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NESSUN LOCKDOWN DELLA DEMOCRAZIA, ORA RIFORME OLTRE L’EMERGENZA
Informativa del Presidente Conte
Noi rispettiamo ogni dolore, ogni eroe, ogni lavoratore e ogni impresa, e ogni istituzione di questo Paese, in qualsiasi regione d'Italia vivano, in qualsiasi regione d'Italia abbiano sofferto i lutti di questa terribile pandemia che ha colpito il mondo intero. Noi rispettiamo i nostri colleghi dell'opposizione politica, ma non smetteremo mai di dirvi la verità. Noi siamo, come italiani, immersi ancora nel vivo di una crisi senza precedenti repubblicani della nostra storia, una crisi che è innanzitutto materiale, ma che non è stata e non diventerà mai crisi d'equilibrio democratico. Abbiamo ottenuto una norma innovativa, che impegna il governo, salvo casi d'urgenza, a illustrare preventivamente alla Camera i contenuti dei provvedimenti da adottare. Nessun lockdown della democrazia, dunque. Nessun scivolamento verso i pieni poteri che solo qualche mese fa il leader della Lega chiedeva agli italiani, ma consapevolezza del pluralismo iscritto nella Costituzione a democrazia liberale. Noi non abbiamo paura di nessuna Commissione parlamentare d'inchiesta che riguardi la gestione del governo e contemporaneamente che riguardi la gestione delle singole regioni, ogni regione. Siamo dentro una crisi materiale, che allarga lo spettro della fragilità sociale, che rischia di divaricare le differenze. È la preoccupazione comune a tutti, risolvere questa crisi, salvaguardare le vite materiali e i fondamenti della struttura sociale. Anche per questo abbiamo chiesto al Presidente Conte una “fase 2” connotata da riforme significative per il Paese, oltre l'emergenza. Una vera semplificazione del funzionamento dello Stato; favorire la capitalizzazione delle imprese e i suoi modelli di governance; riforme della giustizia civile, penale e tributaria orientate alla modernizzazione del Paese, così come un processo di omogeneizzazione fiscale in Europa.
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CONTRO LE AGGRESSIONI NELLA SANITÀ
Una legge doverosa e giusta
Il provvedimento approvato dalla Camera, e che ora torna al Senato, riconosce per le aggressioni al personale sanitario e socio sanitario nello svolgimento dell’attività di cura, assistenza e soccorso, le pene previste in caso di aggressione ai pubblici ufficiali, con aggiunta dell’introduzione delle aggravanti. Una legge che non solo agisce sul fronte giudiziario, ma stabilisce anche l’esigenza di investire in formazione, comunicazione, lavoro in equipe, oltre alla necessità di adeguare i piani di sicurezza. Questa riconquistata alleanza tra operatori e pazienti, avvenuta con la drammatica pandemia, si conserva anche tutelando e proteggendo chi in questo ambito lavora, mettendo gli operatori nelle condizioni di poter svolgere nel modo migliore il proprio lavoro. Vorremmo non assistere più a violenze, aggressioni o minacce che oltre ad essere un deprecabile e incivile fenomeno, incidono fortemente sulla capacità del sistema sanitario di poter dare risposte ai bisogni di salute. A questo si aggiunge una nuova stagione di investimenti in risorse finanziare, umane e tecnologiche nella Sanità che ci fa ben sperare.
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IN RICORDO DI MASSIMO D’ANTONA
Ucciso 21 anni fa dal terrorismo
La mattina di ventuno anni fa, a Roma, in Via Salaria, a pochi passi da casa sua, dei terroristi rossi misero fine alla vita, all'impegno civile e culturale di Massimo D'Antona. Lo abbiamo ricordato in Aula. I terroristi colpirono chi voleva cambiare le politiche del lavoro in senso moderno, legato ai cambiamenti della società, partendo però da un caposaldo: la difesa dei diritti. Colpirono un uomo dello Stato, della ricerca, dello studio, dell'impegno civile e sindacale. Colpirono un uomo del dialogo.
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CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO
Approvata la mozione sul tema delle garanzie costituzionali
La centralità del Parlamento è il contrario della logica dei pieni poteri e del capo che dal bagnasciuga convoca le Camere con la minaccia dei calci ai deputati. Il Paese ci guarda e ci giudica e si attende un dibattito all’altezza della situazione in cui ci troviamo. Noi democratici siamo da sempre parlamentaristi, non però come cultori di un luogo in cui si esercita la demagogia ma dove si dispiega la sovranità popolare secondo i limiti della democrazia e dentro il sistema di regole della nostra Costituzione. Abbiamo rivendicato, superata la primissima fase dell’emergenza, la garanzia di lettura parlamentare degli ulteriori e successivi Dpcm che si rendessero necessari, nella consapevolezza che dovranno essere preferite in futuro misure attraverso lo strumento del decreto legge. Per questa ragione il Parlamento ha consentito, senza fughe in avanti o rotture costituzionali, l’utilizzo dello strumento del Dpcm in maniera adeguata e proporzionata.
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SALVAGUARDARE LIVELLI OCCUPAZIONALI DEL SETTORE AUTO
In questi giorni il dibattito sul comparto automobilistico italiano si è concentrato sul prestito da 6,3 miliardi, con garanzia SACE, richiesto da Fca Italia a causa dell’emergenza covid-19. Ma i problemi del settore auto non nascono con l’epidemia, e gli oltre 250mila occupati italiani affrontano da anni cilci di cassa integrazione e promesse di riconversione ecologica spesso non mantenute. Anche alla luce dell’impegno assunto dal governo per riaprire al più presto il tavolo su automotive, abbiamo chiesto alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali quali misure intenda mettere in campo per salvaguardare i livelli occupazionali italiani nel settore auto. Abbiamo, inoltre, sollecitato l’impegno per i lavoratori ancora in cassa integrazione e per quelli impiegati in fabbriche che ancora non hanno una chiara vocazione produttiva. Senza dimenticare che il prestito garantito dallo Stato, messo in campo dal governo, prevede condizioni importanti, come l’impossibilità di distribuire dividendi e di mantenere sedi in paradisi fiscali; la necessità di gestire l’occupazione con accordi sindacali; la destinazione di tutta la liquidità ottenuta in prestito solo su programmi in Italia. Un vero atto di politica industriale di cui si avvantaggerà l’intera filiera automobilistica italiana.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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DL imprese Da lunedì ore 10, esame del decreto.
Informativa Patuanelli Martedì ore 11.00 informativa del Ministro dello sviluppo economico.
DL elezioni Da mercoledì esame del decreto
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