05/10/2022 - 17:26

“L’atteggiamento della giunta Cirio continua ad essere deludente, sulla sanità soprattutto sono ormai anni che i problemi vengono rinviati anziché affrontati. Non si può continuare così, perché ne va della salute delle persone, dei posti lavoro e del benessere di un territorio. La casa di riposo Città di Asti è emblematica in questo senso: la struttura non naviga in buone acque con un debito oltre gli 8 milioni e procedure di esubero già in atto per alcuni dipendenti, ma è in queste situazioni che si vede la buona politica e la vera amministrazione. Di fronte alla crisi di una struttura che coinvolge più di 200 persone tra ospiti e lavoratori, non ci si può girare dall’altra parte come fatto oggi dalla maggioranza di centrodestra in Regione: la minoranza aveva proposto un ordine del giorno analogo a quello approvato dal comune di Asti, ma è stato rifiutato evitando così la discussione. ” Così Chiara Gribaudo, parlamentare del Partito Democratico rieletta alla Camera dei Deputati per il collegio di Asti-Cuneo-Alessandria.

“Ad oggi la Regione non dà garanzie né per il debito né per provare a trovare soluzioni alternative già suggerite da più parti come l’hospice, mentre la posizione del commissario Pasino è incerta e i sindacati con FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, hanno proclamato uno sciopero per l’11 ottobre per sostenere i lavoratori”, continua Gribaudo.

“Serve che il problema venga affrontato con urgenza, serietà e competenza, il Partito Democratico darà il suo contributo a ogni livello istituzionale, senza mettere bandiere ideologiche o politiche. In queste situazioni non si può perdere tempo”, conclude Gribaudo.

04/10/2022 - 18:01

“Ho letto con attenzione la lettera pubblica che Carlo Calenda ha inviato al mio Partito e la ritengo fuori scala e fuori tono. Fuori scala perché il vizio di dire ad altri cosa devono o non devono essere è antico e pernicioso e ricorda proprio quelle culture “massimaliste” che ponevano se stesse sull’altare della verità rivelata e, quindi, in dovere di dare lezioni di vita e comportamento a chi era altro da se. A parti invertite mai mi permetterei di fare altrettanto ma, a partire da me stesso, accoglierei l’altro laicamente, nella sua diversità e specificità e se possibile ne troverei tratti di comunanza, mai imposta ma sempre concertata e condivisa. E fuori tono per la palese contraddizione che il vero e proprio ultimatum di Calenda – già di per sé irricevibile nella sua dimensione formale –  contiene, cioè dirci che la questione non è scegliere tra lui e Conte per poi ribadire che l’unica cosa che il Pd, a sua detta, deve fare è scegliere tra lui e Conte! E’ un gioco di ruolo che sinceramente è a somma zero. Così come lo è darsi etichette formali o, peggio, pretendere di darle ad altri. Essere o non essere qualcosa significa non semplicemente dire o non dire qualcosa ma rappresentare compiutamente qualcuno, non solo nell’elencare una serie di obiettivi ma nel disegnare una prospettiva di vita, convivenza e soddisfazione di aspettative e bisogni.
Lo dico pensando proprio alla storia di quella cultura liberale a cui Calenda aspira, rappresentante di una fetta di borghesia e ceti produttivi capaci alternativamente di richiedere più libertà economica o più garanzie sociali e redistributive a seconda delle fasi storiche, come ad esempio la Germania e l’inghilterra insegnano. Una cultura che rispetto, naturalmente, e che considero una delle radici storiche del sistema democratico. Altra cosa da quella in cui io mi identifico, cioè quella socialdemocratica, ben spiegata nella carta di Bad Godesberg dell’Spd, quando recita: “Il movimento socialista, iniziato come protesta dei lavoratori salariati contro il sistema capitalistico, ha adempiuto ad un compito storico. (…) Nonostante errori e sconfitte il movimento dei lavoratori è riuscito ad ottenere nel XIX e XX secolo, il riconoscimento di molte sue rivendicazioni Questi successi sono pietra miliare di un cammino ricco di sacrifici, soprattutto dei lavoratori salariati, che ha servito la causa della libertà di tutti. (…) Oggi tutte le forze vive scaturite dalla rivoluzione industriale e dal progresso tecnico devono essere messe al servizio della libertà e della giustizia. Da partito della classe lavoratrice il partito socialdemocratico è diventato partito del popolo.” Sulla necessità di creare un partito così, do ragione a Calenda ma non in base ad una “assegnazione di maglia” e di “ruolo”, come se fossimo in una partita di calcetto, ma attraverso un percorso politico profondo e non scontato.
Questo è il nostro compito storico. Perché sono convinto che ciò che abbiamo vissuto dal 1996 ad oggi, dall’Ulivo, all’Unione, al Pd di oggi, abbia esaurito una funzione e perso una prospettiva e che oggi occorra un atto rifondativo, innanzitutto partendo dal confronto serrato con le rappresentanze sociali e del lavoro e non su semplici leadership, né tantomeno alleanze forzose e forzate, come invece sembra suggerirci Calenda. Il nostro è uno strano paese dove gli aggettivi vengono scambiati per sostantivi, proprio come nel caso di “riformista”. Non me ne abbia Calenda se per spiegarmi meglio mi rifaccio ad un’altra citazione, questa volta di Claudio Treves, fondatore del Psi e primo direttore dell’Avanti!: “I socialisti riformisti sono, non lo si dimentichi, prima di tutto dei socialisti: il che vuol dire che non sono empiristi dalle saccocce piene di rimedi pronti per tutti i mali. Il riformismo è il metodo onde si applicano le idealità animatrici del socialismo ai problemi della vita quotidiana, non un emporio di riforme a 49 centesimi il pezzo - liquidazione di fine stagione”. Comunque, ringraziando Calenda per le sue attenzioni nei nostri confronti, gli auguro un proficuo percorso costituente insieme alle amiche e amici di Italia viva, che sarà impegnativo e necessiterà di tutte le energie disponibili, cominciando dalle sue”. Così Emanuele Fiano del Partito Democratico risponde a Carlo Calenda sulle colonne di Repubblica.

04/10/2022 - 13:56

Chi ha responsabilità politiche ascolti le parole del Cardinale Zuppi. La guerra che Putin ha scatenato in Ucraina, nel cuore dell' Europa, rischia di diventare nucleare. Si mettano in campo davvero tutte le iniziative per aprire una prospettiva di pace.

Lo ha scritto su Twitter Andrea De Maria, deputato del Partito Democratico.

03/10/2022 - 16:32

“Con ulteriori 8 miliardi, sale a 30 il pacchetto di aiuti per imprese e famiglie messo in campo da Intesa SanPaolo per far fronte ai bisogni sociali che la crisi sta aggravando. Un segnale molto importante per aiutare i cittadini ad affrontare i rincari, dall’aumento delle bollette per luce e gas al maggior costo dei beni di consumo dovuto all’inflazione. È importante che in questa fase difficile anche le banche sostengano l’economia reale, con un’attenzione particolare ai bisogni sociali. Sarebbe auspicabile che il prossimo governo istituisca un fondo di garanzia per tali finalità, rendendo possibile lo stanziamento di ulteriori risorse. Da questa crisi terribile si esce tutti insieme, pubblico e privato”.

Lo dice in una nota il deputato del Pd, capogruppo in commissione Banche, Umberto Buratti.

30/09/2022 - 18:18

“Secondo me attaccare Giorgia Meloni per le colpe di 27 anni fa di un padre, con il quale lei non ha rapporti, che l’ha abbandonata quando era una bambina di un anno è immorale. Solidarietà a Giorgia Meloni”.

Lo scrive sul suo profilo Facebook Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico.

30/09/2022 - 15:22

“Il Partito Democratico ha bisogno di essere ricostruito dalle fondamenta. Serve avviare subito il percorso da seguire e da svolgere nei tempi certi, previsti dalle regole. È bene, però, evitare un calciomercato dei nomi che trasformi il tutto in una corrida. Sarebbe inutile e controproducente. Va aperta, piuttosto, una discussione preliminare, ampia e netta, sull'identità, sulla natura e sull'idea stessa del PD del futuro da rifondare. Abbiamo dei nodi decisivi da sciogliere: il rapporto con il Sud, l’attenzione verso i più fragili, l’ascolto del disagio sociale. E allo stesso tempo dobbiamo dare al Paese prospettive di sviluppo, sostenendo investimenti e politiche del lavoro, con un occhio attento ai più giovani. Evitiamo, in altri termini, un Congresso privo di discussione sui contenuti, che non ci permetterebbe di affrontare e risolvere davvero le difficoltà registrate finora ed entrare in sintonia con la società italiana. È in gioco l'esistenza stessa del Partito. Ci vuole una scossa, una novità che riparta dai territori. Ci vuole coraggio”.

Lo dichiara Piero De Luca, deputato del Partito democratico.

30/09/2022 - 15:03

“La lettera di Letta agli iscritti indica un percorso che accoglie completante quanto ho proposto già dal 2018 per superare la crisi strutturale del Pd, in un volume intitolato ‘Democratici’ che presenterò in una ristampa nei prossimi giorni. Serve una costituente aperta per dar vita ad una forza politica che nasca dal cuore del Pd e si chiami ‘Democratici’. Se già dopo la grave sconfitta di cinque anni fa avessimo imboccato questa strada non saremmo qui ancora a discuterne. Ma la blindatura interna delle correnti informali costituite lo impedì. Ora non si può più rinviare questa scelta. E fa bene Letta ad indicarla”. Così in una nota il deputato Pd, Roberto Morassut.

“Bisognerà discutere già dalla Direzione del 6 del ‘come’ e del ‘cosa’ si intenda per ‘costituente’  - continua - ma certo non parliamo del solito congresso referendario su dei nomi. Siamo, pur nella sconfitta, un grande partito, portatore di grandi valori e rappresentiamo sentimenti e istanze di milioni di italiani. Non si tratta di sciogliere nulla. Siano tranquilli i nostri militanti. Ma siano anche determinati a cambiare.
Dobbiamo avere coraggio e imboccare la via di una nuova fase della vita dei Democratici”.

27/09/2022 - 18:19

“Enrico Letta ha combattuto con onore. Tutti dobbiamo riconoscerglielo. L’intuizione delle Agorà va sviluppata. Insisto su quanto dico ormai da anni. E suggerisco al Segretario di dare avvio ad una fase ‘costituente’ da non confondersi con una federazione di partiti già costituiti. Si insedi un gruppo di personalità che predisponga un documento sui valori e l’identità della sinistra democratica. Testo da sottoporre ad una vasta consultazione e integrazione da parte non solo del partito ma di forze civiche e associative che sono la polpa della sinistra attuale e che sono escluse dalla vita democratica del partito da troppo tempo. E così si faccia in ogni città. La nostra morfologia deve cambiare radicalmente. Al termine ci sarà un soggetto nuovo con dirigenti nuovi. Un vero movimento politico e sociale: i Democratici. La sinistra nella società è maggioritaria. Nel mio viaggio elettorale l’ho riscontrato ancora una volta. E aspetta le giuste sollecitazioni. La nostra classe dirigente deve misurarsi con questo processo in mare aperto. Non fare congressi ordinari. Debbono essere superate le gerarchie ‘date’. Tutti ai nastri di partenza. Sorgeranno sperabilmente mille muove energie e personalità. Non una sola. Questa è la vera e sola strada possibile. Altrimenti siamo su un binario morto”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

27/09/2022 - 14:04

Oggi in ansia per Zaki. Un’udienza che decide non solo del destino di un giovane studente. Ma anche dei diritti e della libertà di espressione. Non lasciamolo solo.

Lo ha scritto su Twitter Andrea De Maria, deputato del Partito Democratico.

27/09/2022 - 13:11

“Una dura sconfitta. Ha vinto la destra, trascinata da Giorgia Meloni. Un risultato chiaro, di chi ha saputo unirsi, mentre da questa parte mancava il campo largo, che ci ha fatto vincere tante amministrazioni.
Per la prima volta una donna vince le elezioni e può diventare Presidente del Consiglio. Una novità importante e ambivalente, che avviene nel segno della destra e delle forze illiberali, quelle che nel mondo minano i diritti delle donne. Sono subito arrivati i complimenti da Ungheria e Polonia.
Ho detto più volte durante questa campagna elettorale che nel voto si determinava la direzione che avrebbe preso il Paese.
E così è. Bisogna subito organizzare un’opposizione determinata e efficace, unitaria.
Ma bisogna anche capire cosa vogliamo essere, dobbiamo farlo non rinchiusi in noi stessi, ma in rapporto stretto con la società, nel contrasto alle disuguaglianze, nella cura del mondo e delle persone, guardando ai tanti che si sono astenuti. Decidere insieme il destino del Pd e la sua funzione.
In questi giorni ho incontrato passione e competenza, ringrazio tutte e tutti.
Nella società la destra non ha la maggioranza. Ripartiamo insieme, cambiando”.

Lo scrive sulla sua pagina facebook Cecilia D’Elia, portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche e neoeletta senatrice del Pd.

26/09/2022 - 09:17

"Voglio ringraziare di cuore chi è stato al mio fianco in una sfida molto difficile. Il Collegio uninominale dove ero candidato, con questi dati a livello nazionale, era considerato perso. Invece  abbiamo vinto, grazie all'impegno appassionato di tante e di tanti. Ora la mia prima responsabilità sarà, come ho sempre detto, portare in Parlamento le priorità e le problematiche del territorio che sarò chiamato a rappresentare. Credo che il Partito Democratico ora debba ragionare seriamente di un risultato così difficile e di come affrontare la fase politica che si è aperta con il voto di ieri".

Lo ha scritto su Facebook Andrea De Maria, candidato Pd eletto al Collegio Uninominale di Carpi (Emilia Romagna).

23/09/2022 - 13:33

“Sviluppare modelli di crescita economica e sociale compatibili con la salvaguardia dell'ambiente è uno degli obiettivi prioritari per i prossimi anni. L'ambientalismo del fare è stata ed è uno dei pilastri del Pd che ha cercato in questi anni di coniugare sviluppo sostenibile e transizione ecologica. Quando si fanno proposte per salvaguardare l’ambiente occorre competenza e serietà. Il Pd ha idee e progetti concreti che mettono in primo piano il ruolo fondamentale della scienza nel coniugare la crescita delle attività produttive (edilizia, industria, agricoltura) con il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni nocive. Altri partiti continuano invece a proporre soluzioni ideologiche o non attuabili come la decrescita felice o fantomatici referendum”.

Così Davide Gariglio, deputato Pd e candidato al collegio uninominale di Collegno alla Camera, sul primo sciopero globale del clima del nuovo anno scolastico. L'evento è coordinato da Fridays For Future e ha l’obiettivo di chiedere un impegno concreto ai politici contro la crisi climatica e ha radunato oggi a Torino migliaia di giovani.

22/09/2022 - 20:47

E anche la Bicamerale la facciamo la prossima volta. C’è un piano della destra per cambiare la Costituzione. Da sola, a colpi di maggioranza, mettendo in pericolo le nostre istituzioni. La vera Meloni la riconosci nei comizi.

Lo ha scritto su Twitter Debora Serracchiani, Capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati

22/09/2022 - 18:00

“In questa campagna elettorale, il Pd è stato sotto il fuoco concentrico del Movimento 5 Stelle e del cosiddetto Terzo Polo, uniti da un interesse convergente: dare la caccia al voto democratico, anziché porsi come alternativi alla destra. Conte si immagina come il Mélenchon italiano, impegnato nella rifondazione della sinistra radicale italiana; Renzi si pensa come il Macron nazionale, che liquida il Pd come in Francia vennero liquidati i socialisti. Operazioni velleitarie, che vogliono riportarci indietro di decenni tra una presunta sinistra che vuole solo fare l’opposizione e un centro pronto ad allearsi con tutti pur di rimanere a galla. Il Pd è nato per archiviare queste stagioni dì settarismo e di trasformismo, e per dar vita ad una esperienza di centrosinistra di governo nettamente alternativo alla destra estrema della Meloni. Chi non condivide le posizioni della destra, e crede nella democrazia dell’alternanza e in un Paese davvero moderno, trova nel Pd il proprio punto di riferimento. E vedrà che domenica saranno in tanti, tali da sventare sia i passi indietro che i disegni velleitari”.

Lo ha dichiarato l’on. Enrico Borghi, della segreteria nazionale Pd e capolista Dem al Senato nel collegio Piemonte 02, intervistato dalla emittente radiofonica “Giornale Radio”.

22/09/2022 - 17:29

“Votare è un diritto conquistato con la lotta. Anche per questo la democrazia è bella. Il mio appello è votare per quelli che credono in un paese più giusto, per politici che non urlano, che non promettono cose mirabolanti. Votate per il Pd che ha un programma chiaro e realizzabile e che mette al centro il lavoro: meglio retribuito, più stabile, più sicuro. Un lavoro per i giovani, le donne, il Sud”.

E’ l’appello al voto che Graziano Delrio, deputato del Partito Democratico ha rivolto agli ascoltatori di Radio Immagina.

“Votate il Pd perché è il partito che vuole difendere la scuola pubblica e la sanità pubblica. Che vuole garantire a tutti i cittadini, soprattutto ai più fragili, servizi e protezione. Che vuole le donne protagoniste del proprio destino, libere di scegliere e di lavorare. Votate per un partito che non crede alla Flat tax che fa parti uguali tra disuguali. Che vuole un’Europa più forte che non sia solo una potenza economica ma anche politica e di difesa, capace di imporre le ragioni del cessate il fuoco e della pace in Ucraina. Che si batte per la transizione ecologica e mette al primo punto la lotta ai cambiamenti climatici.

Insomma – ha concluso Delrio – il mio è un appello per un paese dove il destino non sia già scritto nella nascita, dove opportunità e speranza siano il futuro dove far crescere i nostri figli”.

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