e-letter n. 60 - 05 ottobre 2019

UNIONE EUROPEA

Recepimento di direttive e attuazione di atti UE 

Abbiamo approvato in terza lettura il disegno di legge di delegazione europea per recepire 26 direttive e adeguare il nostro ordinamento a 12 regolamenti europei e a una decisione quadro del Consiglio. Dovremmo essere tutti soddisfatti in quanto numerose materie ricevono finalmente una compiuta disciplina in Italia. Purtroppo non è così, poiché abbiamo votato adesso la legge di delegazione europea del 2018 e non quella del 2019. Ecco cosa ha prodotto la retorica sovranista, le sedie vuote a Bruxelles e i banchi vuoti qui in Aula a Roma, i sottosegretari a loro insaputa e i ministri isolati: più di un anno di ritardo nell'approvare regole che servono ai cittadini e alle imprese italiane per non restare indietro a livello europeo. Rivendichiamo quindi con orgoglio il cambio di passo. In quindici giorni siamo riusciti a recuperare i ritardi accumulati in quasi quindici mesi di tweet e dirette Facebook.

• Dichiarazione di voto di Piero De Luca

PRIVACY

Sì alla proroga per assicurare continuità al Garante

Abbiamo votato a favore di questo provvedimento che serve a garantire la continuità nell'operatività del Garante per la protezione dei dati personali. Nel constatare l’impossibilità del Parlamento di adempiere alle proprie funzioni e provvedere alla nomina dei quattro membri del collegio giunti a scadenza, tra i quali poi verrà nominato il presidente, si è resa necessaria questa legge. Il Garante è un organismo che oggi assume un'importanza centrale nella tutela e nella protezione dei dati personali, soggetti al rischio di un uso improprio.

• Dichiarazione di voto di Alfredo Bazoli

CIBERNETICA

Respinte le questioni pregiudiziali

Sono state respinte le questioni pregiudiziali al decreto in materia di sicurezza nazionale cibernetica. L'argomento sostenuto dalle opposizioni riguarda il fatto che il decreto comprenderebbe una serie di adempimenti che si spalmano su vari mesi, e dunque non sarebbe urgente. Abbiamo evidenziato che il provvedimento è fatto di 33 commi e che 26 su 33 non hanno adempimenti successivi. A questi adempimenti successivi si ricorre solo in 7 casi, perché l'innovazione tecnologica non ha bisogno solo di norme immediate ma anche di procedure veloci che consentano nei mesi successivi di adeguarsi al ritmo dell'innovazione tecnologica.

• Dichiarazione di voto di Stefano Ceccanti

VEICOLI A BASSA EMISSIONE, QUALI INCENTIVI?

Nella prima metà del 2019 si è registrata a livello europeo una forte contrazione del settore auto e anche in Italia la produzione, da aprile 2019 rispetto all'anno precedente, è calata del 17 per cento. Questa situazione rischia di essere aggravata anche dalla guerra dei dazi. Abbiamo quindi chiesto al governo quali iniziative intenda adottare per sostenere la produzione di veicoli a basse emissioni, in particolare quelli elettrici, e incentivarne la domanda. Il ministro Patuanelli ha evidenziato come la proposta di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima preveda, entro il 2030, una crescita delle auto Full Electric, dei veicoli ibridi plug-in, quelle ricaricabili direttamente alla presa elettrica, nonché di altre tipologie di veicoli a ridotto impatto ambientale. Ci siamo dichiarati d’accordo sulla necessità di un piano industriale italiano a lungo termine sul tema dell'elettrico. E crediamo utile allargare l'Ecobonus non solo al 2019, ma ampliarlo negli anni a venire, incentivare i privati a realizzare le colonnine di ricarica e individuare una strategia nazionale sul tema della produzione delle batterie.