Dichiarazione on. Stefania Pezzopane, componente l'Ufficio di presidenza del gruppo Pd e responsabile nazionale per la Ricostruzione delle aree terremotate del Pd
Quello che sono riusciti a fare per puri scopi elettoralistici e di partito è pazzesco. Volevano uccidere Draghi e con cinismo ci sono riusciti, compiendo un delitto politico gravissimo, partito dai 5 stelle e completato da Salvini e Berlusconi. Ci sono norme importanti da approvare che cittadini, enti locali ed imprese delle aree terremotate attendevano proprio in questi giorni, in primis il provvedimento per i cantieri della ricostruzione 2009, per intervenire sui prezzi che stanno bloccando la ricostruzione. È importantissimo risolvere questo problema. Provocando lo scioglimento anticipato hanno gettato in mare tutto il lavoro fatto per il Codice della ricostruzione, che era arrivato finalmente in commissione. Così si interrompe bruscamente il percorso parlamentare che poteva dare al paese una norma organica per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma. Anche l'iter della legge che prevede le misure per le famiglie vittime dei terremoti finisce qui, ed eravamo in dirittura d’arrivo. Purtroppo, sono due provvedimenti importanti che si bloccano. Una cosa grave ed assurda. Un peccato mortale, perchè questa è stata una legislatura molto proficua per quanto riguarda le questioni delle aree terremotate. Abbiamo rifinanziato le ricostruzioni di tutti i crateri, approvato le norme ed i finanziamenti per le stabilizzazioni, definite norme di semplificazione rivoluzionarie, istituito il fondo complementare al Pnrr per 1780 milioni, solo per citare le questioni più importanti. Un lavoro eccezionale, che andava completato. Chi ha fatto cadere il governo di cui faceva parte si è assunto una grande responsabilità. Certamente, pur nei limiti ristretti della ordinaria amministrazione, cercheremo come sempre di tutelare e portare avanti i bisogni delle popolazioni colpite da terremoti in Abruzzo ed ovunque.
“La caduta del governo guidato da Mario Draghi con il conseguente scioglimento delle Camere provocherà un forte rallentamento, che non possiamo certo permetterci, di due passaggi rilevanti per il nostro Paese: l’approvazione della Legge sulla Montagna e le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano e Cortina. La Legge sulla Montagna, di cui sono relatore in commissione Bilancio, è un tassello fondamentale per le politiche di riequilibrio verso le aree più deboli e occasione fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. Una legge orientata a rendere la montagna sempre più abitata, in modo da combattere l’annoso problema dei territori montani, quello dello spopolamento. Cruciale anche l’appuntamento internazionale delle Olimpiadi di Milano e Cortina, un dossier che il presidente del Consiglio stava seguendo direttamente per un’edizione memorabile, vetrina del nostro Paese sul mondo, che vede interessare per la prima volta una porzione di oltre 22 km quadrati di territorio. Lega, Forza Italia e M5s, assumendosi la responsabilità di fare cadere il governo, dovranno rispondere davanti a tutti gli italiani anche per tutte le mancate risposte e i ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali”.
Così il deputato dem, Roger De Menech.
“L’ultima cosa di cui avesse bisogno il Paese in questa delicatissima congiuntura storica era una prospettiva di forte tensione e instabilità. Anche la cultura rischia seriamente di pagare le conseguenze di questi imperdonabili errori e di scelte irresponsabili che rischiano di compromettere provvedimenti fondamentali per il settore culturale ed artistico”. Così in una nota il direttore d’orchestra e deputato dem della commissione Cultura, Michele Nitti.
“Sono tantissime - spiega il deputato Pd - le iniziative che rischiano di essere compromesse al miglio finale: dalla legge sulla valorizzazione del melodramma italiano inserita nella cornice della candidatura UNESCO del 2023, ai numerosi temi legati ai decreti attuativi della Delega Spettacolo (agenzie di rappresentanza, danza, Osservatori dello spettacolo, revisione FUS e governance delle Fondazioni liriche), dalla riattivazione strutturale del 2 per 1000 per l'associazionismo culturale fino alle nuove tutele per i lavoratori dello spettacolo e alle coperture necessarie a finanziare il reddito di discontinuità”.
La commissione Cultura di Montecitorio - conclude Nitti - si apprestava a votare anche lo storico passaggio sul nuovo Reclutamento nell'alta formazione artistica e a lavorare sulle risorse da destinare alle borse per i dottorati e i ricercatori in ambito artistico.
Nonostante gli accorati appelli alla responsabilità da parte di tutto il mondo dell'arte e della cultura, da Agis alla presidenza del CNAM, da Federculture ai rettori universitari, ha prevalso la linea dell'irragionevolezza e della sconsideratezza. La forza e il valore di questi provvedimenti, però, devono superare l'irresponsabilità di chi ha messo un'enorme ipoteca sulla loro realizzazione. L'impegno per il futuro non può che essere orientato al completamento di questi percorsi così brutalmente interrotti”.
“C’era ancora tanto da fare per le famiglie, le imprese e i tanti cittadini in difficoltà. C’era tanto da fare per i nove milioni di bambini che non votano, ma che chiedono di poter crescere in città adeguate ai loro bisogni. C’era tanto da fare ancora per il milione e mezzo di bambini in povertà assoluta. Questo sarà il nostro impegno anche per il futuro. Le politiche per l’infanzia saranno al centro del nostro impegno anche nel prossimo Parlamento, a cominciare dalla legge per i bambini detenuti con le loro mamme che non è riuscita a terminare l’iter legislativo al Senato. Una beffa per i bambini che non possiamo tollerare”.
Così i deputati dem della commissione Infanzia, Paolo Siani (vicepresidente) e Paolo Lattanzio (capogruppo Pd).
“Se non si dà seguito al tavolo del governo con i sindacati e le associazioni imprenditoriali, rischiano di saltare tutti gli impegni assunti con l’avvio del dialogo sociale sui temi del salario minimo, del taglio del cuneo fiscale, dei provvedimenti contro il caro energia, della lotta al precariato, della difesa dei redditi da lavoro e da pensione. Qualora questo dovesse accadere e il rischio è oggi purtroppo concreto, tutta la colpa ricadrebbe sulle forze politiche che in maniera irresponsabile e sciagurata hanno provocato la caduta dell’esecutivo guidato da Mario Draghi e di questo dovranno rispondere davanti alle lavoratrici e ai lavoratori italiani”.
Così la deputata dem della commissione Lavoro, Carla Cantone, già dirigente sindacale della Cgil.
“L’irresponsabilità di alcune forze politiche precipita l’Italia in campagna elettorale in un momento in cui le urgenze si chiamano lotta alle disuguaglianze, attenzione alla situazione sanitaria e gestione dei fondi Pnrr. L’unico elemento positivo di questo momento è la chiarezza che impone: è ormai chiaro che alle urne lo scontro sarà tra europeisti e sovranisti che strizzano l’occhio a Putin. Il Pd è pronto alla sfida per difendere gli interessi dell’Italia e non quelli di qualche leader in cerca di gloria”. Così Martina Nardi, deputata pd e presidente della Commissione Attività produttive della Camera, commenta la situazione politica che porterà l’Italia alle urne a settembre.
"Il ministro dell'Interno ascolti i presidi sulle necessità di individuare luoghi alternativi alle scuole per le elezioni in autunno e per evitare di far perdere agli studenti ore di lezione difficilmente recuperabili": è quanto dichiara la deputata Pd Lucia Ciampi sull'appello di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei dirigenti scolastici.
"Dopo le difficoltà di questi anni dovute alla pandemia la scuola deve ripartire in piena sicurezza per prevenire nuove ondate di contagi e assicurare una rinnovata socialità e una didattica continua ed efficace. Per fortuna Salvini, che in questi anni si è sempre opposto alle misure di precauzione e sicurezza anti covid nelle scuole, non è ancora il titolare del Viminale nonostante abbia fatto cadere Draghi proprio per quella poltrona": conclude Lucia Ciampi.
"Il Disegno di legge sulla Concorrenza, necessario per ottenere la prossima rata dei finanziamenti del Pnrr, verrà votato dall'Aula della Camera nei prossimi giorni grazie al senso di responsabilità del Partito Democratico. Questo ci differenzia dalle forze politiche che hanno causato la crisi di governo e che, per meri interessi elettorali, sarebbero state disposte a privare il Paese di risorse indispensabili per cittadini ed imprese": è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio sul provvedimento che verrà dibattuto dall'Aula di Montecitorio da martedì 26 luglio.
"Il Pd ha sempre cercato una sintesi efficace delle varie istanze nate dal dibattito parlamentare, confrontandosi con lealtà e chiarezza con il governo e le categorie interessate. Sul tema del trasporto pubblico locale abbiamo profondamente migliorato il testo. Anche sul tema dei taxi e Ncc, pur avendo manifestato perplessità sullo strumento della delega legislativa, avevamo avanzato proposte di merito, per individuare - conclude Gariglio - una posizione condivisa".
“Caro Weber, la verità è del tutto diversa. Forza Italia, membro del Ppe, è pienamente responsabile, insieme alla Lega e al Movimento 5 Stelle, della caduta del governo Draghi. Una decisione completamente sbagliata per l’Italia e per tutta l’Europa”.
A scriverlo su Twitter, Piero De Luca, vicepresidente Gruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Dichiarazione dell’on. Michele Bordo, Responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd
La sfiducia a Draghi di ieri al Senato è un colpo durissimo alla credibilità del Paese. Chi ha fatto cadere il governo per un misero calcolo di convenienza e contro gli interessi generali, compromettendo di fatto l’attuazione del PNRR e l’approvazione delle misure necessarie ad aiutare le fasce più deboli e più colpite dalla pandemia, dalla guerra, e dall’inflazione, si è assunto una grave responsabilità di fronte ai cittadini.
Il PD, che in queste settimane è stata una delle poche forze affidabili a sostegno di Draghi, deve adesso riflettere bene sulla prospettiva. Come ha detto il segretario Letta stamattina alla riunione dei gruppi parlamentari, prima di decidere sulla scelta migliore da fare per il Paese, è utile lasciar depositare per un attimo la polvere di queste ore. Quel che è certo è che agli italiani non interessa molto il numero di sigle da aggregare in un’ipotetica l’alleanza ma la sostanza della proposta politica e programmatica che faremo. In questo momento così difficile per la nostra economia servono risposte radicali. La svolta sociale che avevamo chiesto a Draghi adesso la dobbiamo proporre con forza ai cittadini. Salario minimo, aumento degli stipendi, lotta alla povertà, sostegno ai giovani e ai pensionati, riduzione delle tasse ai redditi più bassi, interventi per il caro bollette. Devono essere queste le priorità della nostra campagna elettorale. Vediamo su queste proposte chi è d’accordo.
“Con quale faccia il capogruppo della Lega Molinari accusa Letta di non stare con gli imprenditori è difficile da capire. Chi non ama gli imprenditori è chi ieri ha fatto concludere la legislatura. Forse Molinari ha avuto un vuoto di memoria e ha già dimenticato di aver appena fatto cadere un governo che stava lavorando sia per gli imprenditori che per i lavoratori e per tutti gli italiani. Ormai è chiaro che la vergogna non conosce limiti e che chi ha fatto cadere tutto sta cercando di nascondere le impronte”.
Così il deputato democratico Emanuele Fiano.
“Anche l’accorato appello dei professionisti della salute, che rappresentano oltre un milione di persone, affinché non fosse fermato il processo di riforme, di investimento e innovazione, e di rafforzamento delle risorse umane per migliorare le cure e l’assistenza, è stato respinto al mittente da parte di chi non ha votato la fiducia a Draghi. Una scellerata interruzione non per nostra scelta. Un tradimento da chi li invocava come eroi”.
Lo dichiara Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Noi vogliamo proseguire su quella strada - conclude l’esponente dem - lo dobbiamo ai cittadini innanzitutto, per il recupero di tante prestazioni e per tutta la dedizione e la competenza del personale del Servizio sanitario nazionale”.