n. 85 - 27 settembre 2024

SERVE UNA NUOVA LEGGE SULLA CITTADINANZA

Ma la maggioranza boccia la mozione Pd e volta le spalle al Paese reale

La maggioranza di destra ha bocciato la nostra mozione sulla cittadinanza che conteneva due proposte: lo ius soli per le bambine e i bambini nati in Italia da genitori stranieri che risiedano regolarmente sul nostro territorio da almeno un anno; e lo ius culturae che permetterebbe l'acquisizione della cittadinanza dopo 5 anni di frequenza delle scuole italiane, inclusa la scuola dell'infanzia che fa parte, a pieno titolo del percorso di formazione delle bambine e dei bambini.

Una maggioranza e un governo che voltano le spalle alla grande mobilitazione che ha raccolto 500mila firme per il referendum sulla cittadinanza in pochissimi giorni.

L’Italia ha una storia ricchissima di incroci di popoli che l’ha resa un Paese con una cultura composita e vasta. Arroccarsi su una legge del 1992, superata dai fatti, è miope e impedisce all’Italia di svilupparsi e arricchirsi. La destra pensa solo a mandare in galera le persone, noi vogliamo costruire politiche affinché i bambini siano tutti uguali. 

Cinque sono i punti salienti della proposta del Partito democratico.

1) NATI IN ITALIA (Ius soli)
Riconoscimento della cittadinanza per i minori nati in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno è soggiornante regolare nel nostro Paese da almeno un anno al momento della nascita del figlio.

2) NATI ALL’ESTERO (Ius scholae)
Riconoscimento della cittadinanza a coloro che, giunti in Italia da minori, abbiano frequentato almeno cinque anni il sistema nazionale d’istruzione, inclusa la scuola dell’infanzia.

3) NATURALIZZAZIONE riduzione del vincolo della residenza continuativa da dieci a cinque anni per chi non appartiene a uno Stato membro dell'Unione europea; a tre anni se appartiene ad uno Stato Ue; a due anni se riconosciuto come rifugiato, o persona cui è stata accordata la protezione sussidiaria o se apolide.

4) SEMPLIFICAZIONE delle modalità per dimostrare la continuità della permanenza sul territorio italiano (per chi ha avuto interruzioni involontarie dell’iscrizione all’anagrafe basterà fornire solo certificazioni scolastiche e formative, contratti di lavoro, documentazione sanitaria e altro). La minore età dei figli resta requisito alla presentazione della domanda di cittadinanza.

5) SPORT riconoscere a tutti i minori nati in Italia o con background migratorio, inclusi i rifugiati e richiedenti asilo, la possibilità di essere tesserati presso le federazioni sportive nazionali. Nei casi di evidente interesse sportivo (confermato da una commissione Coni) poter ottenere la cittadinanza italiana se è stato completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni in Italia, oppure se almeno uno dei genitori è nato in Italia (doppio ius soli), o se uno dei genitori dimostri almeno un anno di residenza regolare.

TEMI DELLA SETTIMANA

VOTO IN CONDOTTA: LA DESTRA SOSTITUISCE AUTOREVOLEZZA CON AUTORITARISMO

Buttati anni di pedagogia
 

Il provvedimento del Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, approvato definitivamente dal Parlamento con il voto contrario del Partito Democratico, riguarda la revisione della valutazione scolastica.

Abbiamo votato contro perché è un provvedimento che vuole solo intervenire con la sanzione e la punizione invece che con azioni volte a sviluppare una cittadinanza attiva e solidale, facendo crescere nei giovani il valore e il rispetto dell’altro.

Sulla reintroduzione del “giudizio sintetico”, il PD, ha espresso la totale contrarietà ritenendo che la valutazione debba essere fortemente legata alla didattica, concepita non solo come spiegazione, interrogazione e valutazione ma come un modo di orientare un processo educativo e di formazione. Concepire il voto come modalità prevalente nella comunicazione del processo valutativo è purtroppo coerente con le azioni politiche dell’esecutivo e la scelta di classificare e riprodurre le disuguaglianze.

Siamo inoltre contrari alla previsione, introdotta per legge, della bocciatura di uno studente con valutazione del comportamento inferiore a sei decimi, metodo solo punitivo che non contrasterà il disagio psicologico, in un momento storico di emergenza culturale che si manifesta anche nella scuola in modo forte, come, purtroppo, dimostrano i diversi episodi che hanno coinvolto studenti, docenti e famiglie.

In sintesi, anni e anni di pedagogia buttati in un cestino da un Ministro che ha esordito il suo mandato istituzionale affermando il valore dell’umiliazione come fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione dell'identità

Con questa legge il governo riporta indietro la scuola, che invece avrebbe bisogno di risorse economiche e umane, di investire sulla figura sociale dell’insegnante e di coinvolgere l’intera comunità educante.

 

NEL COLLEGATO LAVORO NESSUNA RISPOSTA A EMERGENZE SOCIALI

Solo grazie a battaglia Pd sarà possibile discutere del salario minimo

Il collegato al lavoro è un provvedimento vuoto, che non dà risposte al precariato, all’emergenza salariale e alla sicurezza del lavoro. Un provvedimento che va contrastato con forza nonostante le gravi forzature che la maggioranza sta portando avanti, a partire dalla dichiarazione di inammissibilità di oltre 50 emendamenti di merito delle opposizioni tra cui un emendamento importantissimo sul salario minimo.

Solo grazie alla battaglia del Pd, insieme alle altre opposizioni, è stato infatti possibile riaprire la possibilità di presentare emendamenti, inizialmente giudicati inammissibili per mancanza di coperture per motivi tutti addebitabili al governo e alla sua maggioranza.

La battaglia che abbiamo fatto in Aula ha pagato. Sarebbe stato incredibile non poter discutere l'emendamento sul salario minimo. Soprattutto nel giorno in cui è stato raggiunto il quorum delle firme sulla nostra legge di iniziativa popolare.

 

SCUOLA: SERVONO AZIONI STRUTTURALI PER GARANTIRE EQUITÀ DI ACCESSO

Ma alla destra interessa solo punire

Omogeneizzare le condizioni di accesso alla gratuità dei libri di testo; intervenire con misure dirette a garantire la gratuità dei costi legati alla mobilità casa-scuola; istituire un fondo di solidarietà per i viaggi di istruzione da ripartire sulla base del disagio sociale; reperire risorse adeguate ad incrementare il servizio di refezione scolastica per la scuola primaria; garantire un maggior numero di insegnanti, presìdi territoriali e l’istituzionalizzazione della comunità educante e dei patti educativi di comunità diretti alla costruzione di reti tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni e il supporto di educatori e assistenti sociali: questi sono i punti contenuti nella mozione alla quale il Pd ha dato voto favorevole.

Pensiamo che la situazione richieda l’avvio di azioni strutturali e non episodiche a sostegno dell’istruzione e della scuola. Occorre affrontare l’emergenza educativa che caratterizza settori significativi e intere aree del Paese per garantire l’equità nell’accesso all’istruzione a tutte e a tutti.

Purtroppo però questa maggioranza di destra la pensa diversamente e ha bocciato la mozione.

 

DL SALVA INFRAZIONI: IL GOVERNO CALPESTA DI NUOVO LA COSTITUZIONE

Presentata pregiudiziale di costituzionalità

Il decreto Salva infrazioni manca dei requisiti di necessità ed urgenza, è l’ennesima forzatura del governo che ancora una volta calpesta la Costituzione.

La pregiudiziale che abbiamo presentato chiedeva di difendere anzitutto lo spirito della nostra Carta, le prerogative del Parlamento da una compressione sempre maggiore dei termini e degli spazi di discussione e confronto, nonché l’indirizzo europeista che dovrebbe rappresentare la stella polare di ogni azione politica del nostro Paese. Purtroppo però il governo Meloni ha dato segnali di regressioni preoccupanti al riguardo.

 
 
RAI: SERVE SUBITO RIFORMA DEL SERVIZIO PUBBLICO
Applicare il Media Freedom Act dell'Unione europea
Riteniamo sbagliato rinnovare un cda che di fatto è fuori legge poiché il Media Freedom Act dell'Unione europea, il quale chiede di rendere la Rai indipendente dalla politica e dai partiti, è già entrato in vigore. Per queste ragioni non abbiamo partecipato al voto, chiedendo che prima si approvasse la riforma del servizio pubblico.
 
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI POSTE
Operazione sbagliata anche da un punto di vista economico
 

Abbiamo chiesto a Del Fante quanto costerà al Bilancio statale, in termini di mancate entrate, l'alienazione del 15% di azioni di Poste oggi in mano pubblica ma non abbiamo avuto nessuna risposta, che interpretiamo come la conferma che questa privatizzazione è una mera operazione per fare cassa nel breve periodo, che a conti fatti costerà allo Stato più di quanto permetterà di incassare.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

QUESTION TIME

PERCHE’ IL GOVERNO SCHERNISCE INDUSTRIA AUDIOVISIVA?

Dal ministro Giuli arrivano parole becere. Denigrare uno strumento di politica industriale fondamentale come il tax credit vuol dire non comprendere l'importanza della filiera audiovisiva italiana. Il ministro non vuole ascoltare il grido d'allarme dei lavoratori del settore cinematografico oggi nello stallo completo. Evidentemente segue le orme del suo predecessore Sangiuliano non disposto al confronto e all'interlocuzione nei confronti del comparto e dei lavoratori del cinema, una delle industrie creative più importanti del Paese.

 

 

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Collegato Lavoro
Da martedì seguito della discussione e votazioni del disegno di legge riguardate le disposizioni in materia di lavoro.

Decreto fiscale
Da mercoledì discussione e votazioni del decreto legge recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico.

Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico
Da martedì votazioni sull’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull'attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli interventi calamitosi verificatisi dall'anno 2009.

Regio sommergibile «Scirè»
Da martedì discussione con votazioni della proposta di legge sul riconoscimento del relitto del regio sommergibile «Scirè» quale sacrario militare subacqueo.

Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia
Da martedì anche l’esame della proposta di legge costituzionale in merito alle  modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Mozioni
Da martedì discussione e votazioni in merito a diverse mozioni: la prima in materia di uguaglianza di genere attraverso iniziative volte a superare il divario delle condizioni di lavoro, economiche e sociali delle donne; la seconda concernente iniziative per il rilancio produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani di Stellantis; la terza infine, riguardante le iniziative per la prevenzione e la cura del tumore al seno.

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