n. 92 - 15 novembre 2024

 

LA MANOVRA DEL GOVERNO È RECESSIVA, DA NOI UN’IDEA DIVERSA DI FUTURO

5 priorità: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politiche industriali e i diritti sociali e civili insieme

Quella del governo è una manovra recessiva, il dato di crescita è trainato dagli investimenti sul Pnrr, con la maggior parte della spesa spostata al 2026. È una manovra di austerità, di tagli, senza investimenti.

Noi abbiamo idee diverse, mercoledì durante una conferenza stampa con la segretaria del Pd Elly Schlein, insieme ai capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e al responsabile Economia Antonio Misiani, abbiamo esposto le nostre idee sul futuro del Paese e sulla legge di Bilancio.

Per noi le priorità sono 5: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politiche industriali e i diritti sociali e civili insieme.

Quella presentata dal governo Meloni, invece, è una manovra fatta di incoerenza. Sulle pensioni hanno ridotto le possibilità di uscita dal lavoro, eppure avevano detto che avrebbero abolito la Fornero; hanno aumentato le accise sui carburanti, malgrado i video che facevano dal benzinaio. La manovra è stata criticata da tutti, imprese e sindacati. E anche dalla stessa maggioranza, che infatti ha presentato più di mille emendamenti.

Insieme alle altre opposizioni, chiediamo 5,5 miliardi in più per il Servizio Sanitario Nazionale, di cui 2 per assunzioni, uno per le politiche di prevenzione messe a rischio dall'allungarsi delle liste d'attesa, 400 milioni per l'incremento delle retribuzioni, e la richiesta di abolire il tetto di assunzioni stabilito dal governo Berlusconi del 2009, di cui Meloni faceva parte.

Inoltre abbiamo presentato emendamenti sul tema del lavoro e dei salari, proposte per cancellare il blocco del turn over nel pubblico impiego, e sulla sicurezza per aumentare i controlli.

Sul fronte previdenziale chiediamo di prorogare opzione donna, abbiamo un pacchetto di emendamenti sul contrasto alla precarietà.

Purtroppo l'economia italiana è ferma, esattamente l'opposto di quanto dicono Meloni e Giorgetti. È una manovra fragile che rischia di portarci in recessione, senza il Pnrr saremmo già in recessione. A questo si aggiunga che non ci sono politiche industriali e sono previsti tagli alla scuola pubblica, all'università e alla ricerca, tagli per 7 miliardi agli enti locali, tagli all'industria e alle imprese, molti tagli anche al Sud.

TEMI DELLA SETTIMANA

RILANCIARE E SOSTENERE LE AREE INTERNE

Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B

Lo Stato non può permettersi di arretrare nelle aree interne. I diritti fondamentali, dal diritto alla salute all’istruzione e al lavoro, devono essere garantiti in ogni angolo del Paese, indipendentemente da dove si viva.

Per questo, insieme alle altre opposizioni, abbiamo presentato una mozione per sostenere e rilanciare le aree interne, troppo spesso trascurate e carenti dei servizi essenziali. Non è pensabile che esistano cittadini di serie B: queste disuguaglianze sono eticamente inaccettabili, e la politica deve intervenire senza ulteriori rinvii. Il PNRR rappresentava una grande occasione per un’Italia più coesa e inclusiva, ma rischia di diventare una grande occasione mancata. Non possiamo permettere che questo accada. Il Governo ha il dovere di trasformare le parole in azioni concrete per queste aree del Paese, senza limitarsi a promesse vuote.

 

CONTRO LA VIOLENZA SUGLI OPERATORI SANITARI NON BASTA ALZARE LE PENE, SERVONO RISORSE

Il problema esiste ma questo decreto serve a poco

La Camera ha approvato in via definitiva il decreto-legge n. 137 del 2024, recante misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari. Il Pd si è astenuto.

Il numero delle aggressioni nei confronti del personale sanitario è molto cresciuto negli ultimi 5 anni. Nell’80 per cento dei casi sono donne, e quasi un sanitario su due è stato vittima di almeno un’aggressione nell’arco della sua carriera. Un fenomeno, dunque, molto preoccupante e purtroppo in crescita.

Un fenomeno che avrebbe richiesto un’azione ad ampio spettro sulle cause, sulle motivazioni culturali, al fine di mettere in campo azioni efficaci lavorando sulla prevenzione, sulla formazione, con un investimento adeguato di risorse e mezzi.

Purtroppo nel decreto-legge del governo Meloni, ancora una volta, non c’è nulla di tutto questo. C’è un titolo evocativo, che sembra prendere a cuore il problema, ma poi lo svolgimento è spesso controproducente, o – come in questo caso –insufficiente. Questo decreto, infatti, fa sostanzialmente due cose: inasprisce le pene e ribadisce la clausola di invarianza finanziaria, ossia non investe un solo euro.

Di nuovo si mette mano al codice penale per aumentare le pene, estendere l’applicazione delle sanzioni, fingendo di non sapere che non porterà ad alcun miglioramento concreto, come i fatti testardamente si incaricano di dimostrare da più di due anni, ossia da quando il governo Meloni ha sposato questo atteggiamento panpenalistico, che forse può dare la vana illusione che si affrontino i problemi, ma di certo non ne risolve neanche uno.

 

LOTTA ALLA SCLEROSI MULTIPLA

Serve aumentare risorse per presa in carico e ricerca

In Italia i pazienti colpiti da sclerosi multipla e patologie correlate sono circa 230.000. Significa, più o meno, che una persona ogni 500 vive questa situazione, col caso davvero da comprendere della Sardegna, che ha una frequenza quasi doppia rispetto al resto del Paese.

Noi crediamo che sia necessario cambiare passo, ossia immettere maggiori risorse nel Servizio sanitario nazionale e in tutte le sue diramazioni, perché senza soldi difficilmente si possono portare dei cambiamenti veri. Serve maggiore formazione, educazione alla multidisciplinarietà, capacità di essere capaci di fare rete riguardo la presa in carico della patologia, superamento la frammentazione territoriale. I malati, tutti i malati, ovunque vivano, hanno gli stessi diritti di risposta e non possono essere lasciati in balia della sensibilità e della capacità di questa o quella regione.

Serve anche un forte investimento nella ricerca, perché è indubbio che patologie di questo genere, che non hanno ancora delle cure definitive, guardano alla ricerca con speranza nell’individuare sempre più farmaci che possano a rallentare e modificare l’avanzamento della patologia stessa.

 

IN ALBANIA IL DISASTRO DI GIORGIA MELONI

Un enorme spreco di denaro per un modello che vìola i diritti e non serve a niente

Il modello Albania, o per meglio dire il modello Meloni in Albania, sta assumendo i contorni di una tragica farsa. Violazione dei diritti, forzature istituzionali, poliziotti sottratti al proprio lavoro in Italia, centinaia di milioni buttati dalla finestra, navi italiane impegnati a trasportare in Albania sei, sette, otto migranti per poi doverli riportare indietro dopo poche ore. Un fallimento devastante che dovrebbe spingere la premier Meloni e il suo governo a fare una cosa soltanto: chiedere scusa agli italiani.

E invece insistono, e siccome piove sempre sul bagnato ecco arrivare Elon Musk ad attaccare i magistrati italiani che fanno il proprio dovere. Con un’ingerenza intollerabile che ha colto Meloni in un imbarazzato e colpevole silenzio. Fortunatamente è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ribadire l’assoluta sovranità del nostro Paese.

A questo si aggiunga che, nonostante le dichiarazioni di rito, la destra ho presentato emendamenti al decreto flussi che mirano a cancellare le sezioni immigrazione dei tribunali, nel disperato tentativo di coprire la figuraccia internazionale dei centri in Albania, per far decidere alle Corti d'Appello. Siamo davanti a un mostro giuridico mai visto, cambiano i giudici invece di riflettere sull’assurdità dell’accordo Italia-Albania.

 

IL GOVERNO PREFERISCE IGNORARE LE GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI IN TUNISIA

Bocciata la nostra Risoluzione in Commissione

Il governo e la maggioranza continuano a ignorare le gravi violazioni dei diritti umani in Tunisia, bloccando ogni iniziativa per chiedere la liberazione di prigionieri politici, sindacalisti e attivisti.

Nonostante la situazione critica, la maggioranza ha bocciato in commissione Esteri la nostra proposta di prendere una posizione chiara per garantire a queste persone un processo equo e condizioni di detenzione rispettose dei diritti umani. È grave anche che il governo si rifiuti di sollecitare un’indagine europea urgente sulle condizioni dei migranti in Tunisia, ignorando le molte denunce di abusi e violenze, e continui a considerare la Tunisia come un paese sicuro.

Infine, il governo impedisce qualsiasi iniziativa per sostenere il ripristino dello Stato di diritto, l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e di manifestazione in Tunisia, rifiutando di fare pressioni internazionali per la ripresa della democrazia e dei diritti fondamentali.

 

I TRASPORTI HANNO BISOGNO DI INTERVENTI SERI, MA SALVINI È ASSENTE

Presentato documento circoli Pd sulla mobilità

Nei trasporti servono investimenti, serve più sicurezza contro le aggressioni, servono controlli: tutto quello che il ministro Salvini non sta facendo e che invece è contenuto nel documento elaborato dal coordinamento nazionale dei circoli della mobilità del Partito Democratico.

L'abbiamo presentato qui in Parlamento perché vogliamo legare l'azione del Partito sul territorio, l'azione dei nostri circoli, l'azione dei nostri militanti, con l'azione dei nostri eletti, dei nostri eletti in Parlamento, perché sul grande tema del diritto alla mobilità, sul grande tema della sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori e al tempo stesso per i passeggeri, per i cittadini, vogliamo caratterizzare la nostra azione nei prossimi mesi sul territorio e nelle istituzioni.

 

COP29: LA TEMPERATURA DELLA TERRA È QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA

Ma Meloni disattende gli impegni, sul clima non è più credibile

Dobbiamo agire per ridurre la temperatura della terra. Ormai è una questione di sopravvivenza. I primi a pagare saranno i più fragili e i più poveri. L’allarme di Antonio Guterres lanciato alla Cop29 a Baku parla a tutti.

Purtroppo, però, la premier Giorgia Meloni sul clima non è credibile, con la sua legge di bilancio è la prima a disattendere gli impegni del G7

Nella manovra, infatti, non solo non ha ripristinato le risorse tagliate lo scorso anno al fondo per il clima, ma non ha previsto alcun aumento dei finanziamenti per i prossimi anni, in contraddizione con quanto stabilito a Borgo Egnazia, dove Meloni era presidente di turno del G7, e che di quegli impegni avrebbe dovuto essere garante. E invece l'azione del governo è un fallimento totale sulle politiche climatiche. Le risorse limitate previste in manovra, il PNIEC pieno di falle e i provvedimenti successivi che stanno complicando la transizione energetica. Per non parlare del costante attacco al Green Deal europeo, che rappresenta invece l’unica strada per l’Europa per rimanere competitiva nel mercato di oggi, e per invertire il processo che sta portando alla perdita della sua leadership industriale.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

QUESTION TIME

IL CONCORDATO È UN FLOP, REGALO AGLI EVASORI E GETTITO PIÙ BASSO

Il concordato preventivo è stato un flop, un'operazione che si è tentato di tenere in vita regalando aliquote agevolate anche agli evasori conclamati o permettendo dichiarazioni false fino al 30% in più del reddito effettivo.

In realtà hanno aderito solo coloro a cui conveniva perché avrebbero altrimenti pagato di più. Il gettito sarà, dunque, più basso non più alto.

A questo, però, il ministro Giorgetti durante il question time non ha voluto rispondere.

Fino a quando si potrà accettare una discriminazione così grande tra chi paga le tasse mese per mese e chi ha la possibilità di pagare, se paga, quando vuole e può scegliere di dichiarare un reddito inferiore all'effettivo? Con quale faccia il governo lo chiama recupero dell'evasione?

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Reati contro gi animali
Da martedì esame e votazioni della proposta di legge sulle modifiche al codice di procedura penale in merito alla disciplina in materia di reati contro gli animali.

Salva Milano
Da mercoledì,  esame e votazioni sul provvedimento in materia di piani particolareggiati, di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana.

Mozioni
Da martedì all'esame dell'Aula anche le mozioni riguardanti: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; conferimento cittadinanza italiana all'’attivista russo Vladimir Kara-Murza; autonomia differenziata.

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