"Niente di più sbagliato che fare della violenza contro le donne occasione di polemica politica. Serve invece un messaggio forte ed univoco da parte di tutti quelli che hanno responsabilità istituzionali. In questi anni abbiamo rafforzato i riferimenti legislativi. Ora serve certo il presidio del territorio e la presenza delle Forze dell'Ordine. E la capacità di non sottovalutare mai le situazioni di pericolo per le donne, di fronte al dramma dei femminicidi e della violenza domestica.
Ma la grande priorità è una battaglia anche culturale di tutta la comunità. Senza sconti per nessuno. Chiamando tutti i cittadini, e prima di tutto gli uomini perché sono uomini che commettono violenza, a contrastare qualunque forma di violenza verso le donne".
Così Andrea De Maria, deputato Pd e Segretario di Presidenza della Camera.
Leggo che Giorgia Meloni in occasione del Meeting di Rimini ha proposto “un sistema serissimo di borse di studio, per i nostri ragazzi che nel Covid sono stati calpestati e hanno perso tutto, dal diritto alle relazioni al diritto allo sport" (lei)”. E’ importante essere onesti intellettualmente, anche in politica. Questa misura è già stata creata dal Partito Democratico, con un mio emendamento al decreto Ristori Ter ed è già legge dello stato. Il Fondo Ristori Educativi che ho proposto prevede interventi a favore di studenti e studentesse che, partendo da situazioni di disagio, hanno vissuto sulla propria pelle i maggiori danni causati dal Covid e dalla DAD. Offre, attraverso le scuole e lavorando con la comunità educante, occasioni formative, culturali, di aggregazione, sportive. E, cosa più importante, è una misura già realizzata e a bando dal 15 giugno grazie al lavoro del sottoscritto e del Ministero dell’Istruzione. Non stupisce che Meloni e Salvini lancino proposte a casaccio in campagna elettorale, ma almeno verificarne l’esistenza e lavorare sulla sostenibilità economica, sarebbe un gesto di onestà verso i cittadini.
Nelle prossime settimane gli ulteriori aumenti previsti della bolletta energetica rischiano di mettere in ginocchio molta parte del sistema produttivo, già alle prese con prezzi in ascesa dal settembre scorso, e incidere pesantemente sul bilancio di milioni di famiglie. Nel quadro delle azioni urgenti per allontanare questo spettro pericoloso per l’economia come per la tenuta sociale abbiamo proposto di slegare il costo dell’energia elettrica da quello del gas, una misura inserita dal presidente Draghi oggi, nel discorso al meeting di Rimini, tra quelle necessarie per calmierare le bollette. Collegare il prezzo massimo giornaliero del gas a quello dell’energia elettrica ottenuta attraverso le fonti rinnovabili, servito in passato per aiutarne lo sviluppo, oggi ha l’effetto di accrescere notevolmente i profitti delle società delle rinnovabili: tagliando questo legame la bolletta dell’energia elettrica, per la cui produzione il gas pesa attorno al 40%, diminuirebbe sensibilmente dando respiro alle famiglie e alle imprese. Crediamo che si debba agire rapidamente in questa direzione e soprattutto che vada fatto ogni sforzo per evitare al Paese nuovi gravi problemi.
Così Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, capigruppo del Pd a Camera e Senato
“Oggi, come 6 anni fa, ho vissuto una grande emozione, colma di ricordi tristi e inconsolabili ma anche speranza. Speranza che questi territori martoriati dal sisma tornino presto a vivere una dimensione che non sia fatta più di precarietà ed emergenza. Era la notte del 24 agosto 2016, e credo che il ricordo di quella terribile scossa e tutto ciò che seguì resterà per sempre, indelebile, nel mio cuore. Amatrice fu colpita drammaticamente ed insieme città e borghi di 4 regioni: Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria. In questi 6 anni, insieme al governo e al parlamento, abbiamo cercato di rendere meno pesante la vita a chi era rimasto nei territori devastati dal terremoto, accelerando il più possibile la ricostruzione e il ritorno alla normalità con molti provvedimenti, tra cui anche il SismBonus e CasaItalia per adottare le giuste iniziative per prevenire il danno conseguente al sisma”. Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera e responsabile nazionale Pd Terremoti e Ricostruzione.
“La prevenzione - aggiunge l’esponente dem - è l’unica cura e su questo abbiamo investito come mai era accaduto prima. Tuttavia, resta la rabbia e la delusione verso chi ha deciso di far cadere prematuramente il governo Draghi impedendo l’approvazione di altri importanti provvedimenti per le aree terremotate, tra cui quello per i cantieri della ricostruzione 2009, che interveniva sull’aumento dei prezzi delle materie prime, il Codice della ricostruzione che il Gruppo Pd ha proposto, per fornire norme organiche per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma e non da ultimo, le misure a sostegno per le famiglie vittime dei terremoti. Misure importanti, attese da famiglie enti locali e imprese gettate al mare per meri calcoli elettoralistici”.
“Resta la consapevolezza - conclude Pezzopane - di essere riusciti, tra le cose più importanti, a rifinanziare le ricostruzioni di tutti i crateri, approvato le norme ed i finanziamenti per le stabilizzazioni, definite norme di semplificazione rivoluzionarie, istituito il fondo complementare sisma al Pnrr per 1780 milioni, solo per citare le questioni più importanti. Ma oggi il nostro pensiero più sentito e profondo è per chi non c’è più e ai loro cari, alle vittime del terremoto di Amatrice e dei territori colpiti”.
"Investire nella scuola, nell'educazione, nell'istruzione, iniziando proprio dai servizi per l'infanzia, dedicando risorse ingenti anche grazie alla straordinaria opportunità del Pnrr. Davvero la ministra Carfagna non è d'accordo? Sono sinceramente stupita".
Lo dichiara Beatrice Lorenzin, deputata e candidata Pd alle prossime elezioni.
"Noi vogliamo fare un grande investimento sulla scuola, proponiamo nidi gratuiti per nuclei familiari a basso Isee, il potenziamento e la gratuità della scuola dell’infanzia nel sistema integrato, affinché tutte le bambine e i bambini abbiano pari opportunità, senza distinzioni territoriali. Per noi - prosegue l'esponente dem - è fondamentale l’investimento sulla persona. Solo investendo sul capitale umano garantiremo prosperità, democrazia e sviluppo. Per colmare le diseguaglianze tra nord e sud, tra centro e periferie. Investire sull’educazione dei bambini fa la differenza per il loro futuro e quello dell’Italia. E per fare tutto questo, per farlo concretamente, sono indispensabili le risorse del Pnrr. Risorse che abbiamo ottenuto rispettando i patti e avviando le riforme. Come può la destra - conclude Lorenzin - pensare di rivedere il Piano, rischiando di far perdere ai cittadini italiani, a tutti noi, i fondi per proteggere e rilanciare il nostro Paese?”.
"Responsabilità e proposte concrete, come ha ricordato oggi il premier Draghi al Meeting di Rimini, sono l'unica ricetta seria e possibile per affrontare un autunno difficile per la crisi energetica che stiamo vivendo. Il governo Draghi, che una scellerata scelta della destra e del M5S ha fatto cadere, stava mettendo a punto le misure necessarie per mettere in sicurezza l'Italia e noi intendiamo proseguire quel percorso, rilanciando la proposta di un tetto nazionale al prezzo del gas". Così Beatrice Lorenzin, deputata del Partito Democratico.
"La concretezza di Mario Draghi ha consentito al nostro Paese di recuperare credibilità internazionale. Il Partito Democratico ha scelto la strada più difficile che è quella di parlare agli italiani raccontando le cose come stanno e non facendo una campagna elettorale tutta promesse e illusioni come stanno facendo gli altri".
"Vogliamo prenderci l'onore e la responsabilità di guidare l'Italia nei prossimi anni e lo faremo senza andare a promettere sogni irrealizzabili alle famiglie e alle imprese, ma con proposte concrete sul taglio al cuneo fiscale e sul contenimento della spesa per le bollette", ha concluso la Lorenzin.
“Dovunque, quando la destra governa, l’autodeterminazione delle donne è in discussione. Succede nel mondo, succede in Italia. Ha fatto bene Chiara Ferragni a ricordarlo. Nelle Marche l’applicazione della legge 194 è boicottata così come le linee guida sull’aborto farmacologico. Lo stesso avviene in Umbria e nelle altre regioni governate dalla destra. Il 25 settembre scegliamo quale Italia vogliamo, quella dell’autonomia delle donne, della maternità libera e responsabile o quella oscurantista e misogina della destra”.
Lo dichiara la deputata del Pd, Cecilia D’Elia, portavoce della conferenza nazionale della donne democratiche.
Salvini dice che l’Ungheria ha la legge sulla famiglia più avanzata d’Europa e che dovremmo copiarla. Sono andata a leggerla: con il modello di Orban che piace tanto a Salvini ci dobbiamo aspettare anche queste proposte che, al contrario di ciò che serve veramente alle donne e alle famiglie (tutte le famiglie), sembra solo riportare a decenni addietro e a negare molti diritti che per Salvini evidentemente non sono scontati. Cosa altro può significare ad esempio: “Esenzione a vita dalla tassa sui redditi per tutte le donne che partoriscano e si prendano cura di almeno 4 figli” oppure “prestito a interessi ridotti di 31.500 euro per le donne under 40 che si sposano per la prima volta; un terzo del debito verrà estinto alla nascita del secondo figlio e gli interessi verranno cancellati alla nascita del terzogenito”? La solita destra che, questa volta con Salvini, vuole portare indietro le lancette della storia.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"Accanto alla resistenza Ucraina. È nostro dovere continuare a sostenere in Italia e in UE con determinazione la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina. L'impegno a difesa della libertà del popolo ucraino è l'impegno a difesa dei valori e princìpi fondanti dell'Europa stessa". Lo scrive su Twitter Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla Camera.
Grazie a Chiara Ferragni per aver acceso un riflettore su quello che anche noi denunciamo da tempo.
“FDI ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche, che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni” Così scrive Chiara Ferragni sui suoi social.
“In una regione con un altissimo numero di medici obiettori, la Giunta regionale ha scelto di non recepire le direttive nazionali del 2020 sulla pillola abortiva, dicendo che qui nascono pochi bambini e che la natalità viene prima del diritto di scelta delle donne.
Questa regione, che la Meloni indica come modello per il Paese, sono un laboratorio dei diritti negati, proprio come il Texas, come l’Ungheria di Orban. Chiara Ferragni ha ragione da vendere: è questo il tempo di agire per evitare che tutto questo accada all’intero Paese.” Lo dichiara in una nota il deputato dem e Commissario regionale del Pd, Alberto Losacco.
"Sei mesi fa la Russia invadeva l'Ucraina. La resistenza e la forza del popolo ucraino ha impedito che lo sciagurato disegno neoimperiale di Putin prevalesse. Difendendo la propria libertà l'Ucraina difende la libertà di tutti noi. LItalia è stata da subito accanto al popolo ucraino e il nostro sostegno, d'intesa con Ue e partner Atlantici, non verrà mai meno".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"Una donna, vittima di stupro, si dice disperata perché resa riconoscibile dalla diffusione del video. Cosa che hai fatto anche tu, on. Meloni. Questi sono i fatti. Chiedere scusa sarebbe stato grande gesto di dignità e umanità. Ma tu preferisci buttarla in caciara. Hai perso un'occasione per dimostrare qualità di leader".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
Tweet di Andrea Casu, deputato Pd
A #PiazzaBologna è stato imbrattato il murales dedicato a Falcone e Borsellino. Un oltraggio vergognoso alla memoria di chi si è battuto per liberare il Paese dalla criminalità organizzata. Noi non ci lasceremo intimidire: uniti contro tutte le mafie, oggi e sempre.
La diffusione del video dello stupro della donna di Piacenza è stata una barbarie ingiustificabile. Alla sofferenza per la violenza subita si aggiunge anche la disperazione per essere stata riconosciuta a causa della diffusione di quelle tremende immagini. Giorgia Meloni ha compiuto un atto gravissimo passando sopra, per fini di propaganda, alla dignità di questa persona. Il fatto che non senta il dovere almeno di chiedere scusa, di riconoscere l’errore compiuto davvero lascia allibiti.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
“Una vile intimidazione il manifesto esposto a Grugliasco che ritrae Giorgia Meloni. Bisogna dire no senza se e senza ma alla cultura dell’odio ed escludere categoricamente dal dibattito politico ogni forma di aggressione e insulto”.
Lo dichiara Beatrice Lorenzin, deputata e candidata Pd alle prossime elezioni.