responsabilità nei confronti dei cittadini, anche in relazione al contesto nazionale ed internazionale che stiamo vivendo”.
È quanto dichiara il neo deputato del Partito Democratico Marco Simiani, nel primo giorno di insediamento a Montecitorio in svolgimento oggi, giovedì 13 ottobre.
“Il mio obiettivo prioritario sarà quello di portare avanti le istanze di cittadini e imprese, tenendo un rapporto e un confronto continuo e proficuo con le realtà sociali, produttive ed economiche del mio collegio: un territorio vasto e diversificato della Toscana che comprende le province di Arezzo, Siena, Grosseto e parte della Provincia di Livorno. Quando non sarò impegnato a Roma nei lavori di Aula e Commissione mi recherò in maniera capillare nei centri abitati e nelle realtà produttive, con particolare attenzione per le aree interne e marginali, per raccogliere istanze, proposte e progetti da concretizzare nell’azione parlamentare”: conclude Marco Simiani.
"L' Amministrazione comunale di Predappio ha deciso di non dare il patrocinio alla manifestazione promossa dall' Anpi per ricordare la liberazione di quel comune. Una scelta grave ed inaccettabile. A maggior ragione colpisce che questo accada dove in troppe occasioni si sono svolte manifestazioni di nostalgici del regime fascista. La nostra Repubblica e la nostra Costituzione nascono dalla lotta antifascista e dal sacrificio di tanti, degli eserciti alleati come dei partigiani, che hanno liberato l' Italia dalla dittatura fascista e dagli invasori nazisti. Le nostre istituzioni democratiche hanno il dovere di non dimenticarlo".
Così Andrea De Maria, deputato PD.
"Bella Ciao sia riconosciuta come canto di valore istituzionale perché rappresenta i più alti valori alla base della nascita della Repubblica dopo la tragica fase della dittatura nazifascista". Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Furfaro, deputati del PD che questa mattina come primo atto del loro mandato hanno depositato una proposta di legge che punta a riconosce il carattere istituzionale ad un inno di chiara espressione popolare.
"Con la nostra proposta chiediamo, inoltre, che la canzone Bella Ciao sia eseguita dopo l'inno nazionale in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile.
Lo dobbiamo a chi ha lottato e a sacrificato la propria vita per restituire libertà e democrazia al nostro Paese. Lo dobbiamo a personalità come Liliana Segre che anche oggi in seduta di apertura del Senato, mentre la destra si apprestava a fare scelte discutibili sulla presidenza, ci ha ricordato che il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno sono date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro".
“Un candidato omofobo e misogino non è degno di ricoprire una delle cariche più importanti delle nostre Istituzioni. Istituzioni che hanno il dovere di rappresentare tutte e tutti, comprese le persone che Lorenzo Fontana, negli anni, ha discriminato, offeso, calpestato.
Mi appello alle donne e agli uomini del centrodestra: chiedete alle vostre figlie se reputano accettabile che il loro diritto all'aborto venga definito "l'uccisione di un innocente", come Lorenzo Fontana ha fatto.
Chiedete ai vostri figli se considerano giusto convocare delle processioni per "riparare" le città dai Pride e dalle persone LGBTQI+.
Chiedete a un rifugiato ucraino se Putin è "una luce" anche per l'Occidente, come Fontana ha dichiarato.
I nostri figli ci guardano. Le persone ci guardano. Il mondo ci guarda. Per questo chiedo alle colleghe e ai colleghi del centrodestra di tornare sui propri passi: abbiamo la possibilità di eleggere una o un Presidente della Camera che rappresenti tutte e tutti”.
Lo dichiara il deputato democratico Marco Furfaro
“Con l’elezione di Fontana, il volto della Camera nel mondo sarà quello dell’integralismo reazionario contro i diritti civili e la libertà delle donne, del filo-puntinismo e delle amicizie con la destra estrema. Oggi è un giorno triste per chi crede nei diritti e nel progresso”.
Lo scrive in un tweet la deputata del Pd, Irene Manzi.