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UNIVERSITÀ: LA DELEGA AL GOVERNO PER L’ABOLIZIONE DEL NUMERO CHIUSO È SOLO UN GRANDE BLUFF
Si scarica il problema su studenti e università
Approvata in via definitiva la delega al governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria.
Il Partito democratico ha votato contro, non perché non condivida la necessità di superare il numero chiuso nell’accesso alla facoltà di medicina, ma perché considera questa delega un grande bluff a danno degli studenti e delle loro famiglie. Decorso il primo semestre, infatti, gli studenti verranno selezionati e potranno proseguire solo coloro che avranno conseguito i necessari crediti formativi universitari (CFU) e saranno utilmente collocati nella graduatoria di merito nazionale. Con modalità tutte ancora da chiarire. Il numero chiuso di fatto rimane, e un semestre è un tempo troppo breve per una formazione e una valutazione adeguata degli studenti.
Il PD ha presentato emendamenti per sostituire il semestre con l’anno accademico, ma la maggioranza li ha bocciati. Dimostrando di non sapere nulla della vita concreta e reale di uno studente universitario, perché la programmazione universitaria non si fa sui mesi ma sulle annualità accademiche, di anno in anno, così come la programmazione economica delle famiglie che sostengono lo studente con sacrifici. Spostare la selezione di sei mesi, inoltre, non risolverà i problemi della sanità italiana. È solo propaganda di governo. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità e della Fondazione Gimbe, infatti, il numero di medici in Italia è superiore alla media europea, i problemi si riscontrano invece rispetto al numero di specialisti che si formano, in particolare in determinati settori come ad esempio medicina d’urgenza, radiologia, patologia, e allo scarso numero di borse di specializzazione.
La legge appena approvata non interviene affatto su questi problemi. Non investe un solo euro in più né nell’università pubblica, né nella sanità pubblica. Non sono previste risorse specifiche nemmeno per le università che dovranno far fronte all’aumento degli accessi derivanti dal semestre ad accesso libero.
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SUL CARO BOLLETTE DAL GOVERNO PROPOSTA INEFFICACE
Il PD vota contro la mozione del centrodestra
Da un governo che ha attaccato in ogni modo il Superbonus, ci si aspettava almeno una proposta seria sull'efficientamento energetico, con una strategia chiara per il medio e lungo periodo. Invece, la maggioranza si è presenta in Aula con una mozione che è solo una goccia nel mare: un provvedimento vuoto, privo di misure strutturali e concrete.
Alcuni esponenti di governo sostengono che il problema del caro-bollette si possa risolvere semplicemente visitando un sito web per ottenere sconti. Ma come può essere credibile un esecutivo che, dopo due anni di immobilismo sull’energia, propone come unica soluzione un portale online? È una risposta a dir poco ridicola, che nasconde l’inerzia di chi, da un lato, parla di nucleare in un futuro indefinito e, dall’altro, continua a rallentare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
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INTERCETTAZIONI: RIFORMA CHE AMMANETTA I MAGISTRATI E LIBERA I CRIMINALI
Grave che dal limite dei 45 giorni non siano esclusi i reati di omicidio e violenza sessuale
Il disegno di legge sulle intercettazioni è un altro provvedimento in materia di giustizia che non sana affatto i problemi di questo delicato settore. Introdurre il limite di 45 giorni per la durata delle intercettazioni vuol dire, di fatto, legare le mani agli inquirenti. La riforma voluta dal governo Meloni e dalla sua maggioranza non risolve nemmeno parzialmente tutte le questioni legate ad eventuali abusi dello strumento o alle lesioni del diritto della privacy dei cittadini. Le conseguenze saranno gravissime. Da una parte, sarà molto più difficile indagare sui responsabili di reati gravissimi come l’omicidio o tutti i reati legati, ad esempio, alla violenza di genere. Dall’altro, si stende un tappeto rosso ai criminali di professione, a cui basterà aspettare il decorso dei 45 giorni per riprendere in tutta tranquillità ogni attività illegale.
Grave, inoltre, che la maggioranza abbia bocciato l’emendamento del PD che escludeva il reato di omicidio dal limite temporale dei 45 giorni per le intercettazioni. Non solo ma la destra ha bocciato anche gli emendamenti che chiedevano di escludere i reati del Codice Rosso – come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale – dal limite di 45 giorni alle intercettazioni. Una scelta incomprensibile e irresponsabile, che penalizza gravemente le vittime.
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EMERGENZA CARCERI: GRAZIE A BATTAGLIA OPPOSIZIONI PARLAMENTO TORNA A DISCUTERNE
Sono mesi che PD denuncia situazione insostenibile
Seppure con molto ritardo, finalmente la prossima settimana la Camera discuterà delle condizioni delle carceri italiane. Sono mesi che il PD parla di una situazione di emergenza non più sostenibile: sovraffollamento, condizioni disumane per persone private dei loro diritti e mancanza di operatori sono solo alcune delle gravi carenze delle carceri in Italia.
Non bastano nuove norme che autorizzano la realizzazione di ulteriori spazi di detenzione o nuove pene. Occorre rimettere al centro della politica il tema della rieducazione civica nei nostri penitenziari: se il carcere non fa anche questo, il carcere non serve a niente e peggiorerà le condizioni dei detenuti.
Le mozioni presentate dal Pd e dalle altre opposizioni incalzeranno il governo a dire come intende agire, con misure concrete e urgenti. È anche su questo che si misura il grado di civiltà di un paese.
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USTICA: RICERCA DELLA VERITÀ NON SI FERMI
Purtroppo il governo non sembra volersi assumere alcun impegno
Siamo intervenuti in Aula per chiedere al governo di assumere iniziative per ricercare verità e giustizia per la strage di Ustica, dopo la richiesta della Procura di Roma di archiviazione dell'indagine sulla strage. Lo dobbiamo a 81 vittime innocenti ed alla nostra sovranità nazionale. Si devono assumere azioni verso paesi amici dell'Italia, come USA e Francia, che possono fornire informazioni utili sulla battaglia aerea avvenuta sui nostri cieli il 27 giugno 1980.
La risposta del governo è stata del tutto insoddisfacente. Non è stato assunto alcun impegno, nemmeno generico. Auspichiamo un ripensamento urgente.
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FULCO PRATESI: PIONIERE DELL’ECOLOGISMO, FONDATORE DEL WWF
Dobbiamo continuare il suo lavoro, proteggere la natura e la biodiversità
“Tanti anni fa io ero un cacciatore. Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un'orsa con i suoi 3 cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura”. Questo il racconto che Fulco Pratesi, scomparso lo scorso primo marzo, ha ripetuto molte volte e che testimonia una vita di passione, di amore e di attivismo per la difesa della natura e degli animali.
Fulco Pratesi, lo abbiamo ricordato in Aula, è stato un pioniere dell'ecologismo in Italia. Un innovatore, un esploratore, un divulgatore che ha ispirato tante generazioni a prendersi cura del nostro pianeta. Era un uomo che sapeva vedere la bellezza in ogni angolo della natura. Ha creato le prime oasi protette del WWF nelle paludi, veri e propri scrigni di biodiversità, e poi non si è più fermato. Un'idea tanto rivoluzionaria quanto moderna, quella delle oasi, che, oggi, sono infatti più di 100 in tutta Italia.
Dobbiamo continuare il suo lavoro: proteggere la natura, gli animali, la biodiversità e farlo per noi oggi e per le generazioni future. Dobbiamo tenere fede agli impegni sanciti nel nuovo articolo 9 della Costituzione e dobbiamo, come diceva lui, per prima cosa conoscere la natura, osservarla, poi amarla per capire le sue esigenze e, per ultimo, difenderla
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DISTURBI ALIMENTARI: NE SOFFRONO OLTRE 4 MILIONI DI PERSONE
Servono più fondi e strutture ad hoc
In occasione della Giornata del fiocchetto lilla, per la sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, insieme alle altre opposizioni abbiamo organizzato una conferenza stampa per ribadire che i disturbi del comportamento alimentare costituiscono delle malattie ben precise che hanno bisogno di una continuità e di assistenza da parte di professionisti preparati.
Non sono disturbi che possono essere presi sottogamba perché portano a conseguenze anche molto gravi. Insieme alle associazioni che si battono su questo tema, abbiamo chiesto di aumentare fondi e creare strutture ad hoc. Mancano da tre anni i decreti attuativi della legge 234 del 2021 con la quale si assegnava un capitolo autonomo dei livelli di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare.
In Italia sono 4 milioni le persone affette da disturbi del comportamento alimentare a fronte di un numero davvero troppo esiguo di strutture sanitarie specializzate sul tema.
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CAMPI FLEGREI: È EMERGENZA, MUSUMECI RIFERISCA IN PARLAMENTO
Abbiamo chiesto un’informativa urgente del ministro
Dopo quanto accaduto la scorsa notte, con una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, la situazione nei Campi Flegrei si fa estremamente seria e preoccupante.
Oggi più che mai è fondamentale affermare il principio della presenza dello Stato. Ringraziamo i Vigili del Fuoco, le Forze dell'Ordine, la Protezione Civile e i sindaci per il loro impegno, ma queste persone, i cittadini della provincia di Napoli, non possono essere lasciati soli.
Abbiamo chiesto al governo di chiarire se i Campi Flegrei rappresentino o meno un’emergenza nazionale. Servono risorse, organizzazione e protocolli di intervento chiari e codificati. Il ministro Musumeci deve riferire con urgenza in Parlamento
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ACCADE ALLA CAMERA
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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MANCANO RISORSE PER ENTI LOCALI, SERVE REVISIONE PREZZI APPALTI
Manca un meccanismo efficace per la revisione dei prezzi per gli appalti dei servizi, così come mancano le risorse per gli enti locali per assicurare gli aumenti contrattuali stabiliti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali. Il governo finora ha guardato da un'altra parte ma è necessario che intervenga subito per risolvere questa situazione.
È quanto abbiamo chiesto durante il question time di questa settimana.
Lo scorso anno è stato rinnovato il contratto collettivo delle cooperative sociali che garantisce un aumento salariale mediamente del 15% per il triennio 2023/25. Ma questo incremento viene interamente scaricato sulle stazioni appaltanti, che molto spesso sono enti locali, e in diverso modo: per i nuovi affidamenti i costi vanno ad ingrossare gli importi a base di gara, mentre per gli appalti in corso, legati a doppio filo alla data dell'affidamento, il caos regna sovrano.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Impianti Ex Ilva Da martedì esame e votazioni sul disegno di legge recante misure urgenti per assicurare la continuità produttiva ed occupazionale degli impianti ex ILVA.
Materiali di armamento Da martedì esame e votazioni del disegno di legge in materia di importazione, esportazione e transito dei materiali di armamento.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mercoledì alle ore 9,30 comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.
Mozioni All'esame dell'Aula anche le mozioni concernenti: stato di attuazione PNRR: partecipazione atleti stranieri; situazione nelle carceri.
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