n. 103 - 14 febbraio 2025

PROPOSTA PER RIDUZIONE ORARIO DI LAVORO, GOVERNO FUGGE

Incapace di affrontare i veri temi, la maggioranza rinvia come sul salario minimo

Questo governo e questa maggioranza saranno ricordati come i "signori del rinvio". Di fronte a ogni passaggio cruciale, la strategia è sempre la stessa: fuggire.

Questa settimana hanno deciso di rimandare alle calende greche una proposta attesa e popolare: la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Lo stesso schema già adottato per il salario minimo viene ora riproposto, dimostrando ancora una volta l’incapacità di affrontare le vere sfide del mondo del lavoro.

La nostra proposta è il frutto di un'analisi approfondita e di un confronto serio con il mondo dell’impresa e le forze sindacali. È un modello che si sta affermando in tutta Europa, mentre in Italia il governo continua a difendere un sistema di lavoro caratterizzato da orari massacranti e salari bassi. I dati parlano chiaro: in Italia si lavora in media 400 ore in più rispetto alla Germania e oltre 200 ore in più rispetto alla Francia. Sono dati ufficiali dell’Ocse.

Non è solo una misura di equità sociale ma rappresenta una visione moderna per il futuro del lavoro in Italia.

TEMI DELLA SETTIMANA

MELONI SMETTA DI NASCONDERSI E VENGA IN AULA SU CASO ALMASRI
Chiarisca la posizione dell’Italia sulla Corte penale Internazionale

Nel marzo del 2023, in occasione dell'incontro a Londra fra i ministri della Giustizia dei Paesi aderenti alla Corte penale internazionale, l'Italia ha ribadito il pieno sostegno all'attività della Corte e il ministro Nordio addirittura invitava l'Ucraina a ratificare lo statuto di Roma.

Non sappiamo dove sia finito adesso quel ministro Nordio e abbiamo appreso che il nostro governo, che prima ricordava quanto fosse importante la Corte penale internazionale, ha deciso di non sottoscrivere un atto firmato da più di 79 paesi che invitava il presidente Trump a rivedere la propria posizione sulle sanzioni alla Cpi.

Sembra di capire che l'Italia agisca rispetto agli Stati Uniti con una sorta di relazione familiare o interpersonale tra la presidente del Consiglio e il presidente Trump, quando su questi temi ci si dovrebbe muovere non solo come Unione Europea, ma anche nel rispetto di quelle norme fondamentali come lo statuto di Roma che noi convintamente abbiamo voluto e sottoscritto proprio in questa città.

Per questi motivi abbiamo chiesto un'informativa urgente della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per capire se finalmente darà voce e notizia della sua posizione, visto che viene tirata in ballo ormai da settimane ma è totalmente scomparsa dai radar.

È giunto il momento che la premier Meloni venga in Parlamento per spiegare la responsabilità politica che l'Italia si sta assumendo con decisioni che non solo non sono condivisibili, ma isolano e mettono l'Italia dalla parte sbagliata della storia.

 

IN ALBANIA LICENZIATI I LAVORATORI DEI CENTRI, FALLIMENTO TOTALE

Spreco di risorse dei cittadini per pura ideologia

La notizia dei licenziamenti di massa operati dalla cooperativa incaricata della gestione dei centri di Shengjin e Gjader conferma la debolezza e l'inadeguatezza di un progetto dei centri in Albania, che fin dall'inizio ha mostrato evidenti criticità.

Il cosiddetto 'Progetto Albania', voluto dalla premier Giorgia Meloni per la gestione dei migranti, si sta rivelando un'iniziativa totalmente fallimentare e dannosa per le casse dello Stato. Si tratta di uno spreco di denaro pubblico che supera il miliardo di euro, risorse che potevano essere investite in servizi essenziali per i cittadini italiani, come sanità, istruzione e welfare.

Il governo prenda atto del fallimento del progetto e non insista con ulteriori strappi istituzionali e interventi legislativi che rappresenterebbero solo un accanimento nel tentativo di mantenere in vita un'iniziativa ormai compromessa.

 

SANTANCHÉ SI DIMETTA. PERCHÉ MELONI TACE? DI COSA HA PAURA?

Da FdI comportamento incoerente e dannoso per le istituzioni

La ministra Santanché è stata abbandonata dalle forze di maggioranza ad eccezione di Fdi con una difesa d'ufficio. Il governo è spaccato in un'ora buia. Santanché chiese le dimissioni dei ministri Provenzano, Speranza, Lamorgese e di altri ministri e il paragone delle motivazioni sono a dir poco risibili rispetto ai motivi di oggi.

Perché il ministro Sangiuliano è stato invitato a dimettersi e la stessa cosa non avviene con Santanché? Esistono leve di ricattabilità che la ministra del Turismo può vantare a differenza di Sangiuliano? Domande retoriche perché il governo tace. Una valanga sta per travolgere il governo per la sua non credibilità crescente in tutti i dati macro-economici.

Meloni è ricattata da Santanché? Non ha la forza di pretendere le dimissioni di una ministra che imbarazza il governo, il suo partito e tutte le istituzioni?

Con il suo comportamento su questa vicenda, Fratelli d’Italia ha fatto carta straccia del principio di coerenza e tradisce le promesse elettorali, scappa e si nasconde dinanzi ai problemi.

La ministra deve fare un passo indietro, anzi doveva già averlo fatto dimettendosi all’inizio di questa vicenda.  Di fronte alle questioni politiche non si può scappare, non si possono fare sconti perché ne va della dignità delle istituzioni. Ma la Santanché non è la sola a scappare, con lei c'è Giorgia Meloni improvvisamente scomparsa insieme alle sue promesse.

 

PRODUZIONE INDUSTRIALE DI NUOVO IN CALO, GOVERNO IMMOBILE

Presentata una mozione su 4 punti strategici

Arriviamo da 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale con un bilancio in rosso che solo nel 2024 è di 4 punti percentuali, una contrazione delle esportazioni vicina al punto percentuale e il riflesso sul mondo del lavoro di questa tendenza è particolarmente preoccupante: sarebbero, secondo i dati di Confindustria, 120.000 i lavoratori a rischio e la cassa integrazione ordinaria nella manifattura è aumentata di circa il 50 per cento.

Le ultime politiche industriali nel nostro Paese, degne di rilievo, sono state promosse dal centrosinistra, prima con Industria 2015 e poi con Industria 4.0. Questo governo è insediato da due anni, viaggia verso la metà della legislatura e non ha ancora prodotto nulla.

Abbiamo presentato una mozione per impegnare il governo su quattro punti: 1) la governance delle politiche industriali, attraverso la creazione di un Ministero per lo Sviluppo sostenibile, di un forum permanente per le politiche industriali, con la trasformazione di Invitalia in un soggetto attuatore delle politiche industriali e con la creazione di un'agenzia che coordini le partecipazioni pubbliche. 2) gli incentivi pubblici vanno riorganizzati secondo criteri di selettività e condizionalità ambientali e sociali, con un orizzonte temporale almeno decennale e grande attenzione alla riduzione dei divari territoriali. 3) il ruolo dello Stato nell'economia: è evidente la necessità di una nuova complementarietà tra intervento pubblico e iniziativa privata. 4) le risorse da mettere in campo a livello nazionale. Serve indirizzare verso nuove politiche industriali le risorse liberate dalla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e dalla riorganizzazione degli incentivi per le imprese.

 

SERVE RAFFORZARE L’EUROPA, INTOLLERABILE AMBIGUITÀ MELONI

Quale la posizione del governo sul Piano Draghi?

Siamo in una fase storica decisiva per il futuro dell’Europa. Siamo ad un bivio. O decidiamo di seguire la scia delle decisioni assunte durante le ultime crisi o rischiamo un’irrilevanza strutturale, se non una vera e propria implosione nei prossimi anni.

In questo contesto, il Piano elaborato da Mario Draghi, da leggere insieme a quello di Enrico Letta, traccia un indirizzo per rilanciare l’Europa.

Stupisce che la maggioranza non sia stata in grado di esprimere una posizione sul tema. Probabilmente è lacerata dalle contraddizioni al suo interno.

L’idea di fondo del Piano Draghi è di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa, aumentare la competitività con una nuova strategia industriale, rafforzare la sicurezza e la difesa comune, ridurre le dipendenze: sono obiettivi decisivi per colmare il divario nei confronti di Stati Uniti e Cina, ma anche per difendere il nostro modello sociale di welfare, ed assumono il carattere di una sfida esistenziale per l’Unione.

In quale parte della storia ha deciso di collocarsi il governo Meloni? Non è più tollerabile l’ambiguità. La premier ha deciso di seguire le azioni politiche di Trump che mirano a indebolire e disgregare l’Europa o le indicazioni del rapporto Draghi che propongono di rafforzarla e rilanciarla? Questo è il punto centrale. Non ci sono vie di mezzo.

 

EDUCAZIONE CIVICA, GIOCHI DELLA GIOVENTÙ, SAN GIORGIO DI PARMA

Approvate alla Camera alcune proposte di legge

Durante la settimana è stata approvata, con il voto di astensione del Partito democratico, la proposta di legge sull’introduzione delle conoscenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. Nei primi 11 mesi del 2024 le morti sul lavoro sono state 1418, di cui 1055 sul luogo di lavoro e il resto in itinere. Una contabilità tragica e drammatica per cui non bastano né le commemorazioni né le parole di sdegno. La scuola serve a diffondere sempre di più la consapevolezza dei diritti e dei doveri, dei principi irrinunciabili della cittadinanza responsabile e dei diritti fondamentali riconosciuti ai cittadini. È importante che gli studenti e le studentesse possano, sin dai primi gradi di istruzione, conoscere ed essere consapevoli dell’importanza e della centralità del tema della sicurezza sul lavoro Ma questa disposizione, se non inserita in una cornice complessiva che riguarda il lavoro e gli interventi per la sicurezza sul lavoro, rischia di essere soltanto un provvedimento episodico.

Il Partito Democratico ha votato a favore del disegno di legge per il ripristino dei nuovi Giochi della Gioventù, manifestazione concepita nel 1968 e le cui prime finali, allo Stadio dei Marmi qui a Roma, risalgono al 29 giugno 1969. Il merito, la genesi e anche il modello che oggi noi riproponiamo nasce grazie alla visione di un dirigente sportivo che si chiamava Giulio Onesti, figura centrale nella storia dello sport italiano e che partecipò attivamente alla lotta contro il regime fascista. Oggi, unendo proposte di legge tra cui anche quella del Pd, a prima firma Mauro Berruto, si ripristina una manifestazione importante.

Infine sul provvedimento che modifica la disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma, il Pd ha votato contro. La criticità principale riguarda l’articolo 3 del testo, relativo agli organi della Fondazione, poiché il governo e la maggioranza hanno deciso di intromettersi pesantemente nelle nomine a discapito delle richieste che giungevano dal territorio. Infatti, a differenza delle aspettative, non vi è stato alcun dialogo, né ascolto, e si è deciso con un colpo di mano e in una mancanza totale di rispetto per gli enti locali, di decidere d’imperio, con nomine decise unicamente dalla presidenza del Consiglio. Non solo il sindaco e il presidente della provincia non potranno nominare nessuno, ma non verranno nemmeno consultati. Si tratta di una scelta miope e arrogante.

 

SU IMMIGRAZIONE GOVERNO CONTINUA A SBAGLIARE, ARRESTA LE VITTIME E LASCIA LIBERI I TRAFFICANTI

Conferenza stampa con Maysoon Majidi

La presidente del Consiglio dovrebbe incontrare Maysoon Majidi e ascoltare la sua storia emblematica per capire gli errori che produce il combinato disposto della legge sull'immigrazione e del decreto Cutro.

Durante la conferenza stampa organizzata dal Pd presso la sala Berlinguer, alla Camera, la giovane attivista curdo-iraniana, ingiustamente detenuta per 10 mesi con l'accusa di essere una scafista e poi assolta con formula piena, ha raccontato la sua incredibile vicenda frutto di leggi sbagliate e di un clima da caccia alle streghe che colpisce chi tenta di arrivare in Europa in cerca di libertà e sicurezza, ma lascia liberi i trafficanti veri, quelli che si arricchiscono restando comodamente nei loro paesi.

Siamo felici che Maysoon Majidi sia finalmente libera, che la sua innocenza sia stata dimostrata. Ma non è l'unico caso. Pensiamo ad esempio a Marjan Jamali, anche lei iraniana di trenta anni, accusata dagli stessi uomini che durante il viaggio l'hanno molestata, di essere una scafista. 

Sono circa 1300 le persone detenute con la stessa accusa di essere scafisti: quanti di questi sono vittime dello stesso sistema che ha tenuto in prigione Maysoon Majidi e ancora detiene Marjan? Quanti sono finiti sotto la scure di quell'art.12 del testo unico sull'immigrazione che considera un crimine tenere il timone della barca per non farla andare alla deriva, soccorrere chi si sente male e ritiene il profitto solo un'aggravante e non un elemento essenziale e qualificante del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina?

Sono i trafficanti a dover essere perseguiti, quelli che guadagnano migliaia di euro per ogni migrante che si imbarca. Maysoon potrebbe fornire alla presidente Meloni importanti elementi di valutazione. La incontri.

 

GOVERNO DISINTERESSATO A SEMPLIFICARE LA VITA DEI FUORI SEDE CHE VOGLIONO VOTARE

La proposta giace da mesi al Senato

Il Partito Democratico ha depositato un’interrogazione sul voto per i fuori sede per i referendum 2025. La proposta di legge giace inerte da mesi al Senato, il governo intervenga.

Per milioni di cittadini, studenti e lavoratori che studiano o lavorano in Italia lontano dal proprio Comune di residenza è praticamente impossibile recarsi alle urne. Nelle ultime elezioni europee del giugno 2024, grazie ad una normativa sperimentale introdotta con il dl n. 7 del 2024, gli studenti fuori sede hanno potuto votare. Però questa norma è ancora provvisoria.

Chiediamo al ministro dell'Interno l'approvazione di una norma a carattere permanente che preveda l’estensione del voto dei fuori sede anche a coloro che per ragioni di lavoro si trovano al di fuori del comune di residenza. L’AC 115, trasformato per volere del governo in una delega e approvato alla Camera dei deputati, giace inerte da mesi al Senato, nonostante le ripetute rassicurazioni del governo.

 
 

 

ACCADE ALLA CAMERA

Ascolta la sintesi della settimana politica (10 febbraio - 14 febbraio).
 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

QUESTION TIME

SPIONAGGIO: GOVERNO CHIARISCA, CHI HA CONTRATTUALIZZATO SPYWARE PARAGON?

È notizia di questi giorni che Francesco Cancellato, direttore della testata giornalistica Fanpage abbia ricevuto dal servizio di sicurezza di Whatsapp la notizia che il suo cellulare era stato attaccato da un software spia in grado di entrare nel telefono e sottrarre tutti i dati. Successivamente il governo, con una nota, ha smentito che alcuni giornalisti e altri soggetti siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence.

Ma in realtà, altri 7 cittadini italiani sono stati attaccati con la stessa procedura subita da Cancellato.

Abbiamo chiesto al governo perché sono stati spiati il direttore di Fanpage e altri sette cittadini italiani, come sia stato possibile l'introduzione di tale spyware, e soprattutto con chi sia stato contrattualizzato tale sistema prodotto dall'azienda Paragon?

Spiare con un software è un atto estremamente grave, che ci interroga sullo stato di sicurezza per i cittadini che senza un motivo possono essere controllati. Lo spyware è venduto da governo a governo e occorre sapere quale è la lista dei soggetti spiati, chi ha deciso la lista stessa e, soprattutto, perché.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Dl emergenza
Da lunedì votazioni sul decreto riguardante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Proroga termini
Da mercoledì esame e votazioni sul provvedimento recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

Mozione di sfiducia
All'esame dell'Aula la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro per il Turismo on. Daniela Santanchè.

Governance d’impresa partecipata dai lavoratori  
Da mercoledì seguito dell’esame con votazioni delle proposte di legge  concernenti la partecipazione al lavoro. Per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori.

Fondo scuole "viaggi della memoria"
Da mercoledì esame e votazioni sul provvedimento riguardante l'istituzione di un fondo per favorire l’organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di “viaggi nella memoria” nei campi di sterminio.

Malattie oncologiche
Da mercoledì esame e votazioni sulle Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le mozioni riguardanti la promozione della partecipazione degli atleti stranieri alle maratone.

 

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