“È andata così. Pazienza”. Sembra questo l’atteggiamento del Governo di fronte ai milioni di euro del Pnrr che l’Italia butterà nella spazzatura per colpa dei ritardi negati finora. Per mesi si è continuato a negare anche l’evidenza e chi lanciava l’allarme veniva tacciato di essere una Cassandra di sventura. Ora i nodi vengono al pettine e Fitto è costretto ad ammettere che molti progetti non si faranno e che i relativi soldi che dovevano arrivare dall’Ue saranno persi. Una resa, insomma. Nonostante qualche membro del Governo cerchi ancora di minimizzare sostenendo che il nuovo Codice Appalti sarà la panacea di tutti i mali. Non è così: le procedure di semplificazione sui progetti del Pnrr c’erano già. Se mai, serviva implementare il personale.
Il fatto è gravissimo perché priva l’Italia di risorse fondamentali per la ripresa. Risorse europee che non è possibile recuperare altrove. La previsione di crescita del Paese per i prossimi anni sarà rivista al ribasso. Chiederemo al ministro Fitto di venire in Aula a spiegare dove risiedono le responsabilità di questi incredibili ritardi e di un enorme spreco di opportunità. La possibilità di correggere il tiro, almeno in parte, c’è ancora. Si può andare a trattare con l’Europa per ottenere di sostituire i progetti incagliati con altri che siano in stadio più avanzato. Si può cercare di utilizzare i fondi per sostenere i Comuni che ne hanno bisogno per affrontare i forti rincari di energia e materie prime. Certo, però, servono volontà e soprattutto rapidità. Due cose che finora sono mancate completamente a questo Governo”.
Lo dichiara la deputata del Pd Antonella Forattini.
L’Inps comunica che sono crollate le domande per il reddito di cittadinanza, la Destra è riuscita nell’intento di spaventare gli italiani. Adesso, però, il Governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro della Camera, alla luce dei dati forniti dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, secondo cui le famiglie che hanno ricevuto l’assegno a febbraio sono diminuite ad un milione toccando il livello minimo da ottobre 2020. La spesa nel mese di febbraio è stata di 576,3 milioni, in calo dai 657,8 di gennaio.
“Secondo quanto emerge dalle tabelle dell’Osservatorio Inps - dice Fossi - le domande arrivate nei primi due mesi hanno registrato un drastico calo del 65,23%. Il sussidio viene erogato prevalentemente nel Mezzogiorno dove risiede il 67% delle famiglie beneficiarie della misura. La stretta del governo spaventa le persone ma il tema povertà rimane, anzi si acuisce. Già lo scorso dicembre Bankitalia aveva avvertito che lo stop al reddito avrebbe creato 1 milione di poveri in più”.
“Malgrado alcune criticità - dice Fossi - il reddito di cittadinanza si è rivelato estremamente utile per conseguire il miglioramento del welfare, per limitare gli effetti negativi della pandemia permettendo alle famiglie più fragili di sopportare il calo di reddito. Ma l’utilità si è estesa anche a causa del recente shock inflazionistico che ha colpito il Paese permettendo di reggere il potere d’acquisto dei cittadini in un momento così critico. Limitare l’accesso al reddito di cittadinanza può essere utile soltanto se la misura viene migliorata e resa più efficace, ma serve comunque creare lavoro altrimenti ci saranno soltanto molti più poveri. E l’aumento della povertà ha un effetto a catena sull’intera economia”.
“Il Codice degli appalti approvato dal Consiglio dei ministri moltiplica le nostre preoccupazioni. Da questo punto di vista, il grido di allarme giunto oggi dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ne è la lampante conferma. Sarebbe stato giusto, ovviamente, avanzare sul terreno delle semplificazioni. Ma un conto è rendere più trasparenti e veloci le procedure, anche potenziando gli organici delle Pa e con la digitalizzazione; altra cosa è la completa deregulation voluta dalla destra. Con l’innalzamento delle soglie oltre le quali è obbligatoria la gara, circa il 98% degli appalti potrà essere affidato senza un procedimento di aggiudicazione trasparente e al quale tutti gli operatori possano partecipare. Parliamo di una torta da 18,9 miliardi di euro all’anno. Dati che vengono riportati con onestà intellettuale non da un foglio dell’opposizione, ma dal Sole24Ore. In questo modo viene così a mancare non solo la sana concorrenza tra le imprese, e di conseguenza anche possibili impatti negativi relativi alla qualità dell'opera o dei lavori o servizi che si appaltano, ma si corre il rischio concreto che questa massa di denaro susciti pericolosi appetiti sui quali l’Anac, il cui ruolo di controllo viene ridimensionato, non potrà adeguatamente vigilare. Questo Codice degli appalti deve essere modificato e pertanto ci impegnamo a costruire le condizioni politiche e parlamentari affinché questo avvenga”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
“I dodici condoni della legge di Bilancio non sono bastati. Il decreto legge approvato ieri porta con sé altri regali a chi non paga le tasse, totalmente slegati da qualsiasi verifica della sussistenza di una difficoltà economica. Non solo si allunga il termine per accedere ai condoni già previsti, ma se ne estende anche il campo di applicazione, sia per gli atti di accertamento, sia per la conciliazione agevolata delle controversie pendenti. Poi arriva, dopo tanti annunci, la prima depenalizzazione di alcuni, rilevanti, reati tributari: omessi versamenti di ritenute e dell’Iva, di importo elevato e compensazioni fasulle di crediti non spettanti. Sei stato scoperto? Ti accordi sull’importo da pagare, paghi e vai via senza essere punito. Ora il viceministro Leo deve veramente spiegarci cosa intende quando dice ‘Non faremo sconti agli evasori’”.
Lo dichiara la deputata del Gruppo Pd-Idp Maria Cecilia Guerra.
“Ogni giorno apprendiamo notizie sempre più allarmanti sul Pnrr. Il Piano è fermo al palo. Il pagamento della terza rata è stato congelato e sui prossimi step del cronoprogramma di investimenti e riforme non c’è alcuna chiarezza da parte dell'esecutivo. Così come nessuna notizia arriva dal governo su eventuali modifiche che ha annunciato di voler apportare al Recovery Plan. Se a questo aggiungiamo anche il blocco da mesi dei Fondi di Sviluppo e Coesione al Sud, la situazione è davvero preoccupante. Il governo ha il dovere di informare il Parlamento e fare chiarezza su cosa sta facendo e cosa intende fare. Non gli consentiremo di sprecare questa occasione storica per l'intero Paese”.
Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue alla Camera.
“Basta. Ogni giorno veline sul PNRR. Non si sa nulla di quello che accade ai singoli progetti. Non c'è trasparenza. ‘Colpa di chi c'era prima, colpa della UE’. Serve una sessione in Parlamento, il Pnrr è la missione nazionale, riguarda il futuro dell’Italia non di qualche ministro”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri.
"La votazione per acclamazione dei nuovi capigruppo del Partito Democratico alla Camera e al Senato rafforza la nostra comunità. Auguri di buon lavoro ai neo presidenti Chiara Braga e Francesco Boccia e un ringraziamento a Debora Serracchiani e Simona Malpezzi per l'ottimo lavoro svolto in questi anni". Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“Il Pd voterà convintamente a favore di questo Dl che proroga fino al prossimo 31 Dicembre le misure di assistenza e di accoglienza nei confronti delle persone che hanno dovuto lasciare l’Ucraina sconvolta da una guerra che dura ormai da più di un anno”. Così Laura Boldrini nella dichiarazione di voto per conto del gruppo Pd al Decreto legge in materia di protezione per i profughi ucraini. “La maggior parte di coloro che è giunta in Italia, circa 170 mila, ha trovato accoglienza da privati, soprattutto amici e parenti – ha proseguito Boldrini- aggiungendo che “altri sono andati nei Centri per l’accoglienza straordinaria (Cas), nel Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) e negli alberghi. Chi ha scelto di non rientrare nel circuito pubblico di accoglienza ha ricevuto un contributo annuo una tantum di 900 euro, 75 euro al mese. Davvero poca cosa”. Per Boldrini occorre però riconoscere che “il nostro Paese ha dato una buona prova di sé e ha dimostrato che accogliere chi è costretto a fuggire da guerre e da persecuzioni non è solo giusto ma anche possibile e che l’Italia può farcela senza grandi problemi”. “La guerra in Ucraina – ha rimarcato l’esponente Dem- non accenna a finire. Emergono, al contrario, notizie inquietanti come quella secondo la quale il Regno Unito fornirebbe all’esercito ucraino munizioni all’uranio impoverito o quella della dislocazione di armi nucleari in Bielorussia annunciata da Putin. Due notizie che hanno prodotto una forte preoccupazione anche tra i nostri concittadini. Ma nei giorni scorsi – ha concluso Boldrini- ha iniziato a muoversi l’Unione Europea con un’azione diplomatica volta ad esplorare la strada per giungere finalmente ad una pace giusta. Sarebbe bene che il Governo italiano sostenesse con forza questo tentativo europeo. Noi del Pd voteremo a favore di questo decreto anche perché c’è ancora bisogno di solidarietà concreta nei confronti dei cittadini ucraini che sono venuti o che verranno in Italia per mettere sé stessi e le loro famiglie al riparo dalla guerra. E la solidarietà è un dovere inderogabile, come dice la nostra Costituzione”.
“Lavoro e giovani non sono facce della stessa medaglia. È grave che un quarto dei nostri giovani non riesca a trovare una occupazione. I dati sono ancora più allarmanti quando il lavoro trovato risulta precario, intermittente ed instabile, con punte estreme nel Mezzogiorno. Il grido di allarme lanciato dai Vescovi italiani con il messaggio per la Festa dei lavoratori non può lasciare indifferenti ed impegna le istituzioni e la politica a profondere il massimo sforzo per dare quelle prospettive di certezza ma anche di dignità alle nuove generazioni. Per farlo serve una strategia che unisca sviluppo, giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze, diritti. E’ dentro una crescita di qualità e sostenibile che si possono creare nuove opportunità di lavoro. L’era dei combustibili fossili e dell’esasperazione economicista fondata su sfruttamento e speculazioni deve chiudersi definitivamente. Senza nostalgie e con il coraggio di assumere decisioni conseguenti. Riguarda pure l’ambiente e i mutamenti climatici al centro dei richiami solenni di papa Francesco”.
Lo ha dichiarato il deputato del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Silvio Lai.
“Il dovere di accompagnare gli ultimi e di non lasciare indietro nessuno - aggiunge - passa per il diritto alla formazione e al rapporto più stretto tra scuola e lavoro. Un nesso ora insufficiente. Non ci si può attardare rinviando scelte necessarie che possano segnare la transizione ecologica utilizzando al meglio le opportunità che ci arrivano dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dalle altre misure collegate che consentono di accedere a ingenti risorse europee. Preoccupa la possibilità, emersa in questi giorni, che possa venir meno la condizionalità all’occupazione di giovani e donne per i progetti finanziati dal Pnrr. Un tema che richiede immediata chiarezza da parte del governo Meloni. Non tradire le aspettative e le aspirazioni dei giovani ad un lavoro pagato correttamente, dignitoso e adeguatamente vissuto è l’unica strada per dare una prospettiva al nostro Paese. Non farlo - conclude - significa tradirli e accettare che i giovani fuggano dal nostro Paese e non per scelta ma per obbligo, come dimostra la recente indagine del Sole24ore sugli stipendi dei giovani italiani emigrati”.
La neo presidente del Gruppo Pd della Camera Chiara Braga ha indicato come sua portavoce Valentina Santarelli, giornalista professionista, già sua collaboratrice. Per il ruolo di capo ufficio stampa rimane in carica Piero Vizzani.
"Congratulazioni a Chiara Braga, nuova presidente del Partito Democratico a Montecitorio. Chiara è una figura autorevole e competente, che saprà guidare il gruppo parlamentare con passione e dedizione. Un grande in bocca al lupo anche a Francesco Boccia, eletto capogruppo Pd in Senato. Grazie a Debora Serracchiani e Simona Flavia Malpezzi per il grande lavoro fatto in questi anni". Lo scrive su Facebook Emiliano Fossi, deputato e segretario regionale del Pd della Toscana.
“Il Codice Appalti presenta gravissime criticità e le ultime indiscrezioni sul testo inviato al Consiglio dei ministri rischiano addirittura di peggiorare la situazione. Il ministro Salvini, invece di lanciarsi nei soliti proclami propagandistici, approfondisca meglio l’allarme delle imprese artigiane che verrebbero inspiegabilmente escluse dalla possibilità di partecipare a gare pubbliche. Impedire a migliaia di aziende questa possibilità rischierebbe di mettere in ginocchio le Pmi, già gravate dai costi energetici, dall’inflazione e dal blocco della cessione dei crediti in edilizia”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo Pd alla Camera Marco Simiani, in commissione Ambiente, e Stefano Vaccari, in commissione Agricoltura.
"L’utilità dell’intervento dell’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale, nel replicare alla mia nota sul funzionamento dei Centri per l’impiego abruzzesi si comprende appieno se si considerano le domande specifiche riportate nel mio comunicato e soprattutto nell’interrogazione presentata al ministro del Lavoro, domande che per comodità ripetiamo: quante sono le risorse umane effettivamente assegnate ai servizi per l’impiego? Quante sono le risorse umane assunte effettivamente? Quante quelle distratte dagli uffici originari e programmate verso strutture a prevalente impegno politico? Quanti sono i cittadini che si sono rivolti ai CPI? Come procede il piano degli investimenti attivato dal ministero in Abruzzo? In quanto tempo prevedete di utilizzare e rendicontare le risorse del PNRR (21.673.588 euro) dedicate ai servizi per l’impiego? Nella sua fumosa replica l’assessore regionale in scadenza non dà risposte ma si limita ad induzioni del tipo: se nessuno ci ha detto che stiamo sbagliando, significa che stiamo agendo bene. Lasciamo Quaresimale alle sue mirabolanti certezze, in attesa di ricevere risposte puntuali ai quesiti sopra elencati". Lo afferma in una nota il deputato abruzzese del Pd, Luciano D'Alfonso.
“Seppure con mesi di ritardo, siamo contenti che alla fine il Governo abbia dato ascolto alla nostra proposta per sbloccare i crediti incagliati. Già in legge di bilancio avevamo prospettato un garante pubblico di ultima istanza per salvare famiglie e imprese, soprattutto quelle più in difficoltà, dall’incubo di non poter cedere i crediti. Ieri la maggioranza si è finalmente convinta della bontà dell’idea e con soli tre mesi di ritardo ha dato vita a un soggetto ad hoc per risolvere il problema. Ora l’unico auspicio è che questa “banca dei crediti” funzioni nell’interesse di chi è “parte lesa”, calmierando i costi della cessione e favorendo le situazioni di incapienza fiscale”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio.
Imbrattata sede Cgil di Brescia
Dichiarazione di Gianni Girelli, deputato Pd
La sede di un sindacato è un luogo di rappresentanza e partecipazione democratica. Imbrattarne la sede uno sfregio alla società tutta. Grande la solidarietà alla CGIL bresciana e ferma la condanna verso un gesto che va ben oltre il fatto in sè. I presunti autori appartengono infatti ad un movimento che non solo disconosce la scienza, ma pretende di stigmatizzare il comportamento di chi in momenti difficili ha reagito ad una tragedia come il covid. Il mondo sindacale è stato parte fondamentale nel far maturare una consapevolezza e una responsabilità dove comportamenti personali e la scienza, attraverso i vaccini, hanno saputo resistere a momenti drammaticamente difficili.
Chi aveva e ha opinioni diverse ha potuto manifestare il proprio pensiero e agire secondo i propri convincimenti, pur adeguandosi a regole necessarie alla collettività. Secondo un principio di tutela dell’interesse di tutti.
Mi auguro che gli autori siano individuati e chiamati a rispondere, ma ancor di più a riflettere su un gesto antidemocratico .