n. 104 - 21 febbraio 2025

 

NON EMERGENZA E ATTUAZIONE PNRR, MA ENNESIMO E INSUFFICIENTE DECRETO OMNIBUS

Il Pd ha votato contro

Questo decreto, il n. 208 del 31 dicembre 2024, dovrebbe affrontare questioni di massima priorità per il Paese, dalla rigenerazione urbana delle periferie alla lotta alla dispersione scolastica, all'emergenza climatica e idrica, all'attuazione del PNRR e al disagio sociale.

In realtà, siamo invece di fronte all'ennesimo decreto omnibus, privo di una visione di lungo termine e incapace di rispondere concretamente ai problemi del Paese e dei cittadini.

A colpire, in modo negativo, è soprattutto il modo in cui si pretende di affrontare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile in alcuni quartieri urbani. Si segue il presunto “modello Caivano”, nel tentativo di far passare l’idea che “arriva il governo” e con la bacchetta magica si risolvono, così, situazioni estremamente complesse. In realtà, dietro la propaganda non c’è nulla.

Vengono esautorati i sindaci e gli enti locali, trasferendo i loro poteri a un Commissario nominato con Dpcm dal Governo, per fare degli interventi importanti ma dentro quartieri che sono amministrati già nelle città e dove si interviene già per contrastare il disagio delle periferie.

Il PNRR è solamente un titolo, perché non c’è praticamente nulla. Di fronte a un provvedimento così insufficiente il voto del PD-IDP è stato inevitabilmente contrario.

TEMI DELLA SETTIMANA

MILLEPROROGHE: UN MIX INCONSISTENTE DI MISURE PARZIALI E DANNOSE

Delle soluzioni per i problemi del Paese nessuna traccia

La prassi dell’adozione di provvedimenti legislativi di proroga di termini, i cosiddetti decreti “Milleproroghe”, si è intensificata da oltre vent’anni ed è ormai diventata consuetudine. In pratica, tutte le forze politiche che sono state al governo vi hanno fatto ricorso, inserendo in questi provvedimenti misure riguardanti temi molto variegati e trasversali, non riconducibili ad una singola materia o disciplina di settore. In passato, però, se non altro è accaduto che i “Milleproroghe”, nonostante questa loro eterogeneità, riuscissero comunque ad essere l’occasione per affrontare alcune questioni concrete riguardanti famiglie e imprese, magari rimediando a mancate soluzioni offerte dalla Legge di Bilancio appena approvata.

Questa volta – come peraltro anche l’anno passato e quello precedente – non è stato affatto così, per il semplice motivo che il tempo trascorso per l’esame al Senato è stato tutto consumato in uno scontro interno alla maggioranza che ha bloccato per settimane la discussione in Commissione, per poi arrivare all’ennesimo voto di fiducia – l’ottantesimo! – e alla solita approvazione senza un vero confronto in Aula.

Ancora una volta, a dominare è stata la logica del “baratto”: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno dato vita ad una contrapposizione solo per poter piantare qualche bandierina, per strappare qualche piccolo risultato, per rispondere a interessi particolari e lobbistici, rincorrendo pezzi di elettorato con misure molto parziali, in molti casi inutili e in altri estremamente dannose.

Dei problemi veri del Paese e degli italiani, invece, nessuna traccia.

 

DELMASTRO CONDANNATO, HA USATO INFORMAZIONI RISERVATE PER ATTACCARE AVVERSARI POLITICI

Sostenere di aver subito una condanna politica lo rende un personaggio eversivo, si dimetta.

La condanna del sottosegretario Delmastro conferma in sede penale, dove siamo stati ammessi come parte civile, le valutazioni politiche già espresse nei confronti di un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni che, evidentemente, si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell'onorabilità del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici.

La condanna conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino.

Non solo ma Andrea Delmastro, un uomo di governo che sostiene di aver subito una sentenza politica, è un personaggio tecnicamente eversivo. Perché dovrebbe essere il primo a dare fiducia alla magistratura. E difendere lo stato di diritto.

Non sappiamo più cos’è peggio, se rivelare segreti di Stato per attaccare gli avversari politici oppure gridare alla ‘sentenza politica’ ogni volta che un tribunale condanna un esponente di destra

Quanto avvenuto non può che consigliare un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della giustizia alla luce di questa gravissima condanna.

 

SUI BALNEARI ENNESIMO FALLIMENTO DEL GOVERNO MELONI

Anni di bugie e propaganda e ora il caos normativo

Dopo la sentenza del Tar della Liguria che ha dichiarato inesistente l'accordo tra il governo italiano e la Commissione europea, sulla proroga al 30 settembre 2027, risulta evidente l’ennesimo fallimento del governo Meloni.

La proroga delle concessioni balneari è l’ennesima sconclusionata dimostrazione di dilettantismo da parte del governo Meloni. Era difficile scontentare tutti (i comuni, le associazioni di settore e le comunità territoriali, infrangendo di fatto norme nazionali e comunitarie) ma la destra ci è riuscita.

Come abbiamo denunciato con forza nei mesi scorsi, le bugie raccontate dalla destra sulle concessioni balneari si sono scontrate contro il muro della realtà. Il governo ha tradito le promesse fatte all'intero settore per anni, e lo ha fatto nel peggiore dei modi, creando una situazione di caos che si ripercuote non solo sugli operatori ma anche sugli amministratori locali, lasciati del tutto allo sbando.

Il decreto voluto dalla maggioranza non si fonda infatti su nessun presupposto giuridico, e viola il diritto Ue. Il governo Meloni insieme al vicepresidente della commissione europea Fitto, dopo anni di mera propaganda, non hanno saputo dare seguito ai principi di diritto sanciti dalle Corti nazionali ed europee.

La destra ha solo saputo rimandare, gettando di fatto l’intero settore in un buco nero normativo che rischia di far perdere competitività, reddito e clientela alle imprese turistiche del nostro Paese.

 

SU SCHLEIN PAROLE INACCETTABILI, MELONI NON PUÒ TACERE

Aggressione verbale violenta da parte dei giovani meloniani

Solidarietà è stata espressa da tutto il Partito democratico, e non solo, per le frasi volgari e violente contro la Segretaria Elly Schlein.

Ancora una volta un'inchiesta del giornale Fanpage mostra una aggressione verbale di rara violenza da parte di esponenti di Gioventù Nazionale. Un clima di odio pericoloso. Le parole della destra e dei suoi giovani nei confronti della segretaria Elly Schlein lasciano l’amaro in bocca ma non lasciano sorpresi.

Giorgia Meloni può ancora tollerare che nel suo partito si usino questi toni e questi auguri di morte nei confronti degli avversari politici?

 

DDL SPAZIO: GOVERNO GARANTISCA SOSTEGNO A INDUSTRIA NAZIONALE, NO A MUSK

L’Italia deve essere protagonista della crescita industriale nello spazio

In commissione Attività produttive è iniziato il confronto sul disegno di legge sull’Aerospazio. L’articolo 25, così come formulato dal governo, rischia di aprire la porta a Starlink di Elon Musk, mettendo in secondo piano le imprese italiane ed europee del settore

L’Italia deve essere protagonista della crescita industriale nello spazio e non il primo Paese UE a cedere il proprio futuro tecnologico a un operatore privato straniero. Per questo il Partito Democratico ha presentato una serie di emendamenti al Ddl Spazio, chiedendo al governo di garantire un chiaro sostegno all’industria nazionale ed europea e di assicurare un ritorno industriale e tecnologico per il nostro sistema Paese.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

PERCHÉ IL GOVERNO NON CHIARISCE SULL’USO DI SPYWARE PARAGON?

Spiare il direttore di un giornale è un atto da stato di polizia e da sistemi autoritari. Invece di chiarire in Parlamento, il governo continua a non rispondere.

Di che cosa ha paura l'esecutivo? Che cosa c'è da nascondere?

Non vi daremo tregua su queste domande perché per noi la libertà di stampa è sacra.

La vicenda inquietante dell'uso dello spyware Paragon deve essere chiarita. Mentre l’atteggiamento del governo alimenta i sospetti su un uso improprio di questo strumento. È il governo che con questo operato getta ombre sul comportamento degli apparati dello Stato. Ed è gravissimo.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Commemorazione
Martedì 25 alle ore 15.30 avrà luogo la commemorazione dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci.

Intercettazioni
Da martedì esame con votazioni della proposta di legge in materia di modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione.

Governance d’impresa partecipata dai lavoratori  
Da martedì seguito dell’esame con votazioni delle proposte di legge  concernenti la partecipazione al lavoro. Per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori.

Fondo scuole "viaggi della memoria"
Da Martedì esame e votazioni sul provvedimento riguardante l'istituzione di un fondo per favorire l’organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di “viaggi nella memoria” nei campi di sterminio.

Mozioni di sfiducia
All'esame dell'Aula la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro per il Turismo on. Daniela Santanchè e la mozione di sfiducia nei contronti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Cure mediche lavoratori con malattie oncologiche
Martedì seguito della discussione del provvedimento in materia di disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.

Veicoli fuori uso con fermo amministrativo 
Da Martedì anche l’esame con votazioni del provvedimento riguardante le disposizioni in materia di cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le seguenti mozioni:  riconoscimento del genocidio del popolo yazida; rincaro dei costi energia;  promozione partecipazione di atleti stranieri alle maratone.

 

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