n. 128 - 19 settembre 2025

 

MELONI VENGA SUBITO IN AULA PER COMUNICAZIONI SU GAZA

Situazione ogni ora più drammatica, l’inazione è complicità

Le notizie che arrivano da Gaza sono ogni ora più drammatiche, e ogni giorno è peggiore del precedente. La comunità internazionale guarda con angoscia e preoccupazione a quello che si configura come il colpo più duro a una popolazione stremata da bombardamenti, fame e violenze. Nessuno può voltarsi dall’altra parte.

Si vanno a cercare donne e bambini casa per casa. Non c’è Paese, anche quelli più prudenti, che non abbia sentito il dovere di condannare quanto sta accadendo. Ieri una commissione indipendente dell’Onu ha detto che siamo di fronte a un genocidio. 

Cosa aspetta Meloni a venire in Parlamento per avere pieno mandato ad agire subito? Siamo a un bivio della storia, eppure siamo costretti a leggere di nuove esitazioni del governo in Europa. Dalla Germania alla Gran Bretagna fino alla Turchia, i governi parlano di un «terribile errore» e chiedono lo stop immediato. Mettetevi e metteteci nella condizione di agire. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: l’inazione non è più un’opzione, è complicità.

 

TEMI DELLA SETTIMANA

 

LA RIFORMA SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE RIDUCE L’AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA E MIRA A UN CONTROLLO POLITICO

Non risolve i veri problemi della giustizia e attacca l’equilibrio dei poteri

La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere sta avanzando in Parlamento con un metodo che esclude ogni confronto e si fonda solo sulla forza dei numeri della maggioranza. È un approccio sbagliato e pericoloso, perché invece di risolvere i veri problemi della giustizia, a partire da processi troppo lunghi e risorse insufficienti, lancia un attacco all’equilibrio tra i poteri dello Stato.

Quello che si sta costruendo non è un sistema giudiziario più efficiente, ma un impianto che riduce le garanzie dei cittadini e limita l’autonomia della magistratura. La Costituzione non può essere piegata a logiche di parte: il rispetto dell’indipendenza della giustizia è un presidio fondamentale della nostra democrazia. Per questo il Partito Democratico continuerà a opporsi con determinazione a una riforma che non modernizza il sistema, ma lo rende più fragile.

In questi giorni, inoltre, c’è stata l’ennesima gravissima forzatura della maggioranza e inspiegabilmente avallata dalla Presidenza della Camera, che ha piegato il calendario parlamentare all’agenda della propaganda dell’esecutivo.

Una riforma costituzionale trattata come un decreto legge, con arroganza e chiusura totale, proprio su un tema che riguarda le garanzie fondamentali della nostra democrazia.

Stanno calpestando la Costituzione, al referendum fermiamoli con un NO.

 
 

SUL CASO ALMASRI IL GOVERNO VUOLE INSABBIARE

Grave strappo per bloccare regolare corso giudiziario, il PD non ha partecipato al voto su Bartolozzi

La maggioranza mostra un’ostinazione incomprensibile e pericolosa nel voler insabbiare e bloccare tutto, impedendo alla giustizia di fare il proprio corso. Un atteggiamento che non ha altre giustificazioni, se non quello di coprire responsabilità politiche sempre più evidenti. Per queste ragioni il Pd non ha partecipato al voto per stigmatizzare questa gravissimo strappo che dimostra un governo sotto ricatto.

Non solo il Governo ha gestito il caso in maniera irresponsabile e opaca, violando leggi e trattati internazionali e arrivando a liberare un criminale responsabile di omicidi e torture ma ora tenta persino di proteggere soggetti evidentemente in grado di esercitare pressioni sull’esecutivo. Con il voto nella Giunta per le autorizzazioni a procedere, il Governo dimostra tutta la sua debolezza e ricattabilità: da un lato nei confronti della milizia libica, a cui ha dovuto cedere, dall’altro sul fronte interno verso i propri funzionari, che potrebbero avere in mano documenti capaci di smontare l’intera ricostruzione altalenante e omissiva fornita finora.

 
 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

ZANGRILLO RIDUCA I CONTENZIOSI CON LA P.A., FACCIA SCORRERE LE GRADUATORIE, PROCEDA ALLE ASSUNZIONI

Cosa sta facendo il ministro Zangrillo per la Pubblica Amministrazione, quella che dovrebbe essere l'ossatura del nostro Paese? Poco, anzi nulla. Dovrebbe smettere di fare la vittima perché non è soltanto il PD ad attaccare il suo operato ma gli oltre 77mila italiani che hanno fatto causa al ministero per la Pubblica Amministrazione.

Da quando il governo Meloni si occupa di PA i contenziosi tra il ministero e i lavoratori sono aumentati del 290%. Tutte queste cause sono l'indice della condizione precaria e sottopagata e dei diritti non rispettati per troppi lavoratori.

Ciononostante il governo non fa scorrere le graduatorie dI ammissione, lasciando a casa un'intera generazione che ha vinto i concorsi per merito, né vuole adottare un piano straordinario di assunzioni nella PA. Il governo non vuole neanche stabilizzare i precari assunti con il Pnrr, né fa crescere i salari ancora troppo bassi.

Grave che Il ministro non dia risposte concrete alle nostre interrogazioni e non si renda conto della reale condizione in cui versa la PA.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Commissariamento Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
Da lunedì inizio della discussione del decreto-legge recante misure urgenti per il commissariamento dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e per il finanziamento dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Giustizia
Lunedì discussione ed esame del decreto legge riguardante le misure urgenti in materia di giustizia.

Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi  
Da martedì esame con votazioni della proposta di legge in merito all’ Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi.

Rendiconto 2024  e Assestamento 2025
Da martedì anche l’esame e le votazioni del Rendiconto generale per l'amministrazione dello Stato per il 2024 e per l'Assestamento del bilancio dello Stato per il 2025. 

Mozioni
All'esame dell'Aula anche la mozione concernente il finanziamento per il settore del cinema e dell’audiovisivo e quella riguardante le iniziative in materia di trasferimento delle risorse statali agli enti locali.

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