“Siamo molto soddisfatti che oggi i ministeri delle Politiche agricole alimentari e Forestali e dello Sviluppo economico abbiano chiesto a Bruxelles l'attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo dalle importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici Eba, in particolare dalla Cambogia.
Il nostro riso è uno dei prodotti più importanti del made in Italy e dobbiamo tutelarlo da eventuali concorrenze sleali, contro le quali in Parlamento abbiamo di recente approvato una risoluzione Pd. Una battaglia che stiamo conducendo da tempo e che deve portare a risultati concreti per non penalizzare troppo il settore. I dati parlano chiaro: l'Italia dalla campagna 2011/12 alla campagna 2016/17 ha conosciuto un mancato collocamento di riso lavorato indica nell'ue di circa 67.000 tonnellate. Un andamento che va bloccato se non vogliamo ridurre allo stremo la filiera risicola italiana”. Lo ha dichiarato Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
Ma destra e 5S fanno solo calcoli elettorali
“E’ una legge giusta e necessaria perché non vogliamo che le persone nate e cresciute qui, insieme a noi, figli di genitori immigrati regolari che hanno a lungo soggiornato in Italia, siano trattate da cittadini di serie B. Questa è la ragione per la quale il Partito democratico si spenderà sempre per ottenere lo ius soli e Ius culturae”. Lo dice la Relatrice alla Camera della legge, il deputata Dem Marilena Fabbri, la quale aggiunge: “difficile confrontarsi, tuttavia, con un pezzo della politica che, dalla destra ai 5 Stelle, cavalcano solo ciò che gli conviene in termini elettorali”.
"Il nuovo piano strategico nazionale 2017-2020 del Governo contro la violenza sulle donne rappresenta un passo in avanti importante e concreto per prevenire e contrastare un fenomeno che secondo Un
Women, l’agenzia Onu che si dedica al tema dei diritti femminili, registra numeri inaccettabili: circa 120 milioni di bambine nel mondo sono state costrette a un rapporto sessuale o a un atto di natura sessuale, 200 milioni di donne e bambine hanno subito una mutilazione genitale. In Europa 62 milioni di donne sono vittime di maltrattamenti, in America una donna ogni 15 secondi viene aggredita, (spesso dal coniuge), in Italia 6.743.000 donne hanno subito abusi". Lo
dichiara, in una nota, la deputata del Pd, Vanna Iori. "I numeri mettono ben in evidenza la trasversalità, per età e per fenomeno,
della violenza sulle donne, che assume tratti differenti ma accomunati da fattori comuni come l'umiliazione, la sofferenza e la
sottomissione", prosegue Iori. "E' doveroso cambiare registro: il nuovo piano, che è stato portato avanti sotto la guida attenta e responsabile della sottosegretaria Maria Elena Boschi, punta sulla prevenzione, che è elemento prioritario, e allo stesso tempo mette in campo misure nuove, che vanno ad aggiungersi al lavoro già fatto negli ultimi anni", aggiunge. "Tra le azioni previste figurano il reddito di autodeterminazione per le donne che decidono di uscire dalla violenza,
politiche per la genitorialità condivisa, come l’estensione dei congedi di paternità a tutte le tipologie contrattuali, non solo nel lavoro
subordinato e non solo in presenza di un contratto di lavoro", sottolinea Iori. "E poi ancora: investimenti sulla formazione e su
percorsi di educazione nelle scuole e nelle università che superino gli stereotipi di genere, i finanziamenti ai consultori per garantire l’accesso alla contraccezione, all’informazione e alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, l'apertura delle case pubbliche della maternità per evitare la violenza ostetrica durante il
parto, il riconoscimento della protezione internazionale per le donne di origine straniera che si sottraggono alla violenza o alla tratta",
prosegue. "L'ambito di intervento è vasto, ma di fronte a un fenomeno che non conosce limiti è necessario
“L’annullamento per il secondo anno consecutivo di Cioccolatò è un fatto gravissimo non solo perché è l’ennesimo grande evento cancellato dal M5s in 18 mesi di amministrazione - dopo Manet, Prix Italia, Street Food around the world, il Festival del Jazz solo per citarne alcuni -, ma perché umilia e denigra irreparabilmente la storica scuola torinese dei maestri pasticcieri avvantaggiando altre città con minore tradizione ma con maggiore programmazione”.
Così la deputata Dem, Silvia Fregolent, vice presidente del Gruppo Pd alla Camera.
“Se lo scorso anno - aggiunge Silvia Fregolent - davanti ai continui fallimenti, Appendino era sempre pronta a fornire improbabili scusanti, cosà farà adesso dopo aver promesso da tempo che nel 2017 ci saranno stati ben due appuntamenti di Cioccolatò? In una Torino ormai ridotta a deserto, chi farà dimettere questa volta per coprire la sua inadeguatezza e la sua incapacità?”.
Carfagna attacca su dati che non corrispondono a realtà
“Spiace che anche alla viglia della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, giornata che dovrebbe vedere un clima di condivisione di battaglie comuni e una alleanza tra le donne per il contrasto alla violenza, in particolare tra le legislatrici, la priorità di Carfagna sia invece fare campagna elettorale”.
- lo dichiara Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico -
“Mai come in questa legislatura sono stati portati avanti provvedimenti per sottrarre le donne ai ricatti e alla violenza. Dalla ratifica della Convenzione di Istanbul al Piano antiviolenza; dalla legge contro il femminicidio, che non solo punisce ma previene, all’aumento dei fondi per i centri; dalla reintroduzione dello stop alle dimissioni in bianco, norma che la portavoce di Forza Italia ricorderà fu abrogata come primo atto del governo Berlusconi nel 2008 e che fermava i ricatti nei confronti delle lavoratrici, all’istituzione del Codice Rosa negli ospedali, il governo e la maggioranza – spiega la deputata Dem - si sono impegnati per mettere in campo una strategia complessiva non solo in difesa delle vittime, ma per cambiare una cultura che ha visto troppo spesso discriminazioni di genere”.
“Spiace che sia l’ex ministra per le Pari opportunità a farsi portatrice di un attacco su dati che non corrispondono a realtà. Ora – conclude Di Salvo - è il momento di mettere da parte i vessilli di partito per vincere la guerra contro la violenza. Evitiamo di fare campagna elettorale sulla pelle delle donne”.
“La partnership tra l’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centro-settentrionale e quella del Mar Adriatico Centrale rappresenta un elemento di fondamentale importanza nel comparto delle reti logistiche comunitarie. Attraverso questo accordo possiamo tranquillamente dire che il corridoio tra il Tirreno e l’Adriatico non è più una chimera ma, piuttosto, una certezza. L’intesa sancita questa mattina mira a promuovere una strategia di sviluppo integrata e definita sulla direttrice di collegamento tra la Spagna, i Balcani e il Mediterraneo sud orientale, funzionale alla creazione di importanti opportunità di crescita per il nostro Paese e, in modo particolare, per tutta l’Italia centrale a partire dal Lazio, l’Abruzzo e le Marche. Con l’introduzione di questa nuova trasversale e, di conseguenza, di nuove sinergie e rapporti commerciali tra la sponda tirrenica e quella adriatica, potremo confidare su un notevole risparmio sia in termini economici che di tempo, senza contare, infine, gli inevitabili vantaggi sul piano dell’impatto ambientale”. Lo ha riferito il deputato dem e membro della commissione Trasporti della Camera, Emiliano Minnucci, che oggi a Civitavecchia ha partecipato alla firma dell’accordo di collaborazione tra le Autorità portuali di Civitavecchia e Ancona.
“L’attacco alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, e alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, è inaccettabile. Affermare sui social che due rappresentanti istituzionali del nostro Paese avrebbero presenziato ai funerali di Totò Riina vuol dire tentare di colpire al cuore il nostro stesso sistema democratico. Non solo la Boldrini e la Boschi non hanno partecipato. I funerali di Riina non hanno proprio avuto luogo. Perchè lo Stato non ammette che si glorifichino autori di crimini efferati”.
“Ancora una volta, due donne impegnate pubblicamente diventano destinatarie di vili attacchi, realizzati attraverso fake news costruite ad arte e divulgate con un post reso volutamente virale. A rendere ancora più grave la vicenda è l’approccio strumentale con il quale si cerca di infangare le istituzioni e al tempo stesso di osannare un pericoloso mafioso ”.
Lo dichiara in una nota Laura Garavini, deputata PD, componente della presidenza PD alla Camera e della Commissione Anti Mafia.
"Condivido pienamente il giudizio del commissario europeo alla Sanità, Vytenis Andriukaitis, sui movimenti No-vax”. Lo dichiara Federico Gelli, deputato e responsabile Sanità del Partito democratico, per commentare le dichiarazioni del Commissario Ue alla Sanità Vytenis Andriukaitis.
“Le posizioni del M5S – continua - espongono il nostro Paese a inutili figuracce. Nonostante gli allarmi lanciati in questi mesi dall’Oms, dell’Istituto superiore di sanità e delle società scientifiche su un calo delle vaccinazioni al di sotto di quella soglia di sicurezza che ci consente di poter avere il cosiddetto ‘effetto gregge’, ancora oggi i parlamentari pentastellati negano l’evidenza cavalcando per fini elettorali questa ondata di scetticismo e di protesta contro una delle più importanti scoperte scientifiche della storia della medicina. Per ultimo questa settimana l'Assemblea della Camera ha dovuto bocciare una mozione del M5S che proponeva per i genitori il 'dissenso informato' alle vaccinazioni. Questo atteggiamento ambiguo e questa spudorata irresponsabilità dei pentastellati è francamente inaccettabile”.
“Non si può continuare a giocare sulla salute di centinaia di migliaia di ragazzi per attaccare politicamente un decreto ritenuto pienamente legittimo prima dal Consiglio di Stato ed ora dalla Corte Costituzionale", conclude.
"La mobilitazione dei cittadini per salvare il Castello Utveggio dal degrado non può lasciare ancora sorda la Regione. Il flash mob organizzato a Palermo dimostra l’attaccamento della comunità palermitana per un luogo simbolo, ristrutturato con i soldi di tutti i contribuenti e ora in stato di grave abbandono. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, per invitare il governo a valutare se non sia opportuno istituire un apposito tavolo istituzionale che coinvolga Regione e Comune di Palermo al fine di predisporre un piano di recupero della struttura, prima che inizi l’anno di Palermo Capitale della Cultura, nel 2018”. E’ quanto scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, a proposito dell'iniziativa in programma questo pomeriggio davanti a Palazzo d'Orleans.
“Anche la Rai – prosegue Anzaldi – che ha già dimostrato la sua sensibilità al tema grazie all’attenzione giornalistica del Tg2, dovrebbe dare una mano ai cittadini a difendere i loro soldi. Le ragioni dei cittadini sono sacrosante: chiedono alla Regione, proprietaria dell’immobile, di intervenire per proteggere la struttura dagli atti vandalici e dai saccheggi testimoniati da cittadini e associazioni che si battono da tempo contro l’abbandono e il degrado del castello, e anche per evitare che i soldi pubblici spesi per il restauro finiscano vanificati dall’incuria”.
“L’assessore in pectore alla Cultura siciliano Vittorio Sgarbi ha dato delle speranze però, dal momento che i vandali non si preoccupano dei tempi istituzionali, bisogna comunque intervenire al più presto”, conclude.
“Di recente è emerso che alcuni Comuni italiani hanno commesso un errore facendo pagare la Tassa sui Rifiuti (TARI) più del dovuto ai contribuenti. È probabile che questo sia successo anche a contribuenti residenti all‘estero, possessori di una abitazione in uno dei Comuni coinvolti che, secondo il Codacons, sarebbero Milano, Napoli, Catanzaro, Cagliari, Ancona, Rimini, Siracusa. A questi, si sommano tanti altri piccoli comuni per i quali non si dispone ancora di un elenco certo. L’errore è dovuto al fatto che le amministrazioni avrebbero considerato come tassabili alcune pertinenze della casa domestica che, invece, dovevano rimanere escluse dal conteggio".
"Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo scorso lunedì 20 novembre, ha emesso una circolare indicando le modalità per richiedere l‘eventuale rimborso. Chi ritiene di essere stato danneggiato potrà presentare domanda di rimborso direttamente all’Ufficio Tributi del Comune in cui possiede l‘immobile o alla società privata che, all’epoca dell’errato conteggio, gestiva le entrate per conto del Comune. Nell’eventualità che tale società non esista più, la domanda dovrà essere inviata alla nuova società di gestione e del Comune".
"Si può richiedere il rimborso di quanto è stato pagato in eccesso oppure si può chiedere che questa cifra sia sottratta, a scalare, dalle tasse future. La domanda può essere presentata in due modi: attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno oppure via mail, tramite un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). Il Ministero non ha divulgato modelli ufficiali per richiedere il rimborso. L’importante è che la domanda contenga: i dati del contribuente che richiede il rimborso, il periodo per il quale si richiede il rimborso, i dati catastali dell’immobile e delle pertinenze sulle quali si è verificato il calcolo errato".
"Il contribuente ha cinque anni di tempo per presentare la domanda e può chiedere il rimborso solamente dei contributi versati a partire dal 2014, anno dell’entrata in vigore della Tari. Il Comune ha 180 giorni di tempo per rispondere, altrimenti la domanda è da considerare rigettata. Il contribuente, a sua volta, ha 60 giorni per ricorrere alla Commissione tributaria".
"In generale, va ricordato che chi risiede all‘estero e possiede un immobile in Italia è tenuto al pagamento della TARI. I pensionati italiani che vivono all’estero e hanno un immobile nei confini nazionali, usufruiscono di un esonero dei due terzi della tassa. Cioè devono pagare solo un terzo dell‘importo. La quota di un terzo è calcolata in base all’aliquota Tasi, la Tassa comunale sui servizi indivisibili (ossia quelli rivolti alla comunità, come ad esempio la manutenzione stradale), prevista dal comune per l’abitazione principale”. Lo dichiara Laura Garavini, a latere dei lavori della plenaria CGIE, in corso.
Per abitazione principale si intende: una sola unità immobiliare, di proprietà di cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, che non risulti affittata o data in comodato d'uso. Se si posseggono più case l‘agevolazione vale solo su una di queste.
Lo ha chiarito il Ministero dell’Economia e delle Finanze nella Risoluzione del 26 giugno 2015 n. 6/DF, che fa chiarezza su quanto già stabilito dal Decreto Legge n. 47 del 2014, al comma 2 dell’articolo 9bis.
“Nel 2003 Bersani definiva dannoso il referendum per l’estensione dell’art. 18 ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti, nel 2017 quell’estensione diviene l’elemento fondante per una alleanza col Pd. Per Bersani i diritti dei lavoratori vanno a corrente alternata”
Lo scrive su Twitter Silvia Fregolent, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico
“Quella di oggi è una riunione molto importante del gruppo speciale Mediterraneo della Nato. Si tratta dell’unico organismo dell’Alleanza che mette insieme tutti i Paesi aderenti con quelli dell’altra sponda del Mediterraneo e del Medio Oriente. E’, dunque, un luogo di discussione decisivo, visto i temi all’ordine del giorno: terrorismo, traffico di esseri umani, stabilizzazione della Sira e della Libia. E’ un’occasione per affermare la priorità del Mediterraneo e della sua pacificazione che non è solo dell’Italia ma di tutta la Nato. Il fenomeno del terrorismo accomuna le due sponde del Mediterraneo. Non si può pensare di batterlo solo fuori dai nostri confini. Il tema è perciò quello di farlo tutti insieme, con una grande spinta ideale e con standard legislativi e prassi comuni. Da questo punto di vista, l’Italia sta lavorando con grande attenzione e determinazione. Non dobbiamo mai commettere l’errore di lodarci o dire che abbiamo già raggiunto un traguardo. Bisogna lavorare, lavorare, lavorare. Questo è quello che serve per la sicurezza dei cittadini”.
Così il deputato Dem Andrea Manciulli, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, commenta l’apertura dei lavori oggi alla Camera dei deputati del seminario del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente.
Il terrorismo - aggiunge Andrea Manciulli - non si batte senza la prevenzione e noi inviteremo tutti i Paesi della Nato affinché si dotino degli strumenti legislativi sulla prevenzione della radicalizzazione jihadista. Siamo impegnati a far approvare anche al Senato, dopo il voto della Camera, la proposta di legge preparata da me e da D’Ambruoso sul contrasto preventivo alla radicalizzazione e sulle misure di prevenzione”.
Domani venerdì 24 novembre ore 9:30 sala Nilde Iotti Camera dei Deputati incontro fra i principali player del mercato dei diritti d’autore
“Il percorso di rinnovamento è ancora all’inizio: molte sfide attendono tutti gli operatori di un settore che ha visto negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione tecnologica. Per affrontarla e trarne benefici abbiamo bisogno di strumenti normativi moderni ed efficaci. Quanto fatto finora è un passo avanti, ma molto ancora resta da fare e bisogna farlo con la collaborazione di tutti, senza difendere rendite di posizione ormai anacronistiche, ma anche senza sacrificare un secolo di storia, di esperienza e di best practice. Quello che più conta è garantire a tutti i livelli gli autori, che con il loro lavoro aiutano il progresso culturale del nostro Paese. Ecco perché abbiamo scelto questo titolo: essere tutelato e protetto è il vero diritto di ogni creativo e uno stato moderno lo deve garantire in ogni modo. La creatività è un valore: valorizziamola”. Lo dichiara la deputata Pd, Francesca Bonomo, prima firmataria di una proposta di legge sul riordino del diritto d’autore recepita nel Dl Fiscale e organizzatrice dell’incontro “#dirittidautore: la creatività vale, valorizziamola” che si terrà domani presso la Sala Nilde Iotti della Camera dei Deputati.
“Dall'approvazione del decreto fiscale al Senato le regole per la gestione della raccolta dei diritti d’autore sono cambiate - spiega la deputata Pd Bonomo -. Il regime di monopolio legale è stato superato e anche l’Italia si è allineata alle legislazioni degli altri stati europei. Domani nella sala Nilde Iotti della Camera dei Deputati incontreremo i principali player del mercato dei diritti d’autore per analizzare insieme cosa cambia dopo il recepimento della Direttiva Europea 26/2014 e la conseguente riforma del settore”.
Domani saranno presenti Tommaso 'Piotta' Zanello che da sempre ha seguito la nostra attività; i produttori teatrali Marioletta e Ferdinando Bideri; gli attori Melania Giglio, Giordano Petri e Alessandro Asfaldo. Ed il giovane direttore artistico Teatrale Daniele Salvo.
Dopo i saluti iniziali, nel primo panel si confronteranno giuristi e politici. Modererà l’incontro Andrea Romano, direttore di Democratica e deputato Pd. Si alterneranno Mario Franzosi, professore e avvocato, esperto di diritto industriale e intellettuale italiano, Gustavo Ghidini, Professore di Diritto industriale, Luca Scordino, avvocato e consigliere di gestione SIAE, Guido Scorza, avvocato e docente di diritto delle nuove tecnologie. Sono inoltre previsti interventi dell’eurodeputato Brando Benifei e di altri esponenti della politica e delle istituzioni. Il secondo panel è invece interamente dedicato agli operatori di settore. Con la moderazione del giornalista e autore Giorgio Caroli si confronteranno: Giuseppe Abbamonte, Direttore del dipartimento di Media policy della DG Connect; Antonio Nicita, componente AGCOM; Gaetano Blandini DG SIAE; Davide D’Atri, Ceo di Soundreef; Stefano Selli, Direttore delle relazioni istituzionali Italia, Mediaset e Stefano Ciullo, Responsabile European Affairs Sky Italia. A rappresentare il governo, infine, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei,Sandro Gozi.
A sei mesi dalla riapertura nessuna prospettiva per il reparto
“Appena sei mesi fa Zaia accusava di ‘chiacchere scandalose’ coloro che lo criticavano per la mancata riattivazione del Punto Nascite di Portogruaro. Sei mesi fa si annunciavano grandi investimenti, l’introduzione dell’anestesia epidurale, l’istituzione del Centro di procreazione medicalmente assistita e uno staff al completo. Si parlava di attrattività e di aumento dei parti. Oggi - afferma la deputata del Pd Sara Moretto - ci ritroviamo ancora con un primario ad interim, zero investimenti, personale che se ne va e un numero di parti che non raggiungerà mai l’obiettivo prefissato. L’incertezza sul futuro del reparto già oggi induce le future mamme a scegliere altre strutture e lascia il personale, al quale riconosco per esperienza diretta competenza e professionalità, senza prospettive".
"Fa specie - aggiunge l'on. Moretto - che il consigliere regionale Barbisan paventi il rischio di una chiusura da parte del Ministero. Il Dicastero non ha alcuna voce in capitolo nelle scelte di organizzazione del servizio sanitario che da anni sono in capo esclusivamente alla Regione. Sembra quasi che Barbisan voglia mettere le mani avanti. Se è vero poi che vi è una carenza di medici, almeno non ci si faccia scappare quelli che ci sono".
"La Regione, a questo punto - conclude - dica chiaramente che con un progressivo depotenziamento l’obiettivo reale è la chiusura”.
Mostri che conta più il merito delle bandiere
“Bersani confonde diritti con convenienze, dopo che ieri ha decretato che il rinvio della proposta di legge che ripristina ed estende l'articolo 18 anche alle aziende con meno di 15 dipendenti è la pietra tombale sul dialogo con il Pd”.
- Lo dichiara Titti Di salvo, vicepresidente dei deputati del Partito democratico -
“Pierluigi Bersani è lo stesso uomo che, da responsabile economico Ds, con presidente D’Alema, e da ex ministro dell’industria, non solo aveva bocciato il referendum per l’estensione dell’art. 18 alle aziende con meno di 15 lavoratori, ma – spiega la deputata Dem - lo aveva addirittura definito “dannoso e negativo”, un errore che produceva ‘una lacerazione grave tra le organizzazioni sindacali e nel mondo del lavoro’.”
“Per l’ex segretario del Pd, dunque, quello che prima era considerato dannoso ora è diventato il discrimine per una possibile alleanza del centrosinistra. Solo gli stupidi non cambiano mai idea, ma talvolta i cambiamenti sembrano seguire più la convenienza che le idee. Invece di misurare le distanze sull’utilità dell’art. 18 contro la precarietà, noi abbiamo proposto in legge di bilancio modifiche concrete. Ora si faccia un passo avanti e - conclude Di Salvo - si dimostri che conta più il merito delle bandiere” .
“Per l’ex segretario del Pd, dunque, quello che prima era considerato dannoso ora è diventato il discrimine per una possibile alleanza del centrosinistra. Solo gli stupidi non cambiano mai idea, ma talvolta i cambiamenti sembrano seguire più la convenienza che le idee. Invece di misurare le distanze sull’utilità dell’art. 18 contro la precarietà in un mondo del lavoro completamente cambiato , noi abbiamo proposto in Legge di bilancio modifiche concrete. Ora si faccia un passo avanti e - conclude Di Salvo - si dimostri che conta più il merito delle bandiere” .