n. 91 - 8 novembre 2024

 

APPROVATA LA NOSTRA LEGGE SU ASSISTENZA SANITARIA
PER I SENZA DIMORA

Sanata un’ingiustizia, per un Paese più civile

Chi vive in condizioni difficili ha diritto a curarsi. A questo serve la legge promossa dal Pd, a prima firma Marco Furfaro, e approvata in via definitiva dal Parlamento, che riconosce alle persone senza fissa dimora il diritto al medico di base. Una buona legge per un Paese più civile.

Parliamo di oltre centomila persone. Centomila persone a cui, prima di oggi, veniva negato il più basilare dei diritti: quello alla cura. In Italia, infatti, si verificava un'ingiustizia nell'ingiustizia: le persone, perdendo la casa, perdevano la residenza. E dunque il diritto al medico di base. Un vero e proprio cortocircuito che portava lo Stato ad accanirsi su chi non aveva nemmeno un tetto: genitori che finiscono a vivere in macchina, donne che scappano di casa perché vittime di violenza, persone senza lavoro che un tetto non possono permetterselo.

Da oggi, finalmente, non sarà più così. Da oggi, finalmente, lo Stato si prenderà cura proprio di tutti. Anche di chi ha meno di niente. Da oggi, si sana una delle ingiustizie più atroci e si applica nient'altro che la Costituzione. Da oggi, la vita di tante persone sarà un po' più giusta e migliore.

TEMI DELLA SETTIMANA

DDL RICOSTRUZIONE: BENE IL CODICE NAZIONALE

Minato però dall’Autonomia differenziata

Con 133 voti favorevoli, 97 astenuti e nessun voto contrario, la Camera ha approvato il ddl "Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità". Abbiamo deciso di astenerci sul provvedimento, poiché se da un lato vediamo con favore l’adozione di una legge quadro che regoli le ricostruzioni post calamità, adottando misure sui principi organizzativi, sulla tutela dell’ambiente, e sul controllo e la trasparenza delle procedure, dall’altro abbiamo evidenziato come l’approvazione dell’Autonomia differenziata rappresenti un enorme ostacolo all’efficacia di questo provvedimento, poiché in ogni momento, qualsiasi governatore, può modificare e stravolgere quanto stabilito dal ddl Ricostruzione.

Crediamo sia giusto avere un Codice condiviso che garantisca a tutto il Paese immediatezza di interventi e uniformità. Però questi stessi principi sono messi in discussione  dalla scelta della maggioranza di destra di approvare l’Autonomia differenziata, con il fortissimo rischio di vedere spezzettata nelle varie regioni anche la Protezione civile, perché nonostante le smentite del ministro Musumeci, la Protezione civile è una delle materie devolvibili.

 

AUDIZIONE DI GIORGETTI LO CONFERMA: MANOVRA FRAGILE E INADEGUATA

Gravissimi i tagli a Sanità, Comuni, Trasporto pubblico, Ambiente

Durante l’audizione alla Camera del ministro Giorgetti abbiamo purtroppo avuto conferma che la manovra di Bilancio è fragile, inadatta e senza alcuna visione di futuro.

L’ottimismo di Giorgetti è totalmente fuori luogo e si basa su coperture poco solide. Il ministro fa orecchie da mercante e non risponde all’allarme di Bankitalia, Ufficio di bilancio, Cnel e Istat che hanno detto che i numeri della manovra sono fragili, rischiamo di avere seri problemi di tenuta nel corso dell’anno. Abbiamo contestato, punto su punto, al ministro gli effetti dei tagli che colpiscono profondamente la sanità, il mezzogiorno, le imprese, l’università e i servizi pubblici locali, a partire dai trasporti. L’impianto non regge-

Abbiamo chiesto a Giorgetti spiegazioni sull’approccio punitivo del governo verso gli enti locali e se è a conoscenza delle conseguenze che i nuovi tagli previsti in Legge di bilancio avranno sui Comuni e sulla loro capacità di garantire i servizi essenziali per i cittadini. Dal ministro, però, non è arrivata nessuna risposta nel merito.

Dopo i sacrifici già imposti ai Comuni nella scorsa manovra la destra colpisce con nuovi tagli gli amministratori locali: oltre 8 miliardi di tagli sugli investimenti, il turnover limitato al 75%, la drastica riduzione del fondo per i Comuni sotto i mille abitanti, che viene ridotto da 140 milioni a soli 500 mila euro. Il Fondo per l’assistenza ai minori di 100 milioni, misura positiva in linea di principio, che è totalmente insufficiente per rispondere alla reale domanda di assistenza dal momento. Altro fatto gravissimo sono i tagli al Trasporto Pubblico Locale.

Inoltre, Giorgetti nell’audizione non ha speso una sola parola sulla giustizia, confermando il preoccupante taglio di 500 milioni per i prossimi tre anni previsto dalla manovra. I numeri nudi e crudi ci spiegano quanto il governo Meloni ritenga assai poco strategico un settore che è invece cruciale per la crescita del Paese, per la tutela dei diritti dei cittadini e per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr.

L’audizione purtroppo ci conferma che questa Legge di bilancio è inadeguata a dare una prospettiva futura al Paese. Nonostante i drammatici eventi che hanno sconvolto l’Italia e non solo, rispetto alle tematiche ambientali si torna indietro di decenni. Nessuna risorsa per contrastare il dissesto idrogeologico o interventi per affrontare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici. Tagli indiscriminati sulla prevenzione in un territorio sempre più fragile e interessato da continue emergenze, e tagli anche sulle agevolazioni ordinarie per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica delle abitazioni.

 

COP 29: RIVOLUZIONE NECESSARIA, AGIRE IN FRETTA PER SALVARE IL PIANETA

Sostenere il Fondo per il clima

Siamo di fronte a una rivoluzione necessaria che però va gestita. Abbiamo ancora la possibilità di raggiungere l'obiettivo di rimanere sotto la soglia critica di un aumento delle temperature medie globali di 1,5 gradi.

Purtroppo gli attuali impegni presi per il 2030 sono sicuramente insufficienti.

Bisogna quindi agire in fretta, perché il cambiamento climatico è una minaccia per l’intera umanità e soprattutto per le nuove generazioni. E lo è anche in tema di pace, poiché sono le risorse energetiche, fossili e non solo, a diventare il principale obiettivo dei conflitti.

Ecco perché è necessario creare l’indipendenza energetica attraverso un percorso di condivisione e cooperazione economica.

Noi pensiamo sia un obbligo sostenere e aumentare il Fondo per il clima e non ridurre le risorse come è accaduto nella scorsa legge di bilancio italiana e dobbiamo far sì che tutti i Paesi vadano in questa direzione.

La Cop 29 è decisiva in questo cammino. Occorre un impegno nella formazione, nella ricerca, nelle università. Dobbiamo formare uomini e donne che sappiano indicare la direzione di marcia ed abbiano ambizione e capacità di mettere in sicurezza il Pianeta.

 

DAL GOVERNO TAGLI FEROCI ALLA CULTURA

Audizione Giuli: solo annunci e norme pasticciate che affossano industria audiovisiva e abbandonando lavoratori della cultura

Abbiamo chiesto, insieme alle altre opposizioni, che la Commissione di Vigilanza Rai si attivi per convocare l'audizione della giornalista Serena Bortone e del direttore dell'approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di fare chiarezza sul caso Scurati.

In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, abbiamo sottolineato che durante l'audizione dei vertici Rai è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali.

Il caso Scurati non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l'ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia.

 

ACCORDI INTERNAZIONALI

Il Pd vota a favore

La Camera ha approvato, con il voto favorevole anche del Partito democratico, le ratifiche relative: all’Accordo tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica popolare cinese per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali; all'Accordo tra la Repubblica italiana e il Tribunale unificato dei brevetti, fatto a Roma il 26 gennaio 2024; all’Accordo tra il governo della Repubblica italiana e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in merito all'approntamento congiunto e/o al cofinanziamento di progetti nei Paesi destinatari della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, fatto a Monaco il 17 febbraio 2024; all’Accordo di garanzia (Progetto di ripristino emergenziale di centrali idroelettriche) tra il Governo dell’Ucraina, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

 

IL MODELLO ALBANIA È SOLO UN GRANDE COSTOSISSIMO BLUFF

Ormai lo dicono tutti, solo il governo finge di non capire

Il modello Albania non funziona. Un giudizio pesante e chiaro, e a darlo è la commissaria europea designata all'Allargamento Marta Kos. Non una pericolosa sovversiva, ma un membro del partito liberale.
Non solamente una bocciatura senza appello, ma anche una presa di distanza lì dove afferma che si stratta solo di un accordo tra Roma e Tirana. Insomma trasferire immigrati in zone extra Ue per poi rimpatriarli, non è una ricetta.

Ma la premier Meloni finge di non capire. Non contenti, infatti, del fallimento dimostrato dalla deportazione in Albania di 16 persone prelevate il mese scorso in mezzo al mare, portate nel cpr di Gjader e poi riportate puntualmente in Italia dopo la mancata convalida del trattenimento da parte del tribunale di Roma, il governo ora ci riprova. La nave della marina militare italiana Libra è in viaggio verso l'Albania con altre 9 persone da portare e provare a trattenere in Albania Questo ennesimo tentativo è in aperta contraddizione con la legislazione europea.

È chiaramente un modello che genera grande sofferenza e grande smarrimento in questi migranti che raramente capiscono veramente cosa sta succedendo loro, Ed è soltanto una mossa di propaganda costosissima e una sostanziale presa in giro da parte di un governo, che dovrebbe preoccuparsi di gestire veramente i flussi migratori e il tema complesso delle migrazione, ma invece sceglie di investire sul modello Albania che si è dimostrato fallimentare, costosissimo e non rispettoso del diritto europeo.

 

NO A CANAPA INDUSTRIALE DISTRUGGE UN INTERO COMPARTO

Modificare legge di bilancio per salvare posti di lavoro

Abbiamo promosso un incontro con i principali operatori del settore della canapa industriale per acquisire valutazioni e proposte e trasformarle in iniziativa parlamentare.

Il divieto di produzione e commercializzazione della cannabis light, voluta dal governo e dalla destra, alla Camera, con il decreto sicurezza, ora all'esame del Senato, è una ferita aperta dal chiaro intento propagandistico e ideologico.
Peraltro il provvedimento, in contrasto con le norme europee e sul quale è già intervenuto un tribunale amministrativo, azzera una filiera produttiva, animata da molti giovani imprenditori, con 30mila occupati e 500 milioni di fatturato annuo. Il governo e la destra non hanno ritenuto di ascoltare le organizzazioni del settore e quelle del comparto agricolo.

Sulla canapa industriale colpisce il silenzio assordante del ministro Lollobrigida dopo la sciagurata decisione del governo e delle destre di vietarne la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la rivendita delle infiorescenze.

Difficile comprendere perché, di fronte ad un settore che impegna decine di migliaia di giovani imprenditori, con una età media inferiore ai 35 anni, e che può vantare una produzione di eccellenza, tutta italica, su vari fronti, dal tessile alla cosmetica, all’alimentare, al benessere individuale, l’onorevole Lollobrigida abbia scelto di non occuparsi di una questione così importante.

 

PNRR: BANDO SUGLI STUDENTATI FAVORISCE SOLO CHI HA SOLDI

Vincoli aggirati, penalizzati gli studenti nelle grandi città

 

Il bando sugli studentati previsto dal Pnrr è stato scritto davvero male: vengono stabiliti solo 10mila posti di cui il 98% delle richieste viene da costruttori privati. Non si dà garanzia a quel 30% previsto nel bando per gli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi – come dice la Costituzione – ad avere un posto letto.

I privati hanno convenzioni con l'operatore pubblico che riescono ad aggirare aggiungendo dei servizi obbligatori che aumentano i prezzi finali per gli studenti fino a 1000€. Questo è il vero punto a cui il governo non vuole dare risposta.

Per questo abbiamo presentato un’interpellanza urgente.

Chiediamo di fissare nuovi vincoli perché quelli attuali sono parziali, facilmente aggirati e penalizzano gli studenti nelle grandi città. In altre parole nelle università non vanno i capaci e meritevoli ma solo chi se lo può permettere.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

GOVERNO SMANTELLA SANITÀ PUBBLICA PER FAVORIRE QUELLA PRIVATA

Per 4,5 milioni di persone il diritto alla cura di fatto non viene garantito, nonostante l'articolo 32 della Costituzione. Sono coloro che non riescono più a curarsi perché le liste d'attesa sono troppo lunghe o perché non hanno i soldi per farlo. Il diritto alla cura è minato dalla carenza di operatori sanitari, mancano 30mila medici e 70mila infermieri. Al governo non importa nulla se sono emigrati all'estero circa 40mila medici negli ultimi anni e non mette un solo euro per nuove assunzioni.

Servono risorse per la sanità e invece il governo sceglie di mettere un miliardo sui condoni e un miliardo per un centro vuoto in Albania, senza preoccuparsi che il Servizio sanitario nazionale sta morendo, il tutto per favorire la sanità privata.

Vai allo speciale
 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Sicurezza personale sanitario
Da martedì esame e votazioni sul provvedimento riguardante le misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari.

Ratifica
Da lunedì esame e votazioni sulla ratifica sull’istituzione dell’organizzazione governativa internazionale GCAP, fatta a Tokyo.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le seguenti mozioni: cura sclerosi multipla; aree interne.

Vai al Calendario