“Io vedo il buono che c’è. Nel pomeriggio avremo una ‘signora’ presidente del Gruppo Pd della Camera. La gara è tra due donne di valore. Voglio rinnovare la mia riconoscenza e stima verso Graziano Delrio. Con Piero Fassino e Flavia Piccoli Nardelli assicurerò, come ovvio, la massima terzietà. D’altronde venerdì sera, di getto, ho scritto alle colleghe e ai colleghi una risposta alle lettere di Marianna Madia, Graziano Delrio e Debora Serracchiani su un Partito Democratico quasi da rifondare. Troppo si è consumato in questi anni, dai 101 alle scissioni, fino alle dimissioni di Nicola Zingaretti, per non dover essere più esigenti, a partire da ognuna e ognuno di noi, nel volere un cambiamento radicale. Servono partecipazione, un confronto limpido, esempi e coerenze”. Lo afferma la deputata dem Barbara Pollastrini componente del seggio elettorale per l'elezione del presidente del Gruppo Pd presso la Sala Berlinguer di Montecitorio.
“Sono per natura fiduciosa - ha aggiunto la deputata Pd - conosco il nostro Gruppo e la preziosità di talenti e impegno. Con quello spirito mi sono rivolta all’intelligenza e alla sensibilità delle nostre due candidate. Se può contare aver attraversato vicende ben più aspre con qualche sofferenza e qualche successo, io dico a entrambe di ‘affidarsi’ l’una all’altra per il giorno dopo”.
“Con Simona Malpezzi al Senato - ha concluso Pollastrini - avremo due donne di qualità alla guida dei gruppi parlamentari in uno spartiacque drammatico per il Paese. Enrico Letta ha dato una scossa, e ora la dirompenza per tutte le nostre leadership femminili, ovunque collocate, va messa al servizio di un’innovazione di logica, agenda, modi di essere del Partito Democratico e della politica. Perché di potere si può anche morire e credo che nessuno più di una donna voglia e sappia vivere”.
“Nella sua doppia veste di Commissario Regionale per l’emergenza e di Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ha una doppia, enorme, responsabilità politica: quella di avere affidato l’intera gestione dell’emergenza ad un gruppo di funzionari delinquenti e ad un assessore inadeguato e irresponsabile, suo fedelissimo, che hanno attentato alla vita di noi siciliani, e quella di avere omesso qualsiasi forma di controllo efficace sulle operazioni di caricamento dei dati”. Lo afferma il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli, componente delle commissioni Antimafia e Affari Costituzionali, il quale, in una nota conclude “mentre i delinquenti falsificavano i dati dei contagiati per evitare la ‘zona rossa’, Musumeci dove era? Cosa aspetta a dimettersi da ogni incarico come ha fatto Razza?”.
“Il testo Zan, che si compone non solo di una parte repressiva ma anche di una preventiva ed educativa, nella versione finale approvata dall’Aula di Montecitorio è stato il prodotto di un dialogo effettivo che ha tenuto pienamente presenti le osservazioni della Commissione Affari Costituzionali e del Comitato per la Legislazione a tutela della libertà di espressione.
Non a caso nel voto finale il testo ottenne il consenso non solo dell’intera maggioranza del Governo Conte 2 ma anche quello di alcuni esponenti dell’allora opposizione che lo valutarono rigorosamente nel merito.
Per queste serie ragioni ci attendiamo che il Senato proceda sollecitamente all’esame e all’approvazione”. Lo dichiara il deputato Stefano Ceccanti, capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali e Presidente del Comitato per la Legislazione.
“Vale sempre la presunzione di innocenza, ma le intercettazioni che coinvolgerebbero l'assessore della Sicilia sulla falsificazione dei dati del contagio da Covid-19 per non far scattare la zona rossa sono di una gravità inaudita. Qua si gioca con la vita di milioni di persone”.
Così il vicepresidente dei deputati del Gruppo Pd alla Camera, Michele Bordo, su Twitter.
Se fatti confermati, sarebbe colossale imbroglio a tutti i siciliani
“Senza volere in alcun modo emettere sentenze anticipate sull’inchiesta relativa ai dati sul numero dei positivi in Sicilia, e nella certezza che tutto potrà essere chiarito, ho intenzione insieme ad altri colleghi parlamentari di interpellare il governo circa fatti e intercettazioni che restituiscono un quadro allarmante per la salute pubblica.
Non intendo mettere in dubbio, poi, la presunzione d’innocenza dell’assessore alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza, ma – in linea con quanto affermato dal segretario regionale del PD Anthony Barbagallo – ritengo che a questo punto sia doveroso da parte sua fare un passo indietro fintanto che non sarà accertato quanto accaduto, nel pieno interesse dei cittadini siciliani. Allo stesso tempo, nell’esprimere assoluta fiducia nell’operato della magistratura, non vi è dubbio che se i fatti dovessero essere definitivamente confermati dal prosieguo dell’attività giudiziaria, ci troveremmo di fronte a un colossale imbroglio perpetrato danneggiando la salute di tutti i cittadini siciliani.”
Lo afferma il deputato del Pd Pietro Navarra.
“Presenterò immediatamente un’interpellanza urgente al governo per chiedere di fare luce su fatti e intercettazioni agghiaccianti” Così il deputato siciliano del Pd e componente della commissiona Antimafia, Carmelo Miceli a seguito dell'inchiesta condotta dalla procura e dai carabinieri di Trapani con il Nas di Palermo, che ha fatto scattare tre arresti e un avviso di garanzia per l'assessore alla salute per la Sicilia Ruggero Razza.
“Pur essendo fortemente garantista e contrario ai processi al di fuori delle aule dei tribunali - prosegue il deputato dem - dalle intercettazioni sembra emergere in modo allarmante non soltanto la scellerata operazione di falsificazione dei dati dei contagiati da parte di alcuni funzionari per non fare scattare la zona rossa ma anche e soprattutto una possibile consapevolezza di tali operazioni di falsificazioni in capo allo staff assessoriale e allo stesso assessore Razza, ovverosia quei soggetti di massima fiducia del Presidente Musumeci, sui quali gravava la responsabilità di vigilare e verificare i dati. Ebbene, se tali circostanze dovessero trovare conferma ci troveremmo dinanzi ad episodi di una gravità inaudita, un vero e proprio attentato alla salute di 5 milioni di siciliani”.
“È per questo che - conclude Miceli - se per un verso già stamattina chiederò al governo di fare piena luce sui fatti e di verificare l’opportunità di revocare a Musimeci la funzione di Commiassario Regionale per l’emergenza, per altro chiedo pubblicamente a Ruggero Razza di riconoscere l’assoluta necessità di dimettersi immediatamente dal suo incarico o, quantomeno, di autosospendersi immediatamente dalla giunta e di astenersi dal compimento di qualsiasi atto di gestione dell’emergenza Covid fino a quando non sarà emersa tutta la verità su questa drammatica vicenda”.
Dichiarazione on. Alfredo Bazoli, capogruppo Pd Commissione Giustizia
Ci auguriamo che il Senato possa calendarizzare la legge Zan contro l'omofobia, che ci allineera' finalmente a tutte le democrazie occidentali. È inaccettabile e fuorviante opporsi all'esame bollando la legge uscita dalla Camera come liberticida, promotrice di teorie gender, minacciosa della libertà di opinione. Il lavoro svolto alla Camera ha consentito di arrivare ad un testo largamente condiviso, che si innesta su una normativa già esistente e collaudata, e permette di contrastare efficacemente ogni discriminazione e violenza basata su sesso, genere, identità di genere, disabilità, senza in alcun modo pregiudicare la libera manifestazione del pensiero, né solleticare teorie strampalate. C'è da augurarsi pertanto che tutti i gruppi di maggioranza al Senato convengano di esaminare il testo, anche per migliorarlo se serve, senza accampare scuse irricevibili, senza deformazioni della verità, senza benaltrismi.
“Roberto Gualtieri è stato un autorevole parlamentare europeo che ha saputo farsi apprezzare, non solo in Europa, presiedendo la commissione per i Problemi economici e monetari dal 2014 sino alla sua nomina a ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Conte bis, svolgendo il suo lavoro, in una fase economica molto delicata per il Paese e i rapporti Italia-Ue, con competenza e valore indiscussi. Attaccare Gualtieri, come ha fatto Carlo Calenda significa attaccare tutta la comunità del Partito Democratico. Suggerisco a Calenda, se veramente ha intenzione di mettere la sua candidatura a disposizione della Città di Roma, di evitare di lanciare provocazioni a mezzo stampa che ricordano molto chi è in cerca di visibilità, ma di avere il coraggio di candidarsi alle primarie e di confrontarsi democraticamente con altre autorevoli nomi di donne e uomini del Partito Democratico e del centro sinistra”. Lo dice in una nota Patrizia Prestipino, deputata romana del Partito Democratico.
“Piuttosto che lanciarsi in avventati e pretestuosi giudizi sulla figura e sull’operato di Roberto Gualtieri, sarebbe il caso di ritornare in se stessi e ragionare su un confronto aperto e plurale per scegliere il prossimo candidato sindaco di Roma.” Lo dichiara Marco Lacarra, deputato e Segretario regionalie del Partito Democratico pugliese , in risposta alle dichiarazioni rilasciate questa mattina da Carlo Calenda su Sky.
“È soprattutto merito di Gualtieri se oggi l’Italia può contare sulle risorse del Recovery Fund e guardare a un futuro di sviluppo in un’Europa più forte e unita. Calenda dovrebbe sapere bene quanto sia necessario allargare il campo del centro-sinistra per essere competitivi e non picconare gli alleati. Ma, soprattutto, chi aspira a fare il Sindaco della Capitale d’Italia di certo non può avere paura delle primarie.”
“L’assegno unico per i figli è merito principale (non esclusivo) del Pd, perché sono nostre le proposte di legge del 2014 e del 2018. Quest’ultima è poi diventata il testo base che - integrato nel corso dell’iter parlamentare - domani si approva. Si tratta quindi anche di una grande riforma di iniziativa parlamentare, a dimostrazione che non ci sono solo le proposte del Governo e che anche i parlamentari hanno autonomia e visione. E a dimostrazione che il faticoso affinamento delle leggi non si fa con gli effetti speciali delle convention, bensì con passione e pazienza”.
Così Stefano Lepri, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Mi appello al Presidente Draghi e al ministro Speranza. La campagna vaccinale è troppo importante per la vita e la salute dei cittadini. Sul tema dei vaccini va impedito alle regioni di realizzare brutta politica. L’Abruzzo del Presidente Marsilio è ancora senza un vero piano vaccinale, ha adottato delle linee guida discrezionali. Ancora molti over 80 sono in attesa dei vaccini, per non parlare delle categorie fragili. Eppure questa mattina sono iniziate a Pescara le vaccinazioni della Magistratura. Fermo restando che tutti devono essere vaccinati e certamente giudici e magistrati, e che la giustizia non si deve fermare, non si può consentire che ogni regione vada per conto suo. E che i Presidenti facciano politica sulla pelle dei più deboli”.
Lo dichiara Stefania Pezzopane, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera.
“Le priorità - prosegue l'esponente dem - sono l'età e le fragilità, perché dunque si forza sulle regole? Perché allora non anche gli avvocati e tutti coloro che lavorano nei tribunali? O perché non gli autisti di bus e mezzi pubblici a contatto permanente con il pubblico? Non può essere lasciato al caso, alla convenienza o a strategie politiche ma fermamente collocato dentro i fattori di rischio e l'indice di mortalità. Marsilio continua a fare danni. Rinnovo il mio appello: date regole che debbano essere rispettate o lasciate tutto nelle mani sapienti di Curcio e Figliuolo, con criteri oggettivi ed uguali in tutta Italia”.
“Per far rispettare un obbligo servono sanzioni che abbiano una chiara finalità dissuasiva. Per questo auspichiamo che il decreto legge del Governo non contenga sanzioni meno dure della disciplina pugliese già vigente: un modello che andrebbe replicato su tutto il territorio nazionale e che vorremmo esporre ai ministri Cartabia, Speranza e Gelmini”.
Lo dichiarano l’On. Alberto Losacco e il Consigliere regionale pugliese Fabiano Amati, quest’ultimo promotore della legge vigente in Puglia sull’obbligo degli operatori sanitari alla vaccinazione anti-Covid.
“In Puglia è già vigente una legge che prevede, a prescindere dall’eventuale intervento del Governo nazionale, pesanti sanzioni sugli operatori sanitari che rifiutano le vaccinazioni ordinarie e quella anti-Covid. La legge pugliese, dichiarata costituzionale con sentenza n. 137 del 2019 - relatrice Marta Cartabia, stabilisce il trasferimento dei sanitari obiettori dai reparti a rischio, il procedimento disciplinare e la sanzione pecuniaria sino a 5.000 euro. E il tutto contemporaneamente e senza alcun margine di discrezionalità.
È altamente improbabile che si possa affermare l’efficacia della forte raccomandazione vaccinale anti-Covid, limitando l’apparato sanzionatorio al trasferimento dai reparti a rischio del sanitario obiettore, perché tale sanzione a ben vedersi potrebbe trasformarsi addirittura in un espediente per ottenere l’alleggerimento del carico di lavoro, cioè un comodo passaggio dalla corsia alla scrivania. A questo si aggiunga che detto trasferimento dai reparti a rischio aggraverebbe la difficoltà per le aziende sanitarie di formare i turni, al punto da determinare l’eventuale chiusura dei reparti. Un vero paradosso.
Per questi motivi la disposizione di profilassi, cioè il trasferimento dai reparti a rischio, non può essere disgiunta da un rigoroso procedimento disciplinare e da severissima pena pecuniaria, o comunque da un apparato sanzionatorio e dissuasivo non meno potente di quello contenuto nella legge pugliese vigente”.
Martedì con il passaggio conclusivo in Senato, sara legge l’introduzione dell'assegno unico universale, e segneremo un passaggio rivoluzionario nella storia del welfare del nostro Paese. Si passa dai bonus una tantum al riconoscimento di un diritto dei figli, una misura finalmente strutturale. Per sempre. Dal 1 lugliopartirà l’erogazione fino a 250 € per ogni figlio (maggiorata per le disabilità). Questa misura è una semplificazione di tutte le misure fino ad oggi adottate, un concreto sostegno alle famiglie ed un primo contrasto alla denatalità perché favorisce la genitorialita. È dal 2014, quando fu presentata una proposta di legge al Senato a prima firma Stefano Lepri e firmata anche da me, che il Pd ci lavora. Nel 2018 fu ripresentata alla Camera migliorata nel testo, a prima firma Delrio Lepri. L’11 giugno 2020 il Governo Conte approva il Family Act che contiene anche l’assegno unico universale, ma questo provvedimento camminerà sul testo a prima firma Graziano Delrio, approvato alla Camera il 21 luglio 2020. Grazie al grande impegno di donne ed uomini del Pd la legge di Bilancio 2021 ha stanziato le risorse con cui attuare la misura dell'assegno unico. Martedì prossimo il Senato approverà in via definitiva il provvedimento ed il primo luglio entrerà in vigore. E sarà un cambio epocale, non più un sussidio, ma un diritto universale.
Lo afferma Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Lo studio riportato oggi da Repubblica riporta un effetto che ben conosciamo. Infatti, dalla semplificazione dell’attuale “giungla” di misure che aboliremo e con l’introduzione dell’assegno unico ci sarebbe oltre un milione di famiglie che perderebbe qualcosa, anche solo pochi euro. Il MEF ci impose di togliere la clausola di salvaguardia prevista in legge, che avrebbe garantito tutti. Solo dopo i maggiori fondi ottenuti con la legge di bilancio 2021 l’avremmo potuta reinserire, ma è meglio ormai prevederla nei decreti o in fase attuativa. Con ulteriori 800 milioni (oltre ai 20 miliardi di già stanziati) nessuno ci perderà. È chiaro che dovremo aggiungerli perché nessuno deve rimetterci, mentre la grandissima parte delle famiglie avrà vantaggi.
Lo afferma il deputato Stefano Lepri, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera
Siamo soddisfatti per la scelta di inserire nella legge di delegazione europea la direttiva sulla presunzione di innocenza, che pone principi e temi del tutto condivisibili. Il Partito democratico si era detto disponibile a discuterne nella legge delega del processo penale, per evitare ritardi nell'approvazione della legge europea, che rischierebbe di esporci a procedure di infrazione e sanzioni. L'impegno della maggioranza e del governo ad una accelerazione dell'iter di approvazione ci rassicura, e quindi non possiamo che manifestare la nostra soddisfazione per l'esito della discussione in maggioranza.
Lo afferma Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera.