“Esprimiamo soddisfazione nel ritrovare nella relazione finale del PNRR che il parlamento affida al governo gran parte delle proposte che avevamo suggerito come Partito Democratico. In particolare nella relazione viene chiesto al governo: l’adozione di un piano d’azione nazionale che miri al rafforzamento del sistema di cura e di protezione di bambini e ragazzi su tutto il territorio nazionale. Si tratta, in particolare, di supportare iniziative di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché iniziative volte alla valorizzazione del potenziale di bambini e ragazzi, e di favorire politiche di inclusività, adottando interventi volti alla riduzione della povertà educativa e al contrasto alla dispersione scolastica, anche rendendo effettivo il tempo pieno su tutto il territorio scolastico, con particolare attenzione ai bisogni specifici dei bambini con disabilità; una serie di misure concrete per i “mille giorni” che vanno dalla pre nascita ai primi anni di età, altre invece destinate a favorire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne, attraverso il potenziamento degli asili nido e dei servizi per l’infanzia.
Inoltre gli interventi di potenziamento delle scuole dell’infanzia e delle «sezioni primavera», nonché il Piano asili nido e servizi integrati per l’infanzia che prevedono una ricaduta con effetti positivi nel breve-medio termine sull’occupazione femminile, l’incremento delle misure di sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette, con particolare riferimento alle aree interne e svantaggiate del Paese;
Queste sono tutte misure sulle quali l’Intergruppo ha portato il suo contributo, coinvolgendo e collaborando con oltre 50 realtà del Terzo Settore. Un lavoro che si è concretizzato nel PNRR e che auspichiamo possa essere presto preso in carico anche dai ministri competenti e dal presidente del Consiglio”
Così in una nota i deputati del Partito Democratico Paolo Lattanzio e Paolo Siani, coordinatori dell’Intergruppo Parlamentare Infanzia e Adolescenza
“È arrivato il momento che Governo e parlamento abbiano il coraggio di affrontare il tema della responsabilità degli operatori sanitari per danni diretti o indiretti da Covid. Per quanto la materia sia di difficile interpetazione, ulteriori rinvii non sono ammissibili” lo dice il deputato Dem Carmelo Miceli, componente della Commissione Affari Costituzionali, nel corso del webinar organizzato dal Collegio Italiano dei Chirurghi, dal titolo “Responsabilità Sanitaria e Covid: è possibile uno scudo per gli operatori sanitari?”.
“La pandemia ha mostrato alcuni limiti della Gelli-Bianco, sopratutto sotto il profilo della responsabilità penale. Non v’è dubbio che l’attuale formulazione dell’art. 590 Sexies del Codice Penale non si attanaglia alle difficoltà nell’esecuzione di prestazioni sanitarie straordinarie ed eccezionali, per le quali, specie nella prima fase del contagio, non esistevano linee guida validate o buone pratiche accreditate.
È per questo, dunque, che il legislatore deve trovare il coraggio di affrontare un tema così delicato e di farlo affrontando le delicate questioni di diritto che alo stesso sono sottese. E se anche le altre forze politiche vorranno farlo con la serietà con cui il Partito Democtatico è intenzionato ad affrontarlo - conclude Miceli - molto presto sarà possibile dare una copertura legale a tutti quegli operatori sanitari che, dall’inizio della pandemia ad oggi, si sono fatti carico eroicamente della tutela della salute de mostro paese”.
“Il bilancio della Cassa Depositi e Prestiti dimostra come la partecipazione del “pubblico” possa essere uno strumento positivo nell’economia italiana. Infatti grazie ai suoi interventi, ai suoi progetti e ai suoi finanziamenti, Cdp ha svolto una funzione di sostegno e promozione di molte attività economiche e quindi dell'occupazione. Una realtà importante che ha alla sua base la fiducia dei cittadini italiani attraverso il sistema dei depositi postali. Questo rapporto di trasparenza e di comunicazione diretta con il Paese acquisisce un valore ancora più importante: è proprio dal livello di fiducia che dipendono le risorse che Cdp potrà utilizzare in futuro ricoprendo, anche nei prossimi difficili mesi di ricostruzione economica post pandemia, un ruolo essenziale per il rilancio dell'Italia”. E' quanto dichiarato da Fabio Melilli, presidente della commissione Bilancio alla Camera che commenta così il Bilancio 2020 di Cdp.
“Esprimo soddisfazione perché a fianco della prospettiva che il Governo prevede ad oggi nel PNRR, in particolare sugli interventi di riqualificazione degli edifici residenziali, di prorogare il Superbonus del 110% per i condomini egli ex-IACP, rispettivamente al 31 dicembre 2022 e al 30 giugno 2023, vi è una chiara intenzione di proseguire in questa direzione.
Il Governo ha indicato la volontà di continuare oltre le date segnalate proponendo come ipotesi possibile una revisione complessiva delle attuali detrazioni fiscali (Superbonus, Econonus, Sismabonus, Bonus casa, Bonus facciate, Bonus mobili, Bonus verde e Bonus Alberghi). Ho anche chiesto al Governo in sede di replica di intervenire per semplificare il più possibile le procedure attuali relative al 110 %, prevedendo ad un unico modello procedurale e chiarificando i punti ancora equivoci, in maniera da velocizzare gli interventi che stanno partendo”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio, Gianluca Benamati, che ha presentato una interrogazione al Ministero della Transizione Ecologica insieme ai colleghi Pd Nardi, Bonomo, Gavino Manca, Mancini, Soverini e Zardini.
“E’ positivo che il Governo rispondendo a una nostra interrogazione abbia preso l'impegno di continuare con gli ecoincentivi edilizi. Fino a oggi il Superbonus 110% sta dimostrando una notevole efficacia”, così la deputata Pd e presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi, commenta la risposta ricevuta dal Ministero della Transizione ecologica all'interrogazione firmata anche da lei e dal deputato Benamati sul tema dell’efficientamento energetico degli edifici.
“E’ particolarmente importante che il Ministero - spiega Nardi - riconosca il grande valore di volano non solo economico, ma anche ambientale rappresentato dal Superbonus e che ne confermi l’importanza strategica ricordando che nel PNRR ne è prevista la proroga per condomini fino al dicembre 2022 e per gli ex-Iacp fino al giugno 2023. A oggi infatti il Superbonus, in base ai dati Enea, ha raggiunto il miliardo di valore facendo crescere i cantieri del più 514% e il valore dei lavori da 189 milioni di euro a oltre 1 miliardo con un salto percentuale del più 477% , a cui si somma anche un risparmio energetico che supera i 206 mila MWh/anno”.
“Ha un rilievo politico ancora maggiore - aggiunge la Presidente - l’annuncio del Ministero sullo studio di misure analoghe per il futuro, in maniera tale da rendere più omogenei e strutturali i vari bonus oggi disponibili: superbonus, ecobonus, sisma-bonus, bonus casa, bonus facciate, bonus giardini, bonus alberghi. L’obiettivo, condivisibile, è di arrivare ad un approccio integrato che consentirebbe di intervenire sui tempi di recupero degli edifici e di aumentare i risultati in termini di efficienza ambientale. L’idea è quella di continuare con gli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura, legandoli alle performance di efficienza raggiunta, ma ci sarebbero anche procedure più adeguate alle pmi del settore, prevedendo una semplificazione della disciplina del Testo Unico sull’edilizia”.
Dichiarazione on. Roger De Menech, deputato Pd
“Io resto in montagna”, questa la sfida che lanciamo al parlamento e al governo nazionale per scongiurare lo spopolamento e l'abbandono delle nostre valli. Solo la montagna abitata vive, mentre una montagna disabitata è una montagna che muore e se malauguratamente dovessimo perdere questa sfida a perdere non sarebbero solo le persone che abitano in montagna ma sarebbe è una sconfitta per l'intero Paese.” E' quanto ha affermato in aula alla Camera il deputato del Pd Roger De Menech nel corso della discussione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. De Menech ha lanciato al ministro dell'Economia Franco la “sfida per colmare una grande diseguaglianza: quella tra pianura e montagna, fra le aree densamente abitate e quelle interne del paese” . Per il parlamentare del Pd “riconoscere queste differenze significa dare al PNRR quelle condizioni indispensabili per una Italia più giusta.” “Vivere in quota non è la stressa cosa che vivere in pianura” - ha aggiunto De Menech- secondo il quale “finalmente la montagna diventa un pezzo del motore dello sviluppo dell'Italia”. “La nostra – ha concluso il deputato Pd - è una sfida che ha al suo interno anche una grande possibilità di rilancio economico , si pensi – ad esempio- al comparto del turismo sostenibile. Ecco, In questa sfida c' è un pezzo significativo del rilancio del nostro Paese”.
“Nell’ufficio di Presidenza della X commissione Attività produttive di oggi abbiamo posto il tema di sentire al più presto il Governo, le parti sindacali e gli amministratori straordinari di Alitalia in merito alla situazione molto seria che si sta delineando per la partenza della nuova compagnia Ita. Lo abbiamo fatto perché la crisi di questa grande azienda sta arrivando a un punto nodale e la X commissione è la sede naturale di competenza sulle crisi, sull’amministrazione straordinaria e sulla politica industriale. In questo Alitalia è un pezzo del tessuto industriale del Paese (basti pensare al ruolo della compagnia sulla prossima stagione turistica) e coinvolge tantissimi lavoratori.
È giunto il momento di un ultimo sforzo nella fase più delicata della soluzione di questa crisi di rilevanza nazionale”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio e Claudio Mancini, componente della stessa commissione.
“I dati anticipati dal ministero dell’Università hanno evidenziato come l’emergenza Covid abbia generato nelle università un incremento delle immatricolazioni e una redistribuzione su tutto il territorio nazionale. Sebbene negli ultimi 15 anni, considerati nel loro complesso, abbiamo avuto una perdita di 37mila nuovi iscritti, per quanto riguarda l'anno accademico 2020/2021 gli atenei italiani registrano un aumento del 7 per cento delle nuove iscrizioni rispetto all'anno precedente. Molti studenti, inoltre, hanno scelto di iscriversi negli atenei più vicini alla propria città di residenza, anche in conseguenza della didattica mista e la conseguente scelta di non spostarsi troppo dalla propria città. A livello regionale aumentano le immatricolazioni nelle università con sede in Umbria, Sicilia e Veneto, che registrano rispettivamente il +32,9 per cento, +15 per cento e +11,8 per cento delle iscrizioni rispetto all'anno precedente”.
Lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, deputata del Partito democratico e componente della commissione Cultura, intervenendo in Aula per il question time.
“La conferma dei dati da parte della ministra Messa - prosegue l'esponente dem nella replica - è dunque un segnale positivo, pur nella consapevolezza che il numero dei laureati è ancora insufficiente. Lo sviluppo di una nazione è determinato degli investimenti nel capitale umano, nella formazione, nella ricerca scientifica. Tutte le energie devono essere concentrate nell’obiettivo di superare questo gap con gli altri paesi europei, pur senza tacere l’altissimo livello raggiunto dai nostri ricercatori. Le risorse nella legge di Bilancio e quelle del Next Generation EU ci fanno sperare in una svolta. Una svolta assolutamente necessaria. Dobbiamo quindi mettere l'università e la ricerca al centro dell'agenda politica, per spingere i ragazzi ad iscriversi sempre più numerosi nelle nostre facoltà”.
“E' un fatto molto positivo, da salutare con favore, l’avvio di sopralluoghi nelle diverse regioni, ieri in Liguria oggi in Lombardia, da parte del Generale Figliuolo e del Capo della Protezione Civile, ing. Fabrizio Curcio, per raccordare e rafforzare la campagna vaccinale dentro una strategia che è e deve essere nazionale.
Strategia nazionale che si è data delle priorità, in primis anziani e fragili, che rispondano ad un criterio innanzitutto etico e poi di salvaguardia del nostro Servizio Sanitario Nazionale rispetto al rischio di una ingestibile crescita dell'ospedalizzazione dei casi”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Luca Rizzo Nervo
“Questo criterio - prosegue il deputato Pd - deve essere rispettato con rigore. Sappiamo invece di regioni in cui sono già vaccinati magistrati o personale amministrativo delle università e non donne in follow up oncologico, persone immunodepresse o ultraottantenni. Come sappiamo di sistemi di prenotazione, emblematico il disastro lombardo, che condizionano pesantemente, nelle troppe differenze di performance da regione a regione, l'accesso a prestazioni sanitaria decisive per la salute e la vita di milioni di cittadini italiani e la velocità della campagna vaccinale, ora che finalmente vi sono i vaccini”.
“E' una disomogeneità - conclude Rizzo Nervo - non più tollerabile che speriamo il commissario Figliuolo e l'ing. Curcio possano contribuire, in raccordo con la Conferenza delle Regioni e il ruolo dirimente del ministero della Salute, ad attenuare a garanzia del diritto alla salute di tutte e tutti”.
“Al capogruppo leghista al Senato Romeo, che ha dichiarato di essere contrario alla calendarizzazione della legge contro l’omofobia, già approvata alla Camera, vorrei spiegare che una cosa è l’agenda di governo e altra cosa è l’agenda delle iniziative parlamentari sulla quale non ci sono ovviamente vincoli di maggioranza. Consiglierei, inoltre, alla Lega di abbandonare la strada dei ricatti su questi temi. Il Partito democratico non accetta ricatti, e su questa legge, come abbiamo già detto, andremo avanti. Anche perché purtroppo nel nostro Paese continuano a ripetersi aggressioni legate all’orientamento sessuale di nostri concittadini ed è assurdo che l’Italia, al pari di altri Paesi europei, non si doti di strumenti legislativi per combattere questi odiosi crimini di stampo omofobico”.
Lo dichiara il deputato democratico Michele Bordo.
“È un momento storico per l'alta formazione. È stato votato in commissione Cultura l’emendamento Pd a mia prima firma che permetterà a tutti gli studenti di Alta formazione artistica musicale e coreutica di essere pienamente ricompresi nel provvedimento dell’on. Fusacchia che sopprime il divieto di contemporanea iscrizione a più università o corsi di studio universitari. L’Afam, seppure con alcune limitazioni, aveva già precorso nei fatti questa situazione. Oggi possiamo dire con certezza che questo prestigioso comparto è stato compiutamente coinvolto ed integrato in questa storica iniziativa”.
Lo afferma Michele Nitti, deputato Pd della commissione Cultura e primo firmatario dell’emendamento.
Dichiarazione di Gian Pietro Dal Moro, deputato Pd e componente la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.”
Giochiamoci la sfida del Recovery fino in fondo per costruire un Italia più verde e sostenibile, più vivibile e innovativa, sfruttando al meglio le opportunità del Next Generation Eu. Nel PNRR la transizione ecologica è la grande scommessa per un nuovo ed etico miracolo italiano che faccia leva sul protagonismo di giovani e donne. Il PD ha fatto puntuali proposte sulle varie missioni previste dal piano: sul ciclo dei rifiuti e per la riduzione dell'inquinamento dell'aria, per l'estensione del superbonus almeno per il 2023 con procedure semplificate, sulla proroga del bonus verde e la tutela della risorsa idrica. Perché l'Italia ha bisogno di un piano di contrasto al dissesto idrogeologico e di un programma nazionale di salvaguardia dell'erosione della costa. Bisogna coniugare la semplificazione e la legalità, rafforzando le stazioni appaltanti e l'apparato amministrativo degli enti locali. Sono necessari più investimenti per la mobilità sostenibile e per l'intermodalità del trasporto pubblico. Altrettanto importante è l'efficientamento di scuole, asili, edifici pubblici e edilizia popolare. Infine, l'attenzione del Pd è sempre alta sulle aeree terremotate per le quali chiediamo di aggiungere un miliardo per portare a 2,780 milioni le risorse destinate ai territori colpiti dal sisma, dove alla tragica emergenza della mancata ricostruzione si è aggiunta la pandemia.
Lo ha detto Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo PD alla Camera, intervenendo in Aula.
“Senza entrare nel merito della responsabilità penali degli indagati, e nel rispetto delle prerogative che a questi sono riconosciute dalla legge, non serve aspettare la fine di un processo penale per riconoscere che Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, è il primo e più grande responsabile politico dello scandalo dei dati falsificati in Sicilia”. Lo afferma Carmelo Miceli, deputato siciliano del Pd e componente delle commissioni Affari Costituzionali e Antimafia.
“Non sfugge ad alcun siciliano - sottolinea il deputato dem - che nella politica isolana, ciò che si scrive col nome ‘Razza’ si legge con quello di ‘Musumeci’. Musumeci e Razza, sono una sola cosa, due facce della stessa medaglia. Nessuno provi a dire che Musumeci non ha alcuna responsabilità o che, addirittura, sia la vittima di questo scandalo perché è stato tenuto all’oscuro di tutto. È Musumeci che ha scelto di appaltare interamente all’ex assessore Razza, sua longa manus, tutte le attività che gli derivavano dalla funzione di commissario regionale sull’emergenza Covid. È lui che, pur essendo il commissario regionale per l’emergenza, non ha mai ritenuto di dovere fare la benché minima attività di vigilanza e controllo su quanto stavano facendo Razza e il suo staff è questo neanche quando, nel tempo, in tanti avevamo chiesto di fare pubblicamente chiarezza proprio sul sistema di caricamento dei dati. È Musumeci che ha definito ogni richiesta di trasparenza come un vile attacco politico, un atto di sciacallaggio, senza mai eseguire, neanche ex post, i controlli e le verifiche cui era tenuto per la sua qualifica di commissario. È Musumeci che ha sempre garantito che tutto quello che veniva fatto all’assessorato alla Salute era giusto e legittimo, difendendone l’operato al punto tale da non avere alcuna remora a ingaggiare, proprio insieme a Razza, l’uno accanto all’altro, ripetuti scontri con il governo e la struttura commissariale nazionale, arrivando ad accusarli di avere adottato ‘contro la Sicilia’ provvedimenti restrittivi ‘politici’, non giustificabili per i dati in loro possesso”.
“Insomma - conclude Miceli - non c’è bisogno di attendere la fine di un processo penale per dire, senza timore di smentita, che Nello Musimeci non è adeguato al ruolo di commissario straordinario dell’emergenza Covid. E poiché, nonostante quanto accaduto, il presidente Musumeci, stavolta a differenza di Razza, non pare abbia alcuna intenzione di rinunciare, per decenza e buon senso, ad un ruolo così delicato, a tutela della vita di cinque milioni di siciliani, ho già depositato una interpella urgente per chiedere al governo di sostituirlo con un nuovo commissario straordinario regionale”.
"Esprimo piena solidarietà al giornalista della trasmissione televisiva 'Le Iene', Antonino Monteleone, aggredito barbaramente dal gestore di una sala slot illegale ad Agnano, nell'area di Napoli. Il servizio racconta un drammatico fenomeno che sta esplodendo nel nostro Paese. Mentre 150mila lavoratori del settore del gioco sono fermi da oltre 9 mesi, proliferano le attività illegali. Attività che sono gestite da personaggi spesso legati alle mafie e che si impongono con la violenza, il ricatto e la sopraffazione. Ottengono inoltre proventi che ovviamente non finiscono nelle casse dello Stato, ma che finanziano la criminalità. Tutto ciò era stato fotografato dal Comitato 'Prevenzione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l'emergenza sanitaria' da me presieduto all'interno della Commissione Antimafia. Ma soprattutto il fenomeno era stato denunciato anche dal Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho. Il servizio delle Iene ora punta nuovamente i riflettori su una dinamica che sta assumendo contorni sempre più drammatici".
Lo sottolinea, in una nota, il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio