Rai: Cuperlo, con dimissioni Annunziata governo ha poltrona in più
Resta da capire cosa rimane del servizio pubblico
Resta da capire cosa rimane del servizio pubblico
“L’arrivo della destra al governo ha prodotto lo smantellamento di Rai 3. Questo è il frutto di una modalità di gestione del potere che vive con l’ossessione di occupare ogni spazio disponibile e che non si pone il problema del futuro del servizio pubblico televisivo. La Rai, dopo gli addii di due professionisti del calibro di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, è un prodotto culturale ancora più debole e politicamente più allineato”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano.
“Lo sciopero indetto dai sindacati il 26 maggio è molto preoccupante. Ancora più preoccupante è il voler levare il canone dalla bolletta. Il Governo ci dica chiaramente se vuole che la Rai chiuda o meno. Il canone rappresenta i 2/3 del bilancio della Rai”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, a margine dell’audizione dei sindacati in commissione Vigilanza Rai.
"Il post di Matteo Salvini, che forse il vice presidente dei Consiglio ritiene simpatico, non irride Fabio Fazio, che è un professionista ed ha già trovato una nuova emittente ed un nuovo contratto, ma milioni di italiani che vedevano le sue trasmissioni sulla Rai. Si tratta di cittadini che dovranno abbonarsi a Discovery se vorranno continuare a seguirlo": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario del Partito Democratico della Toscana.
"Le esternazioni del vice premier Matteo Salvini su Fabio Fazio si commentano da sole e gettano discredito sull'intero governo. Evidentemente il capitano della Lega è ancora nervoso per il fatto che Zelensky lo ha ignorato nella sua visita a Roma": è quanto scrive su Facebook Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
"La scelta della Rai che non rinnova il contratto a Fabio Fazio, dopo 30 anni e nonostante gli ottimi ascolti, è una scelta che penalizza il pubblico che paga il canone e che non risponde a una logica industriale, ma politica. Quella dell'epurazione di coloro che non sono organici al nuovo corso sovranista. Il post esultante di Salvini lo conferma": è quanto riporta un post Facebook della deputata Pd Simona Bonafè.
"Fabio Fazio che va via dalla Rai è segno di impoverimento televisivo e di qualità della Rai. Un fiore all’occhiello che la Rai non ha voluto trattenere. Non è nu juorn buon". Lo scrive su Twitter il capogruppo del PD in commissione di Vigilanza Rai Stefano Graziano.
“Unico scopo governo è epurare la Rai”
Caro Filini siamo ancora in attesa che ci spiegate perché il governo Meloni ha dovuto fare un decreto ad hoc su Fuortes, perché è chiaro che il provvedimento sui teatri lirici serve per un solo scopo: epurare la Rai.
Così Stefano Graziano, capogruppo del Pd in Commissione di Vigilanza Rai.
"Ma strategia governo è di mettere le mani sulla Rai"
A fronte di un amministratore delegato che ha appena approvato il bilancio della Rai, che viene messo in discussione da mesi dalla maggioranza di governo e che oggi dichiara che non ci sono più le condizioni per andare avanti per i continui attacchi politici, il ministro Lollobrigida non può fischiettare e far finta di niente. Il suo goffo quanto vano tentativo di cancellare le impronte non riesce a nascondere la strategia del governo Meloni che è chiara fin dall'inizio: mettere le mani sulla Rai.
“Per la sete di poltrone il governo rischia di fare pasticci. La norma sulla riforma della governance delle fondazioni lirico-sinfoniche rischia di far saltare molti sovrintendenti gettando nel caos le fondazioni. Secondo questo decreto i sovrintendenti attualmente in carica che abbiano più di 70 anni entro il prossimo 10 giugno dovranno tout court cessare il loro incarico, senza una vera e propria motivazione. Suona veramente assurdo.