n. 87 - 11 ottobre 2024

 

DDL LAVORO: UN ALTRO NO AL SALARIO MINIMO, AUMENTA LA PRECARIETÀ

Vogliono trasformare il mercato del lavoro nel supermarket della precarietà

Questo disegno di legge in materia di Lavoro, approvato dalla Camera con 158 voti favorevoli e 121 contrari, è un provvedimento che si distingue soprattutto per quello che non c’è.

Nei 33 articoli che lo compongono, infatti, non viene affrontata nessuna delle grandi questioni inerenti al mondo del lavoro in Italia: i bassi salari, la parità retributiva tra uomini e donne, la sicurezza sul lavoro. E soprattutto non viene affrontato il tema drammatico del lavoro povero e del lavoro sfruttato, preferendo concentrare l’attenzione su aspetti marginali della disciplina lavoristica, o peggio aumentando ancor di più la precarietà.

Il Partito democratico conduce, fin dall’inizio della legislatura, la battaglia per l’inserimento di un salario minimo legale, sostenendo che sotto i 9 euro lordi all’ora non è lavoro bensì sfruttamento. Ma maggioranza e governo fuggono dalla discussione in Parlamento, preferendo nascondersi dietro tecnicismi e sotterfugi pur di non affrontare un dibattito a viso aperto.

Nel frattempo il potere d’acquisto dei salari continua a scendere e gli oltre tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri si ritrovano ancora una volta senza risposte. Il governo preferisce voltare la testa da un’altra parte e fingere di poter ignorare un tema non più eludibile. Lo conferma anche il dato delle decine di migliaia di cittadini che hanno firmato, e stanno firmando, per una legge di iniziativa popolare per l’introduzione di un salario minimo.

Questa legge trasforma il mercato del lavoro nel supermarket della precarietà, poiché elimina il tetto al lavoro in somministrazione, allarga l'uso dei contratti stagionali, elimina la causa ostativa sul regime forfettario nei contratti misti, aprendo, quindi, la strada all'abuso delle finte partite IVA, ma, soprattutto, supera il divieto di dimissioni in bianco, una scelta che lede l'autonomia delle donne e che rende più ricattabile chi lavora.

L’unica buona notizia sul tema lavoro è l’adozione in commissione Lavoro, come testo base, della proposta di legge sottoscritta da Avs, M5S e Pd sulla riduzione dell’orario di lavoro.

Chiediamo alla maggioranza di confrontarsi in maniera costruttiva per avviare anche in Italia, così come in altri Paesi europei, una svolta tanto attesa e necessaria per il mondo del lavoro.

 

      

 

TEMI DELLA SETTIMANA

PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO: DAL GOVERNO NUOVE TASSE

Manovra vuota e senza visione.

Il Psb è l'ennesima occasione mancata: è una manovra vuota e priva di progettualità. Mentre il Paese cresce meno di quello che il governo si affanna a raccontare, Giorgetti conferma che la destra aumenterà le tasse sulla casa e sui carburanti – altro che eliminazione delle accise! Del Piano casa di cui non c’è traccia, al massimo un nuovo condono edilizio.

La manovra non affronta nessun tema reale che riguarda i cittadini come il lavoro, i trasporti e la sanità pubblica. Al contrario, andrà a colpire i soliti noti e renderà più poveri le italiane e gli italiani. Giorgia Meloni e la destra hanno detto che non avrebbero aumentato le tasse ed è falso perché i cittadini ne andranno a pagare di più.

 

CONSULTA: FALLITO MISERAMENTE IL BLITZ DI MELONI

Insieme alle altre opposizioni, fermato grave strappo istituzionale

La maggioranza è nel caos. Ha tentato di forzare la mano sulla nomina dei giudici della Corte Costituzionale, ma è evidente che non vi sia accordo neppure al suo interno sulla composizione della Consulta.

Il blitz di Meloni si è rivelato un grande flop. Ci auguriamo che, da questo momento in poi, il Parlamento possa procedere alla nomina dei giudici della Corte Costituzionale senza forzature e in un clima di condivisione, come previsto dalla nostra Costituzione. Le maggioranze qualificate richieste sono infatti essenziali per garantire l’elezione di personalità autorevoli e rigorose, capaci di salvaguardare la terzietà e l’indipendenza della Consulta.

 

SCIRÈ: BENE OMAGGIO AI MILITARI MORTI MA RICORDARE COLPE DEL FASCISMO

Sventato progetto revisionistico

La memoria degli anni più difficili del nostro Paese non può e non deve essere utilizzata come clava per portare avanti progetti revisionistici. Per questo, l'approvazione dell’emendamento che onora i militari morti dello Scirè sottolineando la responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista è un passo importante per scongiurare un pericoloso tentativo di riscrittura della storia, promosso da alcuni gruppi parlamentari di maggioranza.

Bene dunque l’approvazione del provvedimento che rende omaggio ai militari morti nell’agosto del 1942 a bordo del sommergibile Scirè nella baia di Haifa, riconoscendo la responsabilità del regime fascista.

L'antifascismo è la radice della nostra democrazia, per questo, nel ricordare e onorare i militari italiani caduti tra il giugno del 1940 e l'8 settembre del 1943, non possiamo dimenticare le responsabilità di chi li ha portati a morire dalla parte sbagliata della storia.

 

PARI OPPORTUNITÀ: IN SICILIA NON C’E' PREFERENZA DI GENERE

La destra vuole dimezzare presenza donne nelle giunte

Quella che porta avanti il centrodestra in Sicilia sulla rappresentanza delle donne siciliane nelle giunte è l’ennesima forzatura inaccettabile.

Il Centrodestra vuole abbattere del 50% la rappresentanza di genere. Di fatto vogliono dimezzare la presenza delle donne in giunta, dal 40 per cento (come nel resto d’Italia) al 20.

Il 15 di ottobre il PD Sicilia ha organizzato una grande mobilitazione nelle piazze e nelle aule parlamentari per denunciare questa grave situazione.

Intervenendo durante la conferenza stampa convocata per accendere i riflettori nazionali sul caso della discriminazione delle donne in politica in Sicilia, la capogruppo alla Camera, Chiara Braga, ha sottolineato come in Sicilia la situazione sia grave per la mancanza della doppia preferenza di genere per le elezioni dell’assemblea regionale siciliana per cui abbiamo chiesto fin dalla scorsa legislatura il commissariamento dell’Ars e della Regione. Ed è grave per la identica situazione per le elezioni provinciali dopo 10 anni di commissariamento: anche in questo caso non è prevista la doppia preferenza regionale per i consigli provinciali e metropolitani. Queste sono forzature inaccettabili in palese violazione delle norme costituzionali.

 

DAL MINISTRO GIULI CONFERMA DEI TAGLI ALLA CULTURA

E in più vuole tassare chi va al museo, non un buon inizio

Giuli vuole tassare i cittadini che vanno al museo. Ai tagli preannunciati da Giorgetti che peseranno sul ministero della cultura adesso spunta anche una nuova tassazione. Non ci sembra un buon inizio.

Quelle pronunciate dal nuovo ministro della Cultura, durante l’audizione al Parlamento nel corso della quale ha parlato esplicitamente di una tassa di scopo sui biglietti dei musei, sono parole preoccupanti. E confermano che anche quest’anno il governo Meloni intende utilizzare la cultura per reperire i fondi necessari a coprire il fallimento della propria azione economica.

 

STELLANTIS: DA TAVERS NESSUNA RISPOSTA SULLA CRISI

Servono garanzie per i lavoratori e investimenti su ricerca e sviluppo in Italia

I dati offerti oggi da Tavares in audizione erano noti da tempo. Quello che invece ci aspettavamo erano proposte concrete di un nuovo piano industriale di Stellantis, garanzie sul futuro dei lavoratori e investimenti su ricerca, sviluppo e produzione in Italia.

Non possiamo quindi essere soddisfatti dalle parole dell'ad di Stellantis, Carlos Tavares, che ci preoccupano perché inducono a pensare ad un disimpegno e disinvestimento dell'automotive in Italia".

A fronte del crollo della produzione, l'impennata della cassa integrazione, gli incentivi all'esodo, la riduzione del centro di ricerca e progettazione e il blocco dello sviluppo della Gigafactory di Termoli è necessario che Stellantis si assuma responsabilità e dia risposte concrete.

 

RAI: MAGGIORANZA DISERTA DI NUOVO VIGILANZA

Destra allergica alle regole

Stallo sulla presidenza Rai. La maggioranza non si presenta in Vigilanza e blocca la regolare procedura di nomina del presidente del Cda che, per legge, diviene efficace solo dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

La maggioranza non ha i numeri, è divisa sui nomi e conferma di essere allergica alle regole: è triste che questo avvenga proprio nel giorno in cui si celebrano in Parlamento i 70 anni della tv e i 100 anni della radio.

 
 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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QUESTION TIME

DA VALDITARA SOLO PROPAGANDA SU PRECARIATO CORPO DOCENTE

Durante il question time abbiamo posto un problema di merito al governo rispetto al precariato del corpo docente, ma il ministro Valditara continua a giustificarsi addebitando la responsabilità al precedente governo o nascondendosi dietro le trattative con l'Europa e la rinegoziazione del Pnrr.

Il ministro non ha offerto alcuna risposta nemmeno rispetto al precariato sul sostegno. Una formazione, quella sul sostegno, rispetto alla quale il sistema di formazione parallelo introdotto dal governo con i corsi Indire produrrà storture, danneggiando in primo luogo i docenti che si sono formati nelle università con i percorsi Tfa.

 

 

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Comunicazioni del governo
Martedì 15 alle ore 15 avrà luogo la discussione sulle comunicazioni del Presidente
del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2024.

Promozione e sviluppo start-up
Da lunedì esame della proposta di legge in merito alle disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti.

Ricostruzione post-calamità
Da lunedì discussione del disegno di legge riguardante la Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità.

Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico
Da martedì votazioni sull’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull'attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli interventi calamitosi verificatisi dall'anno 2009.

Atti normativi prerepubblicani
Da mercoledì esame del disegno di legge riguardante l’abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946.

Mozioni
Da mercoledì discussione e votazioni in merito a diverse mozioni: la prima in materia di attuazione dell’autonomia differenziata; la seconda in merito alla uguaglianza di genere attraverso iniziative volte a superare il divario delle condizioni di lavoro, economiche e sociali delle donne; la terza concernente iniziative per il rilancio produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani di Stellantis; la quarta infine, riguardante le iniziative per la prevenzione e la cura del tumore al seno.

 

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